-
Numero contenuti
15457 -
Iscritto
-
Ultima visita
Tipo di contenuto
Profili
Forum
Orchidee
Diventa Socio
Calendario
Tutti i contenuti di Archivio Micologico
-
Polyporus alveolaris (DC. : Fr.) Bondartsev & Singer 1941
Archivio Micologico ha risposto alla discussione di Archivio Micologico in Funghi Non Commestibili o Sospetti
Polyporus alveolaris (DC. : Fr.) & Singer; Regione Friuli Venezia Giulia, Cividale del Friuli; Settembre 2012; Foto di Nicolò Parrino. -
Polyporus alveolaris (DC. : Fr.) Bondartsev & Singer 1941
Archivio Micologico ha risposto alla discussione di Archivio Micologico in Funghi Non Commestibili o Sospetti
Polyporus alveolaris (DC. : Fr.) & Singer; Regione Friuli Venezia Giulia; Dicembre 2009; Foto di Nicolò Parrino. -
Polyporus alveolaris (DC. : Fr.) Bondartsev & Singer 1941
Archivio Micologico ha risposto alla discussione di Archivio Micologico in Funghi Non Commestibili o Sospetti
Polyporus alveolaris (DC. : Fr.) & Singer; Regione Lombardia, località Annunciata, Piancogno; Aprile 2010; Foto di Lorenzo Martinelli. -
Polyporus alveolaris (DC. : Fr.) Bondartsev & Singer 1941
Archivio Micologico ha risposto alla discussione di Archivio Micologico in Funghi Non Commestibili o Sospetti
Polyporus alveolaris (DC. : Fr.) & Singer; Regione Lombardia, Canonica d'Adda; Aprile 2010; Foto di Massimo Biraghi. Ritrovamento su tronco di Populus. -
Polyporus alveolaris (DC. : Fr.) Bondartsev & Singer 1941
Archivio Micologico ha risposto alla discussione di Archivio Micologico in Funghi Non Commestibili o Sospetti
Polyporus alveolaris (DC. : Fr.) & Singer; Regione Lombardia; Aprile 2009; Foto di Massimo Mantovani. -
Polyporus alveolaris (DC. : Fr.) Bondartsev & Singer 1941
Archivio Micologico ha risposto alla discussione di Archivio Micologico in Funghi Non Commestibili o Sospetti
Polyporus alveolaris (DC. : Fr.) & Singer; Regione Lombardia; Aprile 2008; Foto di Massimo Biraghi. -
Polyporus alveolaris (DC. : Fr.) Bondartsev & Singer 1941
Archivio Micologico ha risposto alla discussione di Archivio Micologico in Funghi Non Commestibili o Sospetti
Polyporus alveolaris (DC. : Fr.) & Singer; Regione Lombardia, parco Itala Osio Sotto; Aprile 2008; Foto di Massimo Biraghi. -
Polyporus alveolaris (DC. : Fr.) Bondartsev & Singer 1941
Archivio Micologico ha risposto alla discussione di Archivio Micologico in Funghi Non Commestibili o Sospetti
Polyporus alveolaris (DC. : Fr.) Bondartsev & Singer; Regione Lombardia; Foto di Massimo Biraghi. Vista imenio. -
Polyporus alveolaris (DC. : Fr.) Bondartsev & Singer 1941
Archivio Micologico ha postato un topic nell'area Funghi Non Commestibili o Sospetti
Polyporus alveolaris (DC. : Fr.) Bondartsev & Singer 1941 Tassonomia Divisione Basidiomycota Classe Agaricomycetes Ordine Polyporales Famiglia Polyporaceae Sinonimi Polyporus mori (Pollini) Fr. 1821 Foto e Descrizioni Regione Lombardia; Aprile 2006; Foto di Massimo Biraghi. Cappello di dimensioni contenute da 2 a 7 cm., presenta una superficie pileica da giallo-arancio ad ocracea ricoperta da piccole squamule appiattite e di forma triangolare di colore brunastro, tendono a scomparire in maturazione, margine ondulato o lobato. Imenio composto da tubuli corti, biancastri, giallognoli in maturità, pori molto ampi disposti radialmente e appena decorrenti sul gambo. Gambo corto, anche assente, cilindrico, di colore giallastro con zona basale brunastra. Carne coriacea con contesto sottile e biancastro. Habitat cresce su rami di latifoglia (Frassino, Olmo, Nocciolo, Tiglio, Faggio, ecc.) generalmente in primavera (aprile, maggio), non molto comune. -
Pluteus variabilicolor Babos 1978
Archivio Micologico ha risposto alla discussione di Archivio Micologico in Funghi Non Commestibili o Sospetti
Pluteus variabilicolor Babos; Regione Lombardia, Parco di Monza (MI); 30 Maggio 2013; Foto e commenti di Massimo Biraghi. Spore subglobose Long. : N =30 ; dMd ; (4,9)5,2 - 5,7 - 6,5(6,6) Larg. : N =30 ; dMd ; (4,0)4,396 - 4,6 - 5,4(5,7) Q : N =30 ; dMd ; (1,1)1,09 - 1,2 - 1,3(1,4) N° Long. Larg. Q Moy 5,81 4,9 1,2 Min 4,98 4,0 1,1 Max 6,60 5,7 1,4 Media 5,74 4,8 1,2 Lxl: N= 30 ; dMd; (4,9)5,16-5,7-6,5(6,6) x (4,0)4,4-4,6-5,4(5,7) Qm= 1,2 Elementi della pileipellis: in alcune ife si può osservare una limpida pigmentazione gialla. Cutis Sez. Celludoderma, sottosezione Mixtini. -
Pluteus variabilicolor Babos 1978
Archivio Micologico ha risposto alla discussione di Archivio Micologico in Funghi Non Commestibili o Sospetti
Pluteus variabilicolor Babos; Regione Lazio; Novembre 2014; Foto di Tomaso Lezzi Esemplare giovanissimo che mostra già la striatura sul bordo del cappello. Foto di Mario Iannotti. -
Pluteus variabilicolor Babos 1978
Archivio Micologico ha risposto alla discussione di Archivio Micologico in Funghi Non Commestibili o Sospetti
-
Pluteus variabilicolor Babos 1978
Archivio Micologico ha postato un topic nell'area Funghi Non Commestibili o Sospetti
Pluteus variabilicolor Babos 1978 Tassonomia Ordine Agaricales Famiglia Pluteaceae Genere Pluteus Sezione Celluloderma Sottosezione Mixtini Sinonimi Pluteus castri Justo & E.F. Malysheva = Pluteus castroe Justo & E.F. Malysheva. Etimologia Dal latino Pluteus = tettoia e variabilicolor = di colore variabile, per il colore del cappello, che assume tonalità dal giallo, all'arancio, all'arancio bruno. Cappello Di dimensioni medie, 3-10 cm, ampio, liscio, striato anche fino a metà cappello, giallo, arancio, arancio-bruno, con umbone centrale più scuro, spesso radialmente rugoloso-venato, soprattutto al centro e negli esemplari maturi, igrofano. Imenoforo Lamelle libere, piuttosto fitte, ventricose, prima bianche poi rosa, con presenza di lamellule in rapporto lamelle/lamellule = 1/1, con bordo flocculoso, concolore o biancastro. Gambo 3-7 × 0,4-1,5 cm, cilindrico, leggermente ingrossato alla base, striato-fibrilloso su tutta la lunghezza, di colore giallo, con riflessi rossastri alla base negli esemplari maturi. Carne Contesto bianco-giallastro, giallo arancio sotto la superficie della cuticola, senza odore né sapore particolari. Habitat Cresce singolarmente o cespitoso, in gruppi più o meno grandi di esemplari su tronchi o resti legnosi in decomposizione di latifoglie Quercus cerris (Cerro), Quercus frainetto (Farnetto), Castanea sativa (Castagno). Commestibilità o Tossicità Non commestibile. Microscopia Microscopia effettuata su campioni freschi e exsiccata provenienti dal Lazio e dalla Lombardia. Sporata rosa in massa. Spore 5,5-7,0 × 4,5-5,5 (6,0) µm, in media 6,0 × 4,9 µm, Q = 1,1-1,4; Qm = 1.22, ampiamente ellissoidali, subglobose, a parete sottile. Basidi 25-32 × 6-8 µm, clavati, tetrasporici. Cheilocistidi fusiformi, lageniformi, 50-90 × 25-30 µm, ialini, a parete sottile, spesso con brevi, ampie appendici al vertice (mucronati). Pleurocistidi non frequenti, fusiformi, lageniformi o utriformi, 60-160 × 20-40 µm. Pileipellis formata da un imeniderma di elementi terminali clavati, arrotondati o cilindrici più corti e da cellule allungate 40-200 × 22-40 µm, con pigmento giallo intracellulare. In alcune aree della cuticola l'imeniderma con cellule brevi è fortemente predominante; in altre parti sono fortemente predominanti le cellule allungate. Spesso i due tipi di elementi sono misti indipendentemente dal fatto che si trovino al centro o sul margine del pileo. Stipitipellis una cutis di ife cilindriche di 2-3 µm di larghezza. Caulocistidi presenti su tutta la lunghezza del gambo, 13-70 × 3-15 µm, cilindrico-claviformi, fusiformi, spesso mucronati, di solito raggruppati in gruppi. GAF non osservati Osservazioni Il genere Pluteus è suddiviso tradizionalmente in sezione Pluteus, con pleurocistidi a parete spessa (metuloidi) e abitualmente con uncini apicali; sezione Hispidoderma con pleurocistidi non metuloidi e pileipellis costituita da cellule allungate (Q>3); sezione Celluloderma sottosezione Eucellulodermini con pleurocistidi non metuloidi e pileipellis costituita unicamente da cellule sferopeduncolate o clavate con Q<3; sezione Celluloderma sottosezione Mixtini con pleurocistidi non metuloidi e pileipellis costituita da cellule sferopeduncolate o clavate con Q<3, frammiste a cellule allungate con Q>3. I campioni studiati mostrano cuticola con elementi clavati con Q sia maggiore che minore di 3, misti a elementi cilindrici molto allungati. Secondo gli schemi tradizionali appartiene quindi alla sottosezione Mixtini. Le analisi molecolari delle sequenze ITS 1, ITS 2, mostrano che Pluteus variabilicolor appartiene alla stessa clade di Pluteus leoninus, quindi insieme a specie appartenenti alla sezione Hispidodermini. Tutto sommato questo dato non è così sorprendente, considerato il notevole allungamento degli elementi clavati della pileipellis. Un altro dato molto interessante emerso dalle analisi molecolari è stata la conferma di una supposizione basata sull'osservazione dei caratteri macroscopici e microscopici, cioè che Pluteus castri = Pluteus castroi è da ritenersi un sinonimo di Pluteus variabilicolor, anche se dagli autori della specie sono stati osservati nella pileipellis solo gli elementi clavati e non quelli cilindrici allungati (Justo et al. 2011), (Lezzi et al., 2014). Somiglianze Pluteus variabilicolor per il suo vivace colore giallo aranciato si può confondere solo con altre specie di colore simile. Macroscopicamente i caratteri distintivi sono il margine spesso abbondantemente rigato e microscopicamente la struttura della cuticola composta da elementi clavati più o meno corti, misti, a zone, a ife cilindriche, allungate. Pluteus leoninus (Schaeff. : Fr.) P. Kumm ha pileipellis di tipo tricoderma con ife terminali erette, spesso settate, strettamente fusiformi. Pluteus chrysophaeus (Schaeff.) Quél ha la pileipellis formata da un imeniderma di cellule sferopeduncolate, in alcuni casi leggermente piriformi. Pluteus aurantiorugosus (Trog) Sacc. ha cappello di color arancio rossastro. La pileipellis è un imeniderma di cellule esclusivamente globose, sferopeduncolate. Pluteus romellii (Britzelmayr) Saccardo ha solo il gambo giallo, ma cappello marrone. La pileipellis è un imeniderma di cellule esclusivamente globose, sferopeduncolate. Bibliografia AA.VV., 1990. Pleurotaceae, Pluteaceae and Tricholomataceae I. Flora Agaricina Neerlandica. Vol. 2. Curatori: Noordeloos, M.E., Kuijper, T.W. & Vellinga, E.C. AA.VV., 2008. Funga Nordica. Agaricoid, boletoid and cyphelloid genera. Ed. Nordsvamp. BABOS, M., 1978. Pluteus studies, I. (Basidiomycetes, Pluteaceae). Annales Historico-Naturales Musei Nationalis Hungarici. Budapest 70: 93–97. BABOS, M., 1980. Mycological examination of sawdust depots in Hungary. Studia Botanica Hungarica 15: 31–44. CITERIN M., EYSSARTIER G., 1998. Cle Analytique du genre Pluteus Fr., Documents Mycologiques 111 (vol. 28) JUSTO, A., MINNIS, AM., GHIGNONE, S., MENOLLI, N., CAPELARI, et al. 2011. Species recognition in Pluteus and Volvopluteus (Pluteaceae, Agaricales): morphology, geography and phylogeny. Mycological Progress 10: 453–479. JUSTO, A., VIIZZINI, A., MINNIS, AM., MENOLLI, N., CAPELARI, et al. 2011. Phylogeny of the Pluteaceae (Agaricales, Basidiomycota): taxonomy and character evolution. Fungal Biology 115: 1–20. LEZZI, T., VIZZINI, A., ERCOLE, E., MIGLIOZZI, V. e JUSTO, A., 2014. Phylogenetic and morphological comparison of Pluteus variabilicolor and P. castri (Basidiomycota, Agaricales). doi:10.5598/imafungus.2014.05.02.06. IMA Fungus · 5(2): 415-423. [Data di accesso: 13/01/2015]. MIGLIOZZI, V., 2011. Pluteus variabilicolor, specie frequente nella cerreta di Macchiagrande di Manziana (RM). Parliamo di funghi. 19(1): 3–9. ORTON P.D. (1986) Pluteaceae: Pluteus and Volvariella, British Fungus Flora 4 (ed) Agarics and Boleti. Royal Botanic Garden, Edinburgh Scheda di proprietà AMINT realizzata da Tomaso Lezzi - Approvata e Revisionata dal CLR Micologico di AMINT. Regione Lazio; Maggio 2013; Foto di Tomaso Lezzi. Ritrovamento su legno di Quercia a terra. Dimensioni medie, cappello di ca. 3 cm, liscio, rigato fino a metà, con umbone centrale più scuro. Colore uniforme giallo nettamente aranciato. Lamelle abbastanza fitte, prima bianche poi rosa, con presenza di abbondanti lamellule. Gambo cilindrico, giallo, striato-fibrilloso su tutta la lunghezza, leggermente ingrossato alla base. Habitat su legno, ritrovamento su rami a terra di Quercia. Spore largamente ellissoidali, subglobose. Basidi banali, clavati, tetrasporici. Cheilocistidi fusiformi, frequentemente con appendice corta e larga all'estremità (mucronati). Pileipellis di tipo misto con elementi terminali claviformi e elementi allungati. (Mixtini). GAF non osservati. Pileipellis con elementi terminali claviformi, ed elementi allungati, anche fortemente allungati. (Mixtini). Osservazione a 100×. Osservazione a 400×. Confronto significativo di due elementi affiancati della pileipellis, uno clavato e l'altro fortemente allungato. Cheilocistidi fusiformi frequentemente con appendice corta e larga all'estremità (mucronati). Spore largamente ellissoidali, subglobose. -
Pluteus tricuspidatus Velen. 1939
Archivio Micologico ha risposto alla discussione di Archivio Micologico in Funghi Non Commestibili o Sospetti
Pluteus tricuspidatus Velenovsky; Regione Trentino Alto Adige; Agosto 2014; Foto di Tomaso Lezzi. Raduno Scientifico CSP35 di Braies (BZ). Pluteus con cuticola costituita da ife subparallele e rialzate. Presenza di pleurocistidi con parte spessa e terminazioni uncinate, che ne determinano l'appartenza alla sezione Pluteus. Filo delle lamelle scuro per la presenza di cheilocistidi con pigmento diffuso disciolto. Filo delle lamelle scuro per la presenza di cheilocistidi con pigmento diffuso disciolto. Gambo fortemente fibrilloso. Cuticola costituita da ife subparallele e rialzate, rosso Congo, 100×. Cheilocistidi. 400×. Vicino al filo della lamella i primi pleurocistidi che si incontrano hanno una forma intermedia tra i cheilocistidi sferopeduncolati e i pleurocistidi veri e propri con parete spessa e estremità uncinate. Questo tipo di cistidi mostrano una sola punta centrale, parete spessa, e vengono definiti in inglese magnus-type. Acqua, 400× Pleurocistidi. 400×. -
Pluteus tricuspidatus Velen. 1939
Archivio Micologico ha risposto alla discussione di Archivio Micologico in Funghi Non Commestibili o Sospetti
Pluteus tricuspidatus Velenovsky, Regione Trentino, Valmaggiore (Predazzo); Foto e commenti di Luca Mistè. Microscopia effettuate su 3 exsiccata raccolte in agosto 2005, 2007 e 2008. Sporata in massa rosa. Spore (5,7)6,1-7,3(8,1) × (3,9)4,2-5,1(5,4) µm; Q=1,3-1,6; Qm=1,4 ellissoidi normalmente con grossa guttula centrale e apicolo poco visibile. Basidi quadrisporici a forma cilindrico-ventricosa, 20-30 × 6,0-10,0 µm con sterigmi lunghi 2-3(4) µm. Pleurocistidi fusiformi a parete spessa e sommità con uno o più uncini (lamprocistidi o cistidi metuloidi), molto abbondanti. Dimensioni 65-105×15-25 µm. Cheilocistidi pigmentati di bruno a parete sottile, piriformi, sferopeduncolati o ellissoidi. Dimensioni (15)20-45×8-20 µm. GAF presenti nella pileipellis. Pileipellis una cutis di ife allungate distese settate di larghezza 10-15 µm e elementi terminali più rigonfi 70-100(140) × 10-20 µm. Presentano pigmento vacuolare bruno disciolto e giunti a fibbia (circa 50% dei casi). Pileocistidi assenti. Stipitipellis simile alla pileipellis con ife cilindriche settate con pigmento vacuolare bruno di lunghezza 70-120 µm e larghezza 6-10 µm. Caulocistidi assenti. Spore ellissoidali con grossa guttula centrale Basidi cilindrico-ventricosi tetrasporici Ancora un basidio con uno sterigma bene in evidenza (lughezza fino a 4 µm) Pleurocistidi fusiformi a parete spessa e sommità con uno o più uncini (lamprocistidi o cistidi metuloidi) comuni a tutta la sez. Pluteus del Genere Altri pleurocistidi Ancora la faccia della lamella con i pleurocistidi Un pleurocistidio monouncinato tipo-magnus presenti in numero ridotto a ridosso del filo lamellare in molte specie della sez. Pluteus, tra cui anche il Pluteus cervinus I cheilocistidi piriformi pigmentati di bruno che danno il caratteristico colore scuro al filo lamellare Ancora cheilocistidi con la caratteristica forma a palloncino Come nel Pluteus cervinus, anche qui tra la faccia e il filo lamellare sembra ci sia un'area di transizione tra i cheilocistidi e i pleurocistidi. Sono visibili dei cistidi con punta allungata e con materiale cellulare accumulato sulla sommità che ne ispessisce la parete Trama lamellare inversa caratteristica del genere Pluteus Particolare della trama lamellare con attaccatura delle acrofisalidi (ife rigonfie presenti in alcuni generi tra cui i Pluteus) nel subimenio e direzione verso il centro della lamella Pileipellis a cutis, ife coricate con pigmentazione bruna (osservazione in acqua) Particolare di un giunto a fibbia della pileipellis Stipitipellis con ife allungate e pigmentate -
Pluteus tricuspidatus Velen. 1939
Archivio Micologico ha postato un topic nell'area Funghi Non Commestibili o Sospetti
Pluteus tricuspidatus Velen. 1939 Tassonomia Divisione Basidiomycota Classe Agaricomycetes Ordine Agaricales Famiglia Pluteaceae Genere Pluteus Sezione Pluteus Sinonimi Pluteus atromarginatus (Konrad) Kuhner 1935 Pluteus nigrofloccosus (R. Schulz) J. Favre 1948 Etimologia Pluteus: dal latino, macchina d'assedio con tettoia di legno. tricuspidatus: dal latino = a tre punte (riferito ai pleurocistidi). Cappello 4-10 cm di diametro, da giovane emisferico-campanulato poi a maturità convesso o appianato, spesso con un largo umbone centrale. Il colore è marrone scuro, a volte quasi nerastro soprattutto al centro. Carnosità media. La cuticola, viscida a tempo umido, presenta fibrille innate radiali e in zona discale scagliosità irte soprattutto a tempo secco. Il margine ha orlo ondulato e disteso, non striato. Imenoforo Lamelle libere al gambo, piuttosto fitte e sempre intercalate da lamellule. Sono di forma ventricosa e di color rosa pallido nel giovane e poi gradualmente rosa salmone. Il filo è intero, con minuscole fioccosità visibili con la lente e quasi sempre bruno-nerastro (visibile soprattutto guardando lateralmente la lamella), un carattere distintivo per questa specie. Gambo 4-12 cm in lunghezza e 0,5-2 cm di spessore, da cilindrico, con sommità più o meno attenuata, a claviforme, con base dilatata fino a semibulbosa. Di colore biancastro ma interamente solcato da fibrille brune, sericee, spaziate. Carne Fungo eterogeneo (cappello che si stacca facilmente dal gambo per la diversa struttura ifale). La carne è abbastanza soda soprattutto nel gambo, più fragile nel cappello. Colore biancastro marmorizzato. Inodore, con sapore mite. Habitat Cresce dall'estate all'autunno nei boschi, su ceppi e detriti legnosi di conifere (Picea, Pinus). Crescita singola o a piccoli gruppi, spesso su segatura. Commestibilità o Tossicità Commestibile scadente anche per la fibrosità del gambo. Osservazioni L'aspetto macroscopico richiama molto quello del più diffuso Pluteus cervinus, ma il filo lamellare bruno ci aiuta velocemente nel riconoscimento della specie in esame. Specie simili Come detto sopra è confondibile con il Pluteus cervinus che ha però il filo lamellare concolore alla lamella e odore rafanoide. Il filo lamellare brunastro è anche caratteristico del Pluteus umbrosus che si distingue per il cappello interamente peloso-squamuloso e la crescita su latifoglie. Scheda di proprietà AMINT realizzata da Luca Mistè - Approvata e Revisionata dal CLR Micologico di AMINT. Regione Trentino, Valmaggiore, Predazzo; Foto di Luca Mistè. Nella prima immagine due esemplari cresciuti su segatura di Picea abies con la cuticola disidratata per l'esposizione al sole. -
Pluteus thomsonii (Beck. & Broome) Dennis 1948
Archivio Micologico ha risposto alla discussione di Archivio Micologico in Funghi Non Commestibili o Sospetti
Pluteus thomsonii (Beck. & Broome) Dennis; Regione Sardegna, Montiferru; Ottobre 2013; Foto di Franco Sotgiu. -
Pluteus thomsonii (Beck. & Broome) Dennis 1948
Archivio Micologico ha risposto alla discussione di Archivio Micologico in Funghi Non Commestibili o Sospetti
Pluteus thomsonii (Beck. & Broome) Dennis; Regione Umbria; Maggio 2010; Foto di Mario Iannotti. Pluteus di piccole dimensioni, presenta un cappello solcato da venature in rilievo di colore bruno-castano, il gambo è cilindrico, slanciato, grigiastro, pruinoso. La specie in esame è stata rinvenuta al margine di una ceppaia marcescente, riconducibile ad Quercus sp., si caratterizza per una marcata venosità presente sulla superficie del cappello, che dal centro, simulando una ragnatela, si estende fino al margine dello stesso. Quando la presenza di questo elemento è così marcata non ci sono dubbi sulla sua determinazione. -
Pluteus thomsonii (Beck. & Broome) Dennis 1948
Archivio Micologico ha risposto alla discussione di Archivio Micologico in Funghi Non Commestibili o Sospetti
Pluteus thomsonii (Beck. & Broome) Dennis; Regione Lombardia; Novembre 2009; Foto di Emilio Pini. -
Pluteus thomsonii (Beck. & Broome) Dennis 1948
Archivio Micologico ha risposto alla discussione di Archivio Micologico in Funghi Non Commestibili o Sospetti
Pluteus thomsonii (Beck. & Broome) Dennis; Regione Lazio; Novembre 2006; Foto di Felice Di Palma. -
Pluteus thomsonii (Beck. & Broome) Dennis 1948
Archivio Micologico ha risposto alla discussione di Archivio Micologico in Funghi Non Commestibili o Sospetti
Pluteus thomsonii (Beck. & Broome) Dennis; Regione Sardegna; 2006; Foto di Franco Sotgiu. -
Pluteus thomsonii (Beck. & Broome) Dennis 1948
Archivio Micologico ha risposto alla discussione di Archivio Micologico in Funghi Non Commestibili o Sospetti
Pluteus thomsonii f. evenosus (kühner) citéren & Eyssartier; Regione Lombardia; Dicembre 2013; Foto, descrizione e microscopia di Angelo Mariani. Pluteus di piccola taglia, cappello 12-18 mm di diametro, convesso, appianato, a volte leggermente depresso, umbonato, privo di venature in rilievo, grigio-bruno chiaro da umido, grigiastro da asciutto, sempre con umbone bruno scuro; orlo striato per trasparenza. Lamelle prima bianco-grigiastre poi rosate, libere al gambo. Gambo 20-23 × 1,5- 2 mm, cilindrico, bianco-grigiastro, grigiastro, pruinoso. Odore non percepito. Spore 6,5-8 × 5,3-6,5 µm, da subglobose a globose, lisce; cheilocistidi 25-65 × 10-20 µm, ventricosi, fusiformi, generalmente con appendice filiforme; pleurocistidi non osservati; pileipellis a imeniderma con cellule clavate, ventricose, fusiformi, alcune con sommità appendicolata; caulipellis formata da ife parallele settate con presenza di caulocistidi a forma simile ai cheilocistidi; g.a.f. assenti. In un parco pubblico su legnetti interrati. Note Per la struttura della pileipellis questo pluteus è inserito nella Sez. Celluloderma Sottosez. Mixtini. Particolare imenio. Pileo. Microscopia Spore. Basidi. Cheilocistidi. Pileipellis. Caulicutis. -
Pluteus thomsonii (Beck. & Broome) Dennis 1948
Archivio Micologico ha postato un topic nell'area Funghi Non Commestibili o Sospetti
Pluteus thomsonii (Beck. & Broome) Dennis 1948 Tassonomia Divisione Basidiomycota Classe Agaricomycetes Ordine Agaricales Famiglia Pluteaceae Genere Pluteus Sezione Celluloderma Sottosezione Mixtini Sinonimi Pluteus cinereus Quél. 1884 Etimologia Pluteus: dal latino, macchina d'assedio con tettoia di legno. thomsonii: dedicato J. W. Thomson (1913-2009), prestigioso studioso di licheni. Cappello Pluteus di dimensioni medio-piccole caratterizzato dal cappello inizialmente convesso, tende a distendersi ma non è mai completamente appianato, poco carnoso, bruno-grigiastro, spesso con toni marroni omogenei e facilmente determinabile sul campo, per le evidenti venature in rilievo al centro dello stesso, simili ad una ragnatela che lo ricopre a volte fino al margine, a volte è presente solo nella parte centrale e altre volte è completamente assente, rendendo in questo caso più difficile la determinazione della specie, spesso presenta una striatura per trasparenza al margine. Imenoforo Lamelle libere al gambo, spesse, moderatamente spaziate, ventricose, grigiastre, poi con la maturazione delle spore con riflessi rosati, intervallate da lamellule di diversa lunghezza. Gambo Il gambo è cilindrico, a volte anche schiacciato, biancastro, grigio, ricoperto generalmente da una abbondante pruinosità bianca formata a livello microscopico dai caulocistidi. Carne Carne grigia, esigua, senza odori e sapori particolari. Habitat Si tratta di un fungo lignicolo, cresce su ceppaie di latifoglie varie, su frustoli legnosi o radici interrate, simulando una crescita terricola. Microscopia Pileipellis mista, costituita da elementi terminali subglobosi frammisti ad altri più allungati, fusiformi. Alcune di queste cellule fusiformi presentano una caratteristica appendice allungata (rostrati). Questa caratteristica di presentare due tipi differenti di cellule con Q<3 frammiste a cellule con Q>3 ci permette di inserire questa specie nella sottosezione Mixtini. Cheilocistidi frequentemente fusiformi, alcuni lageniformi, altri caratteristici “fusiformi con appendice allungata” (rostrati), utriformi con apice capitulato.Caulocistidi analoghi ai cheilocistidi, fusiformi, frequentemente con una caratteristica appendice decisamente allungata, non distribuiti uniformemente ma riuniti in ciuffi. Basidi banali, clavati, tetrasporici. Spore 6,4-7,6(8,3) × 5,0-6,1(7,0) µm; media 7,1 × 5,6 µm; Q = 1,1-1,4; Qm = 1,3; da subglobose a largamente ellissoidali, con guttule. GAF non osservati. Commestibilità e tossicità Fungo non commestibile. Specie simili Pluteus thomsonii f. evenosus (kühner) Citéren & Eyssartier, si caratterizza per il cappello privo di venature in rilievo, con tonalità più chiare, sul grigio pallido e umbone scuro al centro. In questo caso per determinare la specie possiamo ricercare a livello microscopico le caratteristiche cellule lungamente rostrate presenti nella pileipellis, nei cheilocistidi e nei caulocistidi. Pluteus exiguus (Pat.) Sacc. e Pluteus subatratus J. Favre (sinonimizzato da Vellinga con Pluteus roseipes Höhn.) presentano cheilocistidi rostrati, ma appartengono alla sezione Hispidoderma. Pluteus insidiosus presenta cheilocistidi rostrati ma appartiene alla sottosezione Eucellulodermini. Note Appartiene alla sottosezione Mixtini per la pileipellis mista, formata da cellule allungate, fusiformi, con presenza, alla base, di elementi subglobosi. In questa specie i cheilocistidi sono analoghi ai caulocistidi, alcuni caratteristici per la particolare morfologia: fusiformi con appendice decisamente allungata. Anche nella pileipellis sono presenti elementi fusiformi con appendice allungata (rostrati), simili a quelli riscontrati in cheilocistidi e caulocistidi, anche se meno frequenti che in questi ultimi. Bibliografia AA.VV., 1990. Pleurotaceae, Pluteaceae and Tricholomataceae I. Flora Agaricina Neerlandica. Vol. 2. Curatori: Noordeloos, M.E., Kuijper, T.W. & Vellinga, E.C. AA.VV., 2006. Funghi a cura A.M.I.N.T. – Collana Hobby, Ed. Giunti Demetra. BOCCARDO, F. et al., 2008. Funghi d'Italia. Ed. Zanichelli. BREITENBACH, J. & KRÄNZLIN, F., 1995. Champignons de Suisse. Champignons a lames 2 partie. Vol. 4. Lucerna: Ed. Verlag Mykologia. CITÉRIN & EYSSARTIER, 1998. Cle analytuque du genre Pluteus Fr.. Documents Mycologiques, XXVIII (111): 47-67 EYSSARTIER, G. & ROUX, P., 2011. Le guide des champignos France et Europe Parigi: Ed. Belin. JUSTO, A. et al., 2010. Species recognition in Pluteus and Volvopluteus (Pluteaceae, Agaricales): morphology geography and phylogeny. Mycological Progress. MOSER, M., 2000. Guida alla determinazione dei funghi. Polyporales, Boletales, Agaricales, Russulales. Vol. 1. Ed. Saturnia. Scheda di proprietà AMINT realizzata da Mario Iannotti e Tomaso Lezzi. Regione Umbria; Giugno 2016; Descrizione di Tomaso Lezzi e Mario Iannotti, foto e microscopia di Mario Iannotti. (Exsiccatum MI20160624-01) La pruina bianca che vediamo ricoprire quasi tutto il gambo è formata a livello microscopico dai caulocistidi riuniti in cluffi. Particolare, al centro del cappello, della evidente venatura in rilievo, simile ad una ragnatela che può ricoprirlo tutto fino al margine, quando è localizzata al centro spesso presenta una striatura al margine per trasparenza. Microscopia Pileipellis mista, costituita da elementi terminali subglobosi e altri più allungati, fusiformi, con presenza di pigmento bruno disciolto. Osservati rari fusiformi con appendice allungata (rostrati). Osservazione in acqua a 100×. Osservazione in acqua a 400×. Osservazione in rosso Congo ammoniacale a 400×. Rari e particolari elementi fusiformi con appendice allungata (rostrati). Simili morfologicamente ai cheilocistidi e caulocistidi. Osservazione in rosso Congo ammoniacale a 1000×. Cheilocistidi frequentemente fusiformi, alcuni lageniformi, altri caratteristici “fusiformi con appendice allungata” (rostrati), utriformi con apice capitulato. Osservazione in rosso Congo ammoniacale a 400×. Osservazione in rosso Congo ammoniacale a 1000×. Caulocistidi analoghi ai cheilocistidi, fusiformi, frequenti con appendice decisamente allungata. Osservazione in rosso Congo ammoniacale a 400×. Osservazione in rosso Congo ammoniacale a 1000×. Basidi banali, clavati, tetrasporici. Osservazione in rosso Congo ammoniacale a 1000×. Spore 6,4-7,6(8,3) × 5,0-6,1(7,0) µm; media 7,1 × 5,6 µm; Q = 1,1-1,4; Qm = 1,3; da subglobose a largamente ellissoidali, con guttule. Osservazione in rosso Congo ammoniacale a 1000×. -
Pluteus satur Kühner & Romagn. 1956
Archivio Micologico ha postato un topic nell'area Funghi Non Commestibili o Sospetti
Pluteus satur Kühner & Romagn. 1956 Tassonomia Divisione Basidiomycota Classe Agaricomycetes Ordine Agaricales Famiglia Pluteaceae Genere Pluteus Sezione Celluloderma Sottosezione Eucellulodermini Foto e Descrizioni Cappello marrone, finemente ma abbondantemente rugoso, opaco. Gambo bianco giallastro, fibrilloso. Pileipellis con elementi globosi, sferopeduncolati, piriformi. (ssez. Eucellulodermini). Cheilocistidi clavati, largamente clavati, abbondanti, riuniti a ciuffi. Pleurocistidi ellissoidali, sferici, con corto peduncolo. Spore ellissoidali. Discussione I campioni presentati appartengono alla sezione Celluloderma, sottosezione Eucellulodermini per la tipologia delle cellule della pileipellis, solo sferopeduncolate e piriformi. I caratteri che conducono ad identificare questa specie come Pluteus satur sono il colore bruno del cappello che presenta un basso umbone, assenza di colorazioni blu nel gambo, il filo della lamella non bruno, le spore cortamente ellissoidali, subglobose, la presenza di cheilocistidi senza appendice, la presenza di una maggioranza di pleurocistidi ellissoidali, sferici, non fusiformi-lageniformi. È da notare come autori diversi abbiano opinioni diverse riguardo alla sistematica del genere Pluteus, con particolare riferimento alla sottosezione Eucellulodermini. Vellinga nel 1985 nega la validità del carattere della morfologia dei pleurocistidi per differenziare le specie, e sinonimizza P. nanus, P. satur (bruni) e la loro variante grigia P. griseopus. Orton nel 1986 critica queste sinonimizzazioni sostenendo la vaidità delle specie da lui create P.griseopus e P. pallescens, e sostiene che bisogna prendere in considerazione come carattere la maggioranza dei pleurocistidi, che in P. satur e P.griseopus sono ellittico-utriformi, con apice fino largo da 10 a 20 µm nella sua chiave, mentre in P. nanus e P. griseoluridus sono lageniformi con apice di larghezza massima di 14 µm. Citérin e Eyssartier in un lavoro del 1998, basato sulle chiavi di Orton distinguono: P. griseopus; P. satur per i pleurocistidi utriformi o ellittici; P. phlebophorus; P. nanus; P. griseoluridus per i pleurocistidi fusiformi, lageniformi. Vizzini, Justo e altri autori hanno scritto un interessante articolo nel 2010, basato su studi molecolari, in cui fanno il punto su diversi gruppi "difficili" all'interno del genere Pluteus eVolvopluteus, e spiegano come i dati molecolari supportino la separazione delle tre specie P. nanus, P. phlebophorus e P. chrysophlebius, ma che per P. nanus, P. satur, P. griseopus (ed altre specie) ci sarà bisogno in modo significativo di nuove raccolte per poter capire le corrispondenze tra specie morfologiche e dati molecolari. Bibliografia AA.VV., 1990. Pleurotaceae, Pluteaceae and Tricholomataceae I. Flora Agaricina Neerlandica. Vol. 2. Curatori: Noordeloos, M.E., Kuijper, T.W. & Vellinga, E.C. AA.VV., 2008. Funga Nordica. Agaricoid, boletoid and cyphelloid genera. Ed. Nordsvamp. CITÉRIN & EYSSARTIER, 1998. Cle analytuque du genre Pluteus Fr.. Documents Mycologiques, XXVIII (111): 47-67 EYSSARTIER, G., & ROUX, P., 2011. Le guide des Champignons France et Europe. Parigi: Ed. Belin. JUSTO, A. et al., 2010. Species recognition in Pluteus and Volvopluteus (Pluteaceae, Agaricales): morphology geography and phylogeny. Mycological Progress. ORTON, P.D., 1986. British Fungus Flora 4. Pluteaceae: Pluteus & Volvariella. Edinburgh: Royal Botanic Garden. Regione Umbria; Giugno 2013; Foto di Tomaso Lezzi e Luigi Minciarelli. Comitato Scientifico A.Mi. Umbria 2013. Bevagna. (Exsiccatum TL20130529-03) Cappello marrone scuro, più chiaro dopo una giornata. Particolare del cappello interamente rugosetto. Lamelle e gambo. Cuticola con elementi sferici, piriformi, tipici della sottosezione Eucellulodermini. 400×, Acqua. 400×, Acqua. 400×, Acqua. 400×, Acqua. 100×, rosso Congo. Cheilocisitidi 400×, rosso Congo. Pleurocistidi di forma molto variabile 400×, rosso Congo. Spore e Basidi, 400×, rosso Congo. Spore 1000×, Acqua. -
Pluteus salicinus (Pers. : Fr.) Kumm. 1871
Archivio Micologico ha risposto alla discussione di Archivio Micologico in Funghi Non Commestibili o Sospetti
Pluteus salicinus (Pers.) P. Kumm. Regione Lazio; Novembre 2014; Foto e commenti di Tomaso Lezzi. La sistematica dei Pluteus, come quella di tanti altri generi, è in rapida evoluzione. Nella sezione Pluteus a cui appartiene anche Pluteus salicinus, i caratteri considerati tradizionalmente come importanti per delimitare la sezione sono: la struttura della cuticola a cutis e la presenza di pleurocistidi metuloidi, cioè a parete spessa. Il 2014 ha visto la creazione di molte nuove specie in questa sezione e uno dei nuovi caratteri considerato di interesse rilevante, è la forma delle cellule di passaggio tra i veri e propri cheilocistidi sul filo della lamella, e i pleurocisitidi sulla faccia della lamella. Pluteus salicinus si caratterizza macroscopicamente per i toni grigi con riflessi azzurro-verdastri presenti sul cappello. Pluteus cyanopus, ha toni azzurro-verdastri alla base del gambo e si riconosce facilmente dal punto di vista microscopico, in quanto appartiene ad un'altra sezione caratterizzata da cellule della cuticola del cappello sferopeduncolate. Cappello con le tipiche squamette più scure addensate solo nel centro del cappello. Bordo del cappello rigato. Pileipellis con ife cilindriche, sottili, allungate, a formare una cutis. 100×. Rosso Congo. Pileipellis, GAF. 400×. Palizzata continua di cheilocistidi sul filo della lamella. Cheilocistidi. Da notare la morfologia delle cellule di passaggio tra i veri e propri cheilocistidi sul filo della lamella, e i pleurocisitidi sulla faccia della lamella. Pleurocistidi metuloidi (a parete spessa), rostrati. 100×. Rosso Congo. Pleurocistidi. 400×. Pleurocistidi. 600×.