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Archivio Micologico

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  1. Russula rosea Pers.; Regione Toscana; Ottobre 2019; Foto di Alessandro Francolini.
  2. Lycoperdon mammiforme Pers. : Pers.; Regione Toscana; Ottobre 2019; Foto di Alessandro Francolini. Un Lycoperdon di facile determinazione grazie al suo “velo esterno” che si dissocia in evidenti placchette più o meno fioccose che ricordano le coagulazioni del latte rappreso e che rimangono più o meno aderenti alla superficie dell’endoperidio, soprattutto nella sua parte inferiore (pseudogambo). La superficie dell’endoperidio è inizialmente biancastra, per diventare a maturità di colore bruno-rossiccio.
  3. Amanita phalloides (Vaill. ex Fr. : Fr.) Link; Regione Toscana; Ottobre 2019; Foto di Alessandro Francolini. In alcuni tratti di bosco può risultare invasiva. Esemplari in vari stadi di maturazione, qui in bosco misto Faggio-Castagno Avvicinandosi alla maturità, il velo parziale cessa la sua funzione protettiva dell'imenoforo e inizia a lacerarsi L'anello è l'evidente residuo del velo parziale
  4. Armillaria cepistipes Velen.; Regione Toscana; Ottobre 2019; Foto di Alessandro Francolini. Una Armillaria simile alla più comune Armillaria mellea. La contraddistinguono i resti del velo di colore giallognolo, l’igrofaneità e, di conseguenza, l’orlo del cappello striato per trasparenza, la presenza di squamule irsute e scure sul cappello solitamente più fitte nella zona centrale e rare o assenti verso il margine, il gambo che termina con una sorta di bulbo anch’esso sfumato di giallastro, anello poco consistente o fugace, le dimensioni più ridotte e l’aspetto più esile. Habitat su legno guasto di latifoglia e crescita gregaria solitamente con esemplari fascicolati. Armillaria gallica, dal portamento più robusto, presenta residui del velo giallastri o giallo-oro più evidenti e distribuiti più diffusamente su cappello (squamule giallastre) e, soprattutto, sul gambo che è fusiforme-claviforme o nettamente bulboso, il cappello è inoltre poco o per niente striato all’orlo; ha crescita meno gregaria e spesso isolata, su legno deteriorato ma interrato tanto da sembrare terricola.
  5. Russula insignis Quél.; Regione Toscana; Ottobre 2019; Foto, commento e microscopia di Tomaso Lezzi. Specie appartenente al Sottogenere Ingratula, Sezione Subvelatae. È una delle sole 4 specie italiane che mostra un velo giallo alla base del gambo che arrossa immediatamente a contatto con le basi forti (KOH oppure NaOH), oppure con Ammoniaca, che è una base debole, in questo caso il velo arrossa, ma in maniera meno intensa. Le altre specie europee che possiedono velo sono Russula ochroleuca e Russula viscida entrambe appartenenti alla sezione Viscidinae e Russula messapica appartenente alla sezione Messapicae. Questa raccolta è stata effettuata sotto Leccio e Pinus pinea, la sporata è crema chiaro, IIa-b. Reazione con KOH alla base del gambo, dove è presente velo giallo, e conseguente viraggio al rosso. Particolare della reazione con KOH alla base del gambo, dove è presente velo giallo, e conseguente viraggio al rosso. Spore. Osservazione in Melzer con lavaggio in Cloralio idrato; 1000×. Cuticola. Osservazione in Blu di Toluidina; 1000×.
  6. Artomyces pyxidatus (Pers. : Fr.) Julich; Regione Toscana; Ottobre 2019; Foto di Alessandro Francolini.
  7. Pluteus salicinus (Pers. : Fr.) Kumm.; Novembre 2019; Foto di Tomaso Lezzi. Cheilocistidi. Osservazione in Rosso Congo a 400×. Pleurocistidi. Osservazione in Rosso Congo a 400×.
  8. Infundibulicybe geotropa (Bull. : Fr.) Harmaja; Novembre 2019; Foto di Tomaso Lezzi.
  9. Agaricus xanthodermus Genev.; Regione Lazio; Novembre 2019; Foto di Tomaso Lezzi.
  10. Contumyces vesuvianus (F. Brig.) Redhead, Moncalvo, Vilgalys & Lutzoni; Regione Lazio; Novembre 2019; Foto di Tomaso Lezzi.
  11. Agaricus impudicus (Rea) Pilát; Regione Campania; Ottobre 2008; Foto e commento di Felice Di Palma. Una specie decisamente molto variabile nel suo aspetto morfo-cromatico. L'habitat è bosco misto Pino-Leccio, in particolare in una zona con poco Pino e presenza di diversi esemplari di Robinia. Odore come di Lepiota cristata, soprattutto alla base del gambo. Non sono stati apprezzati viraggi evidenti alla sezione (di solito la specie non ne presenta mai di molto accentuati) è invece molto evidente (vedi esemplare a sx nella prima foto) l'arrossamento delle lamelle alla contusione, caratteristica tipica di questa specie. Dal punto di vista microscopico, la specie si caratterizza per le spore di dimensioni più ridotte rispetto alle specie simili, cheilocistidi rigonfi (fino a sferopenducolati) talora abbondanti, talora scarsi. Spore n=30: (4,66)4,97-5,802(5,92) × (3,38)3,44-4,125(4,27). Filo lamellare e cheilocistidi.
  12. Tricholoma squarrulosum Bres.; Regione Lazio; Novembre 2019; Foto di Tomaso Lezzi.
  13. Tricholoma quercetorum Contu; Regione Lazio; Novembre 2019; Foto di Tomaso Lezzi.
  14. Hericium clathroides (Pall.) Pers.; Regione Lazio; Novembre 2019; Foto di Tomaso Lezzi.
  15. Amanita gracilior Bas & Honrubia; Regione Lazio, Roma, Tenuta di Castelporziano; Novembre 2019; Foto di Felice Di Palma.
  16. Amanita phalloides (Vaill. ex Fr. : Fr.) Link; Regione Lazio, Tenuta di Castelporziano; Novembre 2019; Foto di Felice Di Palma. La varietà alba.
  17. Clavaria salentina Agnello & Baglivo 2011 Tassonomia Divisione Basidiomycota Classe Agaricomyctes Ordine Agaricales Famiglia Clavariaceae Regione Lazio; Novembre 2019; Foto di Tomaso Lezzi.
  18. Colus hirudinosus Cavalier & Séchier; Regione Lazio; Novembre 2019; Foto di Tomaso Lezzi.
  19. Hygrocybe conica (Schaeff. : Fr.) P. Kumm.; Regione Lazio; Novembre 2019; Foto di Tomaso Lezzi.
  20. Entoloma atlanticum G. Tassi 2002 Tassonomia Divisione Basidiomycota Clesse Agaricomycetes Ordine Agaricales Famiglia Entolomataceae Foto e Descrizioni Questa potrebbe risultare come prima segnalazione italiana per questa specie molto poco comune anche all'estero. Le caratteristiche sono quelle di una Nolanea senza cheilocistidi, con spore isodiametriche con 5-7 lati, nella maggior parte 6 nei campioni esaminati, pigmento incrostante, GAF presenti alla base dei basidi. Regione Lazio; Novembre 2019; Foto di Tomaso Lezzi. Spore isodiametriche. Osservazione in Rosso Congo a 400×. Basidi tetrasporici. Osservazione in Rosso Congo a 400×. Pileipellis. Osservazione in Rosso Congo a 100×. Pileipellis. Osservazione in L4 a 100×.
  21. Pseudoclitocybe expallens (Pers.) M.M. Moser; Regione Lombardia; Novembre 2009; Foto e microscopia di Massimo Biraghi. Bosco misto Pino silvestre, Castagno, nelle immediate vicinanze di un ramo in decomposizione presubilmente di Castagno. Cappello bruno-bistro con toni bruno-rossastri specie al margine, leggermente striato nell'esemplare adulto. Lamelle su toni grigiastri ma con sfumature rosate, gambo subconcolore, con sfumature rosatre e striature bianco grigiastre, odore subnullo o leggermente cianico. Microscopia spore 9,5-10 × 5-6µm; Q medio 1,61. Spore 9,5-10 (11) × 5,5-6 (7) µm; Q 1,40-1,89; Qm = 1,61.
  22. Lactarius mairei Malençon; Regione Lazio; Novembre 2019; Foto di Tomaso Lezzi. Crescita sotto Quercia, cappello peloso, latice bianco tardivamente piccante.
  23. Russula praetervisa Sarnari; Regione Sardegna; Novembre 2009; Foto di Massimo Biraghi.
  24. Mycena olivaceomarginata (Massee) Massee 1893; Regione Sardegna, Monte Arci, Comune di Palmas Arborea (OR), 350 m s.l.m.; Commento e verifica microscopica di Antonio Gennari. Habitat lecceta con presenza di Cistus monspeliensis, Arbutus unedo, Erica arborea e Philirea angustifolia. Odore e sapore nulli. "La differenza tra Mycena aurantiistipitata e Mycena olivaceomarginata è semplice in quanto Mycena aurantiistipitata ha cheilocistidi fusiformi, frammisti ad altri numerosi con grosse escrescense e protuberanze digitate; Mycena olivaceomarginata presenta cheilo fusiformi-lageniformi, mentre diventa più complicato dividere M. olivaceomarginata da Mycena shildiana (cappello da bianco-crema pallido a brunastro pallido) che è nota solamente per una raccolta in Italia "quella tipo" e forse l'unica segnalata.
  25. Mycena olivaceomarginata (Massee) Massee 1893; Regione Lombardia, Gera d'Adda; Gennaio 2014; Foto, microscopia e commento di Sergio Mombrini. L’identificazione di questa Mycena richiede una attenta osservazione di tutti i caratteri macro e microscopici. La variabilità dei cromatismi nel pileo, il filo lamellare non sempre evidentemente e variabilmente colorato, l’odore debole, i cistidi polimorfi, rendono la separazione dalle specie vicinorie piuttosto critica. La variabilità di colore dei pigmenti è stata utilizzata per proporre quattro forme diverse (Maas Geesteranus 1986) : f. olivaceomarginata, f. contraria, f. roseofusca, f. thymicola. Inoltre (Arnolds 1982, Ludwig 2012) suggeriscono una sinonimia con Mycena citrinomarginata il cui nome avrebbe precedenza, studi molecolari sono attesi per smentire o avvalorare queste proposte. Esemplari in habitat (nel riquadro un particolare del filo lamellare). Dopo la raccolta i carpofori assumono colorazioni con toni più caldi. Lamelle grigio-chiaro, filo lamellare sterile con colorazioni che vanno dal bianco degli esemplari freschi, al giallo-oliva-brunastro di quelli maturi o raccolti. Ife della pileipellis, la valutazione della loro forma aiuta a separare Mycena viridimarginata P. Karst. Il gambo è cavo, privo di latice, coperto da una peluria lanuginosa più o meno estesa che nella foto vediamo ingrandita al microscopio. Corteccia del gambo con ife diverticolate. Le ife terminali della corteccia del gambo sono piuttosto rare e hanno una forma affusolata, in Mycena citrinomarginata Gillet queste ife sarebbero più frequenti e rigonfie. Cheilocistidi polimorfi, variano a seconda del punto di prelievo sulla lamella. Altri cheilocistidi. Ancora cheilocistidi, osservati in acqua evidenziano un contenuto giallo-olivastro. Spore (9,9) 10-12,3 (12,5) × (4,3) 4,4-5,2 (5,5) µm, amiloidi, bianche in massa.
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