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Amanita ovoidea (Bull. : Fr.) Link 1833
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Amanita ovoidea (Bull. : Fr.) Link; Regione Sardegna; Settembre 2013; Foto di Franco Sotgiu. -
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Amanita ovoidea (Bull. : Fr.) Link; Regione Friuli Venezia Giulia; Ottobre 2012; Foto di Nicolò Parrino. -
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Amanita ovoidea (Bull. : Fr.) Link; Regione Toscana; Ottobre 2012; Foto di Gianni Bonini. -
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Amanita ovoidea (Bull. : Fr.) Link; Regione Lazio; Dicembre 2011; Foto di Felice Di Palma. -
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Amanita ovoidea (Bull. : Fr.) Link; Regione Toscana; Novembre 2009; Foto e commento di Alessandro Francolini. Bella Amanita, di dimensioni anche importanti, caratterizzata dal colore generale bianco-panna o bianco-perla con eventuali sfumature crema-ocra sulla faccia esterna della volva a maturità; dalla consistenza soffice e tenera dell’anello per atro assai fugace (al tatto può ricordare la consistenza della panna montata); dall’odore forte e sgradevole definito in vari modi da molti autori (acqua salmastra putrida, pesce in salamoia, odore di ambiente chiuso, di cantina poco ventilata, odore che si percepisce aprendo un cassetto di un mobile antico, odore di lezzo di cane bagnato, ecc.); dal filo delle lamelle fioccoso. Più frequente in ambiente termofilo e mediterraneo, soprattutto litoraneo, presso Leccio, Pino e Quercia; più rara in ambiente collinare, appenninico o subalpino. La simile Amanita proxima ha anello persistente e membranoso e presenta l’esterno della volva ocra-arancio o color rabarbaro fin dai primordi. In gruppo; al bordo di un bosco di Cerro, Mugello. Esemplari ormai anche troppo maturi; odore pessimo (un misto tra l'odore di acqua di mare stagnante da tempo in qualche pozza e l'odore di "cane bagnato"). Imenoforo e gambo di consistenza burrosa; si sfarinavano al minimo tocco. Ormai l'anello burroso è scomparso. La volva. Filo lamellare fioccoso e burroso. Dettaglio macro sui fiocchetti del filo lamellare. -
Amanita ovoidea (Bull. : Fr.) Link 1833
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Amanita ovoidea (Bull. : Fr.) Link; Regione Lazio; Ottobre 2011; Foto di Tomaso Lezzi. Un particolare del velo burroso sul bordo del cappello. -
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Amanita ovoidea (Bull. : Fr.) Link; Regione Lazio; Ottobre 2011; Foto di Mauro Cittadini. -
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Amanita ovoidea (Bull. : Fr.) Link; Regione Lombardia; Ottobre 2009; Foto di Massimo Mantovani. -
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Amanita ovoidea (Bull. : Fr.) Link; Regione Lazio; Novembre 2010; Foto di Tomaso Lezzi. Primordi di grandi dimensioni di Amanita ovoidea. -
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Amanita ovoidea (Bull. : Fr.) Link; Regione Emilia Romagna; Ottobre 2007; Foto di Gianni Bonini. -
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Amanita ovoidea (Bull. : Fr.) Link; Regione Lazio, Castelfusano, Roma; Ottobre 2005, Foto e commenti di Tomaso Lezzi. Le decorazioni sul bordo del cappello formate dai resti del velo. L'anello burroso e la volva ampia. -
Amanita ovoidea (Bull. : Fr.) Link 1833
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Amanita ovoidea (Bull. : Fr.) Link 1833
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Amanita ovoidea (Bull. : Fr.) Link 1833 Tassonomia Divisione Basidiomycota Classe Agaricomycetes Ordine Agaricales Famiglia Amanitaceae Genere Amanita Sottogenere Amidella Nome italiano Farinaccio. Etimologia L'epiteto Amanita deriva dal greco Ἀμανὶτης [Amanitos] = fungo del monte Amano, da Ἄμανος [Amanos] = Amano, catena di monti tra la Cilicia e la Siria, nella Turchia asiatica, dove questa specie sembra fosse abbondante in antichità. L'epiteto ovoidea deriva dal latino ovoideus = ovale, simile ad un uovo e dal greco eìdos = somiglianza. Cappello Dimensioni 10-20 cm, massiccio e carnoso, prima emisferico poi convesso, a maturità piano-depresso, in esemplari vetusti può presentarsi anche revoluto. Orlo spesso, unito e liscio, mai striato, debordante; sovente appendicolato da residui cremosi del velo imeniale. Di aspetto bianco-avorio, sericeo con lucentezza perlacea, glabro e solitamente sgombro da residui del velo primario. Lamelle Libere o appena inserite sullo stipite con un dentino, fitte e sottili, bianco crema, a maturità presentano delle sfumature o riflessi crema-rosati negli spazi interlamellari. Filo minutamente fioccoso, presenza di numerose lamellule tronche. Gambo 8-20 × 1,5-4 cm; robusto ma slanciato, cilindrico e progressivamente dilatato verso il basso, talvolta svasato verso l'apice; con bulbo ovoide più o meno radicante. Pieno, sodo e carnoso, bianco con superficie percorsa da fini fiocchi cremosi e detersili, concolori. Anello fragile, collocato molto in alto, preferibilmente il distacco avviene nella zona immediatamente vicina al gambo, cosa peraltro unica nel genere Amanita, tanto che i residui sono più facilmente riscontrabili sul bordo del pileo piuttosto che sul gambo stesso. Molto fugace, fragile e senza consistenza, si dissolve infatti in tanti piccoli fiocchi soffici e cremosi, burrosi, molto simili come consistenza alla panna montata. Volva La volva è membranacea, spessa, persistente ed inguainante nella parte basale. Il colore della stessa è interamente bianca, o con piccolissime granulazioni ocracee, questa colorazione rimane costante anche in esemplari molto maturi o vetusti, tale carattere è particolarmente importante in quanto ci aiuta a distinguerla dalla Amanita proxima Dumée, molto simile, che però presenta una volva ocracea. Questa colorazione ocracea è già presente nei primordi, non è quindi attribuibile a fattori ambientali, rientrando a pieno titolo, per la costanza, tra i caratteri morfologici distintivi tra le due specie. Carne Soda, assai abbondante, bianca ed immutabile, compatta nel gambo, un po' ovattata nel cappello. Sapore dolciastro e gradevole al primo assaggio. Odore tipico, ma molto soggettivo come interpretazione; alcuni autori lo definiscono di urina di cavallo, altri come dolciastro forte al primo impatto ma poi disgustoso, lo scrivente ama definirlo come un odore di chiuso, di cantina poco ventilata, lo stesso odore che si percepisce aprendo un cassetto di un mobile antico. Molto forte e persistente. Habitat È ritenuta specie termofila, ma non sono impossibili, anche se rari, ritrovamenti in habitat collinari e subalpini. Predilige essenze quali Pinus spp. e Quercus spp., ambienti tipici della macchia mediterranea e dei boschi litoranei, su terreni sabbiosi e calcarei. Stagione di crescita dal primo autunno fino ad inverno inoltrato. Microscopia Spore bianche, amiloidi, ellisso-ovoidali o brevemente cilindriche. Dimensioni 9,5-11 × 6,5-7,5 µm, Q= 1,3-1,4. Velo generale formato essenzialmente da ife filamentose e poco ramificate Commestibilità e tossicità Responsabile di Sindrome norleucinica o nefrotossica o smithiana (sindrome minore - vedi la nostra pagina di micotossicologia). Le tossine responsabili di tale sindrome presenti in questa specie, devono ancora essere isolate con certezza, comunque conosciamo direttamente situazioni di avvelenamenti ben documentati dovuti all'incauto consumo di questo fungo, si tratta di episodi attribuibili al quadro micotossicologico citato. Inoltre, occorre prestare la massima attenzione nel riconoscimento onde non confonderla con la sua consimile Amanita proxima, che è notoriamente tossica e, con la quale condivide sia gli habitat che la stagione di crescita. Trattandosi poi di una Amanita bianca, anche se alcuni caratteri morfologici risultano inconfondibili, c'è il rischio di confusione, specialmente per i non esperti, con Amanita verna (Bull. : Fr.) Lam., Amanita virosa Bertill., Amanita phalloides var. alba Costantin & L.M. Dufour, Amanita porrinensis Freire & Castro, tutte velenose mortali. Dopo la trattazione di quanto sopra ci sembra doveroso ribadire, con cognizione di causa, l'opportunità di astenersi tassativamente dal considerare questa specie per scopi alimentari. Specie simili Amanita proxima Dumée si distingue facilmente sia per il colore della volva, che si presenta sempre ocracea anche in fase di primordio, sia per la consistenza dell'anello che in quest'ultima si presenta meno fugace, più persistente e nella posizione normale, cioè rimane attaccato al gambo. Amanita strobiliformis (Paulet ex Vittad.) Bertill., è un 'altra specie somigliante, ma riconoscibile per le tipiche verruche sul pileo, residuo del velo principale friabile e fioccoso. Scheda di proprietà AMINT realizzata da Gianni Pilato - Approvata e Revisionata dal CLR Micologico di AMINT. Regione Marche; Ottobre 2003; Foto di Pietro Curti. -
Amanita brunneofuliginea Zhu L. Yang 1997
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Amanita brunneofuliginea Zhu L. Yang; Regione Trentino Alto Adige; Settembre 2013; Foto di Mario Iannotti. -
Amanita brunneofuliginea Zhu L. Yang 1997
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Amanita brunneofuliginea Zhu L. Yang; Regione Trentino; Settembre 2013; Foto di Tomaso Lezzi. Amanita della sezione Vaginatae, con volva tipicamente macchiata di ocra su fondo bianco, come ricorda il nome latino della specie. Particolare di un primordio, in cui si vede bene il velo generale maculato di ocra su fondo bianco. Particolare del margine rigato del cappello. Particolare della volva. -
Amanita brunneofuliginea Zhu L. Yang 1997
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Amanita brunneofuliginea Zhu L. Yang; Regione Trentino; Luglio 2010; Foto di Pietro Curti. Macro. Particolari primordi. Velo generale e volva. Residui velo generale ocracei. -
Amanita brunneofuliginea Zhu L. Yang 1997
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Amanita brunneofuliginea Zhu L. Yang 1997 Tassonomia Divisione Basidiomycota Classe Agaricomycetes Ordine Agaricales Famiglia Amanitaceae Sinonimi Amanita ochraceomaculata Neville, Poumarat & Fraiture 2000 Etimologia L'epiteto Amanita deriva dal greco Ἀμανὶτης [Amanitos] = fungo del monte Amano, da Ἄμανος [Amanos] = Amano, catena di monti tra la Cilicia e la Siria, nella Turchia asiatica, dove questa specie sembra fosse abbondante in antichità. Habitat Cresce sotto Abete rosso. Settembre 2005; Foto di Massimo Biraghi. Come caratteristica macroscopica distintiva presenta una volva con squamette di colore bruniccio. -
Amanita nivalis Grev. 1822
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Amanita nivalis Grev.; Regione Trentino Alto Adige; Settembre 2013; Foto di Mario Iannotti. 3º Congresso trentino sui funghi alpini, Cles (TN), Loc. Malgaroi.- 7 risposte
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Amanita nivalis Grev. 1822
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Amanita nivalis Grev.; Regione Trentino; Settembre 2013; Foto di Mario Iannotti.- 7 risposte
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Amanita nivalis Grev. 1822
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Amanita nivalis Grev.; Regione Trentino; Settembre 2013; Foto di Tomaso Lezzi. III Congresso Trentino sui Funghi Alpini; Cles, Loc. Malgaroi (TN); 5-8 Settembre 2013. Crescita a 2500 m s.l.m., dopo il limite della vegetazione arborea, in mezzo a Dryas octopetala. Particolare del cappello con le placche, residuo del velo generale. Particolare del cappello con il margine rigato. Particolare della volva e del gambo.- 7 risposte
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Amanita nivalis Grev. 1822
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Amanita nivalis Grev.; Regione Trentino; Settembre 2013; Foto di Tomaso Lezzi. Ritrovamento effettuato a 2500 m s.l.m. Particolare del cappello con le verruche. Particolare delle lamelle e del gambo. Particolare della volva alla base del gambo.- 7 risposte
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Amanita nivalis Grev. 1822
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Amanita nivalis Grev.; Regione Trentino Alto Adige; Settembre 2012; Foto di Pietro Curti.- 7 risposte
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Amanita nivalis Grev. 1822
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Amanita nivalis Grev.; Regione Valle d'Aosta; Agosto 2012; Foto e commento di Gianluigi Boerio. Valletta nivale alpina, su tappeto di Salix herbacea a 2650 m s.l.m.- 7 risposte
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Amanita nivalis Grev. 1822 Tassonomia Divisione Basidiomycota Classe Agaricomycetes Ordine Agaricales Famiglia Amanitaceae Sinonimi Amanitopsis nivalis (Grev.) Sacc. 1887 Etimologia L'epiteto Amanita deriva dal greco Ἀμανὶτης [Amanitos] = fungo del monte Amano, da Ἄμανος [Amanos] = Amano, catena di monti tra la Cilicia e la Siria, nella Turchia asiatica, dove questa specie sembra fosse abbondante in antichità. Specie tipica della Zona Alpina. Regione Piemonte; Agosto 2008; Foto di Federico Calledda.
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