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Archivio Micologico

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  1. Amanita regalis (Fr. : Fr.) Michael 1904 Tassonomia Divisione Basidiomycota Classe Agaricomycetes Ordine Agaricales Famiglia Amanitaceae Genere Amanita Sottogenere Amanitaria Sinonimi Amanita muscaria var. regalis (Fr.) Sacc. 1887 Etimologia L'epiteto Amanita deriva dal greco Ἀμανὶτης [Amanitos] = fungo del monte Amano, da Ἄμανος [Amanos] = Amano, catena di monti tra la Cilicia e la Siria, nella Turchia asiatica, dove questa specie sembra fosse abbondante in antichità. Commestibilità e Tossicità Tossica, alla stessa stregua di Amanita muscaria. Foto e Descrizioni Amanita del sottogenere Amanitaria, al quale appartengono anche Amanita muscaria (L. : Fr.) Lam. e Amanita pantherina (DC. : Fr.) Krombh. L'aspetto è quello di una Amanita muscaria con cappello marrone e velo generale giallo oro. Finlandia; Agosto 2011; Foto di Emilio Pini.
  2. Leccinum versipelle (Fr. & Hök) Snell; Finlandia; Agosto 2011; Foto di Emilio Pini.
  3. Inocybe godeyi Gillet; Regione Umbria; Giugno 2018; Foto di Mario Iannotti.
  4. Agaricus crocodilinus Murrill; Regione Umbria; Giugno 2018; Foto di Mario Iannotti.
  5. Hebeloma porphyrosporum Maire; Regione Umbria; Giugno 2018; Foto di Mario Iannotti.
  6. Trichaptum biforme (Fr.) Ryvarden 1972; Regione Umbria; Giugno 2018; Foto e microscopia di Stefano Rocchi. Bel lignicolo dai colori glicine-viola rinvenuto su legno marcescente di latifoglia. Spore 4,2-6,4 × 2,1-3,3 µm; Qm = 2, ciindriche spesso ripiegate su di un lato, ialine, lisce, con pareti sottili e non amiloidi. Spore 4,2-6,4 × 2,1-3,3 µm; Qm = 2, ciindriche spesso ripiegate su di un lato, ialine, lisce, con pareti sottili e non amiloidi. Osservazione in acqua a 1000×. Osservazione in Melzer a 1000×.
  7. Gymnopus foetidus (Sowerby : Fr.) J.L. Mata & R.H. Petersen; Regione Umbria; Giugno 2018; Foto e microscopia di Stefano Rocchi. Rinvenuto su legno di latifoglia a terra. Cappello ombelicato, decorato sulla superficie da evidenti scanalature e lamelle rade e venose. Gambo solcato di colore bruno-nerastro. Carne sottile ma assai elastica. Spore 7,7-9,6 × 4,3-5 µm; Qm = 1,9; ellittiche, per alcuni autori a forma di semi di arancia, non amiloidi. Il simile Gymnopus brassicolens (Romagn.) Antonín & Noordel. si distingue per il cappello non scanalato ma solo striato, per le lamelle serrate e non venate, per una crescita di norma interrata su detriti legnosi e non su legni scoperti ed infine per le spore più piccole. Spore 7,7-9,6 × 4,3-5 µm; Qm = 1,9; ellittiche, per alcuni autori a forma di semi di arancia. Osservazione in acqua a 1000×. Osservazione in Melzer a 1000×. Nessuna reazione amiloide.
  8. Scleroderma bovista Fr. : Fr.; Regione Umbria; Giugno 2018; Foto e microscopia di Stefano Rocchi. Rinvenuto lungo il bordo di una strada sotto Querce. Carpofori larghi circa 5 cm, rotondeggianti, di colore nocciola chiaro, crema, macchiati di bruno-rossiccio nelle parti erose o contuse. La superficie è all'apparenza liscia ma a un attento esame mostra lievi screpolature o squamature soprattutto nella parte sommitale. il peridio è stretto, misura più o meno un mm e ha un colore tendente al bruno-giallastro. Vi è la presenza di un stipite non molto pronunciato, completamente interrato e munito di evidenti rizomorfe. Di consistenza dura, ha la gleba nerastra con sottili venature bianche. Spore subglobose 8-12 µm decorate da creste che formano un reticolo più o meno completo. Presenza di GAF nei tessuti esaminati. Macroscopicamente gli è molto vicino Scleroderma areolatum Ehrenb. il quale si differenzia per le spore non reticolare e per l'assenza di GAF. Tra gli Scledoderma contraddistinti da GAF vi sono Scleroderma citrinum Pers. : Pers. e Scleroderma meridionale Demoulin & Malencon i quali si distinguono tendenzialmente per una colorazione giallastra dei carpofori e per una superficie peridiale molto più decorata. Inoltre il primo si separa per un peridio molto più spesso (può arrivare anche 5 mm) e il secondo per un evidente psudostipite. Spore subglobose 8-12 µm decorate da creste che formano un reticolo più o meno completo. Osservazione in acqua a 1000×. Presenza di GAF nei tessuti. Osservzione in rosso Congo a 1000×.
  9. Simocybe haustellaris (Fr. : Fr.) Watling; Regione Umbria; Giugno 2018; Foto di Stefano Rocchi. Fungo minuscolo rinvenuto su legno decorticato di Quercia ben nascosto dalla sovrastante corteccia che era in fase di lacerazione. Cappello appiattito, a ventaglio per via della posizione eccentrica del gambo; di colore ocra pallido, verdognolo, ha una superficie finemente pruinosa, appare leggermente scanalato e con orlo lievemente irregolare. Lamelle adnate, spaziate, panciute e intercalate da lamellule; sono concolori al cappello, marezzate e con il filo finemente eroso. Gambo eccentrico, sempre ocra-verdognolo, svasato all'apice, furfuraceo e con una evidente peluria biancastra alla base.
  10. Hebeloma porphyrosporum Maire; Regione Umbria; Giugno 2018; Foto di Stefano Rocchi. Sotto Leccio. Specie amante dei boschi termofili che si riconosce agevolmente per il colore rosa-porpora delle lamelle, carattere alquanto particolare in un genere che ha lamelle ocra-brunastre a maturazione. VIII Comitato Scientifico A. Mi. Umbria di Spoleto (PG) (Exsiccatum SR20180601-01)
  11. Cantharellus pallens Pilát; Regione Umbria; Giugno 2018; Foto di Stefano Rocchi. Sotto Quercia assai copioso e con la caratteristica pruina bianca sul cappello.
  12. Trametes hirsuta (Wulfen : Fr.) Lloyd; Regione Toscana; Dicembre 2017; Foto di Alessandro Francolini. Su un ceppo tagliato, lungo il torrente Pescia; a fianco di un parcheggio. Una serie di mensole "esuberanti", con diametro anche di 14 cm e spesse fino a 3 cm. Imenoforo. Superficie sterile "irsuta". Sezione.
  13. Trametes gibbosa (Pers. : Fr.) Fr.; Regione Toscana; Novembre 2017; Foto di Alessandro Francolini. Lignicolo annuale, sessile, si presenta a forma di mensola, anche con più elementi ravvicinati o fusi assieme; dimensioni fino a 15-20 cm di diametro. Superficie sterile più o meno zonata, “gibbosa” (da cui il nome) e solitamente in ulteriore rialzo, con umbone prominente e irregolare, nella zona soprastante al contatto col substrato; è finemente vellutata nei giovani esemplari, poi glabra, ha colore da bianco-crema a ocra chiaro, talvolta verdastro per la presenza di alghe. Il margine delle mensole è arrotondato. Imenoforo con superficie bianco-crema, con pori solitamente allungati radialmente, più o meno rettangolari, talvolta dedaliformi. Contesto di colore bianco-crema, compatto e fibroso, spesso fino a 3-4 cm nella zona di contatto col substrato. Habitat presso latifoglie, su ceppaie o tronchi caduti a terra. Su una ceppaia di Cerro. Sulla sinistra delle Trametes gibbosa; in basso delle Lenzites sp. Sulla sinistra: imenoforo di Trametes gibbosa; al centro e sulla destra: imenoforo di Lenzites sp. Trametes gibbosa; con spessore più rilevante nella zona soprastante all'attaccata al substrato Imenoforo, con pori allungati e più o meno rettangolari In sezione; contesto bianco e compatto
  14. Hydnum albidum Peck; Regione Toscana; Novembre 2017; Foto di Alessandro Francolini. Uno “steccherino” che morfologicamente è del tutto simile a Hydnum repandum, col quale condivide anche la discreta commestibilità purché consumato da giovane e dopo aver tolto gli aculei, amarognoli. Si distingue per la colorazione bianca del cappello e del gambo almeno negli esemplari giovani, poi tendente a ingiallire a maturità o in seguito a sfregamento. Anche l’imenoforo è inizialmente di colore bianco o crema chiaro, ingiallente a maturità. Predilige fruttificare presso conifere. Dal (nuovo) Tutto Funghi, Scheda 22, Pag. 125: “Hydnum albidum, bianco, crescente sotto conifera, appena ingiallente, fungo che tende a inglobare lettiere e terriccio in modo notevole, con spore più piccole rispetto a Hydnum repandum, sempre commestibile, anche se difficilmente recuperabile quando totalmente intriso di terra e aghi.” Esemplari raccolti in boschetto misto con presenza di Pino domestico (Pinus pinea)
  15. Macrolepiota mastoidea (Fr. : Fr.) Sing.; Regione Toscana; Novembre 2017; Foto di Alessandro Francolini. Ha il cappello con cuticola dissociata in fini squamette ocra appressate al centro e poi diradate via via verso il margine dove lasciano intravedere il fondo più chiaro; cappello dotato di un evidente e pronunciato umbone a base stretta che (nel fungo ormai maturo e col cappello disteso) sembra “fuoriuscire improvvisamente dalla pianura sottostante”; nel fungo ancora chiuso l’effetto non è dissimile anche se “il terreno sottostante” non è una pianura ma una “mazza”; il gambo appare liscio ad un frettoloso esame ma in realtà, al di sotto l’anello, è finemente decorato da squamette ocracee su fondo biancastro. L'anello è semplice e biancastro. L’umbone giustifica il nome specifico ricordando un capezzolo (dal latino mastoideus = simile a una mammella). Dal (nuovo) Tutto Funghi, Scheda 97, Pag. 205: “Buon commestibile; va utilizzato solo il cappello perché il gambo duro e fibroso è da scartare. La carne deve essere ben cotta.” Altri esemplari Una coppia con i gambi confluenti alla base
  16. Pseudoclitocybe expallens (Pers.) M.M. Moser; Regione Toscana; Novembre 2017; Foto di Alessandro Francolini. Cappello profondamente ombelicato, con orlo involuto, liscio, più o meno lucente, sericeo, e di un colore bruno-rossastro o bruno-cioccolato; lamelle brunastre anche a riflessi rosati. Il gambo è subconcolore al cappello o un po’ più chiaro, un po’ fibrilloso. Confondibile con Pseudoclitocybe cyathiformis che ha colori prevalentemente grigio ardesia, gambo con nette fibrille o striature biancastre che formano quasi un reticolo.
  17. Rhodocollybia butyracea (Bull. : Fr.) Lennox; Regione Toscana; Novembre 2017; Foto di Alessandro Francolini. Tipici e comuni funghi di lettiera: il loro micelio vive inserito tra le fibre di foglie o aghi o rametti marcescenti, da cui traggono nutrimento. Caratterizzati da una cuticola grassa e untuosa (che a toccarla ricorda la sensazione del contatto con il burro), igrofana e lucida; da un gambo bulboso o comunque ingrossato alla base che reca attaccati residui miceliari e resti di substrato. Dal (nuovo) Tutto Funghi, Scheda 82, Pag. 189: “Priva di interesse alimentare, è una specie che ha una grande importanza per l’ambiente perché si nutre di sostanze organiche che sottrae alle foglie e agli aghi depositati sul terreno nei boschi. È uno “spazzino” naturale che contribuisce a tenere puliti i boschi liberandoli dai residui che si depositano al suolo su foglie e aghi. In questo modo mantiene costanti le condizioni ambientali per la vita degli alberi e del bosco con tutti i suoi abitanti.” L'igrofaneità del cappello provoca il cambio di colore: dove è più umido (verso il margine) è più scuro; dove comincia ad asciugarsi (verso il centro) è più chiaro Il gambo mostra alla base il tipico feltro miceliare bianco a cui restano attaccati frammenti del substrato
  18. Mycena rosea (Bulliard) Gramberg; Regione Toscana; Novembre 2017; Foto di Alessandro Francolini. Nella foto con il caratteristico colore del cappello “rosa antico”, appena sfumato di vinoso. M. pura (con cui si può confondere) è più esile, ha colori variabilissimi sul cappello (bianco, grigio, rosato, violaceo, bluastro, ecc. ma non così “rosa antico”), ha gambo più corto, meno fragile. I caratteri microscopici sono (quasi) sovrapponibili e, dal volume “Mycena d'Europa” di Giovanni Robich, “non sempre consentono una netta distinzione fra M. pura e M. rosea. Tuttavia, il più delle volte, M. rosea ha un cappello più grande e il gambo più largo e più lungo di M. pura.” Dal (nuovo) Tutto Funghi, Scheda 86, Pag. 193: “La taglia, i cromatismi e il modo di crescere con cappello a lungo campanulato, la rendono in assoluto uno dei funghi più belli ed eleganti che si possono incontrare nel bosco.” Cappello igrofano
  19. Trametes versicolor (L. : Fr.) Pilát; Regione Toscana; Novembre 2017; Foto di Alessandro Francolini. Fungo annuale, molto comune e coreografico, ubiquitario, con crescita su legno guasto di latifoglie (raramente su conifere; rinvenuto anche sulle traversine ferroviarie). Mensole assai sottili (fino a 3-4 mm) coriacee ed elastiche; pori piccoli, regolari, rotondi o rotondo-angolosi; superficie sterile vellutata, con zonature molto marcate, dai colori diversissimi (dal grigio al bruno, dal marrone all’ocra, al rossiccio, al crema e anche al blu); orlo sottile, ondulato, in genere più chiaro; superficie poroide biancastra o crema-ocra. Su un ramo di Cerro caduto Imenoforo
  20. Lepista nuda (Bull. : Fr.) Cooke; Regione Toscana; Novembre 2017; Foto di Alessandro Francolini. Buon commestibile (dopo adeguata cottura!), dall’odore aromatico (spesso assai forte), gradevole e caratteristico; come le altre Lepista ha le lamelle che si possono separare, con una semplice pressione delle dita, dalla carne sovrastante. Colori che gravitano sul lilla-violetto (con eventuali sfumature bruno-rossastre in vecchiaia sul cappello) e che gli hanno valso il nome volgare di Agarico violetto; l’aggettivo nuda è invece riferito al rivestimento pileico liscio. Può confondersi con Lepista sordida: quest'ultima è però più esile, ha cappello meno carnoso e più igrofano, ha odore non aromatico ma piuttosto fungino-rancido, predilige ambienti erbosi antropizzati (parchi, giardini) mentre L. nuda è preferibilmente boschiva. In genere tutte le Lepista hanno la caratteristica di inglobare il substrato di crescita alla base del gambo ma L. nuda ne ingloba almeno il doppio, se non di più, rispetto alle altre specie. Lepista nuda va raccolta con tempo asciutto, quando la carne non è intrisa d'acqua. Buono e saporito solo dopo adeguata cottura, è lievemente tossico da crudo per presenza di tossine termolabili.
  21. Omphalotus nidiformis (Berk.) O.K. Mill. 1994 Tassonomia Divisione Basidiomycota Classe Agaricomycetes Ordine Agaricales Famiglia Omphalotaceae Etimologia L'epiteto Omphalotus deriva dal greco ὀμφαλός [omfalòs] = ombelico; per la depressione centrale del cappello. L'epiteto nidiformis deriva dal latino nídus [i] = nido; e forma [ae] = forma; per la forma a nido. Sinonimi Pleurotus nidiformis (Berk.) Sacc. 1887 Nome popolare Australiano Il nome comune australiano è Ghost Mushroom, il Fungo fantasma, perché questa specie è bioluminescente e di notte emette una leggera luce verdastra, soprattutto dalle lamelle. Cappello Da giovane ombelicato, poi profondamente depresso e imbutiforme, di colore-arancio sporco, con evidenti sfumature nero-bluastre e macchie rugginose. La cuticola è liscia, lucente, percorsa da fitte fibrille radiali e il margine è sottile, a lungo involuto e spesso chiaro, quasi bianco. Normalmente questa specie presenta colori biancastri, mentre quella trovata è una variante con colori scuri, che mantiene comunque le lamelle biancastre. Imenoforo Lamelle molto decorrenti, sottili, abbastanza fitte, strette ed arcuate, di colore bianco crema, con evidenti sfumature blu acciaio verso la base, sono presenti lamellule di diversa lunghezza, e alcune lamelle forcate. Gambo Di colore blu acciaio, affusolato verso il basso, sodo, tenace, fibroso, centrale, a volte leggermente eccentrico, spesso con la base ritorta, appuntita. Carne Bianco crema, con odore fungino; tardivamente, con l'essiccamento dei campioni l'odore diventa spermatico. Habitat Fungo lignicolo, ritrovamento effettuato in Australia, in un bosco di Sequoia sempervirens, albero importato dall'America, che qui è cresciuto con esemplari di più di 30 metri di altezza. Commestibilità e Tossicità Tossico. Questa specie viene a volte confusa con dei Pleurotus commestibili creando seri casi di intossicazione gastrointestinale, con crampi, diarrea e vomito violento, al pari del nostro europeo Omphalotus olearius (DC. : Fr.) Singer. Somiglianze e varietà Pleurotus spp. Come specificato nel paragrafo "Tossicità" Questa specie viene a volte confusa con dei Pleurotus commestibili creando casi di intossicazione gastrointestinale, con crampi, diarrea e vomito violento, al pari del nostro europeo Omphalotus olearius. L'errore è dovuto al fatto che entrambe le specie sono lignicole e possono mostrare colori biancastri. La specie fotografata è una varietà con colori scuri, aranciati, con sfumature nerastre. Osservazioni Una particolarità riguarda la capacità di questo fungo di essere bioluminescente,m che emettere cioè una debole ma caratteristica luce verde, che gli ha fatto meritare il suo nome Australiano di Ghost Mushroom. Scheda di proprietà AMINT realizzata da Tomaso Lezzi - Approvata e Revisionata dal CLR Micologico di AMINT. Australia, Lavers Hill, Melbourne; Febbraio 2018; Foto e commento di Tomaso Lezzi. (Exsiccatum TL20180215-01) L'habitat, una spettacolare foresta di Sequoia semprevirens.
  22. Resupinatus trichotis (Pers.) Singer; Regione Umbria; Maggio 2018; Foto di Mario Iannotti.
  23. Resupinatus trichotis (Pers.) Singer; Regione Umbria; Maggio 2018; Foto di Pietro Curti.
  24. Resupinatus trichotis (Pers.) Singer; Regione Umbria; Maggio 2018; Foto e microscopia di Stefano Rocchi. Su ramo marcescente a terra di Faggio. Fungo di aspetto crepitodoide di colore grigiastro, con il cappello largo circa un cm negli esemplari più grandi, a forma di tazza rovesciata o di ventaglio, con la superficie feltrata e cosparsa di peli prima grigiastri e poi neri, presenti soprattutto verso l'attaccatura del legno. Lamelle sempre grigiastre, sinuose, abbastanza spesse e mediamente spaziate, le quali confluiscono in un punto in via radiale o laterale, ove corrisponde l’attaccatura al substrato di crescita. Spore subglobose 4,2-5,5 × 3,6-5,2 µm; Qm 1,1. Resupinatus applicatus (Batsch : Fr.) Gray si distingue per le dimensioni tendenzialmente minori e per l'assenza di peli neri sul pileo. (Exsiccatum SR20180526-01) Spore subglobose 4,2-5,5 × 3,6-5,2 µm; Qm 1,1. Osservazione in acqua a 1000×. Osservazione in Melzer a 1000×-
  25. Panaeolus semiovatus (Sowerby : Fr.) S. Lundell & Nannf.; Regione Umbria; Maggio 2018; Foto di Stefano Rocchi.
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