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Archivio Micologico

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  1. Sarcosphaera coronaria (Jacq.) J. Schröt.; Foto di Pietro Curti. Nella foto seguente si può apprezzare meglio la crescita semiipogea di questo fungo e vedere l'ampia porzione che era completamente immersa nel terreno.
  2. Sarcosphaera coronaria (Jacq.) J. Schröt.; Foto di Pietro Curti. Specie semiipogea dalla consistenza cartilaginea. A maturità gli esemplari si aprono assumendo una forma substellare e mostrando la parte interna con cromatismi violetti.
  3. Sarcosphaera coronaria (Jacq.) J. Schröt.; Foto di Pietro Curti. Esemplari ancora chiusi.
  4. Sarcosphaera coronaria (Jacq.) J. Schröt.; Foto di Pietro Curti. Ascomicete caratterizzato da crescita semiipogea, molto vicino alle specie del Genere Peziza. Si tratta di una specie tossica.
  5. Sarcosphaera coronaria (Jacq.) J. Schröt. 1893 Tassonomia Divisione Ascomycota Ordine Pezizales Famiglia Pezizaceae Genere Sarcosphaera Sinonimi Sarcosphaera crassa (Santi) Pouzar 1972 Sarcosphaera eximia (Durieu & Lev.) Maire 1917 Sepultaria coronaria (Jacq.) Massee Etimologia Dal greco sarco = carne e sphâira = sfera, ovvero sfera carnosa. Dal latino coronarius = di corona, ovvero a forma di corona. Ascoma 5-15 cm di larghezza, all'inizio a forma di sfera vuota internamente, seminterrata e chiusa, poi con l'apertura della sommità, assume l'aspetto di una coppa con il bordo frastagliato da lobi in genere triangolari; con la completa apertura prende la forma tipica di una corona circolare o substellare. L'imenoforo (parte interna) in genere è di colore violetto più o meno intenso ma anche bianco con sfumature violacee, poi tende ad assumere colorazioni ocracee o brunastre; lo stesso si presenta liscio o con fini screpolature che mettono in evidenza il bianco della carne. La faccia esterna è invece biancastra o grigio chiaro, liscia o leggermente tomentosa; la stessa può virare al giallo alla contusione o sfregamento. Gambo Generalmente assente, anche se non è raro imbattersi in esemplari muniti alla base di un peduncolo o piccola radichetta di colore biancastro. Carne Spessa 3-4 mm, biancastra, di consistenza cartilaginea, fragile, ceracea e cassante. Odore debole, leggermente spermatico, sapore mite. Habitat Cresce di solito in primavera principalmente nei boschi di conifera ma si associa anche ai boschi misti di latifoglia. Si presenta generalmente con crescita gregaria o raramente anche isolata. Microscopia Spore ellissoidali, lisce, biguttulate 13,1-15,8 × 7-8,3 µm; Qm = 1,9. Aschi cilindrici, amiloidi, ottasporici, con base Pleurorinca 305-356 × 9,9-14,3 (17,3) µm; parafisi settate con apice leggermente allargato. Excipulum ectale con ife cilindriche e parallele. Commestibilità e tossicità Specie sospettata di tossicità insufficientemente conosciuta, da sottoporre a nuove indagini e valutazioni. Specie simili Sarcopeziza sicula (Inzenga) Agnello, Loizides & P. Alvarado = Peziza sicula Inzenga, si differenzia per avere colori viola-lampone in ogni parte del carpoforo; Sarcosphaera coronaria var. nivea (M.M. Moser) Péric. & Courtec., si differenzia per i colori completamente bianchi dell'intero carpoforo; Peziza ammophila Durieu & Lév. la quale, seppur presenta analoga crescita semipogea, si differenzia per i colori brunastri e l'habitat sabulicolo; Geopora sumneriana (Cooke) M. Torre ha sempre crescita interrata e forma substellare, tuttavia si differenzia per la superficie esterna brunastra e ricoperta di peli, nonché per associarsi esclusivamente al Cedro. Osservazioni Ascomicete dalle grosse dimensioni caratterizzato da crescita semipogea, molto vicino alle specie del genere Peziza le quali, salvo alcune eccezioni, non hanno crescita interrata. Bibliografia MEDARDI, G., 2006. Atlante fotografico degli Ascomiceti d'Italia. Ed. AMB. Scheda di proprietà AMINT realizzata da Stefano Rocchi - Approvata e Revisionata dal CLR Micologico di AMINT. Aschi amiloidi. Osservazione 400× in Melzer. Excipulum medullare. Osservazione 400× in rosso Congo. Excipulum ectale: ife cilindriche, parallele. Osservazione 400× in rosso Congo. Le spore: lisce, biguttulate e uniseriate nell'asco. Osservazione 1000× in rosso Congo. La base degli aschi Pleurorinca, ovvero con un evidente uncino. Osservazione 1000× in rosso Congo. Parafasi con apice leggermente allargato. Osservazione 1000× in rosso Congo. Spore ellissoidali, lisce, biguttulate 13,1-15,8 × 7-8,3 µm; Qm = 1,9. Osservazione 1000× in rosso Congo.
  6. Sarcoscypha coccinea (Gray) Boud.; Regione Lombardia; Aprile 2013; Foto e microscopia di Massimo Biraghi e Gianluigi Boerio. Boschetto planiziale località Lodi. Foto e di Gianluigi Boerio. Base miceliare di Sarcoscypha coccinea attaccata a un residuo legnoso, probabilmente di Crataegus sp. Dettaglio del margine dell'ascoma con evidente peluria che secondo alcuni autori costituisce carattere differenziale macroscopico dalle specie vicinori (Sarcoscypha austriaca). Foto di Massimo Biraghi. Spore N° Long. Larg. Q Moy 36,18 13,46 2,69 Min 31,51 12,34 2,43 Max 42,17 14,96 3,12 Foto e commento di Gianluigi Boerio. Pigmenti e forma sporale. Dimensioni nel range tipico, già indicato da Massimo. La forma delle spore e la loro misura costituisce carattere discriminante per la corretta determinazione.
  7. Sarcoscypha coccinea (Gray) Boud.; Regione Lombardia; Marzo 2013; Foto e microscopia di Gianluigi Boerio. Appennino pavese, 350 m s.l.m., su rametti in decomposizione di Ciliegio. Colorante: Blu Cotone a freddo. Sezione con alcuni peli dritti. Osservazione a 100×. Aschi, spore e pigmenti. Osservazione a 630× in immersione ad olio. Misure rilevate sui campioni esaminati: 31-49 × 11-14 µm. Pigmenti carotenoidi nelle parafisi.
  8. Sarcoscypha coccinea (Gray) Boud.; Regione Piemonte, Valsesia, Pila (VC); Febbraio 2013; Foto e microscopia di Angelo Mariani. Crescita su rametto di latifoglia interrato. Spore 25-40 × 10-12 µm ellittiche, lisce, con i poli arrotondati o appiattiti, ialine. Aschi 380-420 × 14-15 µm ottosporici J-. Parafisi sottili, cilindriche, settate, con contenuto granuloso rossastro. Excipulum medullare formato da una textura intricata. Excipulum ectale formato da una textura prismatica e da peli flessuosi a parete spessa, ialini. Sezione dell'ascoma 10×. Aschi e parafisi 20×. Spore in asco 100×. Excipulum medullare. Excipulum ectale.
  9. Sarcoscypha coccinea (Gray) Boud.; Regione Piemonte, Valsesia, Pila (VC); Marzo 2011; Foto di Alessandro Remorini. Ritrovamento effettuato a 700 m s.l.m.; bosco misto con prevalenza di conifera (Picea abies), ritrovato su residuo legnoso in zona umida a fianco di un ruscelletto. Conferma microscopica di Massimo Biraghi.
  10. Sarcoscypha coccinea (Gray) Boud.; Regione Lazio, Villa Pamphili, Roma; Marzo 2010; Foto di Mauro Cittadini. Spore 27-36 × 10-12 µm, di forma cilindrica, allargate in zona mediana, con molte piccole guttuline appressate verso i poli, questi ultimi sono un po' schiacciati ma non depressi, ed assolutamente privi di cuffie gelatinose. Foto di Tomaso Lezzi.
  11. Sarcoscypha coccinea (Gray) Boud.; Regione Emilia Romagna; Marzo 2008; Foto di Massimo Biraghi. Spore. Aschi e parafisi. Peli dell'excipulum ectale.
  12. Sarcoscypha coccinea (Gray) Boud. 1907 Tassonomia Divisione Ascomycota Classe Pezizomycetes Ordine Pezizales Famiglia Sarcoscyphaceae Sinonimi Peziza coccinea Jacq. 1774 Etimologia L'epiteto coccinea significa di colore rosso vivo. Da alcune specie di cocciniglia si estraeva un prezioso colorante rosso, molto in voga in pittura e per tingere i tessuti dal periodo della scoperta dell'America fino al 1900. Ascoma 1-5 cm di diametro, apotecio da giovane semichiuso a forma di coppetta profonda con bordo ripiegato verso l’apertura, trapezoidale, a maturità cupolato, disteso, regolare o meno in funzione della crescita appressata degli apoteci. Imenoforo liscio, sericeo rosso scarlatto; superficie esterna delicatamente pruinosa, rosata-biancastra; orlo sottile, più o meno liscio, ma particolari condizioni ambientali quali scarsa umidità o eccessivo soleggiamento possono portare a leggere crenulazioni e fessurazioni. Frequentemente fornito di uno stipite attenuato verso il basso, biancastro e villoso, inserito profondamente nei residui del legno. Con l’avanzare della maturità lo stipite perde la caratteristica villosità basale poiché i peli, di consistenza cotonosa, tendono ad appressarsi e distendersi sulla superficie del gambo. Carne Biancastro-rosata, ceracea, elastica ma fragile, insapore e senza odori. Microscopia Le spore sono cilindrico ellissoidali, con estremità ottuse, lisce, nude, che contengono molte piccole guttule. Sarcoscypha austriaca è praticamente il suo sosia con cui è più facile confonderla, ha spore con esteremità polari decisamente appiattite e su tali estremità molte spore posseggono due piccole calotte polari. Per quanto riguarda le osservazioni delle calotte polari e delle strutture gelatinose che decorano le spore nel Genere Sarcoscypha bisogna precisare che con la maturazione estrema degli ascomi, o dopo l'essiccamento, queste stutture tendono a scomparire. Tutte le osservazioni di queste strutture devono essere fatte su campioni freschi. Dato che i campioni essiccati non le mostrano più o le mostrano diversamente non ha quindi senso cercarle in campioni provenienti da exsiccata. Habitat Cresce nel tardo autunno e fino a primavera su residui legnosi di latifoglie e su frustuli interrati in condizioni d’elevata umidità. La Sarcoschypha juranaè invece a crescita esclusiva su resti di Tiglio (Tilia cordata e Tilia europea). Commestibilità e tossicità Non commestibile. Osservazioni È un ascomicete che possiamo trovare nei boschi anche in periodi freddi, quando a volte non è presente nessun altra specie fungina. Col suo colore rosso intenso spicca nel sottobosco dai colori smorti invernali. Specie simili Sarcoscypha coccinea si distingue soprattutto per la diversa forma delle spore cilindrico ellissoidali, con estremità ottuse, lisce, nude, che contengono molte piccole guttule. Un’osservazione attenta ci aiuta a non confonderla con il Genere Melastiza, gli ascomi appartenenti a questo Genere infatti posseggono dei peli scuri e minuti sul bordo pileico, così come la presenza dello stipite e le colorazioni non giallo-aranciate ci fanno escludere il Genere Aleuria in quanto gli ascomi appartenenti a quest’ultimo sono sessili e mai rosso-scarlatto. In Europa sono state trovate sei specie di Sarcoscypha, le differenze morfocromatiche sono veramente minime e di difficile interpretazione e variano in funzione del grado di maturità del micete. Per poter arrivare ad una determinazione occorre quindi effettuare un'analisi microscopica, che è l'unica a poterci fornire differenze apprezzabili. In ambito sporale le differenze più significative si osservano nella forma, nelle granulazioni, nella presenza di guttule e nel rivestimento delle spore (vedi nota sull'osservazione delle strutture gelatinose nel paragrafo della microscopia). Sarcoscypha austriaca (Beck ex Sacc.) Boud. è praticamente il suo sosia con cui è più facile confonderla, ha spore con esteremità polari decisamente appiattite, su tali estremità è poi presente un velo mucilagginoso. Le spore contengono piccole granulazioni distribuite all'interno. Sarcoscypha dudley (Peck) Baral, ha spore ellissoidali contenenti due grosse guttule polari, rivestimento sporale mucilagginoso completo. Sarcoscypha jurana (Boud.) Baral , ha spore ellissoidali, estremità polari meno appiattite che in Sarcoscypha austriaca, rivestimento sporale mucilagginoso completo. Le spore contengono due o tre grosse guttule. Cresce in ambiente esclusivo di Tilia spp. Sarcoscypha occidentalis (Schwein.) Sacc., ha spore piccole, piuttosto tondegianti, non rivestite dal alcun velo, contenenti due guttule, leggermente appiattite ai poli. Scheda di proprietà AMINT realizzata dal CLR Micologico di AMINT. Regione Lazio; Febbraio 2006; Macchia mediterranea; Foto macro e micro di Gianni Pilato. Microscopia degli esemplari precedenti. Asco inopercolato con relative spore da espellere (una appena espulsa). Aschi con spore, da notare lo spessore considerevole degli aschi, tale da farli apparire tunicati, i filamenti più chiari che si incrociano con l'asco sono le parafisi, in questo caso filiformi. Notare le piccole guttule interne alle spore, questo carattere concorre alla corretta determinazione. Visione dell'excipulum con ife allungate, non settate, intrecciate. Aschi e parafisi. Aschi, spore e parafisi. Regione Lazio; Gennaio 2005; Foto di Mauro Cittadini. Esemplari verificati con microscopia. Regione Lazio; Gennaio 2005; Foto Gianni Pilato. Primordi.
  13. Sarcoscypha austriaca (O. Beck ex Sacc.) Boud. 1907 Tassonomia Divisione Ascomycota Sottodivisione Pezizomycotina Classe Pezizomycetes Ordine Pezizales Famiglia Sarcoscyphaceae Nome italiano Non risultano nomi volgari per questa specie. Sinonimi Peziza austriaca Beck. 1884 Etimologia austriaca: per il luogo di provenienza dei primi campioni osservati. Ascoma Si presenta sotto forma di coppa, sessile, con misure fino a 8 cm di diametro, spesso irregolarmente ondulata, schiacciata. Il colore dell’imenio è rosso acceso. La superficie esterna ha un colore aranciato, meno brillante. I campioni a volte mostrano un lungo stipite radicante che attraversa la lettiera di aghi per arrivare ai piccoli rami su cui crescono. Carne Ceracea, bianca, abbastanza elastica. Microscopia Spore di dimensioni 22,5-32,5 × 10-14 µm; da strettamente ellittiche a cilindriche, con estremità polari curve ma in alcuni casi quasi piatte, sino a leggermente depresse, molte spore posseggono due piccole calotte polari, gelatinose, che si rivelano bene in Rosso Congo, sono densamente guttulate, molte in fase di germinazione anamorfica, con conidiofori che portano conidi, strettamente ellittici, simili alle ascospore ma decisamente più piccoli. Molti funghi hanno la possibilità di produrre spore sia in modo sessuale (meiospore) che per via agamica (conidiospore, teliospore). Il GenereSarcoscypha si trova in questo gruppo. Dalle ascospore (meiospore) è frequente notare la formazione di conidiofori, che portano conidi di forma ellittica ma generalmente molto più piccoli delle ascospore. Aschi ottosporici. Le parafisi diventrano verdi reagendo al Meltzer. I peli dell'excipulum ectale sono lunghi e contorti. Per quanto riguarda le osservazioni delle calotte polari e delle strutture gelatinose che decorano le spore nel Genere Sarcoscypha bisogna precisare che con la maturazione estrema degli ascomi, o dopo l'essiccamento, queste stutture tendono a scomparire. Tutte le osservazioni di queste strutture devono essere fatte su campioni freschi. Dato che i campioni essiccati non le mostrano più o le mostrano diversamente non ha quindi senso cercarle in campioni provenienti da exsiccata. Habitat È facile trovarla nel periodo invernale o durante la primissima primavera, anche quando è piuttosto freddo, su piccoli legni caduti a terra o leggermente interrati. Commestibilità e tossicità Di nessun interesse. Osservazioni È un ascomicete che possiamo trovare nei boschi anche in periodi freddi, quando a volte non è presente nessun altra specie fungina. Col suo colore rosso intenso spicca nel sottobosco dai colori smorti invernali. Specie simili In Europa sono state trovate sei specie di Sarcoscypha, le differenze morfocromatiche sono veramente minime e di difficile interpretazione e variano in funzione del grado di maturità del micete. Per poter arrivare ad una determinazione occorre quindi effettuare un'analisi microscopica, che è l'unica a poterci fornire differenze apprezzabili. In ambito sporale le differenze più significative si osservano nella forma, nelle granulazioni, nella presenza di guttule e nel rivestimento delle spore (vedi nota sull'osservazione delle strutture gelatinose nel paragrafo della microscopia). Sarcoscypha austriaca ha spore con esteremità polari decisamente appiattite, su tali estremità è poi presente un velo mucilagginoso. Le spore contengono piccole granulazioni distribuite all'interno. Sarcoscypha coccinea è praticamente il suo sosia con cui è più facile confonderla, si distingue soprattutto per la diversa forma delle spore cilindrico ellissoidali, con estremità ottuse, lisce, nude, che contengono molte piccole guttule. Sarcoscypha dudley ha spore ellissoidali contenenti due grosse guttule polari, rivestimento sporale mucilagginoso completo. Sarcoscypha jurana ha spore ellissoidali, estremità polari meno appiattite che in Sarcoscypha austriaca, rivestimento sporale mucilagginoso completo. Le spore contengono due o tre grosse guttule. Cresce in ambiente esclusivo di Tilia spp. Sarcoscypha macronesica cresce prevalentemente in Macronesia. Sarcoscypha occidentalis ha spore piccole, piuttosto tondegianti, non rivestite dal alcun velo, contenenti due guttule, leggermente appiattite ai poli. Scheda di proprietà AMINT realizzata da Tomaso Lezzi e Mauro Cittadini - Approvata e Revisionata dal CLR Micologico di AMINT. Foto e Descrizioni Regione Marche; Aprile 2009; Foto di Tomaso Lezzi. Foto e commenti di Mauro Cittadini. Spore di dimensioni 22,5-32,5×10-1 4 µm; da strettamente ellittiche a cilindriche, con estremità polari curve ma in alcuni casi quasi piatte sino a leggermente depresse, molte spore posseggono due piccole calotte polari, gelatinose, che si rivelano bene in Rosso Congo, sono densamente guttulate e molte sono in fase di germinazione di spore secondarie dette conidi.
  14. Sarcodon versipellis (Fr.) Quélet; Regione Trentino Alto Adige; Settembre 2012; Foto di Pietro Curti. Pileo e imenoforo. Macro.
  15. Sarcodon versipellis (Fr.) Quélet; Regione Trentino; Foto di Emilio Pini.
  16. Sarcodon versipellis (Fr.) Quélet, Regione Trentino; Luglio 2005; Foto di Federico Calledda. In bosco di Abete rosso con abbondante presenza di mirtillo.
  17. Sarcodon versipellis (Fr.) Quélet; Regione Trentino; Foto di Pietro Curti.
  18. Sarcodon versipellis (Fr.) Quélet; Regione Trentino; Foto di Pietro Curti.
  19. Sarcodon versipellis (Fr.) Quél. 1961 Tassonomia Divisione Basidiomycota Classe Agaricomycetes Ordine Thelephorales Famiglia Bankeraceae Foto e Descrizioni Stretto parente del Sarcodon imbricatus si distingue agevolmente da questi per il cappello liscio e gibboso e cioè privo di squamule, aculei decisamente più vistosi del precedente, con crescita spesso fascicolata. Odore subfarinoso e sapore amaro, per quest'ultima caratteristica privo d'interesse alimentare. Regione Trentino; Foto e commento di Pietro Curti.
  20. Sarcodon scabrosus (Fr.) P. Karst. Alcuni giovani esemplari.
  21. Sarcodon scabrosus (Fr.) P. Karst. 1881 Tassonomia Divisione Basidiomycota Classe Agaricomycetes Ordine Thelephorales Famiglia Bankeraceae Foto e Descrizioni Sarcodon di latifoglia, contraddistinto da grosse squame imbricate appena emergenti, molto scure; si distingue per il sapore nettamente amaro, gli aculei molto decorrenti e lunghi di colore grigio-rosati, porpora-brunastri con apici biancastri, il gambo dalla base verde-azzurro-acciaio. La carne biancastra può assumere tonalità rosa-violette ma grigio verdastra verso la base dello stipite. Per l'aspetto è possibile confonderlo con una specie del genere Bankera, ma la sporata bianca in quest'ultimo toglie ogni dubbio.
  22. Sarcodon regalis Maas Geesteranus; Regione Piemonte, Ceva; Anno 2005; Foto e descrizione di Massimo Biraghi.
  23. Sarcodon regalis Maas Geesteranus; Regione Piemonte, Ceva; Anno 2005; Foto e descrizione di Massimo Biraghi.
  24. Sarcodon regalis Maas Geesteranus 1975 Tassonomia Divisione Basidiomycota Classe Agaricomycetes Ordine Thelephorales Famiglia Bankeraceae Foto e Descrizioni L'assenza di giunti a fibbia e il colore verdastro sito alla base del gambo anche alla sezione. L'odore gradevole e farinoso, il sapore mite e leggermente farinaceo col tempo legante e amarognolo, il colore porporino della cuticola sono elementi macroscopici che lo differenziano da taxa vicini. Regione Piemonte, Ceva; Anno 2005; Foto e descrizione di Massimo Biraghi. (Exsiccatum MB20050617-25) Pubblicato su Pagine di Micologia n. 26 anno 2006.
  25. Sarcodon leucopus (Pers.) Maas Geest. & Nannf., Regione Trentino, Settembre 2008, foto di Pietro Curti. Imenoforo.
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