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Archivio Micologico

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  1. Mitrophora semilibera (DC. : Fr.) Lév.; Regione Friuli Venezia Giulia, Gemona del Friuli (UD); Aprile 2012; Foto di Umberto Zanghi.
  2. Mitrophora semilibera (DC. : Fr.) Lév.; Regione Umbria; Aprile 2012; Foto di Foto di Mario Iannotti. I primi tipici funghi primaverili appartenenti alla famiglia delle Morchellaceae, presentano il cappello a forma di mitra conico-campanulato, la superficie esterna è costituita da alveoli delimitati da costolature, molto simili a quelli delle morchelle, mentre quella interna risulta attaccata al gambo solo nella metà superiore, quindi la metà inferiore e l'orlo sono liberi. Questo elemento macroscopico ci consente di ben differenziarla dalle comuni Morchelle (il gambo termina alla base della mitra) e dalla Verpa bhoemica (il cappello è libero fino alla sommità del gambo). Esemplare sezionato per evidenziare la metà inferiore del cappello (mitra) libera al gambo.
  3. Mitrophora semilibera (DC. : Fr.) Lév.; Regione Lombardia; Aprile 2011; Foto di Alessandro Remorini.
  4. Mitrophora semilibera (DC. : Fr.) Lév.; Regione Lombardia; Aprile 2010; Foto di Massimo Biraghi.
  5. Mitrophora semilibera (DC. : Fr.) Lév.; Regione Umbria; Aprile 2009; Foto di Tomaso Lezzi. Ritrovamento sotto Olmo su terreno argilloso, si riconosce per la mitra alveolata l'attacco al gambo a metà della mitra stessa (sezione). Un particolare della mitra alveolata. Lo stesso esemplare in sezione, si vede bene l'attacco del gambo a metà della mitra.
  6. Mitrophora semilibera (DC. : Fr.) Lév.; Regione Lazio; Aprile 2008; Foto di Mauro Cittadini.
  7. Mitrophora semilibera (DC. : Fr.) Lév.; Regione Lombardia, Val Seriana; Aprile 2008; Foto di Federico Calledda.
  8. Mitrophora semilibera (DC. : Fr.) Lév.; Regione Lombardia; Marzo 2008; Foto di Federico Calledda. Contributo di Emilio Pini. Foto di Massimo Biraghi.
  9. Mitrophora semilibera (DC. : Fr.) Lév.; Regione Lombardia; Aprile 2006; Foto di Massimo Biraghi. Spore lisce, ampliamente ellittiche, misuranti 22-25 × 12-15 µm.
  10. Mitrophora semilibera (DC. : Fr.) Lév.; Regione Lombardia; Aprile 2006; Foto di Massimo Biraghi. Spore lisce, ampliamente ellittiche, misuranti 22-25 × 12-15 µm.
  11. Mitrophora semilibera (DC. : Fr.) Lév.; Regione Lombardia; Aprile 2006; Foto di Massimo Biraghi. Particolare dell'inserzione del gambo alla mitra.
  12. Mitrophora semilibera (DC. : Fr.) Lév.; Regione Lombardia; Aprile 2005; Foto di Massimo Biraghi.
  13. Mitrophora semilibera (DC. : Fr.) Lév.; Regione Lombardia; Aprile 2005; Foto di Emilio Pini.
  14. Mitrophora semilibera (DC. : Fr.) Lév.; Regione Emilia Romagna; Maggio 2005; Foto di Gianni Bonini. Dettaglio della mitra (cappello).
  15. Mitrophora semilibera (DC. : Fr.) Lév.; Regione Marche; Maggio 2004; Foto di Pietro Curti.
  16. Mitrophora semilibera (DC. : Fr.) Lév. 1846 Tassonomia Divisione Ascomycota Classe Pezizomycetes Sottoclasse Pezizomycetidae Ordine Pezizales Famiglia Morchellaceae Sinonimi Morchella semilibera DC. 1805 Etimologia Dal latino semi e libera = libera a metà. Nome italiano Spugnola, Spugnola semilibera. Ascocarpo Di dimensioni e forma variabile 2,5-6(8) × 2-5(7) cm, con crescita tipicamente primaverile, la mitra si presenta generalmente di forma conica, talvolta arrotondata, con costolature longitudinali evidenti e marcate ed altre disposte traversalmente ma meno in rilievo, insieme formano gli alveoli. Le costolature verticali spesso sono disposte in modo rettilineo e sono sempre di colore più scuro del resto della mitra e possono attestarsi su toni decisamente nerastri in maturazione o con clima secco. La superficie esterna, che è anche la parte fertile dell'ascocarpo, può presentarsi con colorazioni alquanto variabili, da ocra-brunastro a bruno-grigiastro, bruno olivastro o bruno con sfumature rossastre. Nella parte interna e libera della mitra, che è ruvida e di colore biancastro nei giovani esemplari e crema pallido in maturazione, si trova la vallecola, ovvero il punto di inserzione al gambo, situata pressapoco nella metà superiore della sua lunghezza. Gambo 3-7(9) × 1-2,5 cm, ruvido, delicatamente granuloso, cilindrico, talvolta schiacciato alle estremità e solcato nella sua lunghezza, colore biancastro, crema chiaro se imbevuto d'acqua o in vecchiaia, a volte con macchie rugginose verso la base, internamente è cavo, forforaceo e generalmente subconcolore alla parte esterna. Carne Esigua, fragile, moderatamente elastica nella mitra, fragile e un poco ceracea nel gambo; odore subnullo o leggermente spermatico; sapore gradevole, dolciastro o leggermente acidulo. Habitat Fruttifica in primavera, spesso accompagnata a esemplari di Morchella esculenta, nelle immediate vicinanze di corsi d'acqua quali fossi e canali e lungo il corso di fiumi e torrenti, sempre in prossimità di Pioppi, Olmi, Frassini, Biancospini, Testucchio (Acer campestre); fungo gregario e fedele negli anni al luogo di crescita. Microscopia Spore lisce, ampiamente ellittiche, misuranti 22-25 × 12-15 µm; aschi di forma cilindrica, ottosporici, non reagenti al Melzer (inamiloidi), parafisi settate, di forma cilindrica e con apice dilatato. Commestibilità o Tossicità Commestibile anche di buona resa e qualità previo consumo dopo adeguata cottura, infatti contiene sostanze termolabili che si annullano dopo prolungata esposizione alle alte temperature. Specie simili Per la colorazione della mitra e per la morfologia in generale potrebbe essere confusa con Morchella elata (= Morchella conica); la diversa attaccatura della mitra al gambo, il diverso areale di crescita, generalmente sotto conifera, sono elementi che permettono di evitare l'errore determinativo. Altra possibile confusione potrebbe insorgere con esemplari tardivi di Verpa bohemica (= Ptycoverpa bohemica), l'inserzione della gambo alla mitra situato nella parte apicale e la disposizione delle costolature celebriforme permettono una facile distinzione su campo. Osservazioni Secondo alcuni Autori Mitrophora semilibera sarebbe collocata nel Genere Morchella, questi sostengono che la sola particolarità della disposizione della vallecola a circa metà, o anche fino a due terzi, della mitra non sia sufficiente per avallare un Genere a sè stante. Preferiamo in questa sede proporlo differenziato, anche per la diversa morfologia degli alveoli e la consistenza della carne. In letteratura esistono interpretazioni sulle diverse colorazioni pileiche e sulla morfologia, le quali hanno certamente contribuito a creare nuove entità. Secondo alcuni Autori le specie con toni rossastri sono prerogativa di Mitrophora fusca, mentre le piccole dimensioni, specialmente nel rapporto gambo-cappello e le colorazioni più chiare con toni olivastri sono attribuibili a Mitrophora varisiensis, oltre per la conformazione delle parafisi senza rigonfiamento apicale e poco ramificate. Diversa interpretazione è data per Mitrophora gigas, la quale si manifesta con dimensioni imponenti e cappello bruno-marrone. Secondo il nostro punto di vista queste differenze non sono sufficienti per proporre singole specie e sono probabilmente dovute alle diverse tipologie dell'areale di crescita, la diversa composizione del substrato e non ultime le condizioni ecologiche particolari. In un futuro, ormai vicino, le osservazioni dei caratteri filogenetici (DNA) ci permetteranno di avvalare o meno queste discordanze. Scheda di proprietà AMINT realizzata da Massimo Biraghi - Approvata e Revisionata dal CLR Micologico di AMINT. Regione Marche; Maggio 2004; Foto di Pietro Curti.
  17. Microstoma protractum (Fr.) Kanouse; Regione Piemonte; Marzo 2012; Foto di Alessandro Remorini. Scopa (Vc) - Valsesia - 630 m s.l.m..
  18. Microstoma protractum (Fr.) Kanouse; Regione Piemonte; Marzo 2011; Foto e commento di Alessandro Remorini. Scopa (Vc) - Valsesia - 630 m s.l.m. - Ormai da 3 anni nel medesimo luogo di crescita. Bosco di latifoglia con prevalenza di Alnus incana, su terreno umido a fianco di un ruscello.
  19. Microstoma protractum (Fr.) Kanouse; Regione Piemonte; Aprile 2010; Foto e microscopia Massimo Biraghi. (Exsiccatum MB20100301-01) Conformazione dell'asco, osservazione in rosso Congo 200×. Particolare del peduncolo alla base degli aschi, osservazione in rosso Congo 400×. Spore 45-60 × 10-15 µm, rosso Congo 1000×. Spore 45-60 × 10-15 µm, parete liscia e spessa, rosso Congo 1000×. Spore 45-60 × 10-15 µm, rosso Congo 1000×. Spore 45-60 × 10-15 µm, rosso Congo 1000×.
  20. Microstoma protractum (Fr.) Kanouse; Regione Piemonte; Aprile 2010; Foto e commento di Alessandro Remorini. Scopa (VC) 650 m. s.l.m. su bosco misto.
  21. Microstoma protractum (Fr.) Kanouse; Regione Piemonte; Aprile 2010; Foto e commento di Alessandro Remorini. Scopa (VC) 650 m s.l.m., bosco misto, nelle vicinanze di un ruscello. (Exsiccatum MB20100301-01)
  22. Microstoma protractum (Fr.) Kanouse 1948 Tassonomia Divisione Ascomycota Classe Pezizomycetes Ordine Pezizales Famiglia Sarcoscyphaceae Nome italiano Non risultano nomi volgari per questa specie. Etimologia Microstoma, dal greco mikròs (μικρός) = piccolo e stòma (στόμα) = bocca e dal latino protractum, participio passato di protraho = tirare, trascinare fuori Sinonimi Microstoma hiemale Bernstein 1852 Peziza hiemalis (Berstein) P. Karst. 1871 Peziza protracta Fr. 1851 Plectania protracta Fr. 1938 Ascoma Apotecio di piccole dimensioni, 1-3 × 0,5-2 cm, globoso, allungato ed attenuato verso il gambo, inizialmente chiuso, in seguito si apre attraverso un piccolo foro raggiungendo, a maturità, la forma di un imbuto, con margini lobati di forma triangolare. Imenio concavo di color rosso, scarlatto o rosa vivo con sfumature vermiglio o giallo all'altezza dei lobi. Superficie esterna di colore rosso, scarlatto ed a volte con macchie scure, ricoperto da peluria corta di colore bianco. Gambo cilindrico, flessuoso, allungato, 2-4 × 0,1-0,2 cm, di colore biancastro o giallo pallido che tende ad annerirsi nella parte interrata, ricoperto da una corta peluria bianca. Carne Consistenza ceracea, tenace, in sezione sono visibili diversi strati, odore nullo. Microscopia Spore 45-60 × 10-15 µm, a parete liscia e spessa, con una grossa guttula centrale e due o più guttule laterali di dimensioni minori. Aschi cilindrici, 450 × 20 µm, caratteristicamente assottigliati alla base per la presenza di un evidente peduncolo, contenenti otto spore ciascuno. Habitat Cresce all'inizio della primavera, generalmente in aprile e difficilmente oltre la prima decade di maggio, nei paesi nordici e nella fascia alpina, in boschi di conifera frammisti a latifoglia, su residui legnosi in genere interrati. Osservazioni Fungo non comune, ma, dato il colore acceso, abbastanza vistoso, nonostante le piccole dimensioni. I ritrovamenti sono avvenuti generalmente su terreni molto umidi, nei pressi di piccoli corsi d'acqua, a piccoli gruppi, raramente a crescita isolata, quasi esclusivamente in piccoli boschi di latifoglia (Alnus incana), posti ai margini di boschi di conifera (Picea abies) ad un'altezza di 650 m s.l.m. In letteratura ha avuto una collocazione tassonomica travagliata. Alcuni aspetti macroscopici, come l'eventuale presenza di una pseudoradice o di uno sclerozio, la presenza o meno di lobature o di ciliatura dei margini, così come alcuni aspetti microscopici, soprattutto legati alle dimensioni sporali, fece si che diversi autori, nel passato, lo inserirono in Generi diversi, sino a quando non fu creato un apposito Genere onde inserirlo. Commestibilità e tossicità Non si conosce la sua commestibilità, né si hanno notizie di un suo utilizzo ai fini alimentari, oltretutto le dimensioni alquanto minute, l'inconsistenza della carne e la difficile reperibilità, sono elementi tali da scoraggiare anche i più accaniti micofagi, quindi se ne sconsiglia vivamente, sia la raccolta che il consumo. Specie simili Molte le somiglianze con Microstoma floccosum (Schwein.) Raitv., specie non riscontrata nel nostro territorio e presente prevalentemente sul territorio nordamericano ed in estremo oriente, che si differenzia per la peluria abbondante e più lunga che ne ricopre la superficie esterna, i margini ciliati privi di lobature e le dimensioni sporali decisamente più contenute. Bibliografia BAIANO, G., FILIPPA, M. & GAROFOLI, D., 2000. Ascomiceti interessanti del Nord Italia - Fungi Non Delineati, Pars XII. Alassio: Ed. Candusso. BERNSTEIN, A., 1852. Microstoma hiemale: eine neue Pilzgattung aus der Gruppe der Pezizioden. Breslau und Bonn: Ed. Akademie der Naturforscher. Bei Eduard Weber in Bonn. KARSTEN, P.A., 1871. Mycologia Fennica. Helsingfors: Ed. Finska Litteratur-Siillskapets tryckcri. SEAVER, F.J., 1942. The North American Cup-fungi (Operculates). New York: Ed. Seaver F.J.. SPOONER, B.M., 2002.The Larger Cup Fungi in Britain – part 4.Sarcoscyphaceae and Sarcosomataceae. Field Mycology 3: 9–14. Scheda di proprietà AMINT realizzata da Massimo Biraghi e Alessandro Remorini - Approvata e Revisionata dal CLR Micologico di AMINT Regione Piemonte; Maggio 2009; Foto di Alessandro Remorini. Scopa (VC) - Valsesia 650 m s.l.m.. Bosco misto in prossimità di un ruscello, insieme a Dumontinia tuberosa. Regione Liguria; Anno 2009; Foto di Maria Ligure.
  23. Micromphale rufocarneum (Vel.) Knudsen; Ottobre 2005; Foto di Felice Di Palma.
  24. Micromphale rufocarneum (Vel.) Knudsen 1991 Tassonomia Divisione Basidiomycota Classe Agaricomycetes Ordine Agaricales Famiglia Marasmiaceae Foto e Descrizioni Si distingue dai simili M. foetidum e M. brassicolens per aver nessun odore particolare. Cresce su substrato di latifoglie in decomposizione. Ottobre 2005; Foto di Felice Di Palma.
  25. Micromphale perforans (Hoffm. : Fr.) Gray 1821 Tassonomia Divisione Basidiomycota Classe Agaricomycetes Ordine Agaricales Famiglia Marasmiaceae Sinonimi Marasmiellus perforans (Hoffm. : Fr.) Antonín, Halling & Noordel. 1997 Foto e Descrizioni Tornando ai funghi, ecco il Micromphale perforans, una minuscola specie che cresce sugli aghi di abete, da maggio a novembre. Odore putrido-agliaceo piuttosto sgradevole. Diverse le Marasmiaceae simili e contemporanee, quali Marasmius androsaceus (senza odore) e Marasmius scorodonius.
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