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Archivio Micologico

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  1. Physarum pusillum (Berk. & M.A. Curtis) G.Lister 1911 Tassonomia Regno Protozoa Divisione Myxomycota Classe Mixomycetes Ordine Physarales Famiglia Physariaceae Genere Physarum Sinonimi Didymium pusillum Berk, & M.A. Curtis. 1873 Etimologia Dal latino pusillum = piccolo. Descrizione morfologica Sporocarpo alto 0,5-1,5 mm circa, tondeggiante, crescita in gruppi anche numerosi, trovati esemplari concresciuti. Stipite alto circa la metà dell'intero sporocarpo, colore bruno rossiccio, verso la base si espande in un ipotallo nerastro. Peridio bianco sottile e traslucido con ispessimenti calcarei, alla base del peridio il colore dello stipite prosegue formando un tipico collarino. Columella non presente. Plasmodio opalescente, ma in ultimo di colore rossiccio. Habitat Sulla corteccia di tronco di Tamerice a terra. Microscopia Spore di colore marrone scuro, tondeggianti, diametro 9,5-12 µm, ornamentate da fini puntinature che in alcune parti si addensano. Capillizio bianco ialino, quasi liscio con diametro 2-3,5 µm, ramificazioni che curvano abbastanza dolcemente, interconnessioni tra capillizio e noduli granulosi calcarei. Specie simili Confondibile con Physarum robustum G. Lister., è morfologicamente simile, ma con stipite mediamente più corto, di colore marrone scuro con venature beige. Bibliografia consultata NEUBERT, H., NOWOTNY, W. & BAUMANN, K., 1993. Die Myxomyceten. Vol. 1. POULAIN, M., MEYER, M. & BOZONNET, J., 2011. Les Myxomycètes. LISTER, A., 1911. A Monograph of the Mycetozoa. MARTIN, G.W. & ALEXOPOULOS, C.J., 1969. The Myxomycetes. Scheda di proprietà AMINT realizzata da Giorgio Melzi - Approvata e Revisionata dal CLR Micologico di AMINT. Regione Toscana, Riserva della Feniglia (GR); 5 Gennaio 2012. Foto di macroscopia e microscopia di Giorgio Melzi. Foto in habitat su tronco di Tamerice a terra, si notano le colorazioni dei vari stadi di maturazione. Sporocarpi immaturi in formazione si nota bene il plasmodio che ritirandosi all'ultimo assume una colorazione rossastra. Fase di maturazione avanzata siamo passati dal bianco al crema poi marrone scuro, iniziano a comparire le prime concrezioni calcaree. Sporocarpi maturi con peridio ricoperto di concrezioni calcaree, stipite rossastro. Presenza di prorocarpi concresciuti, si vede bene l'ipotallo nerastro. Sporocarpi privi di columella, peridio semitrasparente che contiene internamente dei noduli calcarei che ricordano il Genere Badhamia. Spore tondeggianti con diametro da 9 a 12 µm. Capillizio con noduli granulosi calcarei. Parte del peridio e spore ornamentate da fini puntinature.
  2. Physarum psittacinum Ditmar 1817 Tassonomia Regno Protozoa Divisione Myxomycota Classe Mixomycetes Ordine Physarales Famiglia Physariaceae Genere Physarum Sinonimi Lignydium psittacinum Ditmar, in Sturm, Deutschl. 1898 Etimologia Dal latino psittacinum = dal becco di colore rosso di alcuni pappagalli. Descrizione morfologica Sporocarpo alto 0,5-1 mm circa, tondeggiante, crescita in piccoli gruppi. Stipite color arancio, verso la base si espande come un ipotallo alto quasi la metà dell'intero sporocarpo, trovato anche uno sporocarpo allungato e sessile. Peridio con tonalità blu viola e macchie arancioni date da cristalli calcarei inseriti nel peridio. Columella non presente. Plasmodio giallo ma infine color arancio. Habitat Su corteccia di tronco a terra. Microscopia Spore di colore marrone scuro, tondeggianti, diametro 8-10 µm, ornamentate da fini puntinature. Capillizio calcareo liscio quasi ialino con diametro 1-4 µm, con ramificazioni che curvano dolcemente, interconnessioni tra capillizio e noduli calcarei di color arancio. Specie simili Confondibile con Physarum psittacinum var. fulvum A.& G. Lister., morfologicamente simile, ma con stipite e granuli calcarei bruno giallastri. Bibliografia consultata NEUBERT, H., NOWOTNY, W. & BAUMANN, K., 1993. Die Myxomyceten. Vol. 1. POULAIN, M., MEYER, M. & BOZONNET, J., 2011. Les Myxomycètes. LISTER, A., 1911. A Monograph of the Mycetozoa. MARTIN, G.W. & ALEXOPOULOS, C.J., 1969. The Myxomycetes. Scheda di proprietà AMINT realizzata da Giorgio Melzi - Approvata e Revisionata dal CLR Micologico di AMINT. Regione Lazio, Parco dei Monti Cimini (VT), Loc. Pianiccione; 5 Ottobre 2012. Foto di macroscopia e microscopia di Giorgio Melzi. Foto in habitat su tronco di nocciolo. Sporocarpi non completamente maturi. Aspetto dello sporocarpo con stipite e cristalli calcarei di color arancio, peridio iridescente con riflessi blu violacei. Presenza di uno sporocarpo sessile che simula un plasmodiocarpo. Primo piano del peridio e inizio della deiscenza. Si notano bene i cristalli uniti al capillizio. Piena deiscenza, si nota bene la sottigliezza del peridio. Cristalli calcarei uniti al capillizio, in trasparenza risultano gialli. Spore tondeggianti, con puntinature scure e capillizio liscio.
  3. Physarum citrinum Schumach.; Regione Lazio, ROma, Castel Fusano; Ottobre 2009, Foto e descrizione Giorgio Melzi. Deiscenza del peridio. La deiscenza fa apparire le spore scure all'interno. Presenza di capillizio calcareo di colore giallo citrino.
  4. Physarum citrinum Schumach. 1803 Tassonomia Regno Protozoa Divisione Myxomycota Classe Mixomycetes Ordine Physarales Famiglia Physariaceae Genere Physarum Foto e Descrizioni Piccoli Myxomycetes, circa 1 mm su tronco muschioso. Regione Lazio; Ottobre 2009; Det. Giorgio Melzi; Foto e descrizione di Mauro Cittadini.
  5. Physarum cinereum (Batsch) Pers. 1794 Tassonomia Regno Protozoa Divisione Myxomycota Classe Mixomycetes Ordine Physarales Famiglia Physariaceae Sinonimi Lycoperdon cinereum Batsch, 1783. Etimologia Dal latino cinereum = dal colore grigio cenere. Descrizione morfologica Sporocarpo alto 0,3-0,7 mm, tondeggiante o in forma allungata che simula un plasmodiocarpo. Stipite nullo, o accennato. Peridio bianco, composto da concrezioni calcaree. Columella non presente. Plasmodio inizialmente giallo ed in ultimo grigio. Habitat Fili d’erba, foglie e cortecce di tronchi a terra. Microscopia Spore di colore marrone, tondeggianti diametro 8-11 µm, ornamentazione costituita da fini puntinature. Capillizio calcareo, liscio, quasi ialino con diametro di 1µm, ramificazioni con inspessimenti e interconnessioni tra capillizio e noduli calcarei bianchi. Specie simili Con altre specie di Physarum e Diderma bianchi. Bibliografia consultata POULAIN, M., MEYER, M. & BOZONNET, J., 2011. Les Myxomycètes. LISTER, A., 1911. A Monograph of the Mycetozoa. MARTIN, G.W. & ALEXOPOULOS, C.J., 1969. The Myxomycetes. NEUBERT, H., NOWOTNY, W. & BAUMANN, K., 1993. Die Myxomyceten. Vol. 1. Scheda di proprietà AMINT realizzata da Giorgio Melzi - Approvata e Revisionata dal CLR Micologico di AMINT. Regione Lazio, Sughereta di Tuscania (VT), 5 Ottobre 2012. Foto di macroscopia e microscopia di Giorgio Melzi. Foto in habitat su foglie e ramo di sughera. Sporocarpi su foglia quasi maturi. Piena deiscenza, presenza di sporocarpi sessili e che similano dei plasmodiocarpi. Cristalli calcarei uniti al capillizio. Spore tondeggianti e con fini puntinature scure. Capillizio sottile e liscio. Primo piano del capillizio con variabilità dello spessore sulle diramazioni. Peridio si notano bene la variabilità dello spessore calcareo.
  6. Phyllotopsis nidulans (Pers. : Fr.) Sing.; Regione Abruzzo; Ottobre 2014; Foto di Mario Iannotti. Raduno GEMA 2014 - Rivisondoli.
  7. Phyllotopsis nidulans (Pers. : Fr.) Sing.; Regione Sardegna; Novembre 2010; Foto di Franco Sotgiu.
  8. Phyllotopsis nidulans (Pers. : Fr.) Sing.; Regione Friuli Venezia Giulia; Novembre 2009; Foto di Nicolò Parrino.
  9. Phyllotopsis nidulans (Pers. : Fr.) Sing. 1936 Tassonomia Divisione Basidiomycota Classe Agaricomycetes Ordine Agaricales Famiglia Pleurotaceae Regione Abruzzo; Ottobre 2014; Foto di Tomaso Lezzi. Raduno GEMA 2014 - Rivisondoli. Crescita su legno di ramo a terra. Particolare di lamelle e lamellule.
  10. Phylloporus rhodoxanthus (Schw. : Fr.) Bresadola; Svizzera; Agosto 2013; Foto di Roberto Cagnoli.
  11. Phylloporus rhodoxanthus (Schw. : Fr.) Bresadola; Regione Umbria, Ottobre 2013; Foto di Pietro Curti.
  12. Phylloporus rhodoxanthus (Schw. : Fr.) Bresadola; Regione Umbria; Ottobre 2013; Foto di Luigi Minciarelli. Dettagli dell'imenoforo.
  13. Phylloporus rhodoxanthus (Schw. : Fr.) Bresadola; Regione Umbria; Settembre 2013; Foto di Pietro Curti. Pileo asciutto e tomentoso. Imenoforo giallo oro. Presenza di numerose anastomosi. Imenoforo a lamelle molto interconnesse, che ricorda una struttura a tubuli e pori.
  14. Phylloporus rhodoxanthus (Schw. : Fr.) Bresadola; Regione Umbria; Settembre 2013; Foto di Luigi Minciarelli. Dettaglio del bellissimo e particolare imenoforo di questa specie, rara tra le Boletaceae.
  15. Phylloporus rhodoxanthus (Schw. : Fr.) Bresadola; Regione Piemonte; Luglio 2012; Foto di Roberto Cagnoli.
  16. Phylloporus rhodoxanthus (Schw. : Fr.) Bresadola; Regione Lombardia, Valle Camonica; Luglio 2011; Foto di Lorenzo Martinelli.
  17. Phylloporus rhodoxanthus (Schw. : Fr.) Bresadola; Regione Trentino, Carano; Luglio 2008; Foto di Franco Sotgiu.
  18. Phylloporus rhodoxanthus (Schw. : Fr.) Bresadola; Regione Lazio; Settembre 2006; Foto di Mauro Cittadini. Particolare sulle anastomosi e setti trasversali sulle lamelle. Una foto delle spore: ellittico-fusiformi (9,5)10-13 × 4-4,5 µm, per chi ha un po' di esperienza con le spore degli Xerocomus non sfuggirà la somiglianza.
  19. Phylloporus rhodoxanthus (Schw. : Fr.) Bresadola; Regione Lombardia, Val Brembana, loc. Camerata Cornello; Settembre 2005; Foto di Massimo Biraghi.
  20. Phylloporus rhodoxanthus (Schw. : Fr.) Bres. 1900 Tassonomia Divisione Basidiomycota Classe Agaricomycetes Ordine Boletales Famiglia Boletaceae Foto e Descrizioni Probabilmente commestibile ma da risparmiare per la rarità e bellezza. Visto da sopra lo potremmo scambiare per uno "dei tanti" piccoliXerocomus, ma una volta rigirato notiamo subito un imenoforo molto particolare formato da lamelle larghe, irregolari, con molte anastomosi e setti trasversali, tanto che molti definiscono questo tipo di imenoforo come a "pori lamelliformi". Si tratta di Phylloporus rhodoxanthus, una interessante Boletacea considerata come "anello di congiunzione" tra i funghi a lamelle e quelli a pori e tubuli. La vicinanza, in particolare, con il genere Xerocomus è evidente anche quando si vanno ad analizzare spore e cuticola. Il fungo in oggetto puo essere definito poco o mediamente carnoso. Phylloporus rhodoxanthus è una specie decisamente poco comune; è presente all'incirca sull'intero territorio nazionale (dalla Sicilia alle Alpi); è possibile rintracciarlo sia sotto conifere (Picea abies) che sotto latifoglie (Faggio, Quercia, Castagno e Nocciolo) la sua fruttificazione è tipicamente da "esemplare isolato". Vista ormai la sua estrema vicinanza "filogenetica" con Xerocomus in futuro la letteratura e probabile che si orienterà in tal senso. Regione Lazio, località Monti Simbruini, Campaegli; Anno 2004; Foto e commento di Mauro Cittadini. Una foto del luogo di raccolta, immense faggette a circa 1500 m s.l.m., pascolo con Gentiana lutea, in primo piano sullo sfondo la faggeta. Visto da sopra lo potremmo scambiare per uno "dei tanti" piccoli Xerocomus. Una volta rigirato notiamo subito un imenoforo molto particolare, formato da lamelle larghe, irregolari, con molte anastomosi e setti trasversali.
  21. Pholiotina dasypus (Romagn.) P.-A. Moreau 2005 Tassonomia Divisione Basidiomycota Classe Agaricomycetes Ordine Agaricales Famiglia Bolbitiaceae Sinonimi Pholiotina subnuda (Kühner ex Kühner & Watling) Bon 1991 Microscopia Spore: (8,5)9-10,5 x (4,5)4,8-5,5 ellissoidi, in alcune proiezioni subamigdaliformi, apparentemente lisce ma fuochettando con attenzione risultano finemente punteggiate; bruno tabacco in acqua e KOH, poro germinativo assente o appena percepibile come assottigliamento della parete sporale. Basidi clavati, banali tetrasporici in maggioranza, ma presenti bisporici. Cheilocistidi numerosi, cilindrico-clavati, subcapitulati, utriformi, alcuni con apice irregolare lobato. Caulocistidi simili ai cheilocistidi, alcuni molto irregolati sotto forma di escrescenze e capitulati. Epicute: imeniderma formato da elementi piriformi, sferopeduncolati. GAF presenti soprattutto nella caulocute. Note La presenza del velo è estremamente fugace e rilevabile solo nei giovanissimi basidiomi. L'assenza di cistidi lecitiformi con collo sottile e capitulo decisamente più largo è differenziale dal GenereConocybe Fayod (Fungi Europaei, Volume 11: Conocybe and Pholiotina, A Hausknecht.) mentre per altri autori il taxon in oggetto andrebbe iquadrato comunque in Conocybe (Conocybe utriformis P.D. Orton) Regione Lazio; Novembre 2011; Foto di Mauro Cittadini. Foto di Tomaso Lezzi. Foto di Mauro Cittadini. Basidiospore. Basidiospore e caulocistidi. Cheilocistidi. Basidi e spore. Epicute. Caulocute con caulocistidi
  22. Pholiotina nemoralis (Harmaja) Bon 1991 Tassonomia Divisione Basidiomycota Classe Agaricomycetes Ordine Agaricales Famiglia Bolbitiaceae Sinonimi Conocybe dentatomarginata Watling 1980 Pholiotina dentatomarginata (Watling) Enderle 1986 Conocybe nemoralis Harmaja 1979 Foto e Descrizioni Cappello largo 13-30 mm, striato, igrofano, con velo fugace al margine. Lamelle adnate. Gambo 45 × 4 mm, fibrilloso. Microscopia Pileipellis a imeniderma formato da elementi 20-47 × 11-22 µm, piriformi, sferopeduncolati. Cheilocistidi 30-60 × 7-10 µm, in maggioranza lageniformi con lungo collo ed apice frequentemente capitulato. Caulocistidi simili ai cheilocistidi. Giunti a fibbia presenti. Spore 10-11,6 × 5-5,5 µm, ellissoidali, lisce, con poro germinativo e parete un poco inspessita. Osservazioni Questa Pholiotina appartiene alla sezione Vestitae del genere Pholiotina, che comprende specie con velo presente sotto forma di fiocchi al margine del cappello, mai come anello, cheilocistidi più o meno lecitiformi o tibiiformi e spore lisce. All’interno della sezione la specie si caratterizza per le spore ≥ 9 µm di lunghezza, con evidente poro germinativo, e per i cheilocistidi lageniformi con lungo collo ad apice parzialmente capitulato. Pholiotina exannulata var. maculata ha il cappello non striato e spore più piccole, Pholiotina velata ha anch’essa spore più piccole, e con parete più sottile. Regione Lombardia, Pianura bergamasca; località Gera d'Adda; Dicembre 2014; Foto, commenti e microscopia di Sergio Mombrini. Foto in habitat. Bosco di latifoglie in zona ruderale. Microscopia Pileipellis. Filo lamellare. Cheilocistidi. Caulocistidi. Spore in KOH. Spore. Osservazione in Rosso Congo a 100×.
  23. Pholiotina arrhenii (Fr.) Singer; Regione Lombardia; Dicembre 2014; Foto di Massimo Biraghi.
  24. Pholiotina arrhenii (Fr.) Singer; Regione Lazio; Dicembre 2006; Foto di Felice Di Palma.
  25. Pholiotina arrhenii (Fr.) Singer 1973 Tassonomia Divisione Basidiomycota Classe Agaricomycetes Ordine Agaricales Famiglia Bolbitiaceae Sinonimi Conocybe arrhenii (Fr.) Kits van Wav. 1970 Etimologia L'epiteto Pholiotina è un termine composto dal nome di genere Pholiota e dal suffisso -ina = piccolo, per il suo aspetto simile a una piccola Pholiota. L'epiteto arrhenii è dedicato al micologo e lichenologo svedese Johan Peter Arrhenius. Cappello Pileo di 10-40 mm, conico campanulato, di color ocraceo, bruno aranciato al disco, con evidente umbone ottuso, leggermente igrofano e striato al margine, che risulta leggermente eccedente per la presenza di residui velari. Lamelle Imenoforo a lamelle ventricose, di colore ocraceo, con filo lamellare, finemente seghettato, discolore, sterile, ricco di cheilocistidi. Anello Anello membranoso, persistente, mobile sul gambo, striato nella parte superiore. Gambo Stipite 40-60 x 2-3 mm, cilindrico, fistoloso, all'inserzione con l'imenoforo presenta granuli e fiocchi farinosi, leggermente clavato alla base, dove si evidenziano macchie bruno ruggine. Carne Giallastra, priva di odore e sapore particolari. Habitat Fungo saprotrofo, terricolo. Microscopia Cheilocistidi 24,8-41,6 × (3,5) 3,53-6,2 µm; Q = (4,3) 4,31-9,87 (9,9); N = 5; Media = 31,1 × 4,6 µm; Qm = 7,0; allungati, cilindrici, sinuosi e strettamente lageniformi, con apice arrotondato. Pleurocistidi non osservati. Giunti a fibbia presenti in tutti i tessuti. Pileipellis (14,8) 15,5-18,9 (19,3) × (9,0) 9,3-12,2 (15,2) µm; Q = (1,1) 1,2-2,09 (2,1); N = 11; Media = 17,3 × 11,1 µm; Qm = 1,6; costituita da cellule subglobose e piriformi. Basidi clavati, in maggioranza tetrasporici. Spore (7,4) 7,6-8,5 (8,8) × (3,6) 4,1-4,6 (4,6) µm; Q = (1,7) 1,7-2,0 (2,1); N = 45; Media = 8,0 × 4,3 µm; Qm = 1,9; amigdaliformi in vista laterale, ellissoidali in vista frontale, appiattite in corrispondenza del poro germinativo, lisce, di colore ocra chiaro, mono- e pluri-guttulate, con un piccolo apicolo e poro germinativo di 0,9-1,3 µm di lunghezza. Stipitipellis costituita da cellule parallele, cilindriche settate. Caulocistidi langeniformi, cilindracei, sinuosi i simili ai cheilocistidi, con setti che evidenziano GAF. Commestibilità e tossicità Non commestibile. Specie simili Conocybe arrheni morfologicamente, potrebbe essere confusa con altre specie del genere Conocybe con anello vistoso. Solo una verifica dei caratteri microscopici, permette una corretta determinazione. Conocybe peronata Kühner & Watling = Pholiotina peronata Kühner & Maire ex Singer, ha un anello non completamente formato e indistinto, che rimane spesso sotto forma di tracce nella parte bassa del gambo. Pholiotina teneroides (J.E. Lange) Singer = Conocybe teneroides (J.E. Lange) Kühner, ha anello ben formato, ma ha spore in media di 10,8-12,6 µm di lunghezza. Conocybe blattaria (Fr.) Kühner = Pholiotina blattaria (Fr.) Fayod, ha anello ben formato, ma ha spore in media di 10,8-12,6 µm di lunghezza. Conocybe filaris (Fr.) Kühner = Pholiotina filaris (Fr.) Singer , ha anello ben formato, ma ha spore in media di 10,8-12,6 µm di lunghezza, cheilocistidi subclavati, lageniformi, mai capitati o subcapitati, poro germinativo di 1-1,5 µm di larghezza. Pholiotina aporos (Kits van Wav.) Clémençon = Conocybe aporos Kits van Wav., specie tipica primaverile, ha gambo scuro, anello ben formato, poro germinativo assente, cheilocistidi capitulati. Pholiotina vexans (P.D. Orton) Bon = Conocybe vexans P.D. Orton, ha anello ben formato, ma spore di lunghezza media maggiore di 10,5 µm. Pholiotina utricystidiata Enderle & H.-J. Hübner = Conocybe utricystidiata (Enderle & H.-J. Hübner) Somhorst, ha anello ben formato, ma cheilocistidi utriformi. Pholiotina rugosa (Peck) Watling = Pholiotina rugosa (Peck) Singer, ha gambo scuro, anello ben formato, spore a parete spessa, poro germinativo più largo, di 1-1,5 µm di larghezza. Note tassonomiche Come segnalato da Tóth et al. (2013) e evidenziato nell'albero filogenetico presentato nel loro articolo, nel genere Conocybe si possono ricoscere 6 cladi, e nel genere Pholiotina 3 cladi, tra i quali è intercalato il clade dei Bolbitius. Si attendono nuovi studi più approfonditi che facciano maggiore chiarezza su come verranno considerate prossimamente le specie che per ora sono ancora riunite sotto i due generi Conocybe e Pholiotina. Bibliografia AA.VV., 2012. Funga Nordica. Agaricoid, boletoid and cyphelloid genera. Ed. Nordsvamp. HAUSKNECHT, A., 2009. Conocybe and Pholiotina. Fungi Europaei, Vol 11. Ed Candusso. TÓTH, A., HAUSKNECHT, A., KRISAI-GREILHUBER, I., PAPP, T., VÁGVÖLGYI, C. & LÁSZLÓ G.N., 2013. Iteratively Refined Guide Trees Help Improving Alignment and Phylogenetic Inference in the Mushroom Family Bolbitiaceae. PLoS ONE 8(2): e56143. DOI:10.1371/journal.pone.0056143. Scheda di proprietà AMINT realizzata da Giovanni Galeotti e Tomaso Lezzi - Approvata e Revisionata dal CLR Micologico di AMINT. Regione Umbria; Dicembre 2021; Foto e microscopia di Giovanni Galeotti. (Exsiccatum GG211229-01) Imenoforo a lamelle ventricose, con filo lamellare finemente seghettato e sterile ricco di cheilocistidi, nella parte alta dello stipite si notano, residui fioccosi e farinose che evidenziano anche in micro, la presenza di abbondanti caulocistidi. Stipite allungato, leggermente clavato alla base, dove si evidenziano macchie bruno ruggine. Pileo igrofano, ocraceo, con largo umbone che assume tonalità aranciate, il margine è striato e presenta un filo biancastro dovuto ai residui velari. Anello membranoso molto evidente, mobile, striato nella parte superiore. Basidi clavati tetrasporici. Osservazione in rosso Congo, a 400×. Cheilocistidi. Osservazione in rosso Congo, a 400×. Cheilocistidi. Osservazione in rosso Congo, a 1000×. Caulocistiti. Osservazione in rosso Congo, a 400×. Caulocistiti con GAF. Osservazione in rosso Congo, a 1000×. Pileipellis a cellule globose e piriformi. Osservazione in rosso Congo, a 400×. Spore ellissoidali con apicolo evidente e piccolo poro germinativo. Osservazione in rosso Congo, a 1000×. Spore (7,4) 7,6-8,5 (8,8) × (3,6) 4,1-4,58 (4,6) µm; Q = (1,7) 1,73-2,0 (2,1); N = 45; Media = 8,0 × 4,3 µm; Qm = 1,9; Osservazione in rosso Congo, a 1000×.
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