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Archivio Micologico

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  1. Phlebia tremellosa (Schrad. : Fr.) Nakasone & Burds.; Regione Lombardia; Ottobre 2005; Foto di Federico Calledda. Particolare dell'imenoforo.
  2. Phlebia tremellosa (Schrad. : Fr.) Nakasone & Burds. 1984 Tassonomia Divisione Basidiomycota Classe Agaricomycetes Ordine Polyporales Famiglia Meruliaceae Sinonimi Merulius tremellosus Schrad. : Fr. 1794 Foto e Descrizioni Bel fungo lignicolo, conosciuto anche come Merulius tremellosus , risulta abbastanza comune in autunno su legno marcescente di latifoglia. Regione Lombardia; Ottobre 2005; Foto di Federico Calledda.
  3. Byssomerulius corium (Pers. : Fr.) Parmasto; Regione Lombardia, loc. Parco di Monza (Mb); Agosto 2014; Foto di Marco Barbanera. Su rametto di latifoglia.
  4. Byssomerulius corium (Pers. : Fr.) Parmasto; Regione Lazio; Marzo 2008; Foto di Felice Di Palma.
  5. Byssomerulius corium (Pers. : Fr.) Parmasto; Regione Campania; Marzo 2008; Foto di Felice Di Palma.
  6. Byssomerulius corium (Pers. : Fr.) Parmasto; Regione Campania; Febbraio 2007; Foto di Felice Di Palma.
  7. Byssomerulius corium (Pers. : Fr.) Parmasto 1967 Tassonomia Divisione Basidiomycota Classe Agaricomycetes Ordine Polyporales Famiglia Irpicaceae Sinonimi Meruliopsis corium (Pers. : Fr.) Ginns 1976 Note nomenclaturali Il genere Byssomerulius è stato descritto da Parmasto nell'anno 1967 ed include specie con imenoforo meruloide ed ife generatici settate, senza GAF. Il genere Meruliopsis fu descritto nel 1959 da Bondartsev ed include invece specie con un imenoforo poroide. Da un punto di vista molecolare (Larsson, 2007) i generi Byssomerulius e Meruliopsis sono assai vicini ed insieme ai generi Candelabrochaete, Ceriporia e Gloeoporus appartengono alla stessa Famiglia (Irpicaceae) a cui appartiene Byssomerulius. Bibliografia BERNICCHIA, A., 2005. Polyporaceae s.l. Fungi Europæi. Vol 10. Alassio (SV): Ed. Candusso. BERNICCHIA, A. & GORJON, S.P., 2010. Corticiaceae s.l. Fungi Europæi. Vol 12. Alassio (SV): Ed. Candusso. BERNICCHIA, A. & GORJÓN, S.P., 2020. Polypores of the Mediterranean Region. Romar. LARSSON, K.H., 2007. Re-thinking the classification of corticioid fungi. Mycological research 111 (2007) 1040–1063. Regione Lazio; Gennaio 2007; Foto di Gianni Pilato. Fungo lignicolo che cresce, sotto forma resupinata, durante tutto l'arco dell'anno su rami caduti di latifoglia, specialmente quelli del genere Quercus.
  8. Meripilus giganteus (Pers. : Fr.) P. Karst.; Regione Lombardia, Parco Nord di Milano; Ottobre 2014; Foto di Marco Barbanera. Su ceppaia di Quercus sp.
  9. Meripilus giganteus (Pers. : Fr.) P. Karst.; Regione Lombardia; Ottobre 2012; Foto di Massimo Biraghi. Su ceppo di Platano.
  10. Meripilus giganteus (Pers. : Fr.) P. Karst.; Regione Lombardia; Settembre 2012; Foto di Marco Barbanera.
  11. Meripilus giganteus (Pers. : Fr.) P. Karst.; Regione Marche; Ottobre 2009; Foto di Pietro Curti. Pileo ed imenoforo. Macro del pielo.
  12. Meripilus giganteus (Pers. : Fr.) P. Karst.; Regione Sardegna; Settembre 2009; Foto di Franco Sotgiu.
  13. Meripilus giganteus (Pers. : Fr.) P. Karst.; Foto di Emilio Pini.
  14. Meripilus giganteus (Pers. : Fr.) P. Karst. 1882 Tassonomia Divisione Basidiomycota Classe Agaricomycetes Ordine Polyporales Famiglia Meripilaceae Etimologia Dal latino giganteus = gigante, per le incredibili dimensioni che riesce a raggiungere. Cappello Complesso, formato da più strati o mensole sovrapposte, di forma semicircolare o a ventaglio, con il margine ondulato e lobato. Nel rispetto del nome, di grandissime dimensioni, talvolta imponente, raggiunge anche un metro di diametro e sporge dal tronco ospite per 30 cm e più, per un peso che arriva tranquillamente ai 10 Kg; la superficie è zonata, rugosa, rivestita da numerosissime scagliette appressate; colori pileici che vanno dall'ocraceo al rossiccio o al bruno più scuro, con il margine in genere più chiaro e talvolta biancastro. Imenoforo La parte fertile (quella inferiore) è formata da tubuli corti, di colore biancastro-ocraceo, che virano al nerastro alla manipolazione, e da pori minuti, tondeggianti, anch'essi annerenti. Gambo Apparentemente sessile, le mensole del fungo sono invece riunite in un punto di attacco comune che le tiene ancorate al legno sul quale insistono. Carne Morbida e tenace, ma presto fibrosa, coriacea, biancastra, rossiccia e poi nerastra alla manipolazione; odore caratteristico, fungino, forte e sapore acidulo. Habitat Saprotrofo o parassita su legno di conifere o su Faggio; dall'estate all'autunno, non molto comune. Commestibilità e tossicità Non commestibile a causa della sua consistenza dura e coriacea già nei giovani esemplari. Specie simili Laetiporus sulphureus (Bull. : Fr.) Murrill in parte gli somiglia, specie quando raggiunge un avanzato stadio di sviluppo per cui i colori (solitamente giallo-arancio brillante, molto sgargianti) tendono a sbiadire; Grifola frondosa (Dicks. : Fr.) S.F. Gray è formata da numerosi corpi fruttiferi che si dipartono da una base comune biancastra, a loro volta ulteriormente ramificati in modo sempre più fitto, fino a terminare in piccoli cappelli a forma di spatola, bruno-grigiastri; anch’essa è saprotrofa o parassita. In Giappone, Grifola frondosa viene chiamata maitake che vuol dire "fungo danzante" e le vengono attribuite delle particolari proprietà terapeutiche che, d'altro canto, non sono state verificate dalla medicina tradizionale; Polyporus umbellatus (Pers. : Fr.) Fr. è molto simile a Grifola frondosa, ma con colori pileici più sbiaditi e singoli cappelli imbutiformi anziché a forma di spatola, a volte forma una sorta di sclerozio (una massa globosa) nel terreno dal quale si diparte; Bondarzewia mesenterica (Schaeff.) Kreisel è composta da strati sovrapposti molto più carnosi, anch'essi raggruppati in una base comune, ocracei o bruno-chiari, con crescita tipica in zone montane, su ceppi o radici affioranti di Abete bianco, più raramente di Abete rosso; ha carne immutabile con sapore amaro o molto piccante, bruciante; Polyporus squamosus (Huds. : Fr.) Fr. potrebbe infine vagamente assomigliargli, ma si caratterizza per i colori pileici molto più ocracei, il cappello a squame molto più grandi, la crescita in singoli, o comunque pochi, esemplari. Scheda AMINT tratta da Tutto Funghi. Regione Lazio; Agosto 2010; Foto di Mauro Cittadini. In compagnia di una Xerula radicata.
  15. Melastiza cornubiensis (Berk. & Broome) J. Moravec; Regione Lombardia; Aprile 2012; Foto e microscopia di Massimo Biraghi. Ritrovamento nel Parco Doneda, località Brembate; crescita terricola. Spore 15-17 × 9-10 µm, reticolate, decorate da creste irregolari molto sporgenti. Peli brunastri, settati, con apice arrotondato. Parafisi cilindriche, settate, con apice allargato 6-8 µm.
  16. Melastiza cornubiensis (Berk. & Broome) J. Moravec; Regione Emilia Romagna; Gennaio 2010; Foto di Roberto Tosi. Foto di Massimo Biraghi. Foto e commento di Massimo Biraghi. Aschi 300-350 µm, cilindrici, ottasporici. Parafisi cilindriche, settate, allargate all'apice, reagenti al verdastro con Melzer, con pigmento arancio. Osservazione in ammoniaca 6%. Spore 16-19 x 8-10 µm, reticolate con escrescenze ai poli. Peli con 2-4 setti 80-110 × 12-16 µm, con pigmento marrone.
  17. Melastiza cornubiensis (Berk. & Broome) J. Moravec; Maggio 2011; Foto di Tomaso Lezzi. Aschi ottasporici; spore fusoidi, reticolate, in foto mostrano un reticolo incompleto perché ancora non ben mature. Osservazione in L4. Parafisi cilindriche, allungate, settate, con estremità clavata. Peli colorati, bruni, arrotondati, con parete spessa, settati.
  18. Melastiza cornubiensis (Berk. & Broome) J. Moravec 1992 Tassonomia Divisione Ascomycota Classe Pezizomycetes Ordine Pezizales Famiglia Pyronemataceae Sinonimi Melastiza chateri (W.G. Sm.) Boud. 1907 Foto di Federico Calledda. Foto di Massimo Biraghi - Stessa raccolta, parecchi giorni dopo. Microscopia di Massimo Biraghi. Parafisi cilindriche con apice allargato 4-6 µm. Struttura dei peli. Spore 17-19 × 9-10 µm.
  19. Melanophyllum haematospermum (Bull.) Kreisel; Regione Lombardia; Novembre 2013; Foto e microscopia di Angelo Mariani. Valsassina località Faedo su deposito di letame trasformatosi in humus. Foto non in habitat. Particolare imenio. Microscopia Basidi 16-21 × 6-7 µm tetrasporici. Spore 5,5-7,3 × 3-3,7 µm cilindrico ellissoidali a parete spessa finemente verrucose. Spore. Epicute formata da cellule globose o piriformi.
  20. Melanophyllum haematospermum (Bull.) Kreisel; Regione Lazio; Ottobre 2009; Foto di Mauro Cittadini.
  21. Melanophyllum haematospermum (Bull. : Fr.) Kreisel 1984 Tassonomia Divisione Basidiomycota Classe Basidiomycetes Ordine Agaricales Famiglia Agaricaceae Foto e Descrizioni Specie di piccole dimensioni, ma dai colori sorprendenti! Morfologicamente somiglia moltissimo ad una Cystolepiota (e infatti uno dei suoi sinonimi èLepiota haematosperma), ma i colori sono completamente differenti, cappello marrone, con resti di velo granulosi, il margine del cappello è eccedente, con dei lembi sfrangiati, le lamelle sono di colore rosa, rosso carne piuttosto brillante, il gambo è completamente coperto da una pruina detersile che sparisce al minimo tocco. Alla base di alcuni esemplari si vede un leggero bulbillo. Regione Lazio, Ottobre 2009, Foto di Tomaso Lezzi. Il cappello con i resti di velo granuloso. Particolare; attraverso un buco sulla cuticola si vedono le lamelle sottostanti intensamente colorate. Le lamelle intensamente colorate. Oltre il bordo del cappello si vede il margine eccedente. Un particolare delle lamelle. Il gambo è completamente ricoperto da una pruina facilmente detersile.
  22. Melanophyllum eyrei (Massee) Singer; Regione Umbria; Luglio 2014; Foto di Stefano Rocchi. Sotto Faggio, cappello biancastro con il centro ocraceo, granuloso, leggermente sfrangiato, lamelle di un colore straordinario, carta zucchero, turchese, come la sporata. Gambo munito di una pruina evanescente. Spore 4,4-6 × 2,4-3,8 µm; Qm = 1,6. Epicute con struttura a celluloderma. Spore 4,4-6 × 2,4-3,8 µm; Qm = 1,6, a forma ellittico-ovoide e con profilo amigdaliforme, di colore verde pallido. Osservazione in acqua 1000× su sporata. Osservazione in Melzer 1000× su sporata. Epicute con struttura a celluloderma. Osservazione in rosso Congo 1000×.
  23. Melanophyllum eyrei (Massee) Singer 1951 Tassonomia Divisione Basidiomycota Classe Basidiomycetes Ordine Agaricales Famiglia Agaricaceae Sinonimi Cystoderma eyrei (Massee) Singer 1943 Lepiota eyrei (Massee) J.E. Lange, 1935 Foto e Descrizioni Specie di piccole dimensioni, ma dai colori sorprendenti. Morfologicamente somiglia moltissimo ad una Cystolepiota (e infatti uno dei suoi sinonimi è Lepiota eyrei), ma i colori sono differenti, cappello biancastro, con resti di velo granulosi, margine del cappello è eccedente, con lembi sfrangiati, lamelle di colore turchese brillante, il gambo è completamente coperto da una pruina detersile che sparisce al minimo tocco. Il simile Melanophyllum haematospermum (Bull.) Kreisel, ha lamelle rosso scuro. Regione Umbria; Ottobre 2013; Foto di Tomaso Lezzi.
  24. Melanoleuca rasilis (Fr.) Singer 1939 Tassonomia Divisione Basidiomycota Classe Agaricomycetes Ordine Agaricales Famiglia Tricholomataceae Foto e Descrizioni Ritrovamento in pianura, sponda del fiume Oglio e di conseguenza di matrice argilloso-sabbiosa, tra il fogliame di Pioppo bianco ed in compagnia di C. rivulosa e L. sordida. Lamelle che si attestano a colorazioni grigiastre. Regione Lombardia; Dicembre 2008; Foto di Massimo Biraghi. Microscopia Basidi per lo più quadrisporici. Cheilocistidi a pelo d'ortica con base rigonfia 35/45(50) x 6/8 (10) µm molti con apice fortemente cristallizato, settati. Caulocistidi praticamente analoghi ai cheilo, sebbene più rari; nessun pleurocistidio. Spore con verruche da piccole a grossolane, alcune connesse tra di loro in media 7-8 x 4,5-5,5 micron. Pileipellis " disordinata ed intrecciata.
  25. Melanoleuca melaleuca (Pers.: Fr.) Murrill; Regione Lombardia; Novembre 2012; Foto e microscopia di Massimo Biraghi. Pianura Bergamasca, Località Fara Gera d'Adda, margine del bosco tra l'erba. Microscopia Spore ellissoidali, verrucose. N° Long. Larg. Q Moy 7,75 5,04 1,54 Min 6,97 4,58 1,36 Max 8,57 5,45 1,67 média 7,52 5,12 1,56 (6,97)7,11-7,5-8,47(8,57) × (4,58)4,64-5,12-5,41(5,45) Qm= 1,54 Trama lamellare. Cistidi imeniali fusiformi, lageniformi, presenza di cristalli di Ossalato di Calcio all'apice. Caulocistidi simili ai cistidi imeniali a volte un poco più slanciati. Caulopellis. Pileipellis.
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