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Archivio Micologico

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  1. Lycoperdon pyriforme Schaeff. : Pers.; Regione Marche; Novembre 2006; Foto di Pietro Curti.
  2. Lycoperdon pyriforme Schaeff. : Pers.; Regione Marche; Ottobre 2006; Foto di Pietro Curti. Sulle ceppaie densi gruppi di Lycoperdon pyriforme sono in bella mostra.
  3. Lycoperdon pyriforme Schaeff. : Pers.; Regione Trentino; Settembre 2005; Foto e commento di Pietro Curti. Molto simile a L. lividum, ma la crescita lignicola ne tradisce subito la differenza, gruppo.
  4. Lycoperdon pyriforme Schaeff. : Pers.; Regione Abruzzo, Marsia; Settembre 2005; Foto e commento di Tomaso Lezzi. Trovato in faggeta, decisamente lignicolo, si era arrampicato fin sulla cima di un ceppo di faggio! Sulla sinistra una Xerula radicata. Particolare delle sottili scagliette che rivestono la superficie.
  5. Lycoperdon pyriforme Schaeff. : Pers.; Regione Trentino; Agosto 2005; Foto e commento di Gianni Pilato. Giunto prossimo al termine del suo ciclo vitale.
  6. Lycoperdon pyriforme Schaeff. : Pers.; Regione Trentino; Luglio 2005; Foto di Emilio Pini.
  7. Lycoperdon pyriforme Schaeff. : Pers.; Regione Marche; Foto di Pietro Curti.
  8. Lycoperdon pyriforme Schaeff. : Pers.; Regione Marche; Foto di Pietro Curti.
  9. Lycoperdon pyriforme Schaeff. : Pers.; Regione Marche; Foto di Pietro Curti. Fortemente gregario, tipicamente lignicolo e saprotrofo, deve il suo nome alla forma che emula una piccola pera.
  10. Lycoperdon pyriforme Schaeff. : Pers. 1774 Tassonomia Divisione Basidiomycota Classe Agaricomycetes Ordine Agaricales Famiglia Lycoperdaceae Sinonimi Morganella pyriformis (Schaeff. : Pers.) Kreisel & D. Krüger 2003 Carpoforo I principali caratteri morfologici per riconoscere questo taxa sono la caratteristica forma a pera rovesciata del carpoforo, l’habitat lignicolo, l’esoperidio farinoso-granuloso, la presenza alla base di micelio rizomorfo biancastro, la crescita cespitosa. Anche le altre specie di questo genere hanno tutte più o meno la forma piriforme, stipitata, ma cerchiamo di aggiungere qualche altro dettaglio descrittivo per meglio affinare la descrizione macroscopica, la superficie esterna (esoperidio) è ricoperta da minute verruche farinose o aculei, di colore beige chiaro, poi brunoscuro; la superficie interna (endoperidio), è crema, liscia, a maturità sulla sommità si apre un foro dal quale si disperderanno le spore. All’interno del carpoforo vi è la gleba, dapprima bianca compatta, poi bruno-olivastra ed infine brunastra, la subgleba, invece, anche a maturità rimane sempre biancastra. La parte inferiore è costituita da un breve stipite munito alla base di cordoni miceliari biancastri. Habitat Cresce saprotrofo sui tronchi in decomposizione sia di latifoglia che di conifera in estate-autunno. Microscopia Spore 2,6-3,8(4,2) × 2,7-3,8(4,0) µm, Qm 1,0, globose, lisce, a parete spessa; da esemplari immaturi. Basidi clavati con lunghi sterigmi, tetrasporici. Capillizio 3-5 µm di diametro, di colore marrone, tabacco, ramificato, con parete spessa, senza setti, con qualche tubercolo. Commestibilità Commestibile da giovane quando la gleba è bianca e soda. A maturità la carne ha odore sgradevole di gas metano. Specie simili Lycoperdon lividum Pers., molto simile macroscopicamente, si differenzia per la crescita terricola, anche se a volte può crescere su residui legnosi interrati, in quest’ultimo caso, può aiutarci l’osservazione della subgleba che a maturità assume una colorazione tabacco con sfumature violacee. Lycoperdon subincarnatum Peck, condivide lo stesso habitat, si separa per la superficie esterna coperta da evidenti aculei e per le spore verrucose. Scheda di proprietà AMINT realizzata da Mario Iannotti - Revisionata da Tomaso Lezzi. Lycoperdon pyriforme Schaeff. : Pers.; Regione Umbria; Settembre 2016; Foto, descrizione e microscopia di Mario Iannotti. (Exsiccatum MI20160928-02) Ritrovamento su ceppaia marcescente di Quercus sp. Cordoni miceliari biancastri alla base del gambo. Microscopia Spore 2,6-3,8(4,2) × 2,7-3,8(4,0) µm, Qm 1,0, globose, lisce, a parete spessa; da esemplari immaturi. Osservazione in Rosso Congo ammoniacale a 1000×. Basidi clavati con lunghi sterigmi, tetrasporici. Osservazione in Rosso Congo ammoniacale a 1000×. Capillizio 3-5 µm di diametro, di colore marrone, tabacco, ramificato, con parete spessa, senza setti, con qualche tubercolo. Osservazione in Rosso Congo ammoniacale a 1000×.
  11. Lycoperdon perlatum Pers. : Pers.; Regione Friuli Venezia Giulia, Val Pesarina (UD); Settembre 2014; Foto di Nicolò Parrino.
  12. Lycoperdon perlatum Pers. : Pers.; Regione Lombardia; Settembre 2013; Foto di Lorenzo Martinelli.
  13. Lycoperdon perlatum Pers. : Pers.; Regione Lombardia; Agosto 2013; Foto di Lorenzo Martinelli.
  14. Lycoperdon perlatum Pers. : Pers.; Regione Trentino Alto Adige; Settembre 2012; Foto di Pietro Curti. Crescita gregaria. Pseudostipite ben differenziato. Parte sommitale glogosa, esoperidio decorato con aculei conici.
  15. Lycoperdon perlatum Pers. : Pers.; Regione Trentino; Settembre 2011; Foto di Pietro Curti. Macro.
  16. Lycoperdon perlatum Pers. : Pers.; Regione Piemonte; Giugno 2012; Foto di Roberto Cagnoli.
  17. Lycoperdon perlatum Pers. : Pers.; Regione Lazio; Novembre 2012; Foto Felice Di Palma.
  18. Lycoperdon perlatum Pers. : Pers.; Regione Lazio; Gennaio 2012; Foto di Tomaso Lezzi. Un particolare delgi aculei e del disegno che rimane sull'esoperidio quando cadono gli aculei.
  19. Lycoperdon perlatum Pers. : Pers.; Regione Emilia Romagna; Ottobre 2009; Foto e commento di Alessandro Francolini. Laddove gli aculei più grandi sono caduti, restano evidenti le tipiche areolature.
  20. Lycoperdon perlatum Pers. : Pers.; Regione Toscana; Ottobre 2009; Foto di Alessandro Francolini. Alto Mugello; presso il Passo della Futa; 1.100 m s.l.m., sotto Faggio. È tra le “vescie” quella più facile da incontrare essendo ubiquitaria, terricola ma non di rado reperita su residui legnosi in decomposizione e, raramente, su pigne. Gli aculei conici (alti fino a 2 mm soprattutto all’apice dell’esoperidio) sono contornati alla base da piccole verruchine o da aculei più tozzi che permangono anche dopo la caduta degli aculei più grandi: ne risulta una caratteristica areolatura a maglie pseudo-poligonali. Commestibile, come le sue congeneri, quando la gleba è ancora perfettamente bianca. Si tratta di una specie polimorfa ma, nel contempo, molto costante nel presentare aculei conici. Questa caratteristica è davvero la più importante per una corretta determinazione ed è apprezzabile anche in esemplari vetusti, laddove si possono individuare le cicatrici circolari lasciate dopo la caduta degli aculei. Benché non sia tossico dal punto di vista alimentare, si ritiene utile citare un’allergia presente in letteratura medica, chiamataLycoperdonosi. Si tratta di una polmonite allergica dovuta all’inalazione, fortuita o voluta, di buone quantità di polvere sporale. Primo piano dell'esoperidio. Tipiche le areolature che rimangono sul peridio dopo la caduta degli aculei più grandi: sono delle piccole fossette contornate da una coroncina di piccole perline. Primo piano di alcuni tra gli aculei conici più grandi.
  21. Lycoperdon perlatum Pers. : Pers.; Regione Friuli Venezia Giulia; Agosto 2010; Foto di Nicolò Parrino.
  22. Lycoperdon perlatum Pers. : Pers.; Regione Lombardia; Luglio 2010; Foto di Luigi Franchini.
  23. Lycoperdon perlatum Pers. : Pers.; Regione Trentino; Agosto 2009; Foto di Tomaso Lezzi. È simile a molti altri Lycoperdon, ma si distingue per le verruche coniche che lasciano cicatrici circolari nel punto in cui sono caduti gli aculei. Macro.
  24. Lycoperdon perlatum Pers. : Pers.; Regione Trentino; Settembre 2008; Foto di Pietro Curti. Macro. Altro gruppo.
  25. Lycoperdon perlatum Pers. : Pers.; Regione Sardegna; Novembre 2009; Foto di Felice DI Palma.
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