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Archivio Micologico

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  1. Panaeolus sphinctrinus (Fr.) Quél.; Regione Sardegna; Aprile 2006; Foto di Franco Sotgiu.
  2. Panaeolus sphinctrinus (Fr.) Quél.; Regione Sardegna; Settembre 2005; Foto di Franco Sotgiu.
  3. Panaeolus sphinctrinus (Fr.) Quél.; Regione Trentino Alto Adige, dall'alpe di Siusi; Luglio 2005; Foto di Mauro Cittadini. Fimicolo su deiezioni bovine.
  4. Panaeolus sphinctrinus (Fr.) Quél.; Foto di Emilio Pini.
  5. Panaeolus sphinctrinus (Fr.) Quél. 1872 Tassonomia Divisione Basidiomycota Classe Agaricomycetes Ordine Agaricales Famiglia Bolbitiaceae Regione Lazio, Monti Simbruini, Campaegli; Foto e microscopia di Mauro Cittadini. Crescita su sterco equino. Microscopia Spore citriformi in proiezione frontale, con evidente poro germinativo, 13-17 × (8)9-11 µm, cheilocistidi cilindrico-flessuosi, alcuni con apice sub-capitato.
  6. Panaeolus rickenii Hora; Regione Sardegna; Dicembre 2012; Foto di Franco Sotgiu.
  7. Panaeolus rickenii Hora; Regione Toscana; Novembre 2009; Foto e commento di Alessandro Francolini. Può crescere terricolo o fimicolo sia nelle radure boschive di latifoglia sia nei prati o nei pascoli. Caratterizzato dal cappello campanulato-parabolico con colorazioni scure (dal bruno al bruno-vinoso al bruno-rossastro); dal gambo esile e slanciato, cilindrico, cosparso di pruina bianca per tutta la sua lunghezza, su fondo vinoso scuro; carne esigua con colore ocra-vinoso e senza odori particolari. Gli è simile Panaeolus acuminatus che, macroscopicamente, mostra un cappello con papilla acuta al centro; le differenza microscopiche sono tuttavia minime e riguardano la misura sporale. In base a ciò molti Autori considerano le due specie sinonime. Su terreno; bosco misto; presso Arliano, Mugello. Particolare dei cappelli. Il gambo coperto di pruina bianca. Le lamelle tipicamente marezzate (o papillonacee) dei Panaeolus a causa della maturazione delle spore nerastre che non avviene contemporaneamente su tutta la superficie lamellare.
  8. Panaeolus rickenii Hora; Regione Sardegna; Novembre 2009; Foto di Felice Di Palma.
  9. Panaeolus rickenii Hora; Regione Sardegna; Novembre 2009; Foto di Mauro Cittadini. Lago di Gusana, su terreno ricco di deiezioni animali. Sporata nera in massa. Spore: (9)10-13,5(14) × 6,5-8,5 µm, ellissoidi di profilo, citriformi a sub-mitriformi di faccia, lisce, bruno violacee al m.o., con poro germinativo centrale ed evidente. Basidi tetrasporici, clavati, corti, tozzi, con sterigmi robusti. Cheilocistidi, disposti in fitta palizzata sul filo lamellare sterile, cilindrico-flessuosi sino a sub-lageniformi e subcapitati in media 30-38 per 7-8 µm, ma rilevati alcuni rari sino a 50 µm di lunghezza. Pleurocistidi non osservati, GAF presenti. Spore. Cheilocistidi. Stessi esemplari. Foto di Tomaso Lezzi.
  10. Panaeolus rickenii Hora; Regione Sardegna; Febbraio 2007; Foto di Franco Sotgiu.
  11. Panaeolus rickenii Hora 1960 Tassonomia Divisione Basidiomycota Classe Agaricomycetes Ordine Agaricales Famiglia Psathyrellaceae Regione Lazio; Novembre 2021; Foto di Tomaso Lezzi. Particolare della pruinosità sul gambo dovuta alla presenza di cheilocistidi. Cheilocistidi, Basidi e Spore. Osservazione in rosso Congo, a 400×. Caulocistidi e Spore. Osservazione in rosso Congo, a 200×.
  12. Panaeolus papilionaceus var. papilionaceus (Bull.) Quél.; Regione Abruzzo; Giugno 2012; Foto di Tomaso Lezzi. Crescita su sterco equino, lamelle papilionacee, cioè che maturano in maniera non omogenea, assumendo un aspetto marmorizzato. Lamelle con maturazione non uniforme. Microscopia In alto a sinistra le spore lisce, citriformi, subesagonali, a parete spessa, misure 6,4-7,2×3,8-4,4 µm, Qm = 1,6; in alto a destra un basidio tetrasporico con le spore in formazione; In basso a sinistra e destra cheilocistidi cilindrico-flessuosi, con estremità a volte subcapitulata.
  13. Panaeolus papilionaceus var. papilionaceus (Bull.) Quél.; Regione Lazio; Ottobre 2005; Foto e commenti Tomaso Lezzi. Esemplari come questi secondo la vecchia nomenclatura sarebbero stati identificati come Panaeolus retirugus (Fr.) Gillet per il cappello coperto da evidenti rugosità. La tendenza più recente è quella di considerarlo non più come una specie separata, ma appunto come sinonimo di Panaeolus papilionaceus var. papilionaceus (Bull.) Quél. In questo Forum anche se preferiamo continuare a considerare una specie separata Panaeolus sphinctrinus (Fr.) Quél. soprattutto per la presenza molto vistosa e costante di resti di velo al margine del cappello, appoggiamo l'ipotesi della sinonimia di Panaeolus papilionaceus (Bull. ex Fr.) Quél. s. s., Panaeolus retirugus (Fr.) Quél., Panaeolus campanulatus (Fr.) Quél. Giovani esemplari Gruppo Zoom del cappello
  14. Panaeolus papilionaceus var. papilionaceus (Bull.) Quél.; Regione Lazio; Ottobre 2005; Foto e commenti Tomaso Lezzi. Lamelle e cappello Lamelle
  15. Panaeolus papilionaceus var. papilionaceus (Bull.) Quél.; Regione Lazio; Ottobre 2009; Foto e commenti Mauro Cittadini.
  16. Panaeolus papilionaceus var. papilionaceus (Bull.) Quél.; Regione Lazio; Ottobre 2009; Foto e commenti Tomaso Lezzi. Microscopia Spore lisce, citriformi, con poro germinativo evidente e apicolo sul lato opposto. Misure osservate: 13,6-17 × 8-12 µm; Qm = 1,65. Basidi a forma di clava piuttosto schiacciata, con corti e tozzi sterigmi. Caulocistidi abbondanti, riuniti a ciuffi lungo la superficie di tutto il gambo, cilindrico flessuosi, leggermente capitulati, a volte con rigonfiamenti o ramificati.
  17. Panaeolus papilionaceus var. papilionaceus (Bull.) Quél. 1872 Tassonomia Divisione Basidiomycota Classe Basidiomycetes Ordine Agaricales Famiglia Bolbitiaceae Sinonimi Copelandia papilionacea (Bull.) Bres. 1912 Panaeolus papilionaceus (Bull.) Quél. 1872 Etimologia Panaeolus: dal greco Pan (smagliante, variopinto). papilionaceus: con l'aspetto di una farfalla, per le lamelle marezzate. Cappello Prima sferico negli esemplari giovani, poi ogivale, campanulato, di colore beige, ruggine, più chiaro in esemplari disidratati, con evidenti resti di velo al margine del cappello; negli esemplari adulti è presente sulla superficie del cappello un reticolo di piccole rughe difficilmente osservabili in esemplari giovani o disidratati. Imenoforo Lamelle ventricose, adnate, papilionacee, cioè marezzate a causa dei diversi tempi di maturazione delle spore sulla superficie della lamella, questa caratteristica è comune a tutto il Genere Panaeolus; il filo è sterile, discolore, chiaro per la presenza di cheilocistidi e l'assenza di basidi. Sporata nera. Gambo Cilindrico, allungato, sottile, pruinoso per l'intera lunghezza a causa dei caulocistidi; nella parte alta è rigato e coperto di piccole goccioline, che diventano presto nere poiché raccolgono la sporata. Carne Praticamente nulla, vista l'esiguità del cappello in cui le lamelle sono quasi adese alla cuticola, e del gambo, che è molto sottile. Odore nullo. Habitat Specie fimicola, che cresce su letame equino. Alcuni autori riportano la crescita di questa specie anche su letame bovino o su campi fortemente concimati. Microscopia Spore lisce (a differenza di quelle del Genere Panaeolina). Misure osservate: 13,6-17 × 8-12 µm; Qm = 1,65; citriformi, con poro germinativo evidente e apicolo sul lato opposto. Basidi a forma di clava piuttosto schiacciata, con corti e tozzi sterigmi. Cheilocistidi abbondanti, cilindrico flessuosi, leggermente capitulati, con base a volte allargata. Il filo della lamella risulta sterile. Caulocistidi abbondanti, riuniti a ciuffi lungo la superficie di tutto il gambo, cilindrico flessuosi, leggermente capitulati, a volte con rigonfiamenti o ramificati. Commestibilità o Tossicità Specie priva d'interesse alimentare. Specie simili Panaeolus sphinctrinus (Fr.) Quél. Spore 14-18 × 9-11,5 µm (dimensione delle spore secondo Watling). Panaeolus retirugus considerato da alcuni autori specie separata per la superficie del cappello con un reticolo di piccole rughe difficilmente osservabili però in esemplari giovani o disidratati, le spore 12-14 × 7-9 µm (dimensione delle spore secondo Watling). Discussione I quattro taxa Panaeolus papilionaceus (Bull. ex Fr.) Quél. s. s., Panaeolus campanulatus (Fr.) Quél., Panaeolus retirugus (Fr.) Quél. ePanaeolus sphinctrinus (Fr.) Quél. sono considerati da alcuni autori come sinonimi, vedi Gerhardt (1996); mentre per altri, vedi Watling (1987), si differenziano per la dimensione sporale e per altri caratteri macroscopici. La tendenza più recente è quella di considerarli non più come specie separate, ma appunto come sinonimi. In questo Forum anche se preferiamo continuare a considerare una specie separata Panaeolus sphinctrinus (Fr.) Quél. soprattutto per la presenza molto vistosa e costante di resti di velo al margine del cappello, appoggiamo l'ipotesi della sinonimia di Panaeolus papilionaceus (Bull. ex Fr.) Quél. s. s., Panaeolus retirugus (Fr.) Quél., Panaeolus campanulatus (Fr.) Quél. I campioni da noi osservati hanno infatti caratteristiche che sarebbero comuni a taxa che per tradizione erano considerati specie differenti, ad esempio le misure sporali dei campioni osservati ricadrebbero nel range delle misure sporali diPanaeolus papilionaceus, mentre i caulocistidi ramificati erano invece considerati caratteristici di Panaeolus retirugus. Bibliografia AA.VV., 2008. Funga Nordica. Agaricoid, boletoid and cyphelloid genera. Ed. Nordsvamp. CACCIALLI, G., CAROTI, V. & DOVERI, F., 1995. Funghi Fimicoli rari o interessanti del litorale Toscano. Ed. Centro studi Micologici AMB. GERHARDT, E., 1996. Taxonomische revision der Gattungen Panaeolus und Panaeolina. (Fungi, Agaricales, Coprinaceae). Bibliotheca Botanica 147: 1-149. WATLING, R. & GREGORY, N.M., 1987. British Fungus Flora Agarics and Boleti 5. Strophariaceae and Coprinaceae p.p.. Ed. Royal Botanic Garden, Edinburgh. Scheda di proprietà AMINT realizzata da Tomaso Lezzi - Approvata e Revisionata dal CLR Micologico di AMINT. Foto e Descrizioni Regione Lazio; Ottobre 2009; Foto e commenti Tomaso Lezzi. Si possono vedere i cappelli sferici degli esemplari giovani, la crescita su letame bovino, e la sporata nera depositata su uno dei cappelli. Il particolare del cappello di un esemplare adulto, il margine del cappello ha un velo abbondante e frastagliato. Le lamelle marezzate a causa dei diversi tempi di maturazione delle spore sulla superficie della lamella stessa. Questa caratteristica è comune a tutto il Genere Panaeolus. Un ingrandimento delle lamelle, il filo è chiaro per la presenza di cheilocistidi. Il cappello ancora sferico di un giovane esemplare. Sul gambo le goccioline chiare si colorano di nero per il deposito sporale.
  18. Panaeolus guttulatus Bres. 1883 Tassonomia Divisione Basidiomycota Classe Agaricomycetes Ordine Agaricales Famiglia Bolbitiaceae Foto e Descrizioni Interessante specie carbonicola. Regione Lazio; Novembre 2006; Foto Gianni Pilato, commento di Mauro Cittadini. Piccoli basidiomi (3 cm. max.) anch'essi dall'aspetto carbonicolo. Si riconoscono abbastanza agevolmente per i colori "tetri" e per il filo lamellare chiaro, cosparso di tante piccole "guttuline" bianco-giallastre. Foto di Mauro Cittadini. La sporata è nera in massa, spore bruno scure al micro 8-9,5(10) × 4-5 micron con poro germinativo evidente. Foto di Mauro Cittadini.
  19. Panaeolus acuminatus (Schaeff.) Quél. 1872 Tassonomia Divisione Basidiomycota Classe Agaricomycetes Ordine Agaricales Famiglia Bolbitiaceae Foto e Descrizioni Fungo fimicolo con il caratteristico umbone acuminato. Trovato in un pascolo alto della Val Camonica. Regione Lombardia, Val Camonica; Foto e commento di Emilio Pini.
  20. Panaeolina foenisecii (Pers. : Fr.) Maire; Svizzera; Giugno 2014; Foto di Roberto Cagnoli.
  21. Panaeolina foenisecii (Pers. : Fr.) Maire; Svizzera; Maggio 2014; Foto di Roberto Cagnoli. Spore 14,5-16,1 × 7,4-8,9 µm; N = 30; ellissoidali, verrucose. Basidi tetrasporici. Basidio tetrasporico. Cheilocistidi poliformi: fusiformi, capitulati, bifidi. Pleurocistidi non osservati. Pileipellis tipo epitelio con ife arrotondate.
  22. Panaeolina foenisecii (Pers. : Fr.) Maire; Regione Lombardia; Giugno 2012; Foto e microscopia di Massimo Biraghi. Spore 12-17 × 7-9 µm, ellissoidali, verrucose, pseudoreticolate. Osservazione in rosso Congo, a 400 ×. Osservazione a 1000 ×. Cheilocistidi polimorfi, sublageniformi, subclavati. Pleurocistidi non osservati. Osservazione a 400×. Osservazione in rosso Congo, a 1000×. Caulocistidi della parte superiore del gambo.
  23. Panaeolina foenisecii (Pers. : Fr.) Maire; Regione Sardegna; Novembre 2009; Foto di Felice Di Palma. Spore 11,8-14,2 × 7-8 µm, verrucose, citriformi, con poro germinativo molto evidente. Cheilocistidi.
  24. Panaeolina foenisecii (Pers. : Fr.) Maire; Regione Lombardia; Maggio 2008; Foto di Emilio Pini. Basidio. Osservazione in rosso Congo. Spore 13-14,5 x 7,5-9 µm. Osservazione in rosso Congo. Elementi della epicute. Osservazione in rosso Congo.
  25. Panaeolina foenisecii (Pers. : Fr.) Maire 1933 Tassonomia Divisione Basidiomycota Classe Agaricomycetes Ordine Agaricales Famiglia Psathyrellaceae Sinonimi Panaeolus foenisecii (Pers. : Fr.) J. Schröt. 1926 Etimologia L'epiteto Panaeolina deriva dal nome di genere Panaeolus e dal suffisso diminutivo latino -ina, per l'apetto simile a piccoli Panaeolus. L'epiteto foeniseci deriva dal latino foenum = fieno e dal tardo latino seccus = secco, del fieno secco, per l’ambiente di crescita pratricolo di questa specie. Commestibilità Non commestibile. Regione Sardegna; Novembre 2007; Foto di Tomaso Lezzi. Raduno AMINT 2007 Particolare delle lamelle. Spore ellittico-amigdaliformi, in alcune proiezioni citriformi, distintamente grossolanamente verrucose, poro germinativo evidente (11,5)12-15 × (6)7-9 µm. Sporata bruno-scura, brunastre in H2O al microscopio. Descrizione e microscopia di Mauro Cittadini.
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