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Lyophyllum rhopalopodium Clémençon 1982
Archivio Micologico ha risposto alla discussione di Archivio Micologico in Funghi Non Commestibili o Sospetti
Lyophyllum rhopalopodium Clémençon; Regione Umbria; Ottobre 2012; Foto di Stefano Rocchi. -
Lyophyllum rhopalopodium Clémençon 1982
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Lyophyllum rhopalopodium Clémençon; Regione Umbria; Novembre 2009; Foto e descrizioni Tomaso Lezzi. Trovati sotto latifoglia, Leccio e Quercia. Lamelle annerenti. Un particolare delle lamelle e del gambo che anneriscono vistosamente alla manipolazione. Spore triangolari, romboidali con un lato più curvo in una diversa proiezione, con grossa guttula centrale, 7,0-9,5 × 4.9-6,6 µm. Osservazione in verde malachite, a 1000×. -
Lyophyllum rhopalopodium Clémençon 1982
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Lyophyllum rhopalopodium Clémençon 1982 Tassonomia Divisione Basidiomycota Classe Agaricomycetes Ordine Agaricales Famiglia Lyophyllaceae Etimologia L'epiteto Lyophyllum deriva dal greco λύω [lyo] = liberare e φύλλον [phyllon] = foglia, lamella, per l'aspetto delle lamelle. L'epiteto rhopalopodium deriva dal greco ῥόπαλον [ropalon] = clava e ποδός podos = piede, per l'aspetto clavato del gambo. Cappello Fino a 20 cm, marrone, liscio, a volte con grosse guttule disposte circolarmente. Imenoforo Lamelle bianche che al tocco virano vistosamente verso un colore blu acciaio scuro e poi nero. Gambo Bianco, da cilindrico a clavato a fortemente obeso, simile per forma a quello di alcuni Boleti; come le lamelle vira al nero alla manipolazione. Sporata Bianca. Habitat Latifoglia. Microscopia Spore triangolari, romboidali con un lato più curvo in una diversa proiezione, con grossa guttula centrale, 6,9-8,9 × 6-7,7 µm; 7,0-9,5 × 4,9-6,6 µm nei campioni provenienti da una seconda località. Basidi terasporici. Cuticola formata da ife cilindriche settate, le terminazioni delle ife della cuticola presentano strozzature, rigonfiamenti, a volte forcature e sono arrotondate alle estremità. GAF abbondanti nei tessuti della cuticola. Commestibilità o Tossicità Non accertata. Specie simili Del gruppo dei Lyophyllum a carne annerente solo due hanno le spore triangolari, le differenze riguardano caratteri macroscopici e soprattutto microscopici. Lyophyllum rhopalopodium Clémençon ha taglia grande, è massiccio, ha gambo più obeso, spore con grande goccia oleosa centrale, misure più piccole: 7-9 × 5,5-7,5 µm (misure da Consiglio & Contu, 2002). Lyophyllum transforme (Britz.) Sing. ha taglia media, gambo più cilindrico, spore più grandi 8-11 × 7-8,5 µm (misure da Consiglio & Contu, 2002). Discussione Alcuni autori (AA.VV., 2008) trai Lyophyllum a spore triangolari trattano solo Lyophyllum transforme, senza prendere in considerazione Lyophyllum rhopalopodium. Bibliografia AA.VV., 2008. Funga Nordica. Agaricoid, boletoid and cyphelloid genera. Ed. Nordsvamp. BON, M., 1999. Les Collybio-Marasmïoïdes et ressemblants. Flore Mycologique d’Europe. Vol. 5. Lille: Ed. Association d'Ecologie et de Mycologie. CLEMENÇON, H., 1982. Type studies and typifications in Lyophyllum (Agaricales). I. staining species. Mycotaxon. Vol. XV: 67-94. CONSIGLIO, G. & CONTU, M., 2002. Il Genere Lyophyllum P. Karst. emend. Kühner, in Italia. Rivista di Micologia. Anno XLV, 2: 99-181. Scheda di proprietà AMINT realizzata da Tomaso Lezzi - Approvata e Revisionata dal CLR Micologico di AMINT. Regione Umbria, Novembre 2009, Foto e Microscopia di Tomaso Lezzi. Campioni rinvenuti in boschi misti di latifoglie con Quercia, Leccio, Acero, Corbezzolo, Erica. La forma e le misure osservate delle spore (6,9-8,9 × 6-7,7 µm), la grossa guttula centrale, il gambo obeso e le grandi dimensioni (fino a 20 cm) ci permettono di identificare i campioni trovati come Lyophyllum rhopalopodium Clémençon. Annerimento delle lamelle alla manipolazione. Guttule evidenti vicino al bordo del cappello. Gambo obeso. Spore triangolari, con grossa guttula centrale, 6,9-8,9 × 6-7,7 µm. Osservazione in verde malachite, a 1000×. GAF abbondanti nei tessuti della cuticola. Osservazione in rosso Congo, a 1000×. Ife della cuticola con strozzature e rigonfiamenti, forcature, estremità arrotondate. Osservazione in rosso Congo, a 1000×. -
Lyophyllum microsporum A. Gennari 1998
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Lyophyllum microsporum A. Gennari; Regione Sardegna; Novembre 2009; Foto di Felice Di Palma. -
Lyophyllum microsporum A. Gennari 1998
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Lyophyllum microsporum A. Gennari 1998
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Lyophyllum microsporum A. Gennari 1998 Tassonomia Divisione Basidiomycota Classe Agaricomycetes Ordine Agaricales Famiglia Lyophyllaceae Foto e Descrizioni Si tratta di una specie molto rara e localizzata, trovato per la prima volta dall'autore del taxon in Toscana. Questa mostrata è il secondo ritrovamento per la Sardegna (fonte Marco Contu), unica altra Regione nella quale è stato trovato e descritto. Rinvenuto all'interno di un piccolo prato arborato con presenza di Eucaliptus, Leccio, Acero ed altre essenze arboree. I basidiomi presentavano una crescita ammassata, con gambi collegati a due/tre esemplari ma non cespitosa né conglobata, abbastanza robusti, carnosi, con carne elastica nei giovani esemplari, più cassante negli adulti, immutabile al taglio, imbrunente dopo alcune ore, dolce, con odore complesso come di frutta stramatura, leggermente rancido. Lamelle giallo pallido, imbrunenti alla manipolazione; l'intero basidioma annerisce nettamente alla essiccazione. Regione Sardegna; Novembre 2009; Foto e descrizioni di Mauro Cittadini. Spore 3,8-5 x 3-4,5, globose, (somigliano a delle cipolline) lisce, con parete spessa (in media 0,7 µm), nettamente cianofile, apicolo prominente. Basidi 28-35 x 5-6 µm, clavati, con contenuto granuloso, essenzialmente tetrasporici, osservato qualche raro bisporico, GAF presenti alla base. Cheilocistidi, basidioliformi poco differenziati e poco sporgenti la trama imeniale, ho osservato più volte delle cellule marginali molto sottili, cilindriche (2 µm circa) che eccedono nettamente la trama. La pileipellis è costituita da uno strato di ife intrecciate con pigmento misto sia disciolto che incrostante con GAF molto evidenti. Ringrazio l'amico Marco Contu per la conferma determinativa. Spore in blu cotone. Basidi e basidioli. Peli cistidiali sul filo lamellare. -
Lyophyllum maleolens M. Melis & Contu 2001
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Lyophyllum maleolens M. Melis & Contu 2001 Tassonomia Divisione Basidiomycota Classe Agaricomycetes Ordine Agaricales Famiglia Lyophyllaceae Genere Lyophyllum Sezione Semitalina Etimologia Lyophyllum dal greco lyo = liberare e phyllon = lamella; per l'aspetto delle lamellelibere al gambo. L'epiteto specifico maleolens deriva dal latino maleolens (participio presente), composto dal latino male e dal latino olēre, e siginifica “maleodorante”. Cappello Inizialmente emisferico poi appianato, leggermente depresso a completa maturità, con basso umbone ottuso al centro, glabro, pruinoso, bruno-grigiastro, untuoso, con margine sottile, eccedente, leggermente involuto. Imenoforo Lamelle adnate-smarginate, di colore beige-grigiastro, mediamente fitte, ventricose, spesse, intervenate, intervallate da numerose lamellule, al tocco virano al giallo-fulvo, per annerire poi lentamente. Gambo Gambo cilindrico, 70-100 × 5-10 mm, rigido, cilindrico, allungato, fortemente striato, beige, coperto interamente da pruina biancastra soprattutto all’apice, anche con andamento sinuoso, termina con base strigosa, ornata da peli biancastri. Carne Esigua nel cappello, fibrosa nel gambo. Odore molto forte di farina umida. Habitat In ambiente collinare preappenninico, ad un altezza di 700-800 m s.l.m., in un bosco misto molto umido, esposto a nord-ovest, costituito da Abeti d’impianto, con presenza prevalente di Abies cephalonica Loudon, Pinus nigra J.F. Arnold, Juniperus communis L. e qualche sporadico Fraxinus ornus L., il terreno risulta coperto da abbondante sfagno. Microscopia Spore 7,2-8,5 × 4,5-5 µm; ellissoidali, obovoidali se viste di profilo, con depressione sopra-apicolare marcata e grossa guttula oleosa centrale, cianofile; Basidi tetrasporici, slanciati, siderofili. Cheilocistidi assenti. Pleurocisitidi assenti. Pileipellis costituita da una cutis di ife cilindriche subparallele o leggermente intrecciate, gelificate in superficie, con pigmento intraparietale ed incrostante. GAF presenti. Commestibilità e tossicità Non commestibile Specie simili Lyophyllum aemiliae Consiglio, di aspetto simile, si differenzia per il pileo con evidente umbone, con toni marroni scuri, che si accentuano nel gambo, spore lungamente ellissoidali prive di depressione soprailare e carne con odore diverso, in particolare Marco Contu e Giovanni Consiglio (autore della specie Lyophyllum aemiliae) nel numero monografico della Rivista di Micologia AMB XLV 2 lo riportano come "leggero, gradevole, erbaceo", mentre Funga Nordica 2018 lo riporta come "farinaceous". Lyophyllum amygdalosporum Kalamees, si separa microscopicamente per le spore più grandi, le lamelle al tocco virano inizialmente al blu, poi anneriscono. Osservazioni Questa specie, poco comune, è stata descritta per la prima volta da M. Melis e M. Contu in Sardegna, nei pressi di Cagliari, in un habitat termofilo costituito dalle foreste di Quercus ilex, con crescita abitualmente cespitosa. Dopo la pubblicazione della specie, ci sono state sporadiche segnalazioni per l’Italia e per il continente europeo, in particolare, recentemente è stata ritrovata nelle Isole Canarie, sotto Pinus canariensis ad un’altezza di 1300-1400 m s.l.m. e con crescita cespitosa (Dähncke et al. 2009); nel Gennaio 2013 questo taxon è stato segnalato per il Lazio da parte di Felice Di Palma, collega micologo di questa Associazione (AMINT). La specie è stata rinvenuta in Umbria nel mese di novembre 2011 ed è stata rinvenuta nei sette anni seguenti nella medesima stazione di crescita, nel Comune di Gubbio (PG), in ambiente collinare preappenninico, ad un altezza di 700-800 m s.l.m., in un bosco misto molto umido, esposto a nord-ovest, il terreno risulta coperto da abbondante sfagno, costituito da un abetina d’impianto, con presenza prevalente di Abies cephalonica Loudon, Pinus nigra J.F. Arnold, Juniperus communis L. e qualche sporadico Fraxinus ornus L. Bibliografia MELIS, M. & CONTU, M., 2000. Una nuova specie di Lyophyllum sect. Lyophyllum dalla Sardegna meridionale: L. maleolens spec. nov. Micol. Veget. Medit. 15: 101-105. CONSIGLIO, G. & CONTU, M., 2002. Il Genere Lyophyllum P. Karst. emend. Kühner, in Italia. Rivista di Micologia. XLV, 2: 99-181. DÄHNCKE, R.M., CONTU, M. & VIZZINI, A. 2009. Some rare, critical, interesting taxa of the genus Lyophyllum s.l. (Basidiomycota, Agaricomycetes) from La Palma (Canary Islands, Spain). Österr. Z. Pilzk. 18: 129-139. BELLANGER, J.-M., MOREAU, P.-A., BIDAUD, A., CHALANGE, R., DUDOVA, Z., & RICHARD, F., 2015. Plunging hands into the mushroom jar: a phylogenetic framework for Lyophyllaceae (Agaricales, Basidiomycota). Genetica 143: 169-194. Scheda di proprietà AMINT realizzata da Mario Iannotti e Tomaso Lezzi - Approvata e Revisionata dal CLR Micologico di AMINT. Regione Umbria, Comune di Gubbio (PG), Italia; 4 novembre 2011; Foto e descrizione Mario Iannotti Exsiccatum presso l’erbario personale di Mario Iannotti (MI20111104-01, MI20161205-01, MI20181130-01). Raccolta dell'anno 2011. Viraggio delle lamelle al tocco al giallo-fulvo. Raccolta dell'anno 2016. Viraggio al tocco delle lamelle al giallo-fulvo. Raccolta dell'anno 2018. Viraggio delle lamelle al tocco al giallo-fulvo. Spore 7,2-8,5 × 4,5-5 µm; ellissoidali, obovoidali se viste di profilo, con depressione sopra-apicolare marcata e grossa guttula oleosa centrale, cianofile. Osservazione in blu cotone in acido lattico, a 1000×. Osservazione in rosso Congo, a 1000×. Basidi tetrasporici, slanciati, siderofili. Reazione siderofila. Osservazione a 100×. Filo della lamella con basidi siderofili. Osservazione a 400×. Osservazione a 1000×. Pileipellis costituita da una cutis di ife cilindriche subparallele o leggermente intrecciate, gelificate in superficie, con pigmento intraparietale ed incrostante. Osservazione in rosso Congo, a 400×. GAF presenti. Osservazione a 1000×. Ife con pigmento parietale incrostante. -
Lyophyllum macrosporum Singer 1943
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Lyophyllum macrosporum Singer 1943 Tassonomia Divisione Basidiomycota Classe Agaricomycetes Ordine Agaricales Famiglia Lyophyllaceae Foto e Descrizioni Cappello con assenza di tonalità grigiastre, lamelle spaziate, nerastre alla manipolazione o in vetustà, carne annerente. Regione Lombardia; Novembre 2011; Foto, commento e microscopia di Massimo Biraghi. Spore (8,62)8,82-8,82-11,45(13,19) × (5,48)5,65-6,45-7,71(8,23) µm, da amigdaliformi a subromboidi con una grossa guttula centrale, accompagnata spesso anche da guttule più piccole, solitamente due. Basidi tetrasporici 30-35 µm. Trama lamellare composta da ife cilindriche, a volte ondulate e con presenza di GAF (giunti a fibbia). Cutis composta da ife strette ed intricate, larghe circa 5 µm. Subcutis composta da ife cilindriche, larghe 15-18 µm, tipo salsicciotto. Presenza di GAF. Pigmento incrostante intracellulare. -
Lyophyllum loricatum (Fr.) Kühner 1994
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Lyophyllum loricatum (Fr.) Kühner; Svizzera; Novembre 2014; Foto di Roberto Cagnoli. Due esemplari isolati in un prato nei pressi di latifoglie. Spore praticamente sferiche 5-7 µm, con evidente guttula centrale. Cistidi imeniali e peli marginali assenti. Basidi tetrasporici. Pileipellis formata da ife cilindriche parallele e un po' intrecciate con pigmento parietale incrostante. GAF presenti, abbondanti e di grandi dimensioni. Spore. Pileipellis e GAF. Filo lamellare. Sezione lamellare. -
Lyophyllum loricatum (Fr.) Kühner 1994
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Lyophyllum loricatum (Fr.) Kühner ex Kalamees; Regione Lombardia; Dicembre 2014; Foto di Marco Barbanera. -
Lyophyllum loricatum (Fr.) Kühner 1994
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Lyophyllum loricatum (Fr.) Kühner ex Kalamees; Regione Lazio; Ottobre 2006; Foto e commenti di Mauro Cittadini. Ritrovato ai bordi di un viale tra Pini e Lecci, la cuticola molto spessa e di consistenza elastico-cartilaginea aiuta nel riconoscimento. La vicina specie L. littorale (con microscopia identica) si presenterebbe più scuro nel pileo e nel gambo, con cappello zonato e guttulato come ad evocare Lepista panaeola o Melanoleuca sp. Tra questo ed il Lyophyllum loricatum classico con cappello bruno camoscio, non zonato, non guttulato, il mio ritrovamento appare in situazione intermedia. -
Lyophyllum loricatum (Fr.) Kühner 1994
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Lyophyllum loricatum (Fr.) Kühner 1994 Tassonomia Divisione Basidiomycota Classe Agaricomycetes Ordine Agaricales Famiglia Lyophyllaceae Genere Lyophyllum Sezione Difformia Subsezione Difformia Sinonimi Gyrophila cartilaginea var. loricata (Fr.) Quél. Lyophyllum decastes var. loricatum (Fr.) Kühner Tricholoma loricatum (Fr.) Gillet Etimologia Lyophyllum dal greco lyo = liberare e phyllon = lamella; per l'aspetto delle lamelle e loricatum dal latino loricatus, a, um = corazzato. Cappello Diametro 4-12 cm, inizialmente globoso, lungamente convesso, poi con la crescita piano-convesso, nella parte centrale si nota un basso umbone, soprattutto nei giovani esemplari, poi con la crescita anche depresso, igrofano, di colore da marrone scuro a castano abbastanza omogeneo, anche con piccole zone decolorate su toni ocra chiaro. La cuticola è glabra, untuosa, leggermente fibrillosa, non pruinosa, elastica-cartilaginea. Il margine è intero, involuto, con andamento sinuoso, ondulato. La carne del cappello ha una consistenza dura e cartilaginea (si apprezza al tatto ed alla rottura con un scrocchio). Imenoforo Smarginate, anche un po’ decorrenti, spesse, mediamente spaziate, biancastre crema pallide, in vecchiaia ingiallenti, intercalate da lamellule di varie dimensioni, se strofinate virano all’ocra pallido, ma non sono annerenti. Gambo Cilindrico, tenace, centrale, striato, di colore grigio-ocra, non diritto, da sinuoso a ritorto, influenzato dalle condizioni di crescita, spesso molto interrato e cespitoso. Sporata Bianca. Carne Tenace, bianca, elastica, odore sub-farinoso erbaceo, sapore dolce. Microscopia Spore globose, di colore ialino, molte con grossa guttula centrale, con apicolo evidente, 5,5-6,4 × 5,5-6,3 µm, Q = 1,0-1,07; Qm = 1,0 misurazioni su 32 spore da sporata. Basidi clavati, tetrasporici, da 31 a 39 µm. Reazione siderofila positiva, nei basidi si notano le tipiche granulazioni nerastre. Cistidi non osservati. Pileipellis di tipo cutis. Le ife sono cilindriche, molto intrecciate, settate con GAF, con pigmento parietale incrostante a placche e fini granuli. Habitat Campioni rinvenuti in un prato sotto piante di Cedrus deodara (Roxb.) G. Don. In gruppi cespitosi ma anche esemplari gregari. Commestibilità e Tossicità Commestibile. Specie simili Lyophyllum loricatum (Fr.) Kühner è compreso nella sezione Difformia, subsez. Difformia, dove ritroviamo specie con crescita cespitosa, consistenza elastica, lamelle non annerenti, cuticola con ife a pigmento intraparietale o incrostante, basidi con lunghezza maggiore di 30 µm. Le altre specie appartenenti a questa sezione: Lyophyllum subglobisporum Consiglio & Contu, si separa per le spore da subglobose a largamente ellissoidali, Lyophyllum calabrum Lavorato & Contu, ha un cappello con colorazioni rosa brunastre pallide, abbastanza originali e distintive rispetto alle altre specie europee. Localizzato e conosciuto in Calabria. Lyophyllum decastes (Fr.) Singer, si caratterizza per il cappello dalle tinte grigio-bruno, grigio cenere, crescita cespitosa, portamento e consistenza della carne fragile. Lyophyllum littorale (Ballero & Contu) Contu, assomiglia molto a Lepista panaeola, per il cappello con una abbondante pruinosità, decorato da guttule nerastre, ha spore subglobose ed habitat caratteristico in pinete marittime su terreno sabbioso. Lyophyllum conglobatum (Vittad.) Bon = Lyophyllum fumosum (Pers.) P.D. Orton, ha una crescita caratteristica, con esemplari cespitosi che si sviluppano da una massa carnosa basale, molto interrata. Ha colorazioni grigio scure. Osservazioni Nonostante dagli anni 90' in avanti siano stati compiuti molti studi sui taxa della subsezione Difformia, sembra che oggi non si sia ancora raggiunta una convergenza di vedute tra i vari autori di rilevanza internazionale che hanno compiuto studi sugli stessi. Di conseguenza il rango e la denominazione della specie nella sezione è variato nel tempo a seconda di come i diversi autori hanno interpretato i caratteri morfologici, che ha portato alla sinonimia di diverse specie. Il problema è che le specie di questa sezione sono difficili da separare perché spesso non presentano differenze significative dal punto di vista microscopico. Come detto la microscopia, e in particolare la forma globosa delle spore ci permettono di riconoscere la sezione Difformia, mentre per definire la specie, sono stati individuati i caratteri più significativi di questa raccolta sotto l’aspetto macroscopico, ecologico, ambientale, modalità di crescita, colore del pileo, consistenza della carne. Lyophyllum loricatum è, quindi, un fungo di non facile riconoscimento, la letteratura consultata sembra essere concorde su alcuni elementi che possono aiutare nella determinazione delle specie e da noi riscontrati nella raccolta: la consistenza dura e cartilaginea della carne (si apprezza al tatto ed alla rottura con un scrocchio), le colorazioni omogenee marroni-castano del cappello fino a toni più pallidi castano-seppia, anche influenzati dall’igrofaneità della carne che sembra essere una prerogativa di questa specie, la crescita in tratti erbosi di boschi, sovente anche in prati e giardini in gruppi cespitosi ma anche singola, ai piedi di grandi piante in gruppi cospicui; mentre Lyophyllum decastes, la specie più prossima, viene descritto sempre con un pileo con carne elastica, fragile, non cartilaginea, con colorazioni bruno-grigiastre e con crescita generalmente fascicolata non gregaria. Per le criticità evidenziate in questa discussione e in attesa che si faccia maggiore chiarezza soprattutto con l’ausilio dell’analisi del DNA e si individuino aspetti e caratteri dirimenti tra i vari taxa della sezione Difformia, questa determinazione si fonda prevalentemente sull’aspetto morfomacroscopico e viene ascritta a Lyophyllum loricatum. Bibliografia CONSIGLIO, G. & CONTU, M., 2002. Il Genere Lyophyllum P. Karst. emend. Kühner, in Italia. Rivista di Micologia. Anno XLV, 2: 99-181. Scheda di proprietà AMINT realizzata da Mario Iannotti. Approvata e Revisionata dal CLR Micologico di AMINT. Regione Umbria; Dicembre 2014; Foto, descrizione e microscopia di Mario Iannotti. (Exsiccata MI20141209-02 - MI20141217-01) Spore globose, di colore ialino, molte con grossa guttula centrale, con apicolo evidente, 5,5-6,4 × 5,5-6,3 µm, Q = 1,0-1,07; Qm = 1,0 misurazioni su 32 spore da sporata. Osservazione in rosso Congo ammoniacale, a 1000×. Basidi clavati, tetrasporici, da 31 a 39 µm. Osservazione in rosso Congo ammoniacale, a 400×. Osservazione in rosso Congo ammoniacale, a 1000×. Reazione siderofila positiva, nei basidi si notano le tipiche granulazioni nerastre. Osservazione in carminio acetico, a 400×. Osservazione in carminio acetico, a 1000×. Pileipellis di tipo cutis. Le ife sono cilindriche, molto intrecciate, settate con GAF, con pigmento parietale incrostante a placche e fini granuli. Osservazione in rosso Congo ammoniacale, a 400×. Pileipellis, con presenza di pigmento incrostante. Osservazione in rosso Congo ammoniacale, a 1000×. Pileipellia, GAF. -
Lyophyllum littoralis (Ballero & Contu) Contu 1998
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Lyophyllum littoralis (Ballero & Contu) Contu; Regione Sardegna; Gennaio 2013; Foto di Franco Sotgiu. -
Lyophyllum littoralis (Ballero & Contu) Contu 1998
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Lyophyllum littoralis (Ballero & Contu) Contu; Regione Sardegna; Novembre 2009; Foto di Felice Di Palma. -
Lyophyllum littoralis (Ballero & Contu) Contu 1998
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Lyophyllum littoralis (Ballero & Contu) Contu; Regione Sardegna; Novembre 2009; Foto di Mauro Cittadini. Sporata bianca in massa. Spore 4,5-5,5(6) × 4,5-5,5 µm, globose, lisce, cianofile, sovente con guttula centrale. Basidi tetrasporici, banali. GAF presenti in tutti i tessuti. Spore. -
Lyophyllum littoralis (Ballero & Contu) Contu 1998
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Lyophyllum littoralis (Ballero & Contu) Contu 1998 Tassonomia Divisione Basidiomycota Classe Agaricomycetes Ordine Agaricales Famiglia Lyophyllaceae Foto e Descrizioni In pineta costiera, questo Lyophyllum si riconosce per le colorazioni grigiastre del cappello ove son presenti anche zonature più o meno evidenti e per i caratteri microscopici simili a quelli di L. decastes. Regione Toscana; Novembre 2008; Foto di Federico Calledda. -
Lyophyllum leucophaeatum (P. Karst.) P. Karst. 1881
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Lyophyllum leucophaeatum (P. Karst.) P. Karst; Regione Trentino; Settembre 2011; Foto di Felice Di Palma. -
Lyophyllum leucophaeatum (P. Karst.) P. Karst. 1881
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Lyophyllum leucophaeatum (P. Karst.) P. Karst; Regione Trentino; Settembre 2011; Foto di Pietro Curti Giovani esemplari. Imenoforo e margine pileo. Stipite striato. Gruppo. Pileo. Tomentosità e fibrille radiali sul cappello. -
Lyophyllum leucophaeatum (P. Karst.) P. Karst. 1881
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Lyophyllum leucophaeatum (P. Karst.) P. Karst. 1881 Tassonomia Divisione Basidiomycota Classe Agaricomycetes Ordine Agaricales Famiglia Lyophyllaceae Etimologia L’epiteto leucophaeatum (aggettivo partecipiale), composto da due termini greci leukòs e phaiòs, in latino significa “che da bianco è diventato scuro”. Sinonimi Collybia leucophaeata (P. Karst.) Sacc. 1887 Cappello 6- 10 cm, si presenta dapprima campanulato poi con la crescita tende ad assumere una forma convesso-appianata, carnoso, la cuticola è asciutta, tomentosa, il margine rimane a lungo involuto. La cuticola, di colore biancastro, ha una colorazione di fondo grigio pallido ed è percorsa da fibrille innate in senso radiale, di colore bruno-fulvastre, grigiastre, ocracee soprattutto verso il centro in modo più o meno uniforme, vira al nero in maniera repentina al tocco, alla manipolazione. Imenoforo Le lamelle sono abbastanza fitte, sinuose, da adnate ad appena decorrenti per un dentino, di colore crema molto chiaro, giallastre, con filo irregolare, finemente seghettato, allo sfregamento o alla frattura si macchiano di nero, inoltre, si staccano a pacchetti dalla carne del cappello. Sono presenti lamellule di varie lunghezze. Gambo 5-7,5 × 0,5 - 1,5 cm, di forma cilindrica, fibrilloso-striato, con la base ingrossata ma talvolta anche attenuata, inizialmente pieno, con la maturazione tende a diventare cavo, farcito, concolore al cappello, vira al nero al minimo sfioramento. Carne Di colore biancastro, soda, compatta, diversamente da altre specie dello stesso genere non si presenta elastica, vira intensamente al nero al tocco, alla frattura. Nel gambo, soprattutto negli esemplari adulti, è fibrosa, tenace. L’odore è complesso, inizialmente di ravanello per poi passare ad una connotazione decisamente sgradevole, difficilmente definibile, ma comunque molto simile a quello di Lepiota aspera, odore di "gomma surriscaldata", sapore dolciastro, sgradevole. Habitat È stato rinvenuto alla fine dell’estate, in ambiente alpino, nella regione Trentino-Alto Adige, in un prato sommitale di alta quota, sotto uno spesso strato di fieno da sfalciatura. Microscopia Spore (6,5)7-8,5 × (2,8)3-3,2 µm Q = 2,3-2,6 da strettamente ellissoidi a subcilindriche, sottilmente verrucose, alcune, rare, con profilo parzialmente o interamente irregolare, spesso con due o più guttuline all'interno; moderatamente cianofile, amiloidi. Basidi tozzi, clavati misurati max. fino a 32 µm, in gran maggioranza tetrasporici, osservati rari bisporici. GAF abbondanti e presenti in tutti i tessuti. Epicute formata da ife cilindriche, intrecciate, adagiate, con rari terminali rialzati, pigmento incrostante ma anche disciolto. Commestibilità e Tossicità Privo d'interesse alimentare, comunque per la sua rarità, da proteggere. Specie simili Due autori italiani (Consiglio & Contu, 2002) nelle note al Lyophyllum leucophaeatum, accennano al Lyophyllum gangraenosum (Fr.) Gulden, che potrebbe separarsi per un portamento più da Clitocybe, con lamelle più decorrenti, la carne molto annerente, anche se ad oggi ancora non hanno mai incontrato esemplari riferibili a questo taxon. Bon (1999) sinonimizza Lyophyllum leucophaeatum con Lyophyllum gangraenosum e Lyophyllum fumatofoetens. Nelle note a Lyophyllum leucophaeatum delinea stringatamente una specie americana Lyophyllum scabrisporum Clç & Sm., caratterizzata da lamelle molto fitte, basidi minori di 30-35 µm e spore più strette (8 × 3,5 µm), da ricercare in Europa. Alessio (Bon, 1999), in Italia, descrive Lyophyllum solitarium Alessio, con spore finemente verrucose 6-7,5 × 3-4 µm, il gambo attenuato verso la base, radicante e con dei colori lilacini o rossastri presenti al margine del cappello, nelle lamelle e sul gambo; la carne arrossa leggermente prima di annerire, sapore ed odore farinosi. Secondo Clémençon (Bon, 1999) non sarebbe un Lyophyllum. Osservazioni Si tratta di un’entità abbastanza rara in Italia, circoscritta alle regioni settentrionali. Le peculiarità di questo fungo possono essere sostanzialmente ricondotte ai seguenti caratteri: marcato e veloce annerimento della carne al tocco, alla manipolazione, alla frattura; l’odore è complesso, sgradevole, difficilmente delineabile, ma molto vicino a quello di Lepiota aspera, in alcuni esemplari giovani sollecitando le lamelle, è stato percepito inizialmente l’odore di ravanello, per poi mutare in qualcosa di sgradevole; le lamelle si staccano nettamente a pacchetti; la carne si presenta soda e compatta nel cappello, piuttosto fibrosa nel gambo, sicuramente priva del carattere dell’elasticità Bibliografia BON, M., 1999. Les Collybio-Marasmïoïdes et ressemblants. Flore Mycologique d’Europe. Vol. 5. Lille: Ed. Association d'Ecologie et de Mycologie. CONSIGLIO, G. & CONTU, M., 2002. Il Genere Lyophyllum P. Karst. emend. Kühner, in Italia. Rivista di Micologia. Anno XLV, 2: 99-181. Scheda di proprietà AMINT realizzata da Mario Iannotti - Approvata e Revisionata dal CLR Micologico di AMINT. Regione Trentino; Settembre 2011; Foto di Mario Iannotti. -
Lyophyllum infumatum (Bres.) Kühner 1938
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Lyophyllum infumatum (Bres.) Kühner; Regione Abruzzo; Ottobre 2014; Foto macro di Tomaso Lezzi, foto micro di Mario Iannotti e Tomaso Lezzi. Raduno GEMA 2014 - Rivisondoli. Campioni con habitus molto variabile, gambo da cilindrico a obeso; alla contusione mostrano toni prima bluastri e poi neri. Spore rombiche con grossa guttula centrale. Gli altri due Lyophyllum con spore poligonali, sono L. transforme e L. rhopalopodium, che però mostrano spore triangolari e solo in alcune proiezioni rombiche. Foto di Mario Iannotti. Raduno GEMA 2014 - Rivisondoli. Foto micro di Mario Iannotti e Tomaso Lezzi. Basidi quadrisporici. Spore rombiche con grossa guttula centrale. -
Lyophyllum infumatum (Bres.) Kühner 1938
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Lyophyllum infumatum (Bres.) Kühner; Regione Umbria; Dicembre 2009; Foto Tomaso Lezzi Microscopia Spore lisce a forma di rombo, losanga, amigdale, spesso con depressione soprapicolare, con una grossa guttula centrale o parecchie guttule più piccole. Misure osservate: 9,2-12,6 × 5,8-7,7 µm; Qm = 1,6. Basidi tetrasporici Filo della lamella GAF Corte ramificazioni dei peli della cuticola, pigmento incluso e incrostante, in acqua e rosso Congo. Superficie gelificata della cuticola in rosso Congo -
Lyophyllum infumatum (Bres.) Kühner 1938
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Lyophyllum infumatum (Bres.) Kühner 1938 Tassonomia Divisione Basidiomycota Classe Agaricomycetes Ordine Agaricales Famiglia Lyophyllaceae Etimologia Lyophyllum: dal greco lyo = liberare e phyllon = lamella; per l'aspetto delle lamelle. infumatum: dal latino infumatus = affumicato, per il colore che assumono le lamelle e il gambo al tocco. Cappello Fino a 10 cm, marrone, liscio, striato al bordo per trasparenza. Imenoforo Lamelle biancastre, alla manipolazione e contusione virano inizialmente al blu acciaio scuro, attestandosi dopo qualche minuto su toni nerastri. Gambo Bianco, fibrilloso, soprattutto nella parte alta, cilindrico, come le lamelle vira al nero quando manipolato. Sporata Bianca. Habitat Campioni rinvenuti in bosco di Cedrus atlantica. Microscopia Spore lisce a forma di rombo, amigdale, spesso con depressione soprapicolare, con una grossa guttula centrale o parecchie guttule più piccole. Misure osservate: 9,2-12,6 × 5,8-7,7 µm; Qm = 1,6. Basidi tetrasporici. Cuticola formata da ife cilindriche settate, le terminazioni presentano strozzature e rigonfiamenti, alcune forcature e sono arrotondate alle estremità. La superficie esterna risulta gelificata. GAF presenti. Commestibilità o Tossicità Non commestibile. Specie simili Lyophyllum macrosporum Singer ha spore romboidali, misure sporali 8,7-10,8 × 5,1-6,7 µm (misure da Clemençon, 1982) lamelle che diventano grigie, poi nere, boschi di conifere. Cappello giallo miele, bruno-giallo. Lyophyllum amygdalosporum Kalamees cresce sempre sotto aghifoglia, ma ha ha spore di dimensioni minori (7)7,5-9,5(10) × 5-6(6,5) µm e di forma particolare. Discussione Altri Lyophyllum con spore romboidali sono stati ritrovati solo negli USA. Bon (1999) segnala che alcune di queste specie sarebbero "da ricercare in Europa". Per completezza segnaliamo perché la specie ritrovata non può appartenere a queste entità extraeuropee: Lyophyllum biconicosporum Clémençon & A.H. Sm. ha spore di dimensioni minori di 10 × 6 µm. Lyophyllum corrugatum Clémençon & A.H. Sm. ha cappello rugoso, reticolato, areolato, rimoso. Lyophyllum luteogriseascens Clémençon & A.H. Sm. ha le lamelle che diventano prima gialle e poi grigie. Lyophyllum geminum Clémençon & A.H. Sm. misure sporali 8,8-11,6 × 4,1-6,2 µm, odore da nullo a forte di pannocchia. Bibliografia AA.VV., 2008. Funga Nordica. Agaricoid, boletoid and cyphelloid genera. Ed. Nordsvamp. BON, M., 1999. Les Collybio-Marasmïoïdes et ressemblants. Flore Mycologique d’Europe. Vol. 5. Lille: Ed. Association d'Ecologie et de Mycologie. CLEMENÇON, H., 1982. Type studies and typifications in Lyophyllum (Agaricales). I. staining species. Mycotaxon. Vol. XV: 67-94. CLEMENÇON, H. & SMITH, A.H., 1983. New species of Lyophyllum from North America and a key to the known staining species. Mycotaxon. Vol. XVIII, 2: 67-94. CONSIGLIO, G. & CONTU, M., 2002. Il Genere Lyophyllum P. Karst. emend. Kühner, in Italia. Rivista di Micologia. Anno XLV, 2: 99-181. Scheda di proprietà AMINT realizzata da Tomaso Lezzi - Approvata e Revisionata dal CLR Micologico di AMINT. Regione Umbria; Dicembre 2009; Foto Tomaso Lezzi Ritrovamento in provincia di Perugia in un bosco di Cedrus atlantica. I cappelli con la sporata bianca. Il bordo del cappello striato per trasparenza. Il gambo fibrilloso, con la parte alta fioccosa. Le lamelle che anneriscono alla manipolazione. -
Lyophyllum fumosum (Pers. : Fr.) Orton 1960
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Lyophyllum fumosum (Pers. : Fr.) Orton; Regione Trentino; Settembre 2010; Foto e commento di Tomaso Lezzi. Genere che presenta tipica carne elastica nel cappello; in questa specie troviamo facilmente più esemplari connati, ma che si possono facilmente dividere uno a uno dal gruppo senza che rimanga alla fine una "palla" di carne, come succede invece in Lyophyllum conglobatum. Un particolare. -
Lyophyllum fumosum (Pers. : Fr.) Orton 1960
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Lyophyllum fumosum (Pers. : Fr.) Orton; Regione Abruzzo; Ottobre 2009; Foto di Tomaso Lezzi Carne bianca non annerente, crescita fascicolata. Foto di Pietro Curti. -
Lyophyllum fumosum (Pers. : Fr.) Orton 1960
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