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2018.03 - Toscana - Tutor Alessandro
Alessandro F ha postato un topic nell'area Funghi Trovati Anno 2018
Buoni ritrovamenti Alessandro ************************ Indice della Toscana, mese di Marzo 2018, totale n° 3 specie. Astraeus hygrometricus (Pers. : Pers.) Morgan; Post # 2 Hygrophorus marzuolus (Fr. : Fr.) Bres.; Post # 3 Coprinellus disseminates (Pers. : Fr.) J.E. Lange; Post # 4 -
2018.01 - Toscana - Tutor Alessandro
Alessandro F ha risposto alla discussione di Alessandro F in Funghi Trovati Anno 2018
Strobilurus sp.; Regione Toscana; Gennaio 2018; Foto di Alessandro Francolini. Su lettiera di aghi e strobili di Pino nero interrati, in bosco anche con misto di Faggio e Abete bianco. Sapore dolciastro (non sgradevole) anche dopo lunga masticazione, leggermente astringente. Odore non percepito. Cappello igrofano, striato all’orlo per trasparenza. Escludendo lo Strobilurus esculentus che cresce su strobili di Peccio rimane comunque l’incertezza determinativa tra Strobilurus tenacellus e Strobilurus stephanocystis che possono avere caratteri morfologici e organolettici sovrapponibili. Solo la microscopia, con l’osservazione delle diversità tra i cistidi imeniali, può risolvere il dubbio. Dalle Schede AMINT: "Strobilurus tenacellus è difficilmente separabile dai vicini Strobilurus esculentus e Strobilurus stephanocystis, se non con l'ausilio della microscopia. Si distingue macroscopicamente da entrambi per il gambo rigido, coriaceo, duro, per le dimensioni maggiori, il pileo traslucido, igrofano, il margine leggermente striato e per il sapore prima dolce, poi dopo lunga masticazione amarognolo, astringente e l'odore acidulo. Dal punto di vista microscopico presenta cistidi imeniali sublageniformi, fusiformi, privi o con rare cristallizzazioni o murificazioni. Strobilorus stephanocystis, che condivide lo stesso areale di crescita, ha sapore insignificante, odore tipicamente fungino. Presenta cistidi imeniali utriformi e cristallizzazioni fini e abbondanti. Strobilorus esculentus cresce sotto Picea excelsa (Peccio), è di consistenza tenera, emana un odore gradevole e ha sapore mite, dolciastro, gradevole. Ha i cistidi imeniali con vistose cristallizzazioni all'apice." Gambo particolarmente lungo e radicante -
2018.01 - Toscana - Tutor Alessandro
Alessandro F ha risposto alla discussione di Alessandro F in Funghi Trovati Anno 2018
Trametes versicolor (L. : Fr.) Pilát; Regione Toscana; Gennaio 2018; Foto di Alessandro Francolini. Fungo annuale, molto comune e coreografico, ubiquitario, con crescita su legno guasto di latifoglie (raramente su conifere; rinvenuto anche sulle traversine ferroviarie), reperibile in ogni stagione. Si presenta con mensole assai sottili (fino a 3-4 mm) coriacee ed elastiche di diametro fino a 10 cm; la superficie sterile è vellutata, con zonature molto marcate, dai colori diversissimi (dal grigio al bruno, dal marrone all’ocra, al rossiccio, al crema e anche al blu); l’orlo è sottile, ondulato, in genere più chiaro; i pori sono solitamente piccoli e rotondi, ma talvolta anche irregolarmente allungati-angolosi; superficie poroide biancastra o crema-ocra. Il contesto è tenace e coriaceo. Come molti altri funghi lignicoli anche questa specie può inglobare, durante la sua crescita, steli d'erba, foglie o rametti Imenoforo; in alto e a destra i pori sono più regolari e rotondeggianti; altrove si mostrano allungati-angolosi Il rametto inglobato -
2018.01 - Toscana - Tutor Alessandro
Alessandro F ha risposto alla discussione di Alessandro F in Funghi Trovati Anno 2018
Flammulina velutipes (Curt. : Fr.) Karsten; Regione Toscana; Gennaio 2018; Foto di Alessandro Francolini. Uno dei lignicoli (di preferenza su latifoglie) commestibili e reperibili anche durante l’inverno, in quanto resistente al gelo. Visto il periodo di crescita e i caratteri morfocromatici (cappello vischioso di un bel colore giallo-arancio, lamelle giallo-paglierino macchiate di bruno a maturità, gambo vellutato alla base, carne con odore e sapore non particolari, sporata bianca in massa) è difficile scambiarlo con altre specie. Fare comunque attenzione agli Hypholoma tossici (dal sapore amaro, con lamelle giallo-verdognole e con sporata bruno-porpora in massa) e, cosa più grave, con Galerina marginata: lignicola (di preferenza su conifere), con gambo non vellutato, piccolo anellino più o meno fugace, odore e sapore lievi ma farinacei, sporata bruno-ruggine in massa. Dal (nuovo) Tutto Funghi, Scheda 90, Pag. 197: “Essendo un fungo invernale che resiste molto bene al gelo (a volte si trova immerso nella neve), può capitare di trovare degli esemplari che sono sul posto ormai da alcune settimane e quindi assolutamente da scartare. Come avviene per diversi altri funghi eduli saprotrofi, anche la Flammulina velutipes viene coltivata. Nell’estremo Oriente, in particolare in Giappone e Cina, viene commercializzata come ingrediente per la preparazione di zuppe.” ************** Trovate nella spaccatura di una ceppaia, praticamente surgelate vista la temperatura che di notte ha toccato i -4 °C. Si spaccavano di netto alla minima pressione, come fossero ghiaccioli. -
2018.01 - Toscana - Tutor Alessandro
Alessandro F ha risposto alla discussione di Alessandro F in Funghi Trovati Anno 2018
Schizophyllum commune Fr.: Fr.; Regione Toscana; Gennaio 2018; Foto di Alessandro Francolini. La caratteristica fondamentale è data dalle lamelle o, meglio, dal loro filo che è tipicamente fessurato longitudinalmente sì da far apparire le lamelle stesse come sdoppiate. Sembra infatti che le lamelle siano “incollate” due a due con le loro facce. In realtà è solo il filo della singola lamella che è sdoppiato e che crea questa particolare illusione ottica. Il nome del Genere Schizophyllum deriva dal greco skhízo = fendere e phýllon = foglia [col significato di foglia (= lamella) divisa]. Il colore delle lamelle varia dal crema-carnicino al rosa-rosso. Visto da sopra (superficie sterile del cappello) non è un fungo dalle caratteristiche appariscenti: la superficie è nettamente feltrata-lanosa, con colori prevalentemente chiari (panna, crema, grigiastro, rosa sporco), anche con macchie verdi per la presenza di alghe. In genere si presenta sessile o tutt’al più con gambo rudimentale, laterale e brevissimo. La forma del cappello varia dal rotondeggiante a quella di un ventaglio; l’orlo è lanoso, irregolare, lobato e involuto. Le dimensioni variano da 1 a poco più di 5 cm. Comune durante tutto l’anno, soprattutto su legno di latifoglie. Primordi Sezionato trasversalmente, con il particolare profilo delle lamelle -
2018.01 - Toscana - Tutor Alessandro
Alessandro F ha risposto alla discussione di Alessandro F in Funghi Trovati Anno 2018
Trichaptum abietinum (Dicks. : Fr.) Ryvarden; Regione Toscana; Gennaio 2018; Foto di Alessandro Francolini. Lignicolo annuale, a forma di piccola mensola, con superficie sterile vellutata, tomentosa-feltrata, anche zonata, di colorazione bianco-grigiastra ma quasi sempre coperta in buona parte da alghe verdi che contribuiscono quindi alla colorazione complessiva; il margine è sottile, di colore violetto. Imenoforo dal colore rossastro-violaceo da giovane, poi ocra-brunastro; i pori sono irregolarmente angolosi, anche irpicoidi, con i dissepimenti presto lacerati. Cresce su conifere cadute a terra da non molto tempo e che hanno mantenuto parte della loro corteccia, risultando così una specie saprofita tra le prime ad aggredire la materia legnosa morta; soprattutto su Abete bianco e Abete rosso (Peccio). Le mensole, imbricate le une sulle altre, formano solitamente una colonia molto numerosa che può coprire una vasta superficie del tronco ospite, soprattutto in vicinanza del suolo. Gli è simile Trichaptum fuscoviolaceum che cresce preferibilmente su tronchi o rami di Pino abbattuti o, più raramente, su piante ancora viventi ma ferite o debilitate, e che ha imenoforo poroide-lamellato più o meno labirintiforme con i pori che in età assumono aspetto dentato (irpicoidi). Trichaptum biforme, più o meno simile ma con colorazioni più chiare, cresce su latifoglie. Su tronchi di Abete bianco. Foresta di Vallombrosa Imenoforo -
2018.01 - Toscana - Tutor Alessandro
Alessandro F ha risposto alla discussione di Alessandro F in Funghi Trovati Anno 2018
Fomitopsis pinicola (Swartz : Fr.) P. Karst.; Regione Toscana; Gennaio 2018; Foto di Alessandro Francolini. Fungo lignicolo pluriennale, di consistenza legnosa e di dimensioni ragguardevoli: può raggiungere i 40 cm e oltre di larghezza e i 15-20 cm di spessore. Prevalentemente saprotrofo, raramente parassita, di conifere (soprattutto Abete bianco e Peccio, ma anche su Pinus spp.) o, più di rado, di latifoglie. È considerato uno dei più potenti degradatori di massa legnosa, svolgendo così una importante azione per il mantenimento dell’equilibiro ecologico delle foreste. Nella sua crescita può inglobare substrato di vario genere (rametti, corteccia, terriccio, fili d’erba,...). È frequente osservare, soprattutto in esemplari giovani, delle goccioline acquose essudate dall’imenoforo. Fomitopsis pinicola ha il cappello zonato concentricamente, glabro; nei giovani esemplari è di aspetto lucente, quasi laccato, con il margine ampio e arrotondato che solitamente ha colorazioni dal giallo all’arancio al rossastro, mentre il resto del cappello ha inizialmente tonalità simili a quelle del margine ma assume colorazioni via via più scure col passare del tempo, manifestando anche toni dal grigio al bluastro, dal verdastro al nero. Ha pori più o meno rotondi, con superficie poroide dal biancastro al crema, al bruno. Foresta di Vallombrosa; su tronchi a terra di Abete bianco. Aspetto lucente-laccato, colorazioni brillanti Superficie poroide Un tronco di Abete bianco che comincia ad essere "colonizzato" Due giovani esemplari Grosso esemplare con la cuticola diventata opaca e dai colori smorti; solo il margine conserva parte della colorazione "giovanile". -
2018.01 - Toscana - Tutor Alessandro
Alessandro F ha postato un topic nell'area Funghi Trovati Anno 2018
BUON ANNO e Buoni Ritrovamenti Alessandro ********************************** Indice della Toscana, mese di Gennaio 2018, totale n° 6 specie. In (*) le schede con microscopia. Coprinellus disseminatus (Pers. : Fr.) J.E. Lange; Post # 7 (*) Flammulina velutipes (Curt. : Fr.) Karsten; Post # 5 omitopsis pinicola (Swartz : Fr.) P. Karst.; Post # 2 Schizophyllum commune Fr.: Fr.; Post # 4 Trametes versicolor (L. : Fr.) Pilát; Post # 6 Trichaptum abietinum (Dicks. : Fr.) Ryvarden; Post # 3 ***** Non determinati ma generici: Strobilurus sp.; Post # 8 -
2017.12 - Toscana - Tutor Alessandro
Alessandro F ha risposto alla discussione di Alessandro F in Funghi Trovati Anno 2017
Trametes hirsuta (Wulfen) Lloyd; Regione Toscana; Dicembre 2017; Foto di Alessandro Francolini. Fungo annuale, a mensola, a pori piccoli, regolari, rotondi o rotondo-angolosi; con mensola assai più spessa del più comune Trametes versicolor. Caratteristica è la sua superficie sterile: da tomentosa a decisamente irsuta (con peluzzi più o meno rigidi), zonata e solcata, con colori generalmente sul crema-grigiastro, ma anche dal bruno al verdastro. Orlo lobato-ondulato, vellutato. Superficie poroide bianco-crema, ingrigente con l'età. Il contesto è zonato, bianco nella parte inferiore a contatto con i tubuli, grigiastro nella parte superiore a contatto con la superficie sterile. I tubuli sono monostratificati, di color crema. Come il Trametes versicolor predilige legno guasto di latifoglia (più raro su conifere). Possibile la confusione con Trametes pubescens che tuttavia ha solitamente una superficie sterile poco o leggermente zonata, è vellutata-pubescente e non così marcatamente villosa come Tramete hirsuta. Inoltre Trametes pubescens ha contesto di minor spessore (5-10 mm) è bianco, non zonato; e i suoi tubuli sono concolori al contesto. *************** Unico fungo fotografato in questo dicembre molto avaro... Su un ceppo tagliato, lungo il torrente Pescia; a fianco di un parcheggio. Una serie di mensole "esuberanti", con diametro anche di 14 cm e spesse fino a 3 cm. Imenoforo: Superficie sterile "irsuta" In sezione: -
2017.11 - Toscana - Tutor Alessandro
Alessandro F ha risposto alla discussione di Alessandro F in Funghi Trovati Anno 2017
Indice della Toscana, mese di Novembre 2017, totale n° 15 specie. Amanita citrina (Schaeffer) Persoon; Post # 6 Clavariadelphus pistillaris (L.) Donk; Post # 9 Clitocybe nebularis (Batsch : Fr.) Kummer; Post # 5 Hydnum albidum Peck; Post # 15 Lepista nuda (Bull. : Fr.) Cooke; Post # 2 Lepista sordida (Schum. : Fr.) Singer; Post # 14 Lycoperdon excipuliforme (Scop. : Pers.) Pers. = Calvatia excipuliformis (Scop. : Pers.) Perdeck; Post # 11 Macrolepiota mastoidea (Fr. : Fr.) Singer; Post # 13 Macrolepiota procera (Scop. : Fr.) Sing.; Post # 10 Mycena rosea (Bulliard) Gramberg; Post # 4 Pseudoclitocybe obbata (Fr.) Singer; Post # 12 Rhodocollybia butyracea (Bull. : Fr.) Lennox = Collybia butyracea (Bull. : Fr.) Kummer; Post # 7 Stereum hirsutum (Wild. : Fr.) Pers.; Post # 8 Trametes gibbosa (Pers. : Fr.) Fr.; Post # 16 Trametes versicolor (L. : Fr.) Pilát; Post # 3 ********************** Non determinati: Lenzites cfr. betulina (L. : Fr.) Fr.; Post # 17 -
2017.11 - Toscana - Tutor Alessandro
Alessandro F ha risposto alla discussione di Alessandro F in Funghi Trovati Anno 2017
Lenzites cfr. betulina (L. : Fr.) Fr.; Regione Toscana; Novembre 2017; Foto di Alessandro Francolini. Lignicolo sessile, a forma di mensola più o meno semicircolare; con dimensioni fino a 10 cm di diametro. Si presenta anche gregaria con gruppi numerosi di esemplari anche imbricati. Superficie sterile feltrata o più o meno irsuta, zonata-solcata concentricamente, di colore dal grigio chiaro al grigio brunastro fino al bruno-rossiccio; talvolta con sfumature verdastre per la presenza di alghe. I margini delle mensole sono sottili e poco ondulati. Imenoforo lamellato, con lamelle anche più o meno dedaliformi o biforcate-anastomosate soprattutto verso il margine della mensola, comunque con orientamento radiale; eventuale presenza di lamellule. Il filo lamellare è solitamente irregolare, più o meno seghettato. Il colore dell’imenoforo va dal color crema al color nocciola. Contesto bianco e sottile, con spessore di pochi millimetri. Habitat su ceppaie o tronchi di latifoglie caduti a terra, non solo di Betulla (come indicherebbe il nome) ma anche di Cerro, Faggio, Castagno, Pioppo, Acero e altre essenze. Specie abbastanza comune. Confondibile con Lenzites warnieri che ha lo stesso habitat, più frequente in Europa centro-meridionale e molto più rara in Italia. Ha dimensioni più grandi (fino a 30-40 cm di diametro) con superficie sterile glabra. Margine delle mensole più o meno ispessito e arrotondato. Imenoforo con lamelle dal filo accidentato-seghettato, con anastomosi più frequenti verso il punto di attacco al substrato e più rare verso il margine. Questi elementi di differenziazione non sono comunque sufficienti per separare con sicurezza le due specie: la microscopia fugherebbe ogni dubbio, avendo la Lenzites warnieri spore decisamente più grandi rispetto a quelle di Lenzites betulina. Imenoforo; con lamelle sia dedaliformi (a destra) che regolarmente radiali e seghettate (a sinistra) Superficie sterile Imenoforo In sezione; contesto di esiguo spessore -
2017.11 - Toscana - Tutor Alessandro
Alessandro F ha risposto alla discussione di Alessandro F in Funghi Trovati Anno 2017
Trametes gibbosa (Pers. : Fr.) Fr.; Regione Toscana; Novembre 2017; Foto di Alessandro Francolini. Lignicolo annuale, sessile, si presenta a forma di mensola, anche con più elementi ravvicinati o fusi assieme; dimensioni fino a 15-20 cm di diametro. Superficie sterile più o meno zonata, “gibbosa” (da cui il nome) e solitamente in ulteriore rialzo, con umbone prominente e irregolare, nella zona soprastante al contatto col substrato; è finemente vellutata nei giovani esemplari, poi glabra, ha colore da bianco-crema a ocra chiaro, talvolta verdastro per la presenza di alghe. Il margine delle mensole è arrotondato. Imenoforo con superficie bianco-crema, con pori solitamente allungati radialmente, più o meno rettangolari, talvolta dedaliformi. Contesto di colore bianco-crema, compatto e fibroso, spesso fino a 3-4 cm nella zona di contatto col substrato. Habitat presso latifoglie, su ceppaie o tronchi caduti a terra. Su una ceppaia di Cerro. Sulla sinistra delle Trametes gibbosa; in basso delle Lenzites sp. Sulla sinistra: imenoforo di Trametes gibbosa; al centro e sulla destra: imenoforo di Lenzites sp. Trametes gibbosa; con spessore più rilevante nella zona soprastante all'attaccata al substrato Imenoforo, con pori allungati e più o meno rettangolari In sezione; contesto bianco e compatto -
2017.12 - Toscana - Tutor Alessandro
Alessandro F ha postato un topic nell'area Funghi Trovati Anno 2017
Buoni ritrovamenti Alessandro ********************************** Indice della Toscana, mese di Dicembre 2017, totale n° 1 specie: Trametes hirsuta (Wulfen) Lloyd -
2017.11 - Toscana - Tutor Alessandro
Alessandro F ha risposto alla discussione di Alessandro F in Funghi Trovati Anno 2017
Hydnum albidum Peck; Regione Toscana; Novembre 2017; Foto di Alessandro Francolini. Uno “steccherino” che morfologicamente è del tutto simile a Hydnum repandum, col quale condivide anche la discreta commestibilità purché consumato da giovane e dopo aver tolto gli aculei, amarognoli. Si distingue per la colorazione bianca del cappello e del gambo almeno negli esemplari giovani, poi tendente a ingiallire a maturità o in seguito a sfregamento. Anche l’imenoforo è inizialmente di colore bianco o crema chiaro, ingiallente a maturità. Predilige fruttificare presso conifere. Dal (nuovo) Tutto Funghi, Scheda 22, Pag. 125: “Hydnum albidum, bianco, crescente sotto conifera, appena ingiallente, fungo che tende a inglobare lettiere e terriccio in modo notevole, con spore più piccole rispetto a Hydnum repandum, sempre commestibile, anche se difficilmente recuperabile quando totalmente intriso di terra e aghi.” *********** Esemplari raccolti in boschetto misto con presenza di Pino domestico (Pinus pinea) -
2017.11 - Toscana - Tutor Alessandro
Alessandro F ha risposto alla discussione di Alessandro F in Funghi Trovati Anno 2017
Lepista sordida (Schum. : Fr.) Singer; Regione Toscana; Novembre 2017; Foto di Alessandro Francolini. Lepista di media grandezza, con cappello poco carnoso, liscio e glabro di colore variabile dal grigio-lilla al grigio-violetto, più scuro al centro. Il margine è acuto, a lungo un po’ involuto e poi disteso e si può presentare sia liscio che striato per trasparenza. Lamelle fitte e larghe, all’inizio biancastre, poi rosate fino al violetto a maturità. Carne dall’odore forte e composito (fungino con nota rancida e farinosa) e sapore dolciastro. Cresce in autunno ma si può reperire anche in primavera; in parchi, giardini o boschi con substrato ricco di detriti di sostanze organiche. Confondibile con Lepista nuda che ha taglia e carnosità maggiori, con cappello dal colore violetto carico (almeno nei giovani esemplari; poi tende a scolorirsi al bruno-lilla) e con odore aromatico (spesso assai forte) gradevole e caratteristico. -
2017.11 - Toscana - Tutor Alessandro
Alessandro F ha risposto alla discussione di Alessandro F in Funghi Trovati Anno 2017
Macrolepiota mastoidea (Fr. : Fr.) Singer; Regione Toscana; Novembre 2017; Foto di Alessandro Francolini. Ha il cappello con cuticola dissociata in fini squamette ocra appressate al centro e poi diradate via via verso il margine dove lasciano intravedere il fondo più chiaro; cappello dotato di un evidente e pronunciato umbone a base stretta che (nel fungo ormai maturo e col cappello disteso) sembra “fuoriuscire improvvisamente dalla pianura sottostante”; nel fungo ancora chiuso l’effetto non è dissimile anche se “il terreno sottostante” non è una pianura ma una “mazza”; il gambo appare liscio ad un frettoloso esame ma in realtà, al di sotto l’anello, è finemente decorato da squamette ocracee su fondo biancastro. L'anello è semplice e biancastro. L’umbone giustifica il nome specifico ricordando un capezzolo (dal latino mastoideus = simile a una mammella). Dal (nuovo) Tutto Funghi, Scheda 97, Pag. 205: “Buon commestibile; va utilizzato solo il cappello perché il gambo duro e fibroso è da scartare. La carne deve essere ben cotta.” Altri esemplari Una coppia con i gambi confluenti alla base -
2017.11 - Toscana - Tutor Alessandro
Alessandro F ha risposto alla discussione di Alessandro F in Funghi Trovati Anno 2017
Pseudoclitocybe obbata (Fr.) Singer; Regione Toscana; Novembre 2017; Foto di Alessandro Francolini. Cappello imbutiforme con orlo involuto, liscio, più o meno lucente, sericeo, e di un colore bruno-rossastro o bruno-cioccolato; lamelle brunastre anche a riflessi rosati. Il gambo è subconcolore al cappello o un po’ più chiaro, un po’ fibrilloso. Confondibile con Pseudoclitocybe cyathiformis che ha colori prevalentemente grigio ardesia, gambo con nette fibrille o striature biancastre che formano quasi un reticolo. -
2017.11 - Toscana - Tutor Alessandro
Alessandro F ha risposto alla discussione di Alessandro F in Funghi Trovati Anno 2017
Lycoperdon excipuliforme (Scop. : Pers.) Pers.; Regione Toscana; Novembre 2017; Foto di Alessandro Francolini. = Calvatia excipuliformis (Scop. : Pers.) Perdeck Lycoperdon solitamente dalla forma a pestello, con la parte superiore sferoidale mentre la parte inferiore (pseudogambo) è più o meno cilindrica e più o meno allungata. Sovente l’aspetto complessivo è rugoso-costolato (“come una balla di juta mezza vuota”). La superficie esterna (esoperidio) è bianca nel fungo giovane per poi assumere colorazioni ocracee a maturità; ornamentazioni costituite da singoli elementi sovrastati da aculei fragili e facilmente detersili al minimo sfregamento; tali ornamentazioni interessano anche l’apice dello pseudogambo. Calvatia utriformis = Lycoperdon utriforme si distingue per le maggiori dimensioni, per le caratteristiche areole-verruche poligonali non detersili che ne ricoprono l’esoperidio anche a maturità, per uno pseudogambo più tozzo e corto. Possibile anche confonderla con esemplari di Lycoperdon perlatum che presentino uno pseudogambo sviluppato oltre la media. In tal caso un importante carattere distintivo è dato dagli aculei: in L. perlatum essi sono sempre conici e contornati alla base da una “coroncina” di piccole verruche che permangono sull’esoperidio anche dopo la caduta degli aculei stessi; si viene così a formare una sorta di areolatura a maglie poligonali-circolari. In L. excipuliforme gli aculei sono più fragili e detersili, spesso senza una forma conica regolare e alla loro caduta non lasciano sull’esoperidio una ben definita areolatura. -
2017.11 - Toscana - Tutor Alessandro
Alessandro F ha risposto alla discussione di Alessandro F in Funghi Trovati Anno 2017
Macrolepiota procera (Scop. : Fr.) Sing.; Regione Toscana; Novembre 2017; Foto di Alessandro Francolini. Dal (nuovo) Tutto Funghi, Scheda 98, Pag. 206: “Non confonderlo con Chlorophyllum rhacodes, tossico, con squamule fortemente infisse nel derma del cappello (dette “a tegola”), con viraggio all’arancione e poi al brunastro della carne esposta, laddove corrosa o tagliata. È prudente non mangiare Macrolepiota il cui diametro sia inferiore a 8 cm per non confonderle con le Lepiota del Gruppo helveola, o altre velenose o mortali. Macrolepiota procera essendo uno dei colossi del bosco, difficilmente può essere confuso con le piccole Lepiota. Per la misura si fa riferimento al fungo adulto e quindi con il cappello completamente aperto.” -
2017.11 - Toscana - Tutor Alessandro
Alessandro F ha risposto alla discussione di Alessandro F in Funghi Trovati Anno 2017
Clavariadelphus pistillaris (L.) Donk; Regione Toscana, Novembre 2017; Foto di Alessandro Francolini. Una delle cosiddette “Mazze d’Ercole” o “Pocciolo di vacca” a causa della sua morfologia: una sorta di clava allungata, con apice arrotondato, che può arrivare a 15 cm di altezza e oltre. L’imenoforo è distribuito nella parte alta della clava ed è poco differenziato dal resto. Gli sono simili (praticamente dei sosia!) altre specie congeneri, soprattutto Clavariadelphus flavoimmaturus Petersen e Clavariadelphus truncatus (Quél.) Donk nel caso in cui quest’ultimo si presenti con l’apice della “clava” non troncato e pianeggiante bensì arrotondato. Di un certo aiuto per la determinazione (ma spesso non sufficiente) può essere l’assaggio della carne e l’osservazione dell’habitat. C. pistillaris, con habitat sotto latifoglia e preferenza (ma non esclusiva) per il Faggio, ha sapore della carne che può variare dal dolciastro al più o meno amarognolo; C. flavoimmaturus, con habitat preferenziale presso Leccio ma anche in boschi misti di latifoglie, ha carne dal sapore amaro; C. truncatus fruttifica presso boschi di aghifoglie e ha carne dal sapore dolce. Altra specie dalla morfologia simile è Clavariadelphus ligula (Schaeff.) Donk che tuttavia cresce sotto conifera e ha dimensioni molto più ridotte, arrivando appena a 7-8 cm di altezza. Nel caso di ritrovamento di una Mazza d’Ercole sotto latifoglia pura e con assaggio della carne amarognolo si rende ulteriormente utile il test con l’idrossido di potassio (KOH) per distinguere tra C. pistillaris e C. flavoimmaturus: il test, provato sulla superficie imeniale, provoca reazione giallo-oro in C. pistillaris ma arancio vivo in C. flavoimmaturus. Se, invece, il ritrovamento di una Mazza d’Ercole è avvenuto in un bosco misto latifoglie-aghifoglie e il sapore della carne è dolciastro, allora lo stesso test macro-chimico indicherà la presenza di C. truncatus se la reazione sarà rossa. *********** Presso Cerro; e con carne nettamente dolce -
2017.11 - Toscana - Tutor Alessandro
Alessandro F ha risposto alla discussione di Alessandro F in Funghi Trovati Anno 2017
Stereum hirsutum (Wild. : Fr.) Pers.; Regione Toscana; Novembre 2017; Foto di Alessandro Francolini. Piccolo funghetto (largo al massimo 4-5 cm) a forma di mensola-crosta appoggiata sul legno; molto comune e diffuso, presente durante tutto l’anno; dalla consistenza quasi coriacea (suberosa-tenace da secco) e dallo spessore piuttosto fine; può presentarsi in fitti esemplari confluenti o sovrapposti, su legno guasto di latifoglie. Caratteristico il cappello di aspetto feltrato e peloso (irsuto), zonato, con vari colori (giallo, arancio, brunastro, verdastro); il margine è più chiaro e lobato; l’imenoforo è liscio o appena gibboso, di colore giallo-arancio. Possibile la confusione sia con specie congeneri (più rare) che però virano al rossiccio alla manipolazione, sia con Stereum ochraceoflavum (non virante), dall’imenoforo bruno-ocraceo e con la superficie sterile grigio-biancastra, poco o per niente zonata. Dalla “Chiave di orientamento ai generi” del (nuovo) Tutto Funghi, pag. 79 e 97: “Corpo fruttifero composto dal solo cappello o a forma di mensola >>> Imenoforo liscio. Corpo fruttifero adeso al legno, distaccantesi brevemente per formare piccole mensole >>> Genere Stereum” ****************** Una colonia sopra a una vecchia ceppaia di Cerro; la stessa fotografata lo scorso anno, più o meno nello stesso periodo, con la stessa specie fungina -
2017.11 - Toscana - Tutor Alessandro
Alessandro F ha risposto alla discussione di Alessandro F in Funghi Trovati Anno 2017
Rhodocollybia butyracea (Bull. : Fr.) Lennox; Regione Toscana; Novembre 2017; Foto di Alessandro Francolini. = Collybia butyracea (Bull. : Fr.) Kummer Tipici e comuni funghi di lettiera: il loro micelio vive inserito tra le fibre di foglie o aghi o rametti marcescenti, da cui traggono nutrimento. Caratterizzati da una cuticola grassa e untuosa (che a toccarla ricorda la sensazione del contatto con il burro), igrofana e lucida; da un gambo bulboso o comunque ingrossato alla base che reca attaccati residui miceliari e resti di substrato. Dal (nuovo) Tutto Funghi, Scheda 82, Pag. 189: “Priva di interesse alimentare, è una specie che ha una grande importanza per l’ambiente perché si nutre di sostanze organiche che sottrae alle foglie e agli aghi depositati sul terreno nei boschi. È uno “spazzino” naturale che contribuisce a tenere puliti i boschi liberandoli dai residui che si depositano al suolo su foglie e aghi. In questo modo mantiene costanti le condizioni ambientali per la vita degli alberi e del bosco con tutti i suoi abitanti.” ********************** L'igrofaneità del cappello provoca il cambio di colore: dove è più umido (verso il margine) è più scuro; dove comincia ad asciugarsi (verso il centro) è più chiaro Il gambo mostra alla base il tipico feltro miceliare bianco a cui restano attaccati frammenti del substrato -
2017.11 - Toscana - Tutor Alessandro
Alessandro F ha risposto alla discussione di Alessandro F in Funghi Trovati Anno 2017
Amanita citrina (Schaeffer) Persoon; Regione Toscana; Novembre 2017; Foto di Alessandro Francolini. Amanita molto comune sia in boschi di latifoglie che di aghifoglie. Dal (nuovo) Tutto Funghi, Scheda 126, Pag. 238: “Ubiquitario, in particolare su terreni acidi e sabbiosi, dall’estate fino ai primi freddi dell’inverno; molto comune. Riconoscibile abbastanza agevolmente per il suo bulbo basale molto grosso ed evidente, la volva circoncisa, le placche sul cappello e il tipico odore di patate crude.” -
2017.11 - Toscana - Tutor Alessandro
Alessandro F ha risposto alla discussione di Alessandro F in Funghi Trovati Anno 2017
Clitocybe nebularis (Batsch : Fr.) Kummer; Regione Toscana; Novembre 2017; Foto di Alessandro Francolini. Dall’odore forte, aromatico, penetrante, persistente e acuto, “tipicamente da... Clitocybe nebularis” Dal (nuovo) Tutto Funghi, Scheda 55, Pag. 159: “È stato per anni il fungo più raccolto e commercializzato in Italia, ma la sua tossicità è stata ormai dimostrata con certezza ed è stato cancellato dalle liste dei funghi commercializzabili. Purtroppo viene ancora raccolto e spetta solo ai fungaioli rendersi consapevoli del rischio ed evitare di raccoglierlo e consumarlo. Può essere confuso con Entoloma lividum, velenoso, che può crescere nel medesimo habitat. La principale differenza va ricercata nel colore delle lamelle dei soggetti maturi: queste sono giallastre in C. nebularis e rosa carico in E. lividum, oltre all’odore forte e caratteristico in C. nebularis, deciso di farina fresca in E. lividum.” -
2017.11 - Toscana - Tutor Alessandro
Alessandro F ha risposto alla discussione di Alessandro F in Funghi Trovati Anno 2017
Mycena rosea (Bulliard) Gramberg; Regione Toscana; Novembre 2017; Foto di Alessandro Francolini. Nella foto con il caratteristico colore del cappello “rosa antico”, appena sfumato di vinoso. M. pura (con cui si può confondere) è più esile, ha colori variabilissimi sul cappello (bianco, grigio, rosato, violaceo, bluastro, ecc. ma non così “rosa antico”), ha gambo più corto, meno fragile. I caratteri microscopici sono (quasi) sovrapponibili e, dal volume “Mycena d'Europa” di Giovanni Robich, “non sempre consentono una netta distinzione fra M. pura e M. rosea. Tuttavia, il più delle volte, M. rosea ha un cappello più grande e il gambo più largo e più lungo di M. pura.” Dal (nuovo) Tutto Funghi, Scheda 86, Pag. 193: “La taglia, i cromatismi e il modo di crescere con cappello a lungo campanulato, la rendono in assoluto uno dei funghi più belli ed eleganti che si possono incontrare nel bosco.” Cappello igrofano