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Cortinarius elegantissimus Rob. Henry 1989
Archivio Micologico ha risposto alla discussione di Archivio Micologico in Funghi Non Commestibili o Sospetti
Cortinarius elegantissimus Rob. Henry; Regione Abruzzo; Ottobre 2018; Foto di Mario Iannotti. -
Pleurotus eryngii (DC. : Fr.) Quél. 1872
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Pleurotus eryngii (DC.) Quél.; Regione Abruzzo, località Pizzoli (AQ); Ottobre 2018; Foto di Raffaele Mininno. -
Russula cavipes Britzelm. 1893
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Russula cavipes Britzelm.; Regione Abruzzo; Ottobre 2018; Foto di Tomaso Lezzi. Ritrovamento in bosco misto di Abete rosso, Abete bianco, Cerro, Faggio, Carpino nero, Acero montano. Gambo cavernoso, presto cavo; filo della lamella intero; crescita sotto Picea excelsa; odore di Pelargonio e sapore acre. La simile Russula fragilis si distingue per il filo della lamella finemente frastagliato (lente!); crescita sotto latifoglie e odore di cocco. Un particolare che mostra la sezione del gambo cavo, da cui deriva il nome della specie. -
Laccaria trichodermophora G.M. Muell. 1984
Archivio Micologico ha postato un topic nell'area Funghi Commestibili
Laccaria trichodermophora G.M. Muell. 1984 Tassonomia Divisione Basidiomycota Classe Agaricomycetes Ordine Agaricales Famiglia Hydnangiaceae Sinonimi Laccaria farinacea (Huds.) Singer 1973 Cappello 2-10 cm di diametro, rosa, rossastro-bruno, inizialmente convesso, poi spianato, squamettato per tutta la superficie pileica, specialmente al centro cappello. Imenoforo Lamelle larghe, spesse, di color rosa-carnicino. Gambo 5-10 cm cilindrico, molto slanciato, fibrilloso, concolore al cappello, con presenza alla base del gambo di un micelio color violetto. Carne Abbastanza consistente, di color rosa-rossastro chiaro, sapore dolciastro e odore fungineo. Habitat Cresce su suoli sabbiosi con presenza di Pinus spp., vicino a zone igrofile e paludose di laghi costieri. Presente negli Stati Uniti (Louisiana, Alabama, Mississipi) e nelle zone mediterrane dell'Europa. Poco comune. Microscopia Spore (6,6) 6,7-7,6 (8,2) × (6,3) 6,5-7,4 (7,6) µm; Q = 1-1,09 (1,1); N = 23; Media = 7,2 × 6,8 µm; Qm = 1,1; subglobose, con aculei alti fino a 1,4 µm. Basidi (31,5) 32,5-39,4 (43,7) × (8,7) 9-10,8 (11,2) µm; Q = (3,2) 3,25-4,4 (4,9); N = 12; Media = 37 × 9,8 µm; Qm = 3,8; cilindrici, tetrasporici. Epicute di tipo trichoderma, formata da ife a parete spessa, con una lunghezza degli elementi fino a 84 µm. Gaf abbondanti in tutti i tessuti. Commestibilità e Tossicità Commestibile, ma poco adatto all'utilizzo gastronomico per l'acquosità, la poca consistenza della carne e il gambo fibroso. Somiglianze e varietà Laccaria trichodermophora è stata ben distinta da Laccaria laccata (Scop. : Fr.) Cooke per la grandezza maggiore del carpoforo, per la composizione della Pileipellis che risulta avere ife a trichoderma, fascicolate, grandi e numerose; per le spore che si presentano simili di forma, ma sono più piccole ed ornate da poche spine. Inoltre, può essere distinta da Laccaria bicolor (Maire) P.D. Orton e Laccaria nobilis A.H. Sm. per la colorazione del basidioma violetta e lo scarso micelio alla base. Bibliografia MUELL, G.M. 1984. Laccaria trichodermophora. Mycotaxon 20(1): 112-114.. MUELL, G.M. 1992. Systematics of Laccaria (Agaricales) in the Continental United States and Canada, with Discussions on Extralimital Taxa and Descriptions of Extant Types. Fieldiana. Botany. New series 30: 54-56. Scheda di proprietà AMINT realizzata da Paolo Avetrani e Manuel Atzeni - Approvata e Revisionata dal CLR Micologico di AMINT. Regione Toscana, Gennaio 2020. Foto macroscopiche e microscopiche di Paolo Avetrani e Manuel Atzeni. Pileipellis. Osservazione in Rosso Congo ammoniacale a 200×. Pileipellis. Osservazione in Rosso Congo ammoniacale a 200×. Basidi e spore. Osservazione in Rosso Congo anionico a 400×. Spore. Osservazione in Rosso Congo anionico a 600×. GAF pileipellis. Osservazione in Rosso Congo ammoniacale a 1000×. GAF pileipellis. Osservazione in Rosso Congo anionico a 600×. -
Exsudoporus permagnificus (Pöder) Vizzini, Simonini & Gelardi 2014
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Exsudoporus permagnificus (Pöder) Vizzini, Simonini & Gelardi; Regione Umbria; Ottobre 2019; Foto e commento di Mario Iannotti. Reticolo a maglie più o meno allungate in rilievo, di colore rosso scuro. Sezione.- 18 risposte
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- exsudoporus permagnificus
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Rugosomyces ionides (Bull.) Bon 1991
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Rugosomyces ionides (Bull.) Bon; Regione Abruzzo; Settembre 2018; Foto di Raffaele Mininno. -
Exsudoporus permagnificus (Pöder) Vizzini, Simonini & Gelardi 2014
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Exsudoporus permagnificus (Pöder) Vizzini, Simonini & Gelardi; Regione Abruzzo; Settembre 2018; Foto di Raffaele Mininno.- 18 risposte
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- boletus permagnificus
- exsudoporus permagnificus
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Lactarius deterrimus Groger 1968
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Lactarius deterrimus Gröger; Regione Abruzzo, Passo delle Capannelle; Settembre 2018; Foto di Raffaele Mininno.- 21 risposte
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- sanguinello
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Laeticutis cristata (Schaeff. : Fr.) Audet 2010
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Laeticutis cristata (Schaeff.) Audet; Regione Abruzzo; Settembre 2018; Foto di Raffaele Mininno.- 9 risposte
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- laeticutis cristata
- albatrellus cristatus
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Floccularia luteovirens (Alb. e Schwein. : Fr.) Pouzar 1957
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Floccularia luteovirens (Alb. & Schwein. : Fr.) Pouzar ; Regione Abruzzo, Passo delle Capannelle; Settembre 2018; Foto di Raffaele Mininno. -
Paralepistopsis amoenolens (Malençon) Vizzini 2012
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Paralepistopsis amoenolens (Malençon) Vizzini 2012; Regione Abruzzo, Passo delle Capannelle; Settembre 2018; Foto di Raffaele Mininno. -
Boletus edulis Bull. : Fr. 1782
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Boletus edulis Bull. : Fr.; Regione Abruzzo, Loc. Ceppo; Settembre 2018; Foto di Stefano Loreti. Cappello eroso dalle limacce. -
Amanita rubescens Pers. : Fr. 1797
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Amanita rubescens Pers. : Fr.; Regione Abruzzo, Loc. Ceppo; Settembre 2018; Foto di Stefano Loreti.- 41 risposte
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- tignosa vinata
- amanita rossa
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Amanita muscaria (L. : Fr.) Lam. 1783
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Amanita muscaria (L. : Fr.) Lam.; Regione Abruzzo, Loc. Ceppo; Settembre 2018; Foto di Stefano Loreti. -
Craterellus cornucopioides (L.) Pers. 1825
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Craterellus cornucopioides (L.) Pers.; Regione Abruzzo, Loc. Ceppo; Settembre 2018; Foto di Stefano Loreti. Forse un po' in anticipo. Crescita vigorosa. Bosco Faggio 1400 m s.l.m. -
Sarcoporia polyspora P. Karst. 1894
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Sarcoporia polyspora P. Karst. 1894 Tassonomia Divisione Basidiomycota Classe Agaricomycetes Ordine Polyporales Famiglia Polyporaceae Sinonimi Poria polyspora (P. Karst.) Sacc. 1895 Tyromyces mollissimus Maire 1945 Tyromyces kravtzevianus Bondartsev & Parmasto 1957 Parmastomyces kravtzevianus (Bondartsev & Parmasto) Kotl. & Pouzar 1964 Parmastomyces mollissimus (Maire) Pouzar 1984 Etimologia L'epiteto Sarcoporia deriva dal greco sarcos [σαρκoς] = carne e póros [πόρος] = poro; per l’imenoforo costituito da pori che tendono a divenire rosso-carne, caratteristica che contraddistingue i basidiomi appartenenti a questo genere. L'epiteto polyspora deriva dal greco polýs [πολύς] = molto e spora [σπόρα] = spora, per l’abbondanza delle spore tipica della specie. Carpoforo Fungo resupinato con tendenza a ripiegare il margine superiore e formare ampie mensole singole o imbricate larghe fino a 6-8 cm circa; quando è fresco ha una consistenza morbida e carnosa e rilascia talvolta delle gocce trasparenti di essudato; si rimpiccolisce e diviene fragile quando essicca; la superficie sterile varia da ruvida a pelosa, è di colore biancastro tendente a divenire rossastro con la crescita o se contusa; la parte fertile è costituita da pori angolosi, irregolari, compressi l'uno con l'altro, 2-4 per mm², con dissepimenti più o meno sottili, interi ma anche da leggermente lacerati fino a denticolati; il colore è di norma bianco o biancastro-crema, anche giallastro e si macchia di rossastro alla contusione; i tubuli sono alti fino a 2-4 mm anch'essi bianco-crema e viranti al rossastro. Il contesto è biancastro; l'odore è aromatico-pungente negli esemplari freschi ed il sapore amarognolo. Habitat Cresce di norma su legno morto di Pinus spp. È stato rinvenuto su Pinus pinea L., Pinus nigra J.F. Arnold, Pinus halepensis Mill. È agente di carie bruna. Microscopia Sistema ifale monomitico con ife a parete sottile provviste di GAF; sono anche presenti ife a contenuto oleoso giallastro. Basidi ialini, clavati e tetrasporici. Spore 4,4-5,5 × 2,5-3,5 µm, da cilindriche a ellissoidali, spesso un poco depresse su un lato, ialine, lisce, guttulate, con parete leggermente ispessita, destrinoidi. Commestibilità e Tossicità Si tratta di un fungo non commestibile. Specie simili Sarcoporia longitubulata Vlasák & Spirin, di recente creazione (2015), si distingue per vegetare su legno di latifoglia, per la crescita tendenzialmente resupinata, per le spore più strette e di colore bruno e per i tubuli più lunghi; Fuscopostia fragilis (Fr. : Fr.) B.K. Cui, L.L. Shen & Y.C. Dai = Postia fragilis (Fr. : Fr.) Jülich ha analoghi arrossamenti del carpoforo e sistema ifale monomitico ma ha spore più strette e non destrinoidi; Skeletocutis amorpha (Fr. : Fr.) Kotl. & Pouzar ha vagamente un habitus simile per via delle tonalità di colore dell'imenoforo, ma ha un sistema ifale dimitico e spore più piccole e non destrinoidi. Osservazioni Si tratta di un fungo un tempo ritenuto poco comune in Europa ma in realtà abbastanza frequente e diffuso. Le sue sporadiche segnalazioni sono forse dovute ai colori rossastri del suo pileo e ai viraggi sempre al rosso dell'imenoforo, che gli permettono di mimetizzarsi con la corteccia del legno di Pino. Note nomenclaturali La specie è stata identificata per la prima volta proprio dall'autore del binomio attuale, il micologo finlandese Petter Adolf Karsten il quale nel 1894 le diede l'epiteto di Sarcoporia polyspora. Tale nome è stato però trascurato per anni e di fatto abbandonato, tant'è che la medesima specie è stata descritta in modo indipendente da Parmasto (1957) come Tyromyces kravtzevianus Bondartsev & Parmasto e pochi anni dopo ricombinata da Kotlaba & Pouzar (1964) nel genere Parmastomyces da loro creato. Anche la descrizione di Tyromyces mollissimus Maire, poi ricombinata da Pouzar nel 1984 sempre nel genere Parmastomyces, è risultata essere la medesima specie. Attualmente gli studiosi sono pressoché d'accordo nel ritenere come prioritario il binomio dell'originale descrizione di Karsten, in quanto è stato esaminato microscopicamente l'olotipo di Sarcoporia polyspora, tra l'altro assai abbondante di spore, e si è dimostrato essere la stessa specie di ciò che è stato descritto ed inquadrato nel genere Parmastomyces anzidetto. Questo nome prioritario, Sarcoporia polyspora, si addice bene alle caratteristiche della specie proprio per le tinte rossastre dei carpofori e per la loro abbondanza di spore. Bibliografia BERNICCHIA, A., 2005. Polyporaceae s.l. Fungi Europæi. Vol 10. Alassio (SV): Ed. Candusso. NIEMELÄ, T., KINNUNEN, J., LARSSON, K.H., SCHIGEL, D.S. & LARSSON, E. 2005. Genus revisions and new combinations of some North European polypores. Karstenia 45: 75–8. VLASÁK, J., VLASÁK JR., J., KINNUNEN, J. & SPIRIN, V. 2015. Geographic distribution of Sarcoporia polyspora and S. longitubulata sp. nov. Mycotaxon 130: pp. 279–287 http://dx.doi.org/10.5248/130.279. Scheda di proprietà AMINT realizzata da Stefano Rocchi. Approvata e revisionata dal CLR Micologico di AMINT. Regione Umbria; Novembre 2019; Legit Giovanni Galeotti; Testi, foto e microscopia di Stefano Rocchi. (Exsiccatum SR20191113-04) Esemplari rivenuti su ceppaia di Pino. Sistema ifale monomitico con ife a parete sottile provviste di GAF; sono anche presenti ife a contenuto oleoso giallastro. Osservazione in rosso Congo, a 400×. Osservazione in rosso Congo, a 1000×. Basidi ialini, clavati e tetrasporici. Osservazione a 1000×. Spore 4,4-5,5 × 2,5-3,5 µm, da cilindriche a ellissoidali, spesso un poco depresse su un lato, ialine, lisce, guttulate, con parete leggermente ispessita, destrinoidi. Osservazione in acqua, a 1000× Osservazione in melzer, a 1000×.- 4 risposte
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- tyromyces kravtzevianus
- parmastomyces mollissimus
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Pholiota highlandensis (Peck) Quadr. 1990
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Pholiota highlandensis (Peck) Quadr.; Regione Umbria; Gennaio 2018; Foto e descrizione di Mario Iannotti. Pholiota highlandensis si caratterizza ed è facilmente riconoscibile per la crescita a gruppi, anche cespitosi, alla base di alberi bruciati, su tronchi bruciati interrati o su terreni bruciati, tanto da sembrare terricola, ma in ogni caso legata alla presenza di residui legnosi carbonizzati presenti nel substrato. La specie è piuttosto variabile nei colori del cappello e nelle dimensioni. Di norma ha il cappello fortemente glutinoso, inizialmente globoso, poi convesso, mai completamente disteso, con toni da marrone-rossiccio ad arancio, bruno-fulvo, marrone arancio con margine più chiaro, a volte con residui di velo parziale. Lamelle da giallastre a cannella, adnate o smarginate, rade, con presenza di lamellule. Gambo con zona pseudoanulare di 1 cm all’apice, biancastra o giallo pallida, rivestito al di sotto da squame e residui cotonosi del velo parziale, più scuro verso la base. Odore non caratteristico. La specie più vicina è Pholiota brunnescens A.H. Smith et Hesler, si separa dagli esemplari rigogliosi di Pholiota highlandensis per i toni del cappello più bruni, il gambo ricoperto da zone concentriche giallo limone. Spore lisce, ellissoidali, da 6,2-7,7 × 3,9-4,6 µm; Qm = 1,6. Cheilocistidi da strettamente utriformi a fusiformi-lageniformi a parete sottile, ialini o con contenuto giallo omogeneo, talvolta leggermente incrostati di giallo-ruggine. Pleurocistidi molto simili ai cheilocistidi o leggermente più stretti, eccezionalmente con diverticoli laterali nella parte superiore. Microscopia Spore lisce, ellissoidali, da 6,2-7,7 × 3,9-4,6 µm; Qm = 1,6. Osservazione in Melzer a 1000×. Cheilocistidi da strettamente utriformi a fusiformi-lageniformi a parete sottile, ialini o con contenuto giallo omogeneo, talvolta leggermente incrostati di giallo-ruggine. Osservazione in Rosso congo anionico a 400×. Osservazione in Rosso congo anionico a 1000×. Pleurocistidi molto simili ai cheilocistidi o leggermente più stretti, eccezionalmente con diverticoli laterali nella parte superiore. Osservazione in Rosso congo anionico a 400×. Osservazione in Rosso congo anionico a 1000×. -
Fuscoporia torulosa (Pers. : Fr.) T. Wagner & M. Fisch. 2001
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Fuscoporia torulosa (Pers. : Fr.) T. Wagner & M. Fisch.; Regione Umbria; Gennaio 2018; Foto di Mario Iannotti. -
Daedaleopsis nitida (Durieu & Mont.) Zmitr. & Malysheva 2013
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Daedaleopsis nitida (Durieu & Mont.) Zmitr. & Malysheva 2013; Regione Umbria; Gennaio 2018; Foto di Mario Iannotti. -
Hygrophorus roseodiscoideus M. Bon & Chevassut 1985
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Hygrophorus roseodiscoideus M. Bon & Chevassut; Regione Umbria; Gennaio 2018; Foto di Mario Iannotti. -
Hygrophorus leucophaeo-ilicis Bon & Chevassut 1985
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Hygrophorus leucophaeo-ilicis Bon & Chevassut 1985 Tassonomia Divisione Basidiomycota Classe Agaricomycetes Ordine Agaricales Famiglia Hygrophoraceae Foto e descrizione Questa specie vira al giallastro al tatto e assume tonalità vinose, brunastre e rugginose con l'essiccazione. Cresce precocemente nei primi mesi dell'anno. Specie simili Hygrophorus arbustivus Fr. si ritrova in habitat simile di querce, e ha un aspetto simile, ma non ha viraggio rapido al giallo e tardivo al rosso ruggine. Talvolta forme chiare di arbustivus e forme un scure di leucophaeo-ilicis possono assomigliarsi e trarre in inganno se non si controllano i viraggi e il colore all'essiccamento. Regione Umbria; Gennaio 2018; Foto di Mario Iannotti. Reazione al giallo-arancio sul gambo con il KOH 20%. -
Fomes fomentarius (L. : Fr.) Fr. 1849
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Fomes fomentarius (L. : Fr.) Fr.; Regione Umbria; Gennaio 2018; Foto di Mario Iannotti. -
Trichaptum biforme (Fr.) Ryvarden 1972
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Trichaptum biforme (Fr.) Ryvarden; Regione Umbria; Gennaio 2018; Foto di Mario Iannotti. -
Faerberia carbonaria (Alb. & Schwein.) Pouzar 1981
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Faerberia carbonaria (Alb. & Schwein.) Pouzara; Regione Lazio (VT); Gennaio 2018; Foto di Tomaso Lezzi. Crescita su prato, con resti di legna combusta di un vicino barbeque. La specie infatti è tipica delle zone bruciate. Particolare delle lamelle, tipicamente forcate e anastomosate sulle facce e soprattutto sul fondo tra una e l'altra. Cappello ombelicato, depresso al centro, rigato, con colore molto variabile a seconda delle condizioni di umidità (igrofano). Lamelle decorrenti e non bianche ma grigiastre. Microscopia: Basidi e basidioli in formazione. 100×. Basidi tetrasporici. 400×. Spore ellissoidali. 400×. Cuticola formata da ife cilindriche con setti frequenti. GAF non osservati. 100×. -
Rhodocollybia butyracea (Bull. : Fr.) Lennox 1979
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Rhodocollybia butyracea (Bull.: Fr.) Lennox; Regione Lazio (VT); Gennaio 2018; Foto di Tomaso Lezzi.