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2018.08 - Toscana - Tutor Alessandro
Alessandro F ha risposto alla discussione di Alessandro F in Funghi Trovati Anno 2018
Amanita phalloides (Vaill. ex Fr.) Link; Regione Toscana; Agosto 2018; Foto di Alessandro Francolini. Dal (nuovo) Tutto Funghi, Scheda 124, Pag. 234: “Velenoso mortale. Responsabile del maggior numero di decessi dovuti all’incauta raccolta dei funghi spontanei. Provoca intossicazione a lungo termine di tipo falloideo. Le caratteristiche prioritarie e principali per il suo riconoscimento sono: la presenza di quattro strutture morfologiche ben definite (cappello, gambo, anello e volva), il colore molto mutevole del cappello con prevalenza del verdastro e presenza di fibrille radiali innate; il colore sempre bianco del gambo, dell’anello e della volva, con la sola eccezione della presenza di screziature, quasi zebrature sul gambo, lievemente concolori al cappello; il cappello divisibile dal gambo e lamelle libere. Quando è gialla è confondibile con l’Amanita junquillea e con l’Amanita citrina che hanno volva circoncisa e residui velari diversi sul cappello. Quando perde l’anello ed è di colore bianco o ardesia è confondibile con le Volvariella, senza anello e volva al piede, ma lamelle presto rosee. Quando è di colore bianco o grigiastro o brunastro e perde la volva si confonde con qualche Agaricus, dalle lamelle bianche poi rosee poi bruno-tabacco. Quando appare priva di volva ed anello ed è verde è confondibile con alcune Russula e alcuni Tricholoma, in particolare con Tricholoma sejunctum che ne è un vero sosia in quanto a colore pileico. Sempre con tonalità bruno verdastre, perdendo la volva, può essere confuso con Armillaria mellea isolate, cresciute al suolo, su radici e ceppaie interrate. Se è bianca con Tricoloma columbetta, Melanoleuca evenosa e Leucoagaricus leucothites. Infine allo stadio di ovulo con l’Amanita caesarea o più raramente con qualche Lycoperdon.” -
2018.08 - Toscana - Tutor Alessandro
Alessandro F ha risposto alla discussione di Alessandro F in Funghi Trovati Anno 2018
Butyriboletus regius (Krombh.) D. Arona & J.L. Frank; Regione Toscana; Agosto 2018; Foto di Alessandro Francolini. = Boletus regius Krombh. Il Butyriboletus regius non presenta viraggio apprezzabile: ciò lo distingue dal simile Butyriboletus pseudoregius (che al taglio mostra un netto e veloce viraggio all’azzurro, soprattutto sopra l’imenoforo); inoltre il B. pseudoregius manifesta, soprattutto a maturità, delle sfumature rosa-rossastre alla base del gambo. Troppo spesso si reperiscono nel bosco esemplari bastonati o calpestati da persone ignoranti che, "deluse" per non aver trovato un "porcino", si sfogano incivilmente sui malcapitati B. regius. Dal (nuovo) Tutto Funghi, Schede 203-204, Pag. 320-321: “Il genere Butyriboletus (ex sezione Appendiculati del genere Boletus) comprende funghi boletoidi aventi imenio (tubuli e pori) e carne dolciastra di colore giallastro, fine reticolo concolore e viranti, o non, alla sezione o per manipolazione. Stabilito che Boletus è monofiletico e usato per B. edulis e relativo gruppo, è stato creato il genere Butyriboletus. Il nome del genere è dovuto alla colorazione dell’imenio, del gambo e della carne che ricorda appunto il burro naturale, tanto che in alcuni stati in U.S.A. vengono comunemente chiamati "butter boleti". Il contrasto tra il giallo oro del gambo e dei pori con il rosa-porpora del cappello, fa di questo fungo uno tra i più belli e spettacolari esistenti. Buon commestibile, da usare mescolato con altri funghi perché da solo viene digerito con difficoltà. Consumare ben cotto; adatto anche per l’essiccazione. Il gambo duro e coriaceo deve essere eliminato in quanto indigesto.” -
2018.08 - Toscana - Tutor Alessandro
Alessandro F ha risposto alla discussione di Alessandro F in Funghi Trovati Anno 2018
Cantharellus friesii Welw. & Curr.; Regione Toscana; Agosto 2018; Foto di Alessandro Francolini. Ricorda il molto più frequente e comune Cantharellus cibarius; si differenzia per le dimensioni minute (con cappello che a stento può arrivare ai 4 cm), per il colore del cappello più arancione e per l’imenoforo con sfumature rosate. Parimenti di odore fruttato (albicocca), nonostante le piccole dimensioni. Due esemplari un po’ malconci reperiti sotto Faggio -
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Coltricia perennis (L. : Fr.) Murrill; Regione Toscana; Agosto 2018; Foto di Alessandro Francolini. Poliporacea apparentemente lignicola in quanto spesso rinvenibile tra detriti legnosi, anche bruciati; in realtà è specie terricola che ama fruttificare nelle radure dei boschi di conifere o nei boschi misti, anche su terreno che ha subito incendi. Diversamente a quanto suggerito dal suo epiteto specifico non è una specie pluriannuale ma soltanto annuale. Ha cappello di forma solitamente circolare, da piano a imbutiforme, zonato, con colore da ocra a rossastro-bruno, vellutato. Diametro pileico fino a 8-9 cm. Gambo leggermente ingrossato alla base (quasi bulboso) e dilatato verso l'innesto al cappello, subconcolore al cappello. Superficie poroide che può assumere varie colorazioni da giallastro più o meno pallido a ocra, color cannella-brunastro a maturità. Pori rotondeggianti nei giovani esemplari, poi più o meno angolosi-irregolari a maturità, tubuli decorrenti sul gambo. Contesto coriaceo, sottile (con spessore di pochi millimetri), di colore rosso-bruno, con sapore e odore generalmente irrilevanti. Esemplari reperiti presso bosco di Faggio con qualche Abete -
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Mutinus caninus (Huds. : Fr.) Fr.; Regione Toscana; Agosto 2018; Foto di Alessandro Francolini. Dal (nuovo) Tutto Funghi, Scheda 229 Pag. 350: “La gleba compatta, verde oliva, dall’odore rafanoide, si liquefa producendo un odore repellente simile a quello degli escrementi umani. Contrariamente a quanto avviene nei Phallus, il genere Mutinus è caratterizzato da basidiomi stipitiformi privi di pileo e dalla gleba a diretto contatto con essi.” Il simile Mutinus elegans si differenzia per il colore del ricettacolo rosso o arancio-rossastro (e non biancastro o tutt’al più giallastro chiaro con eventuali sfumature rosate) e per l’odore con componente dolciastra. -
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Butyriboletus subappendiculatus (Dermek, Lazebn. & J. Veselský) Arora & J.L. Frank; Regione Toscana; Agosto 2018; Foto di Alessandro Francolini. = Boletus subappendiculatus Dermek, Lazebn. & J. Veselský Ricorda Butyriboletus appendiculatus (= Boletus appendiculatus) che fruttifica in area mediterranea termofila presso latifoglie, ha gambo attenuato-radicante e ha colorazioni del cappello sul bruno-rossastro. B. subappendiculatus cresce invece presso boschi di conifere, con preferenza per l’Abete bianco, presenta il gambo non (o appena) radicante ma arrotondato alla base e ha colorazione del cappello più chiara. All’assaggio la carne è dolce in entrambe le specie. Una coppia di esemplari reperiti presso Abete bianco -
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Amanita spadicea Pers.; Regione Toscana; Agosto 2018; Foto di Alessandro Francolini. Bella Amanita della Sezione Vaginatae, reperibile soprattutto in montagna oltre i 1000 m s.l.m., in boschi di Peccio, Abete bianco, Pino silvestre o anche in presenza di Faggio. I caratteri distintivi sono il portamento slanciato, il colore del cappello bruno o color dattero, l'umbone evidente e il gambo con decorazioni zebrate concolori al cappello. La volva è nettamente membranosa, persistente, biancastra con tendenza a scurirsi con l'età, alta sul gambo e inguainante. In letteratura si riscontrano pareri discordi sul filo lamellare: qualche Autore lo mette come intero e concolore alla faccia della lamella (cioè bianco o bianco-crema), altri lo danno come discolore in quanto marrone. Esemplare maturo Giovane esemplare, con il cappello ancora raccolto attorno al gambo -
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Amanita excelsa (Fr. : Fr.) Bertill.; Regione Toscana; Maggio 2017; Foto di Alessandro Francolini. Dal (nuovo) Tutto Funghi, Scheda 120, Pag. 230: “Specie commestibile dopo cottura ma di poco pregio e, pertanto, se ne sconsiglia il consumo, data anche la possibile confusione con la velenosa Amanita pantherina. In passato alcuni autori consideravano questa specie distinta in due varietà: Amanita excelsa var. spissa e Amanita excelsa var. excelsa. La prima con taglia molto più tozza e robusta, verruche sul cappello più frequenti e persistenti, lamelle senza riflessi rosati, gambo a base allargata terminante con un bulbo non marginato e napiforme, ben evidente e non arrossante, odore e sapore rafanoide; la seconda con taglia più slanciata, verruche assenti o poco persistenti, lamelle con riflessi rosati, volva friabile, facilmente dissociata in fiocchi e base del gambo spesso interrata.” Giovane esemplare di quella che un tempo era indicata con Amanita excelsa var. spissa -
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Phallus impudicus L. : Pers.; Regione Toscana; Agosto 2018; Foto di Alessandro Francolini. Le mosche hanno completamente invaso e ricoperto la gleba maleodorante -
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Russula virescens (Scaeff.) Fr.; Regione Toscana; Agosto 2018; Foto di Alessandro Francolini. Dal (nuovo) Tutto Funghi, Scheda 164, Pag. 281: “Questa specie, relativamente comune, viene considerata la migliore tra le Russula commestibili, è facilmente riconoscibile per il colore verde-azzurro marmorizzato della cuticola e per la peculiarità della stessa di dissociarsi in tante piccole areole che ricordano le tessere di un mosaico; per la compattezza (alto peso specifico) e il buon sapore della carne. Un’altra Russula la cui cuticola si frattura spontaneamente è la Russula cyanoxantha fo. cutefracta, che oltre alle colorazioni pileiche verde-olivastro, può presentarsi rosa-violacea. Sulla cuticola screpolata si disegna una sorta di reticolo dalle linee più chiare, per lo più rosacee con toni violetti tenui, come la carne immediatamente sotto la cuticola; le lamelle di consistenza lardacea al tatto; anch’essa è commestibile.” In letteratura il "verdone" viene dato come specie tipica di Quercia o Castagno; più raramente presso Faggio. Talvolta però anche il Faggio può ospitarne delle copiose fruttificazioni: le prime due foto seguenti rappresentano uno dei molti esemplari trovati in Faggeta appenninica (tra i 1100 e i 1200 metri). Gli esemplari seguenti, invece, sono stati fotografati in Abetaia (mista tra Abete bianco e Abete rosso) all'apparenza pura; cosa che raramente risulta dalla letteratura -
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Gyroporus cyanescens (Bull. : Fr.) Quélet; Regione Toscana; Agosto 2018; Foto di Alessandro Francolini. Boletacea tipica del periodo estivo-autunnale con habitat presso Abete, Pino, Faggio, Castagno, Quercia; riconoscibile per il cappello dalla cuticola da biancastra a giallognola con riflessi ocracei-olivastri, asciutta anche a tempo umido, vellutata, con presenza di fioccosità più scure del colore di fondo. La caratteristica più eclatante è comunque il viraggio iniziale della carne all'azzurro-indaco intenso nel cappello e nel gambo. Quest'ultimo si presenta robusto ma fragile: all'inizio pieno, ben presto cavernoso, diventa cavo a maturità pur mantenendo una "corteccia" relativamente spessa. Tale corteccia dà la sensazione di robustezza ma, alla minima pressione, la cavità interna rende il tutto piuttosto fragile e cassante. Dello stesso Genere è il Gyroporus castaneus dai colori decisamente più scuri e dalla carne immutabile e il suo simile Gyroporus hammophilus che cresce in habitat sabulico costiero, può presentare carne dal viraggio azzurro (ma non intenso come nel G. cyanescens). Dal (nuovo) Tutto Funghi, Scheda 188, Pag. 305: “Si tratta di una specie non ovunque diffusa, abbastanza circoscritta e rinvenibile in pochi areali, anche se in questi ultimi è presente in modo costante e abbondante. Il violento viraggio all'indaco nell'immediatezza della contusione o del taglio, tende nel tempo a regredire in tenue grigiastro. Discreto commestibile. In cottura la cuticola diventa verde e questo crea un certo imbarazzo in chi per la prima volta si avvicina organoletticamente a questa buona specie edule. Scartare completamente il gambo, duro, coriaceo e quindi indigesto.” -
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Boletus reticulatus Schaeff.; Regione Toscana; Agosto 2018; Foto di Alessandro Francolini. = Boletus aestivalis (Paulet) Fr. Esemplari di Faggeta -
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Caloboletus calopus (Pers.) Vizzini; Regione Toscana; Agosto 2018; Foto di Alessandro Francolini. = Boletus calopus Pers. : Fr. Oltre che per altri caratteri, si distingue dal Caloboletus radicans [= Boletus radicans] per la colorazione: cappello grigio camoscio, grigio-olivastro o grigio-ocra pallido in C. calopus e molto più chiaro (bianco latte, color crema) in C. radicans; gambo con estese colorazioni rosse (soprattutto nella metà inferiore; sovente con colore giallognolo nella parte alta) in C. calopus e giallo pallido (talvolta sfumate di rosa in alto) in C. radicans; anche il reticolo è diverso: presente e a maglie allungate in C. calopus, quasi assente in C. radicans (se presente è a maglie fini e relegato alla parte alta del gambo). Dal (nuovo) Tutto Funghi, Scheda 202, Pag. 319: “Responsabile di alcuni casi di intossicazione (sindrome gastro-intestinale o resinoide incostante), comunque non commestibile per il forte sapore amaro e per il netto odore sgradevole. I pori gialli, la caratteristica fiammatura rosso carminio alla base del gambo, il sapore della carne e l’odore inconfondibile agevolano la determinazione.” -
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Neoboletus luridiformis (Rostk.) Gelardi, Simonini & Vizzini; Regione Toscana; Agosto 2018; Foto di Alessandro Francolini. = Boletus erythropus Persoon ss. Fries Buon commestibile dopo adeguata cottura che consente di eliminare alcune tossine termolabili. Tutto il carpoforo è virante al blu in maniera intensa (al taglio o anche alla pressione). Odore fruttato e sapore dolce. Dal (nuovo) Tutto Funghi, Scheda 206, Pag. 323: "Pur appartenendo a un Gruppo di Boletaceae critiche, per via del viraggio della carne, è abbastanza agevole riconoscerlo con sufficiente sicurezza in quanto è l'unico fungo boletoide con cuticola vellutata marrone, pori arancio-rossastri e gambo quasi interamente decorato da fine punteggiatura rossa. Vetusto esemplare Giovane esemplare di medio-piccole dimensioni Esemplare di notevoli dimensioni, con cappello di 30 cm di diametro Due primordi -
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Xerocomellus armeniacus (Quél.) Šutara; Regione Toscana; Agosto 2018; Foto e commento di Alessandro Francolini. = Xerocomus armeniacus (Quél.) Quél. L’armeniacum pomum è il noto frutto chiamato volgarmente albicocca (frutto della pianta Prunus armeniaca). Lo Xerocomus armeniacus deve il nome specifico proprio alla colorazione del suo cappello e di parte del gambo; tale colorazione “albicocca”, però, non è costante perché la specie presenta un policromatismo accentuato (da rosa-arancio al rosso scuro all’ocra-arancio); dal punto di vista macroscopico una caratteristica costante è comunque la carne alla base del gambo: si presenta sempre su toni arancio-ocracei o color rabarbaro; altrove la carne è di colore giallo più o meno vivo, virante al bluastro nella parte alta del gambo e nel cappello. La cuticola del cappello tende a screpolarsi a tempo secco; il gambo è quasi concolore al cappello con toni più gialli all’apice ma arancio-ocra alla base. Dal (nuovo) Tutto Funghi, Scheda 198, Pag. 315: “Specie molto diffusa, predilige le regioni a clima mite, cresce solitario o in gruppi dall’estate al tardo autunno nei boschi soleggiati di latifoglia, Castagni e Querce in particolare. Data la grande variabilità cromatica, Xerocomellus armeniacus può essere confuso con specie simili. La distinzione con Xerocomellus rubellus si basa sulla presenza in quest’ultimo della tipica puntinatura rosso carota o vermiglio nella carne alla base del gambo; Boletus persicolor si macchia di verdognolo se contuso specie nei giovani esemplari e la carne del gambo assume colorazioni rabarbaro o zafferano; Xerocomellus ripariellus cresce in zone umide, quali le vicinanze di laghi o corsi d’acqua con Ontano, Pioppo e Salice, caratteristica peculiare è il gambo a volte striato longitudinalmente a zone livide specie in età adulta e per le colorazioni vinose con toni violacei alla sua base (carne), vira intensamente al bluastro nei tubuli e nella zona mediana del gambo; Xerocomellus dryophilus si differenzia per la crescita esclusiva sotto Quercia, cuticola brillante e vischiosetta specie a tempo umido, colorazioni pileiche di un bel rosso cinabro in gioventù, giallo cromo all’apice del gambo, rosso scuro alla sua base; la carne, alla base del gambo, presenta toni rosso-violacei tendenti al nerastro, vira lentamente al bluastro altrove alla sezione.” -
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Strobilomyces strobilaceus (Scop. : Fr.) Berkeley; Regione Toscana; Agosto 2018; Foto e commento di Alessandro Francolini. Inconfondibile Boletacea caratterizzata da una vistosa ornamentazione fatta di scaglie squamose che ricoprono il cappello. Tale decorazione può ricordare le squame delle pigne di qualche conifera: da qui il nome sia generico che specifico. Il gambo è munito di anello fioccoso e al di sotto di questo il gambo si presenta come lanuginoso. Il colore generale varia dal grigio-bruno negli esemplari più giovani fino al nerastro in vecchiaia. Tipico anche il viraggio “in due fasi” della carne alla sezione: dapprima al rosa-rossastro, per passare successivamente e in breve tempo a tinte rosso-nerastre più o meno cupe. È una Boletacea non frequente, con habitat tipico presso Castagno e presso Faggio. Dal TUTTO FUNGHI, pag. 502: “Il suo nome volgare di “Fungo pigna” indica la somiglianza dei giovani carpofori di questa specie con uno strobilo di conifera, aspetto che lo rende un interessante soggetto fotografico da proteggere, vista la sua rarità.” Esemplare nato sulla scarpata, a fianco di una strada -
2018.08 - Toscana - Tutor Alessandro
Alessandro F ha risposto alla discussione di Alessandro F in Funghi Trovati Anno 2018
Calocera viscosa (Pers. : Fr.) Fr.; Regione Toscana; Agosto 2018; foto di Alessandro Francolini. Un bel fungo coralloide, molto comune su legno guasto di conifere. I suoi colori ruotano attorno al giallo (giallo oro, giallo cromo, giallo tuorlo) e ravvivano il sottobosco. Un’altra Calocera, questa crescente su legno marcescente di latifoglie e meno comune, è Calocera cornea: stessi colori ma di dimensioni più minute, gregaria ma che si presenta come unico rametto affusolato che finisce con una punta (raramente forcata). Dal (nuovo) Tutto Funghi, Scheda 18, Pag. 121: “Pur essendo morfologicamente di aspetto simile alle specie dei Generi Ramaria e Clavaria, per le sembianze che ricordano gli alberi, Calocera viscosa possiede dei caratteri specifici: la crescita su legno, la vischiosità gelatinosa dei rametti, l’assenza di carne alla base del carpoforo, la differenziano fortemente da tali specie. La sua carne, dapprima elastica, in vecchiaia non marcisce ma si secca diventando dura come un corno.” Una vecchia ceppaia colonizzata da tre cespi -
2018.08 - Toscana - Tutor Alessandro
Alessandro F ha risposto alla discussione di Alessandro F in Funghi Trovati Anno 2018
Craterellus cornucopioides (L. : Fr.) Pers.; Regione Toscana; Agosto 2018; Foto di Alessandro Francolini. Fungo gregario che cresce a gruppi anche numerosissimi durante i periodi particolarmente freschi e umidi in estate e, soprattutto, in autunno. Buon commestibile: si presta benissimo anche all'essiccazione e a successiva riduzione in polvere per essere impiegato come aromatizzante. Dal (nuovo) Tutto Funghi, Scheda 33, Pag. 136: “Questo fungo è un buon commestibile, molto ricercato, anche se non tutti gradiscono un piatto ingrigito o addirittura annerito da questi funghi; essiccato ha un'ottima resa. Il nome "Trombetta dei morti" non è dovuto al colore nero ma al fatto che si sviluppa attorno al 2 novembre, ricorrenza dei defunti. Piuttosto simile per struttura e colorazione è Cantharellus cinereus, buon commestibile, che presenta un cappello grigio più o meno scuro, ma con tonalità brunastre; la superficie è un po' fibrillosa, soprattutto verso il margine, che appare ben revoluto e marcatamente ondulato; l'imenio di questo fungo è caratterizzato da pliche venose molto ramificate, dette anastomosi, e scambiate da molti per lamelle; il colore è grigio cenere e schiarisce a maturazione, a causa della sporata bianca. Il gambo è ben distinto e pieno ma, crescendo, si forma al centro di esso un sottile condotto che talvolta arriva fino al centro del cappello. La carne è nerastra, sottile ed elastica, con un evidente odore fruttato e sapore gradevole. Cresce numeroso soprattutto nei castagneti umidi e viene raccolto e consumato spesso scambiandolo per le più famose Trombette. Altro esemplare somigliante a questo fungo è Færberia carbonaria, commestibile, somigliante ad un Cantharellus e infatti, in un passato lontano, veniva chiamato Cantharellus carbonarius: cresce su residui carboniosi, talvolta nel muschio e presenta un cappello più piccolo, convesso, imbutiforme, con orlo ondulato di colore grigio-brunastro ed imenio costituito da vere lamelle.” -
2018.08 - Toscana - Tutor Alessandro
Alessandro F ha postato un topic nell'area Funghi Trovati Anno 2018
Buoni ritrovamenti Alessandro ********************************** Indice della Toscana, mese di Agosto 2018, totale n° 32 specie Amanita excelsa (Fr. : Fr.) Bertill.; Post # 12 Amanita phalloides (Vaill. ex Fr.) Link; Post # 19; 35 Amanita rubescens Pers. : Fr.; Post # 40; 44 Amanita spadicea Pers.; Post # 13; 33 Aureoboletus gentilis (Quél.) Pouzar; Post # 29 Boletus edulis Bull.: Fr.; Post # 38; 47 Boletus reticulatus Schaeff. = Boletus aestivalis (Paulet) Fr.; Post # 8; 23; 24; 30 Butyriboletus regius (Krombh.) D. Arona & J.L. Frank = Boletus regius Krombh.; Post # 18 Butyriboletus subappendiculatus (Dermek, Lazebn. & J. Veselský) Arora & J.L. Frank = Boletus subappendiculatus Dermek, Lazebn. & J. Veselský; Post # 14 Caloboletus calopus (Pers.) Vizzini = Boletus calopus Pers. : Fr.; Post # 7; 27 Calocera viscosa (Pers. : Fr.) Fr.; Post # 3 Cantharellus friesii Welw. & Curr.; Post # 17 Coltricia perennis (L. : Fr.) Murrill; Post # 16 Craterellus cornucopioides (L. : Fr.) Pers.; Post # 2 Daedaleopsis confragosa (Bolt. : Fr.) Schröter; Post # 46 Daedaleopsis tricolor (Bull.) Bondartsev & Singer; Post # 28 Gyroporus castaneus (Bull. : Fr.) Quélet; Post # 41 Gyroporus cyanescens (Bull. : Fr.) Quélet; Post # 9 Hydnum repandum L. : Fr.; Post # 37 Hymenopellis radicata (Relhan : Fr.) R.H. Petersen = Xerula radicata (Relhan : Fr.) Dörfelt; Post # 21 Macrolepiota procera (Scop. : Fr.) Sing.; Post # 42 Mutinus caninus (Huds. : Fr.) Fr.; Post # 15 Neoboletus luridiformis (Rostk.) Gelardi, Simonini & Vizzini = Boletus erythropus Persoon ss. Fries; Post # 6; 36 Oudemansiella mucida (Schrad.: Fr.) v.Höhnel = Mucidula mucida (Schrad.) Pat.; Post # 39 Phallus impudicus L. : Pers.; Post # 11; 20 Russula cyanoxantha (Schaeff.) Fr.; Post # 45 Russula rosea Pers. = Russula lepida (Fr. : Fr.) Fr. ; Post # 31 Russula vesca Fries; Post # 25 Russula virescens (Scaeff.) Fr.; Post # 10; 26; 34 Strobilomyces strobilaceus (Scop. : Fr.) Berkeley; Post # 4; 22 Tapinella atrotomentosa (Batsch : Fr.) Šutara = Paxillus atrotomentosus (Batsch : Fr.) Fr.; Post # 32; 43 Xerocomellus armeniacus (Quél.) Šutara = Xerocomus armeniacus (Quél.) Quél.; Post # 5 -
2018.07 - Toscana - Tutor Alessandro
Alessandro F ha risposto alla discussione di Alessandro F in Funghi Trovati Anno 2018
Boletus reticulatus Schaeff.; Regione Toscana; Luglio 2018; Foto di Alessandro Francolini. = Boletus aestivalis (Paulet) Fr. Reperiti presso Faggio. Giovane esemplare Esemplare di media maturazione Esemplare maturo e già reso malconcio sia dal vento e dal secco che dalle limacce ********************** Indice della Toscana, mese di Luglio 2018, totale n° 21 specie (+1). Amanita caesarea (Scop. : Fr.) Pers.; Post # 2 Amanita excelsa (Fr. : Fr.) Bertill.; Post # 24 Amanita spadicea Pers.; Post # 18 Boletus aereus Bull. : Fr.; Post # 3 Boletus reticulatus Schaeff. = Boletus aestivalis (Paulet) Fr.; Post # 4; 9; 30 Caloboletus calopus (Pers.) Vizzini = Boletus calopus Pers. : Fr.; Post # 14; 23 Cantharellus amethysteus (Quél.) Sacc.; Post # 22 Fuligo septica (Linné) Wiggers; Post # 12 Ganoderma carnosum Pat.; Post # 26 Gyroporus cyanescens (Bull. : Fr.) Quélet; Post # 20 Hydnum repandum L. : Fr.; Post # 8 Hymenopellis radicata (Relhan : Fr.) R.H. Petersen = Xerula radicata (Relhan : Fr.) Dörfelt; Post # 10 Macrolepiota procera (Scop. : Fr.) Sing.; Post # 15 Neoboletus luridiformis (Rostk.) Gelardi, Simonini & Vizzini = Boletus erythropus Persoon ss. Fries; Post # 25 Phallus impudicus L. : Pers.; Post # 7; 17; 28 Phellinus torulosus (Pers.) Bourdot & Galzin; Post # 6 Polyporus varius (Pers. : Fr.) Fr.; Post # 11 Russula olivacea (Schaeff.) Persoon; Post # 21 Russula virescens (Scaeff.) Fr.; Post # 5; 19 Scleroderma citrinum Persoon : Persoon; Post # 29 Scutiger pes-caprae (Pers. : Fr.) Bondartsev & Singer = Albatrellus pes-caprae (Pers. : Fr.) Pouzar; Post # 13; 16 ***************** Non determinati ma generici: Pluteus sp.; Post # 27 -
2018.07 - Toscana - Tutor Alessandro
Alessandro F ha risposto alla discussione di Alessandro F in Funghi Trovati Anno 2018
Scleroderma citrinum Persoon : Persoon; Regione Toscana; Luglio 2018; Foto di Alessandro Francolini. Dal TUTTO FUNGHI, Scheda 22, Pag. 343: “Tipico dei boschi di latifoglie (Castagno, Faggio, Betulla), viene reperito anche presso conifere. Cresce terricolo in terreno tipicamente acido, frequentemente nel muschio che ricopre la base dei ceppi e degli alberi. Segnalato anche oltre i 1000 metri di quota, è comune reperirlo dall’estate all’autunno anche in periodi più siccitosi. È una specie molto comune e facile da riconoscere per alcune caratteristiche quali il peridio spesso, giallo con screpolature e squamette, la presenza di ife miceliari e l’assenza di uno pseudogambo. Tossico, causa sindrome gastroenterica incostante. -
2018.07 - Toscana - Tutor Alessandro
Alessandro F ha risposto alla discussione di Alessandro F in Funghi Trovati Anno 2018
Phallus impudicus L. : Pers.; Regione Toscana; Luglio 2018; Foto di Alessandro Francolini. Talvolta invasivi soprattutto nelle faggete. Sezione longitudinale di un ovolo. Si notano le rizomorfe, il peridio, la gleba verdastra e il bianco ricettacolo interno. Per la descrizione dettagliata si veda in altro post precedente Esemplare maturo con la gleba maleodorante che attira un nugolo di mosche A fianco dell'ovolo di destra si nota un giovane esemplare che sta finendo di lacerare il peridio (guscio dell'ovolo) prima di iniziare il suo sviluppo finale. Un lembo del peridio è ancora attaccato alla gleba. Gleba e mosche Ingrandimento in cui si nota la proboscide di alcune mosche sprofondata nella gleba -
2018.07 - Toscana - Tutor Alessandro
Alessandro F ha risposto alla discussione di Alessandro F in Funghi Trovati Anno 2018
Pluteus sp.; Regione Toscana; Luglio 2018; Foto di Alessandro Francolini. Su una radice muschiosa di Faggio. Senza microscopia è difficile stabilire con sicurezza di quale specie si tratti. -
2018.07 - Toscana - Tutor Alessandro
Alessandro F ha risposto alla discussione di Alessandro F in Funghi Trovati Anno 2018
Ganoderma carnosum Pat.; Regione Toscana; Luglio 2018; Foto di Alessandro Francolini. Forma del cappello da reniforme a irregolarmente circolare, con gambo più o meno laterale; tutti e tre gli esemplari in foto sono stati reperiti attorno al tronco di un Abete bianco; l’esemplare più grande ha diametro del cappello fino a 16 cm. Cappello da solcato (nell’esemplare più piccolo) a irregolarmente gibboso-tubercolato negli altri due. Colorazioni più o meno scure, anche nerastre, soprattutto al centro del cappello. Il simile Ganoderma lucidum, di dimensioni inferiori, cresce di preferenza presso latifoglie e raramente presso conifere, presenta la parte sterile più zonata e solcata, e ha colorazione più variegata e brillante. In letteratura vengono riportate altre piccole differenze a livello macroscopico: Ganodertma lucidum presenta solitamente un rialzamento (una sorta di umbone) sul cappello in corrispondenza dell’attacco del gambo, mentre in Ganoderma carnosum tale protuberanza è assente o meno evidente; i tubuli in Ganoderma lucidum non sono decorrenti sul gambo ma ne vengono comunque a contatto diretto mentre in Ganoderma carnosum i tubuli, oltre a non essere decorrenti, sono separati dal gambo da un piccolo solco. Infine il margine pileico di Ganoderma carnosum si presenta di solito assai più ampio e rotondeggiante. Il piccolo solco tra i tubuli e il gambo -
2018.07 - Toscana - Tutor Alessandro
Alessandro F ha risposto alla discussione di Alessandro F in Funghi Trovati Anno 2018
Neoboletus luridiformis (Rostk.) Gelardi, Simonini & Vizzini; Regione Toscana; Luglio 2018; Foto di Alessandro Francolini. = Boletus erythropus Persoon ss. Fries Buon commestibile dopo adeguata cottura che consente di eliminare alcune tossine termolabili. Tutto il carpoforo è virante al blu in maniera intensa (al taglio o anche alla pressione). Odore fruttato e sapore dolce. Dal (nuovo) Tutto Funghi, Scheda 206, Pag. 323: "Pur appartenendo a un Gruppo di Boletaceae critiche, per via del viraggio della carne, è abbastanza agevole riconoscerlo con sufficiente sicurezza in quanto è l'unico fungo boletoide con cuticola vellutata marrone, pori arancio-rossastri e gambo quasi interamente decorato da fine punteggiatura rossa. Nato incastrato alla base di un Faggio, tanto da sembrare lignicolo