-
Numero contenuti
14995 -
Iscritto
-
Ultima visita
Tipo di contenuto
Profili
Forum
Orchidee
Diventa Socio
Calendario
Tutti i contenuti di Archivio Micologico
-
Macrolepiota konradii (Huijsman ex P.D. Orton) M.M. Moser 1967
Archivio Micologico ha risposto alla discussione di Archivio Micologico in Funghi Commestibili
Macrolepiota konradii (Huijsman ex P.D. Orton) M.M. Moser; Regione Toscana; Settembre 2017; Foto di Alessandro Francolini. Particolare dell'imenoforo e dell'anello Fungo "eterogeneo" (come tutte le Macrolepiota), con evidente discontinuità della carne tra cappello e gambo; infatti il gambo si può facilmente staccare dal cappello. In foto, dopo la netta asportazione del gambo, si nota anche il l'anellino ("collarium") in cui sono inserite le lamelle. -
Infundibulicybe gibba (Pers. : Fr.) Harmaja 2003
Archivio Micologico ha risposto alla discussione di Archivio Micologico in Funghi Commestibili
Infundibulicybe gibba (Pers. : Fr.) Harmaja; Regione Toscana; Settembre 2017; Foto di Alessandro Francolini. Detto anche imbutino per la caratteristica forma imbutiforme del cappello. Ha dimensioni medio piccole arrivando il suo diametro pileico a 7-8 cm di diametro. La cuticola del cappello è liscia e feltrata, su varie tonalità del beige, mai bianca; le lamelle sono biancastre o crema chiaro, molto fitte e nettamente decorrenti sul gambo; il gambo è cilindrico, di solito non più lungo del diametro pileico, un poco ingrossato alla base dove è presente una zona feltrata biancastra; sempre alla base del gambo si nota spesso, una volta tolto dal terreno, una copiosa parte di substrato (foglie, residui vegetali e altro) inglobato dal suo micelio; la colorazione del gambo è leggermente più chiara di quella del cappello; la carne è elastica e tenace, bianca, fibrosa nel gambo, di odore di mandorle amare e sapore gradevole. Dal (nuovo) Tutto Funghi, Scheda 53, Pag. 157: “Si tratta di un buon commestibile ma è meglio utilizzare solo i cappelli. Si presta bene per la preparazione dei misti, specialmente quando scarseggiano altre specie più ricercate. Quando in cucina si impiega tale fungo nei misti, va tenuto presente che possiede carne elastica e tenace e che, come tutti gli altri funghi di consistenza simile, richiede tempi di cottura più lunghi; si consiglia quindi di precuocere per qualche minuto, prima di aggiungere esemplari di altre specie con carni più tenere. È un fungo di medie dimensioni; nonostante ciò è forse il più conosciuto di tutto il Genere Clitocybe perché è comune, abbondante e relativamente facile da riconoscere. La specie di Clitocybe che più gli si avvicina è senza dubbio C. costata che, morfologicamente ed ecologicamente, sembra quasi il suo sosia: si differenzia per il margine del cappello ornato da costolature a forma di “Y”, il gambo concolore al cappello e l’odore più marcato. Per distinguere con certezza le due specie si rende però necessario un test macrochimico: se mettiamo una goccia di idrossido di Potassio (KOH) sulla superficie del cappello di C. costata otteniamo una colorazione marrone scuro che non si verifica in C. gibba. La confusione più pericolosa avviene con C. phaeophtalma, fungo tossico, appena più esile, avente il cappello solo infossato al centro (ombelicato) e difficilmente imbutiforme; la carne ha però un cattivo e netto odore di rancido. Il nostro funghetto può essere confuso anche con Lepista inversa che cresce nel medesimo habitat ma che ha colori aranciati, margine del cappello involuto, lamelle che si staccano facilmente dalla trama del cappello, carne con odore fungino e sapore un po’ astringente.”- 21 risposte
-
- clitocybe gibba
- infundibulicybe gibba
- (e 1 in più)
-
Xerocomus subtomentosus (L. : Fr.) Quél. 1888
Archivio Micologico ha risposto alla discussione di Archivio Micologico in Funghi Commestibili
Xerocomus subtomentosus (L. : Fr.) Quél.; Regione Toscana; Settembre 2017; Foto di Alessandro Francolini. Commestibile discreto purché giovane e scartando il gambo. La colorazione della cuticola è variabile ma mai decisamente rosso-arancio. Carne di colore giallo chiaro nel cappello, più o meno ocra nella parte inferiore del gambo che è generalmente slanciato e flessuoso, sovente con costolature verticali. Alla sezione può mostrare un lieve viraggio verso un debole verde-azzurrognolo. Micelio basale biancastro. Fruttifica preferibilmente in boschi termofili mediterranei di latifoglia. L’estrema variabilità di questo fungo ha dato luogo a molte interpretazioni diverse; il carattere principale che lo contraddistingue è, senza dubbio, la mancanza di tonalità rossastre immediatamente sotto la cuticola del cappello; Xerocomus ferrugineus, a carne biancastra e commestibile, è simile alla nostra specie e ne differisce per i colori più carichi della cuticola, con la presenza sopra e sotto la stessa sempre di una componente più o meno rossiccia; molti autori lo considerano una semplice varietà del nostro fungo; altra differenza è il micelio basale giallognolo e nella parte alta del gambo si nota quasi sempre un falso reticolo. Xerocomus chrysenteron, commestibile, si distingue per le tonalità del gambo marcatamente rossastre, talvolta addirittura vermiglie; anche le tonalità sopra e sotto la cuticola sono più rossicce; il viraggio della carne e delle parti esterne è più immediato e intenso; micelio basale giallo molto chiaro. Il viraggio dopo 10 minuti. -
Fistulina hepatica (Schaeff. : Fr.) With. 1801
Archivio Micologico ha risposto alla discussione di Archivio Micologico in Funghi Commestibili
Fistulina hepatica (Schaeff. : Fr.) With.; Regione Toscana; Settembre 2017; Foto di Alessandro Francolini. Invasiva questo Autunno, come non mai, in qualsiasi bosco di Castagno che abbia visitato. Vista dell'imenoforo, primo piano sui pori. In sezione, con il colore che ricorda una fetta di prosciutto o di speck.- 23 risposte
-
- fistulina hepatica
- boletus buglossum
- (e 3 in più)
-
Imleria badia (Fr. : Fr.) Vizzini 2014
Archivio Micologico ha risposto alla discussione di Archivio Micologico in Funghi Commestibili
Imleria badia (Fr. : Fr.) Vizzini; Regione Toscana; Settembre 2017; foto di Alessandro Francolini. Dal (nuovo) Tutto Funghi, Scheda 200, Pag. 317: “Imleria badia, dalla controversa tassonomia, in passato è stato classificato dai vari Autori ora come Xerocomus [Xerocomus badius (Fr. : Fr.) E.-J. Gilbert, 1931] ora come Boletus [Boletus badius (Fr. : Fr.) Fr., 1821] , presentando caratteristiche morfologiche intermedie tra i due Generi. Tuttavia sulla base di nuovi studi supportati da analisi filogenetiche, è stato recentemente inserito nel nuovo Genere Imleria Vizzini 2014. Imleria badia risulta fino ad ora l’unica rappresentante di questo Genere presente in Italia. Facilmente riconoscibile dalle altre Boletaceae xerocomoidi per la carne bianca leggermente virante a un debole verde-azzurrino passeggero, soprattutto alla giunzione tra cappello e gambo e per la cuticola con colorazione bruna, liscia e untuosetta con tempo piovoso.” Ritrovamenti presso Castagno, con un gambo inaspettatamente e insolitamente cavo. -
Polyporus tuberaster (Jacq. ex Pers. : Fr.) Fr. 1821
Archivio Micologico ha risposto alla discussione di Archivio Micologico in Funghi Non Commestibili o Sospetti
Polyporus tuberaster (Jacq. ex Pers.) Fr.; Regione Toscana; Settembre 2017; Foto e commento di Alessandro Francolini.- 16 risposte
-
- polyporus tuberaster
- polyporus lentus
- (e 1 in più)
-
Gymnopus dryophilus (Bull. : Fr.) Murrill 1916
Archivio Micologico ha risposto alla discussione di Archivio Micologico in Funghi Commestibili
Gymnopus dryophilus (Bull. : Fr.) Murril; Regione Toscana; Settembre 2017; Foto e commento di Alessandro Francolini. Piccolo fungo da lettiera; molto comune e abbondante sia sotto latifoglia che aghifoglia. La sua crescita si può protrarre dalla primavera fino all’autunno inoltrato e contribuisce a tenere puliti i boschi liberandoli dai residui che si depositano al suolo, come foglie e aghi. Il cappello è nettamente igrofano e le sue colorazioni vanno dal fulvo all’arancio al giallo-ocra, diventando più pallide a tempo asciutto; l'orlo pileico può mostrarsi striato per trasparenza negli esemplari inumiditi; le lamelle, abbastanza fitte, sono bianche almeno nei giovani esemplari, poi gialline a maturità; il gambo è concolore al cappello, cartilaginoso e tenace, cilindrico ma con base di solito un po’ ingrossata. Può confondersi con Collybia aquosa che ha colori più chiari, base del gambo nettamente bulbosa e, soprattutto, rizomorfe biancastre alla base del gambo, mentre le rizomorfe in Collybia dryophila sono di colore rosato. Alla base del gambo le rizomorfe rosate -
Ganoderma lucidum (Curtis : Fr.) P. Karst. 1881
Archivio Micologico ha risposto alla discussione di Archivio Micologico in Funghi Non Commestibili o Sospetti
Ganoderma lucidum (Curtis : Fr.) P. Karst.; Regione Toscana; Settembre 2017; Foto e commento di Alessandro Francolini. Fungo lignicolo inconfondibile per il suo aspetto generale (conosciuto popolarmente anche col nome di Fungo pipa), per la consistenza coriacea o addirittura legnosa e per la superficie sterile che, sia sul cappello che sul gambo, appare come una crosta lucida e brillante, come cosparsa di ceralacca, più o meno gibbosa; sul cappello sono presenti di solito delle marcate zonature e solcature concentriche. Tale crosta è resistente anche al calore e non si deteriora neanche se esposta alla fiamma di un fiammifero. Il suo colore va dal rosso al bruno, all’arancione per scurirsi a maturità. Pori piccoli e rotondi; superficie poroide color crema da giovane, color tabacco a maturità come nelle foto; si scurisce alla manipolazione o alla scalfittura. Dal (nuovo) Tutto Funghi, Scheda 24, Pag. 127: “Si tratta di un fungo molto vistoso: l’aspetto laccato e i colori vivi e brillanti suscitano la curiosità di tutti quelli che lo incontrano; molti lo raccolgono nei nostri boschi per usarlo come decorativo nei vasi o come soprammobile. In Oriente i cinesi lo chiamano Ling Zhi, ovvero potenza spirituale, i giapponesi Reishi e, in entrambi paesi è coltivato e viene commercializzato per uso medicinale poiché risulterebbe efficace (come altre specie del Genere Ganoderma) nella cura di molti mali. Sono in corso studi anche in Europa, in particolare in Spagna, per verificare l’effettiva efficacia terapeutica. Un suo simile è Ganoderma valesiacum, di colore più chiaro che predilige per la sua crescita il Larice, conifera di alta montagna; Ganoderma carnosum ha la superficie pileica più scura, è vistosamente più grande (30 cm) e cresce su conifere prediligendo l'Abete bianco." -
Hapalopilus rutilans (Pers. : Fr.) Murrill 1904
Archivio Micologico ha risposto alla discussione di Archivio Micologico in Funghi Velenosi
Hapalopilus rutilans (Pers. : Fr.) Murrill; Regione Toscana; Settembre 2017; Foto e commento di Alessandro Francolini. Su un rametto di Cerro. Imenoforo In sezione -
Gyroporus cyanescens (Bull. : Fr.) Quélet 1886
Archivio Micologico ha risposto alla discussione di Archivio Micologico in Funghi Commestibili
Gyroporus cyanescens (Bull. : Fr.) Quélet; Regione Toscana; Luglio 2017; Foto e commento di Alessandro Francolini Boletacea tipica del periodo estivo-autunnale con habitat presso Abete, Pino, Faggio, Castagno, Quercia; riconoscibile per il cappello dalla cuticola da biancastra a giallognola con riflessi ocracei-olivastri, asciutta anche a tempo umido, vellutata, con presenza di fioccosità più scure del colore di fondo. La caratteristica più eclatante è comunque il viraggio iniziale della carne all'azzurro-indaco intenso nel cappello e nel gambo. Quest'ultimo si presenta robusto ma fragile: all'inizio pieno, ben presto cavernoso, diventa cavo a maturità pur mantenendo una "corteccia" relativamente spessa. Tale corteccia dà la sensazione di robustezza ma, alla minima pressione, la cavità interna rende il tutto piuttosto fragile e cassante. Dello stesso Genere è il Gyroporus castaneus dai colori decisamente più scuri e dalla carne immutabile e il suo simile Gyroporus hammophilus che cresce in habitat sabulico costiero, può presentare carne dal viraggio azzurro (ma non intenso come nel G. cyanescens). Dal (nuovo) Tutto Funghi, Scheda 188, Pag. 305: “Si tratta di una specie non ovunque diffusa, abbastanza circoscritta e rinvenibile in pochi areali, anche se in questi ultimi è presente in modo costante e abbondante. Il violento viraggio all'indaco nell'immediatezza della contusione o del taglio, tende nel tempo a regredire in tenue grigiastro. Discreto commestibile. In cottura la cuticola diventa verde e questo crea un certo imbarazzo in chi per la prima volta si avvicina organoletticamente a questa buona specie edule. Scartare completamente il gambo, duro, coriaceo e quindi indigesto.” Solitamente il viraggio nella carne dei funghi è più debole in condizioni atmosferiche siccitose. Questi G. cyanescens confermano la regola: neanche dopo 10 minuti la loro carne aveva assunto il tipico e intenso viraggio azzurrognolo. -
Russula cyanoxantha (Schaeff.) Fr. 1863
Archivio Micologico ha risposto alla discussione di Archivio Micologico in Funghi Commestibili
Russula cyanoxantha (Schaeff.) Fr.; Regione Toscana; Luglio 2017; Foto di Alessandro Francolini. Imenoforo; alcune lamelle sono forcate; molte son anastomosate-forcate all'attaccatura al gambo Lamelle lardacee: "mi piego ma non mi spezzo" -
Phallus impudicus L. : Pers. 1753
Archivio Micologico ha risposto alla discussione di Archivio Micologico in Funghi Non Commestibili o Sospetti
Phallus impudicus L. : Pers.; Regione Toscana; Luglio 2017; Foto di Alessandro Francolini. Liberata la base dalle foglie per mettere in evidenza la volva I cordoncini miceliari, numerosi e ramificati, alla base del gambo Apice del gambo con la gleba verdastra e maleodorante. Nella gleba si trovano le spore mature; saranno le mosche e altri insetti a diffonderle in ambiente . Primo piano. Sezionando il gambo si vede che l'interno è cavo; inoltre è completamente spugnoso (ma non morbido, anzi friabile e cassante alla pressione) e rastremato sia in alto che in basso. La superficie esterna. Stadio di ovolo in sezione longitudinale. Durante il successivo sviluppo la parte interna (color rosa carnicino circondata da uno straterello materiale bianco) formerà lo stipite (o ricettacolo) spugnoso e bucherellato che, sviluppandosi in altezza, porterà in alto la gleba (che è già di colore verdastro e già maleodorante). Il peridio (cioè il "guscio" dell'ovolo) è suddiviso in tre parti: una parte ocracea più o meno chiara (superficie più esterna dell'ovolo) è detta esoperidio ed è quella che è a contatto col terreno; al di sotto dell'esoperidio c'è il mesoperidio (di colore ocraceo, abbastanza spesso e gelatinoso) e, infine, tra il mesoperidio e la gleba si trova l'endoperidio che è assai sottile e di colore bianco (qui in foto si nota meglio nella sezione di destra), collegato sia in alto che in basso alla struttura interna che formerà lo stipite. -
Hymenopellis radicata (Relhan : Fr.) RH.H. Petersen 2010
Archivio Micologico ha risposto alla discussione di Archivio Micologico in Funghi Commestibili
Hymenopellis radicata (Relhan : Fr.) R.H. Petersen; Regione Toscana; Giugno 2017; Foto e commento di Alessandro Francolini. Tipica soprattutto del faggio; con la caratteristica di avere gambo lunghissimo rispetto al cappello: anche 15 (20) cm nella parte esposta all’aria e altrettanto nella parte sotterranea (da cui il nome); odore e sapore non caratteristici. La superficie del cappello, inizialmente liscia, diviene presto grinzosa in senso radiale, quasi venata, vischiosa e lucente con tempo umido e opaca, asciutta con tempo secco. Xerula pudens condivide lo stesso habitat, ha una forma molto simile, stesso gambo a lungo interrato con una specie di fittone, ma ha un cappello feltrato, mai vischioso, un gambo finemente vellutato e sapore leggermente amaro. La parte sotterranea del gambo è lunga il doppio della parte esposta all'aria; tipico anche l'ingrossamento del gambo nella zona di delimitazione tra parte esposta e parte sotterranea.- 26 risposte
-
- oudemansiella radicata
- xerula radicata
- (e 1 in più)
-
Russula melliolens Quél. 1898
Archivio Micologico ha risposto alla discussione di Archivio Micologico in Funghi Commestibili
Russula melliolens Quél.; Regione Toscana; Giugno 2017; Foto e commento di Alessandro Francolini. Russula con odore di miele (ma solo quando è matura o, meglio, quando è essiccata), dal sapore dolce. Con cuticola brillante, di colore dal rosso scuro al rosso-bruno al rosa più o meno aranciato, rosa-ocra. La cuticola è separabile fino a metà del raggio e oltre. Carne rosata sotto la cuticola; tende a scurirsi e a ingiallirsi se esposta all'aria. Sporata giallo crema chiaro. Habitat termofilo-xerofilo presso Castagno o Quercia caducifoglia. Un giovane esemplare reperito presso Marroneta coltivata; a tempo caldo, secco e asciutto. Odore nullo dopo la raccolta; poi a casa, dopo averla tenuta al sole per un giorno, ha manifestato odore mielato ben riconoscibile Cuticola del cappello separabile oltre la metà del raggio; carne rosata sotto la cuticola. La sporata: -
Lactifluus piperatus (L. : Fr.) Roussel 1806
Archivio Micologico ha risposto alla discussione di Archivio Micologico in Funghi Velenosi
Lactifluus piperatus (L. : Fr.) Roussel; Regione Toscana; Maggio 2017; Foto di Alessandro Francolini. Fungo tossico dal sapore molto acre; latice bianco, lattiginoso, acre e bruciante, immutabile se isolato, con leggere sfumature giallastre se essiccato sulle lamelle; lamelle molto fitte e strette. Colori biancastri su tutta la superficie, con sfumature rugginose sul cappello in vecchiaia; cappello asciutto che a maturità tende a diventare imbutiforme; gambo di solito attenuato alla base. Ubiquitario e molto comune in estate-autunno, sotto latifoglie e aghifoglie. Gli è simile Lactarius glaucescens (più raro) che ha latice bianco ma virante al bluastro-verdastro se essiccato sulle lamelle. Gli altri “classici” lattari bianchi (L. vellereus e L. bertilloni) sono di taglia maggiore e hanno lamelle spaziate e spesse. In Italia tale fungo (o qualche specie molto affine) fu descritto per la prima volta da Giovan Battista Della Porta (1540-1615) filosofo, scienziato, alchimista e commediografo del Rinascimento italiano; nel libro X della sua opera del 1592 Villae libri XII, in cui descrive accuratamente molti esemplari fungini, troviamo scritto: “Vi è un fungo chiamato Piperitis, perché pizzica la lingua a chi ne mangia e fa bruciare le fauci come fosse pepe; anch’esso nasce d’autunno, è di colore bianco e viene chiamato dal volgo Peperella”. In tale Peperella, micologi moderni vedono appunto il L. piperatus; probabilmente nel ‘500 era un fungo apprezzato come condimento in quanto sostitutivo del pepe, spezia che veniva importata dall’Oriente a carissimo prezzo; l’uso commestibile non si è peraltro esaurito col passare dei secoli. Dal (nuovo) Tutto Funghi, Scheda 167, Pag. 284: “Specie velenosa, responsabile di sindrome gastroenterica incostante. Chiamato volgarmente Peveraccio, è ancor oggi praticata l’usanza di ridurlo in polvere dopo averlo essiccato al sole, e utilizzarlo come surrogato del pepe per speziare carni e pietanze, usanza che ovviamente deploriamo. Altre dicerie popolari vogliono che la sua comparsa nei boschi preceda di qualche giorno la crescita dei primi porcini estivi (Boletus reticulatus).” Latice. Lamelle forcate: -
Boletus reticulatus Schaeff. 1774
Archivio Micologico ha risposto alla discussione di Archivio Micologico in Funghi Commestibili
Boletus reticulatus Schaeff. ; Regione Toscana; Maggio 2017; Foto di Alessandro Francolini. Molti esemplari, all'inizio della stagione, presentano un gambo ben sviluppato e obeso, ma che spesso (come in questo caso) si rivela invaso dalle larve e inutilizzabile: Primo piano del reticolo in rilievo sul gambo:- 69 risposte
-
- boletus reticulatus
- boletus aestivalis
-
(e 1 in più)
Tag usato:
-
Helvella lacunosa Afz. : Fr. 1783
Archivio Micologico ha risposto alla discussione di Archivio Micologico in Funghi Velenosi
Helvella lacunosa Afz. : Fr.; Regione Toscana; Maggio 2017; Foto di Alessandro Francolini. Ritrovamento su muschio in marroneta coltivata. Specie velenosa. Responsabile di sindrome giromitrica come tutte le altre specie del Genere Helvella. Il gambo di questa specie si presenta costolato-alveolato; da giovane di colore biancastro o grigio chiaro, tende con l’età a diventare concolore alla mitra cioè grigio o bruno più o meno scuro. La specie più simile a Helvella lacunosa è Helvella juniperi, taxon di recente creazione che cresce nei litorali sabbiosi o nelle pinete marine in presenza di cespugli di Ginepro (ma non sembra esclusiva di questa essenza); macroscopicamente le due specie sono pressoché identiche e differenziabili solo dopo analisi microscopica. Un’altra specie simile è Helvella crispa: quest’ultima presenta una mitra di colore più chiaro, biancastro-crema e il gambo sempre biancastro, anch’esso cavernoso e solcato. Helvella leucopus invece, pur avendo una mitra dello stesso coloro di Helvella lacunosa, possiede però il gambo liscio, pieno e non costolato né alveolato. Helvella albella è molto simile a Helvella leucopus ma ha dimensioni ridotte e gambo sempre cilindrico e liscio. -
Craterellus cinereus (Pers. : Fr.) Pers. 1825
Archivio Micologico ha risposto alla discussione di Archivio Micologico in Funghi Commestibili
Craterellus cinereus (Pers. : Fr.) Pers.; Regione Toscana; Maggio 2017; Foto di Alessandro Francolini. Fotografati in marroneta coltivata, tra il muschio. Primo piano dell'imenoforo con le pliche evidenti e anastomosate: -
Phyllotopsis nidulans (Pers. : Fr.) Sing. 1936
Archivio Micologico ha risposto alla discussione di Archivio Micologico in Funghi Non Commestibili o Sospetti
Phyllotopsis nidulans (Pers. : Fr.) Sing.; Regione Toscana; Febbraio 2017; Foto e descrizione di Alessandro Francolini. Un bel lignicolo, sessile (talvolta resupinato in gioventù) con forma di conchiglia. Imenoforo con lamelle spaziate, di un bel colore vivace sul giallo-aranciato, intervallate da lamellule. La superficie sterile del cappello è più opaca, feltrata e villosa. Soprattutto nei giovani il margine è molto involuto e ripiegato come a proteggere l’imenoforo: questa conformazione “giovanile” gli ha valso l’appellativo di “nidulans” (dal latino “nidulus” = piccolo nido). Carne elastica e tenace, di colore giallognolo, con lieve odore erbaceo; sapore dolciastro-erbaceo. Le lamelle si staccano facilmente “a pacchetti” dalla carne del cappello. La sporata in massa è di un bel colore rosato. Può confondersi con Tapinella panuoides = Paxillus panuoides che ha generalmente colorazioni più opache e meno vivaci e, soprattutto, ha sporata color tabacco (ocrosporeo). Inoltre le lamelle di T. panuoides sono più fitte e caratteristicamente forcate e anastomosate. Esemplari maturi, a fine ciclo. Imenoforo. Lamelle che si possono facilmente staccare "a pacchetti". Sporata rosa salmone. -
Hygrophorus russula (Schaeff. ex Fr. : Fr.) Kauffman 1918
Archivio Micologico ha risposto alla discussione di Archivio Micologico in Funghi Commestibili
Hygrophorus russula (Schaeff. ex Fr. : Fr.) Kauffman; Regione Umbria; Ottobre 2019; Foto di Stefano Rocchi.- 32 risposte
-
- grassello rosso
- hygrophorus russula
- (e 3 in più)
-
Psathyrella piluliformis (Bull. : Fr.) P. D. Orton 1969
Archivio Micologico ha risposto alla discussione di Archivio Micologico in Funghi Non Commestibili o Sospetti
Psathyrella piluliformis (Bull. : Fr.) P. D. Orton; Regione Campania, Marzano Appio (CE), Novembre 2018, Foto di Enzo Orgera. -
Mycena sanguinolenta (Alb. & Schwein. : Fr.) P. Kumm 1871
Archivio Micologico ha risposto alla discussione di Archivio Micologico in Funghi Non Commestibili o Sospetti
Mycena sanguinolenta (Alb. & Schwein. : Fr.) P. Kumm; Regione Campania, Marzano Appio (CE); Novembre 2018; Foto di Enzo Orgera. -
Mycena inclinata (Fr.) Quél. 1872
Archivio Micologico ha risposto alla discussione di Archivio Micologico in Funghi Non Commestibili o Sospetti
Mycena inclinata (Fr.) Quél.; Regione Campania, Marzano Appio (CE); Novembre 2018; Foto di Enzo Orgera. -
Hygrophorus cossus (Sow. : Fr.) Fr. 1838
Archivio Micologico ha risposto alla discussione di Archivio Micologico in Funghi Non Commestibili o Sospetti
Hygrophorus cossus (Sow. : Fr.) Fr.; Regione Campania, Marzano Appio (CE), Novembre 2018, Foto di Enzo Orgera. -
Inocybe pyriodora (Pers. : Fr.) P. Kumm. 1871
Archivio Micologico ha risposto alla discussione di Archivio Micologico in Funghi Velenosi
Inocybe pyriodora (Pers. : Fr.) P. Kumm.; Regione Campania, Marzano Appio (CE), Novembre 2018, Foto di Enzo Orgera.