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2018.10 - Toscana - Tutor Alessandro
Alessandro F ha risposto alla discussione di Alessandro F in Funghi Trovati Anno 2018
Stropharia aeruginosa (Curt. : Fr.) Quélet; Regione Toscana; Ottobre 2018; Foto di Alessandro Francolini. Dal (nuovo) Tutto Funghi, Scheda 148, Pag. 263: “Cresce in piccoli gruppi, indistintamente nei boschi, nei prati nelle brughiere e nei pascoli, su residui di legno marcescente, dalla fine della primavera sino all’autunno. Diffuso ma non molto comune. La presenza dell'anello ben visibile, la cuticola viscosa e verdastra, i residui persistenti del velo biancastro e il filo lamellare biancastro anche a maturità ne agevolano la determinazione. La simile Stropharia caerulea si differenzia per la presenza di sfumature giallastre persistenti sul cappello meno glutinoso, per l’evanescenza dei residui di velo e dell’anello e per le lamelle più scure con il filo concolore.” Esemplari fotografati sotto Abete bianco -
2018.10 - Toscana - Tutor Alessandro
Alessandro F ha risposto alla discussione di Alessandro F in Funghi Trovati Anno 2018
Stropharia caerulea Kreisel; Regione Toscana; Ottobre 2018; Foto di Alessandro Francolini. Bella specie di Stropharia, caratterizzata dal colore verde-celeste-violetto del cappello, con chiazzature gialle a maturità; gambo concolore con anellino fugace; lamelle inizialmente chiare poi brunastre per la maturazione delle spore; filo lamellare fertile e quindi concolore alle lamelle o addirittura più scuro nel caso in cui la maturazione delle spore avvenga prima sul filo che sulla faccia della lamella. Di solito il gambo è ricco di ife rizomorfe. Habitat preferenziale sotto faggio, ma presente anche sotto conifere. Sua simile è Stropharia aeruginosa con cappello dai toni blu-verdastri, con minori decolorazioni sul giallo e con presenza di residui velari biancastri; gambo con anello membranoso e abbastanza persistente; lamelle dal filo sterile e quindi sempre più biancastro rispetto alla faccia lamellare. Dal (nuovo) Tutto Funghi, Scheda 148, Pag. 263: “Il Genere Stropharia in Europa comprende una ventina di specie circa, con crescita terricola e lignicola, in alcuni casi fimicola, caratterizzate da carne omogenea, anello al gambo e sporata bruno-porpora-violacea.” Una coppia di esemplari reperiti presso Faggio -
2018.10 - Toscana - Tutor Alessandro
Alessandro F ha risposto alla discussione di Alessandro F in Funghi Trovati Anno 2018
Ganoderma lucidum (Curtis : Fr.) P. Karst.; Regione Toscana; Ottobre 2018; Foto di Alessandro Francolini. Fungo lignicolo inconfondibile per il suo aspetto generale (conosciuto popolarmente anche col nome di Fungo pipa), per la consistenza coriacea o addirittura legnosa e per la superficie sterile che, sia sul cappello che sul gambo, appare come una crosta lucida e brillante, come cosparsa di ceralacca, più o meno gibbosa; sul cappello sono presenti di solito delle marcate zonature e solcature concentriche. Tale crosta è resistente anche al calore e non si deteriora neanche se esposta alla fiamma di un fiammifero. Il suo colore va dal rosso al bruno, all’arancione per scurirsi a maturità. Pori piccoli e rotondi; superficie poroide color crema da giovane, color tabacco a maturità; si scurisce alla manipolazione o alla scalfittura. Dal (nuovo) Tutto Funghi, Scheda 24, Pag. 127: “Si tratta di un fungo molto vistoso: l’aspetto laccato e i colori vivi e brillanti suscitano la curiosità di tutti quelli che lo incontrano; molti lo raccolgono nei nostri boschi per usarlo come decorativo nei vasi o come soprammobile. In Oriente i cinesi lo chiamano Ling Zhi, ovvero potenza spirituale, i giapponesi Reishi e, in entrambi paesi è coltivato e viene commercializzato per uso medicinale poiché risulterebbe efficace (come altre specie del Genere Ganoderma) nella cura di molti mali. Sono in corso studi anche in Europa, in particolare in Spagna, per verificare l’effettiva efficacia terapeutica. Un suo simile è Ganoderma valesiacum, di colore più chiaro che predilige per la sua crescita il Larice, conifera di alta montagna; Ganoderma carnosum ha la superficie pileica più scura, è vistosamente più grande (30 cm) e cresce su conifere prediligendo l'Abete bianco." Un grosso esemplare, con cappello di 13 cm di larghezza massima; sovrastava un altro esemplare che stava ammuffendo; nati alla base di un Cerro -
2018.10 - Toscana - Tutor Alessandro
Alessandro F ha risposto alla discussione di Alessandro F in Funghi Trovati Anno 2018
Lactarius salmonicolor Heim & Leclair; Regione Toscana; Ottobre 2018; Foto di Alessandro Francolini. Si tratta di uno dei Lactarius a latice colorato sui toni arancio-rosso. Si può distinguere dai suoi simili analizzando con attenzione alcune caratteristiche: habitat esclusivo sotto Abete bianco; assenza di macchie o sfumature verdastre; zonature concentriche sul cappello poco evidenti o assenti; latice da arancio a arancio-rossastro (virante al rosso-vinoso dopo qualche ora dalla frattura) dal sapore mite fino ad amarognolo; presenza sul gambo di scrobicoli più o meno allungati; il colore “salmone” su tutto lo sporoforo gli ha dato il nome. Nei boschi misti può essere confuso con Lactarius deliciosus (che cresce sotto Pino; ha evidenti zonature concentriche sul cappello che di solito è di colore rosso-arancio; ha latice rosso-arancio dal sapore mite; presenta rare macchie verdi e limitatamente alle fratture), con Lactarius deterrimus (che è esclusivo del Peccio; si macchia nettamente di verde in modo spontaneo fin da giovane), con Lactarius semisanguifluus (che è esclusivo di Pino silvestre; ha cappello arancio più o meno incarnato che si macchia progressivamente di verde o di verde-bluastro; sul cappello ha zonature poco evidenti da giovane, più evidenti a maturità quando il cappello comincia ad assumere le tipiche sfumature verdastre; ha latice arancio che vira al rosso-vinoso dopo pochi secondi), con Lactarius sanguifluus (che è esclusivo di Pino; presenta lamelle di colore lilla-vinoso, latice e carne immutabili di colore rosso-violacei o rosso scuro, senza toni arancio; cappello e gambo inverdenti leggermente e soprattutto nelle fratture). -
2018.10 - Toscana - Tutor Alessandro
Alessandro F ha risposto alla discussione di Alessandro F in Funghi Trovati Anno 2018
Boletus edulis Bull. : Fr.; Regione Toscana; Ottobre 2018; Foto di Alessandro Francolini. Esemplare isolato, presso Faggio -
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Mucidula mucida (Schrad. : Fr.) Pat.; Regione Toscana; Ottobre 2018; Foto di Alessandro Francolini. = Oudemansiella mucida (Schrad. : Fr.) v.Höhnel Difficile confondere questa bella specie con altre. Cappello glutinoso di aspetto traslucido (ma sericeo e opaco a tempo molto secco); carne esigua ma di consistenza quasi gelatinosa; colorazione del cappello da bianco a bianco-avorio, ma anche grigiastro; lamelle spaziate, intervallate da lamellule, con filo dentellato; gambo sottile e rigido, biancastro sopra l’anello e più scuro (anche brunastro) al di sotto; anello anch’esso più o meno glutinoso. A ciò si aggiunge l’habitat: preferibilmente su legno morto di Faggio, ma anche come parassita su pianta viva. Talora anche su altre piante (Quercia e conifere). Crescita di solito cespitosa anche gregaria, raramente isolata. Prima serie; su una ceppa tagliata di Faggio: Particolare con anello in primo piano ******************* Seconda serie; ha colonizzato un ramo a terra di Faggio: **************** Terza serie; due cespi su altro ramo di Faggio a terra: -
2018.10 - Toscana - Tutor Alessandro
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Mycena rosea (Bulliard) Gramberg; Regione Toscana; Ottobre 2018; Foto di Alessandro Francolini. Nella foto con il caratteristico colore del cappello “rosa antico”. Mycena pura (con cui si può confondere) è più esile, ha colori variabilissimi sul cappello (bianco, grigio, rosato, violaceo, bluastro, ecc. ma non così “rosa antico”), ha gambo più corto, meno fragile. I caratteri microscopici sono (quasi) sovrapponibili e, dal volume “Mycena d'Europa” di Giovanni Robich, “non sempre consentono una netta distinzione fra Mycena pura e Mycena rosea. Tuttavia, il più delle volte, Mycena rosea ha un cappello più grande e il gambo più largo e più lungo di Mycena pura.” Dal (nuovo) Tutto Funghi, Scheda 86, Pag. 193: “La taglia, i cromatismi e il modo di crescere con cappello a lungo campanulato, la rendono in assoluto uno dei funghi più belli ed eleganti che si possono incontrare nel bosco.” -
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Infundibulicybe gibba (Pers. : Fr.) Harmaja; Regione Toscana; Ottobre 2018; Foto di Alessandro Francolini. = Clitocybe gibba (Pers. : Fr.) Kummer; Detto anche imbutino per la caratteristica forma imbutiforme del cappello. Ha dimensioni medio piccole arrivando il suo diametro pileico a 7-8 cm di diametro. La cuticola del cappello è liscia e feltrata, su varie tonalità del beige, mai bianca; le lamelle sono biancastre o crema chiaro, molto fitte e nettamente decorrenti sul gambo; il gambo è cilindrico, di solito non più lungo del diametro pileico, un poco ingrossato alla base dove è presente una zona feltrata biancastra; sempre alla base del gambo si nota spesso, una volta tolto dal terreno, una copiosa parte di substrato (foglie, residui vegetali e altro) inglobato dal suo micelio; la colorazione del gambo è leggermente più chiara di quella del cappello; la carne è elastica e tenace, bianca, fibrosa nel gambo, con odore di mandorle amare e sapore gradevole. Dal (nuovo) Tutto Funghi, Scheda 53, Pag. 157: “Si tratta di un buon commestibile ma è meglio utilizzare solo i cappelli. Si presta bene per la preparazione dei misti, specialmente quando scarseggiano altre specie più ricercate. Quando in cucina si impiega tale fungo nei misti, va tenuto presente che possiede carne elastica e tenace e che, come tutti gli altri funghi di consistenza simile, richiede tempi di cottura più lunghi; si consiglia quindi di precuocere per qualche minuto, prima di aggiungere esemplari di altre specie con carni più tenere. È un fungo di medie dimensioni; nonostante ciò è forse il più conosciuto di tutto il Genere Clitocybe perché è comune, abbondante e relativamente facile da riconoscere. La specie di Clitocybe che più gli si avvicina è senza dubbio Clitocybe costata che, morfologicamente ed ecologicamente, sembra quasi il suo sosia: si differenzia per il margine del cappello ornato da costolature a forma di “Y”, il gambo concolore al cappello e l’odore più marcato. Per distinguere con certezza le due specie si rende però necessario un test macrochimico: se mettiamo una goccia di idrossido di Potassio (KOH) sulla superficie del cappello di Clitocybe costata otteniamo una colorazione marrone scuro che non si verifica in Clitocybe gibba. La confusione più pericolosa avviene con Clitocybe phaeophtalma, fungo tossico, appena più esile, avente il cappello solo infossato al centro (ombelicato) e difficilmente imbutiforme; la carne ha però un cattivo e netto odore di rancido. Il nostro funghetto può essere confuso anche con Lepista inversa che cresce nel medesimo habitat ma che ha colori aranciati, margine del cappello involuto, lamelle che si staccano facilmente dalla trama del cappello, carne con odore fungino e sapore un po’ astringente.” -
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Alessandro F ha risposto alla discussione di Alessandro F in Funghi Trovati Anno 2018
Aureoboletus gentilis (Quél.) Pouzar; Regione Toscana; Ottobre 2018; Foto di Alessandro Francolini. Piccola, bella e non frequente boletacea. Riconoscibile facilmente per alcune caratteristiche quali: il contrasto tra il colore del cappello (da rosa carne a rosa crema, da rosa bruno a vagamente rossastro) e quello dell’imenoforo (sempre giallo oro in ogni stadio di crescita e immutabile al taglio o alla contusione); la carne immutabile al taglio sia nel gambo che nel cappello; l’habitat termofilo presso latifoglie (soprattutto Castagno e Quercia); la vischiosità della cuticola del cappello (che potrebbe ricordare quella di alcuni Suillus che però fruttificano sotto conifere); le dimensioni ridotte, con cappello che può arrivare a 7-8 cm di diametro e il gambo più lungo del diametro pileico, cilindrico e slanciato, talvolta sinuoso, di colore giallognolo all’apice e macchiato di bruno-rosato verso la base. In alcuni testi la sua presenza viene indicata come “avviso” di una possibile fruttificazione presente o imminente di Boletus reticulatus. -
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Amanita pantherina var. abietum (E.-J. Gilbert) Neville & Poumarat; Regione Toscana; Ottobre 2018; Foto di Alessandro Francolini. Rispetto alla specie tipo ha portamento decisamente più robusto, crescita prevalentemente montana, solitamente scarse o assenti rigature al margine del pileo, cappello bruno scuro e residui velari decisamente piatti e farinosi. Presso Abete bianco: -
2018.10 - Toscana - Tutor Alessandro
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Amanita pantherina (De Cand. : Fr.) Krombh.; Regione Toscana; Ottobre 2018; Foto di Alessandro Francolini. Fungo ubiquitario, assai comune. Molto velenoso. Cresce isolato o fortemente gregario, da giugno-luglio a novembre, al margine o nei boschi di aghifoglie e latifoglie; spesso invasivo. Caratterizzato dalla presenza di un anello posto nella parte medio-bassa del gambo, dalla volva aderente al bulbo, circoncisa e dissociata in due o tre cercini più o meno paralleli ed evidenti. Amanita simili possono essere: Amanita gemmata (ma con cappello giallo o giallo-ocraceo e non bruno), Amanita franchetii (che però ha velo generale giallastro e non bianco: quindi presenta verruche gialle sul cappello al contrario dell’Amanita pantherina che le presenta decisamente bianche; ha inoltre volva non circoncisa ma dissociata in fioccosità giallastre), Amanita rubescens (con l’anello a gonnellino e posto molto in alto sul gambo, con colori bruno-rossastri e con carne che vira al rossastro a contatto con l’aria mentre la carne di Amanita pantherina è bianca immutabile; ha infine volva non circoncisa ma dissociata in fioccosità rossastre). Come per Amanita muscaria può considerarsi “spia del porcino” perché ha lo stesso habitat. Dal (nuovo) Tutto Funghi, Scheda 119, Pag. 229: “Amanita pantherina è fungo velenoso, talora mortale. Provoca avvelenamento di tipo neurotropico simile, ma più grave, a quello provocato dall’Amanita muscaria. I sintomi compaiono da trenta minuti a tre ore dopo l’ingestione. I principi tossici colpiscono prevalentemente il sistema nervoso centrale.” In boschetto di latifoglie, con prevalenza di Cerro: -
2018.10 - Toscana - Tutor Alessandro
Alessandro F ha risposto alla discussione di Alessandro F in Funghi Trovati Anno 2018
Cantharellus subpruinosus Eyssart. & Buyck.; Regione Toscana; Ottobre 2018; Foto di Alessandro Francolini. Dal (nuovo) Tutto Funghi, Scheda 35, Pag. 138: “Cantharellus subpruinosus presenta inizialmente una sorta di pruina biancastra sul cappello e si macchia vistosamente su toni rosso-brunastri dopo manipolazione. Ottimo commestibile. Trova forti estimatori che lo preferiscono nettamente al più nobile Porcino. Viene impiegato in cucina in svariati modi: trifolato, con le lasagne, nel risotto, oppure conservato sottolio o sottaceto. Si presta invece male alla conservazione per essiccamento. Se surgelato crudo tende ad assumere una sgradevole amarescenza: per tale motivo ne consigliamo la surgelazione dopo adeguata, quanto opportuna, precottura.” In primo piano un esemplare con il cappello coperto di pruina biancastra -
2018.10 - Toscana - Tutor Alessandro
Alessandro F ha risposto alla discussione di Alessandro F in Funghi Trovati Anno 2018
Hypholoma fasciculare (Huds. : Fr.) Kumm.; Regione Toscana; Ottobre 2018; Foto di Alessandro Francolini. Fungo tossico. Colore del cappello che può variare dal giallastro-arancio al giallo zolfo (anche con sfumature verdastre); il centro del cappello presenta una colorazione più vivace sul bruno-arancio, mentre il margine è più pallido; lamelle giallo-verdastre (più chiare da giovane, poi più scure, grigio-verdastre fino a nerastre); sapore nettamente amaro. Confondibile con l'altrettanto tossico Hypholoma sublateritium che ha taglia maggiore, cappello e base del gambo di colore simile a quello dei mattoni (rosso-laterizio; da cui il nome) e lamelle giallo-grigiastre e poi olivastre. Il commestibile (con cautela) Hypholoma capnoides ha carne dolce e non amara, le sue lamelle non hanno tonalità giallo-verdastre e il cappello ha cromatismi più caldi (giallo-aranciati, con centro rossastro). Dal (nuovo) Tutto Funghi, Scheda 150, Pag. 265: “Capita di trovare Hypholoma fasciculare nello stesso ceppo assieme a esemplari di Armillaria mellea: un motivo in più per aprire bene gli occhi nella determinazione.” Un cespo di Hypholoma fasciculare fotografato in faggeta -
2018.10 - Toscana - Tutor Alessandro
Alessandro F ha risposto alla discussione di Alessandro F in Funghi Trovati Anno 2018
Marasmius oreades (Bolt. : Fr.) Fr.; Regione Toscana; Ottobre 2018; Foto di Alessandro Francolini. Chiamato volgarmente “gambe secche” per la caratteristica tenacità del gambo (pieno e quasi legnoso). Ottimo commestibile... per i raccoglitori pazienti, viste le sue piccole dimensioni. Igrofano, con cappello color ocra-isabella a secco, brunastro a tempo umido; lamelle libere, rade, larghe e sinuose; odore gradevole come di mandorle amare (dovuto alla presenza di infinitesime tracce di acido cianidrico, che non pregiudicano la sua ottima commestibilità) e sapore dolciastro che ricorda la nocciola. Gli è simile Marasmius collinus (dalla commestibilità non del tutto accertata e quindi sconsigliabile) che si distingue macroscopicamente per il gambo più esile e meno tenace, fistoloso o più o meno cavo, per la carne dall’odore poco gradevole (con componenti agliacee o di gomma-caucciù o di Scleroderma), per le lamelle più fitte. Dal (nuovo) Tutto Funghi, Scheda 81, Pag. 188: “È una specie che ha la capacità di essere reviviscente: la carne secca fatta rinvenire con l’acqua riprende la sua consistenza originale, mantenendo il suo profumo, il sapore e le caratteristiche organolettiche.” -
2018.10 - Toscana - Tutor Alessandro
Alessandro F ha risposto alla discussione di Alessandro F in Funghi Trovati Anno 2018
Macrolepiota procera (Scop. : Fr.) Sing.; Regione Toscana; Ottobre 2018; Foto di Alessandro Francolini. Dal (nuovo) Tutto Funghi, Scheda 98, Pag. 206: “Non confonderlo con Chlorophyllum rhacodes, tossico, con squamule fortemente infisse nel derma del cappello (dette “a tegola”), con viraggio all’arancione e poi al brunastro della carne esposta, laddove corrosa o tagliata. È prudente non mangiare Macrolepiota il cui diametro sia inferiore a 8 cm per non confonderle con le Lepiota del Gruppo helveola, o altre velenose o mortali. Macrolepiota procera essendo uno dei colossi del bosco, difficilmente può essere confuso con le piccole Lepiota. Per la misura si fa riferimento al fungo adulto e quindi con il cappello completamente aperto.” In veste di "Mazza di tamburo" -
2018.10 - Toscana - Tutor Alessandro
Alessandro F ha risposto alla discussione di Alessandro F in Funghi Trovati Anno 2018
Lycoperdon perlatum Pers. : Pers.; Regione Toscana; Ottobre 2018; Foto di Alessandro Francolini. È tra le “vescie” quella più facile da incontrare essendo ubiquitaria, terricola ma non di rado reperita su residui legnosi in decomposizione e, raramente, su pigne. Gli aculei conici (alti fino a 2 mm soprattutto all’apice dell’esoperidio) sono contornati alla base da piccole verruchine o da aculei più tozzi che permangono anche dopo la caduta degli aculei più grandi: ne risulta una caratteristica areolatura a maglie pseudo-poligonali. Commestibile, come le sue congeneri, quando la gleba è ancora perfettamente bianca. Dal (nuovo) Tutto Funghi, Scheda 226, Pag. 347: “Si tratta di una specie polimorfa ma, nel contempo, molto costante nel presentare aculei conici. Questa caratteristica è davvero la più importante per una corretta determinazione ed è apprezzabile anche in esemplari vetusti, laddove si possono individuare le cicatrici circolari lasciate dopo la caduta degli aculei. Benché non sia tossico dal punto di vista alimentare, si ritiene utile citare un’allergia presente in letteratura medica, chiamata Lycoperdonosi. Si tratta di una polmonite allergica dovuta all’inalazione, fortuita o voluta, di buone quantità di polvere sporale.” Aculei conici. Quelli più grandi, una volta asportati, lasciano intravedere delle areolature contornate da una coroncina di piccole verruche -
2018.09 - Trentino - Tutor Pietro Curti
Alessandro F ha risposto alla discussione di Pietro Curti in Funghi Trovati Anno 2018
Boletus pinophilus Pilát & Dermek; Regione Trentino; Settembre 2018; Foto di Alessandro Francolini. Giovane esemplare con il gambo tipicamente obeso Esemplare di medie dimensioni *********************** Un gruppo di Boletus pinophilus accanto a una discreta fruttificazione di Clitopilus prunulus considerati anch'essi, non a caso, "spie del porcino" -
2018.09 - Trentino - Tutor Pietro Curti
Alessandro F ha risposto alla discussione di Pietro Curti in Funghi Trovati Anno 2018
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2018.09 - Trentino - Tutor Pietro Curti
Alessandro F ha risposto alla discussione di Pietro Curti in Funghi Trovati Anno 2018
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2018.09 - Trentino - Tutor Pietro Curti
Alessandro F ha risposto alla discussione di Pietro Curti in Funghi Trovati Anno 2018
Russula nana Killerm.; Regione Trentino; Settembre 2018; Foto di Alessandro Francolini. È una Russula con sapore subito acre della carne, molto simile alla Russula emetica; ne differisce per le piccole dimensioni con un cappello che raggiunge al massimo i 4 cm di diametro, per il gambo tozzo e claviforme, bianco ma ingrigente, per il colore del cappello di un bel rosso vivo ma più scuro al centro e per l’habitat: cresce infatti anche decisamente gregaria nei prati alpini al di sopra del limite vegetazionale arboreo, tra i 2000 e i 2500 metri, spingendosi fino a quote di 2700 metri. Su prato alpino a 2300 metri. Presso la Baita Segantini, sopra Passo Rolle. -
2018.09 - Trentino - Tutor Pietro Curti
Alessandro F ha risposto alla discussione di Pietro Curti in Funghi Trovati Anno 2018
Amanita muscaria (L. : Fr.) Lam.; Regione Trentino; Settembre 2018; foto di Alessandro Francolini. L'anello dell'esemplare più sviluppato è stato elasticamente teso e deformato dal cappello della giovane Amanita muscaria che gli è cresciuta a stretto contatto Lo stesso gruppetto di Amanita muscaria fotografato 2 giorni dopo: il suddetto anello si è lacerato sotto la spinta del cappello sottostante che, sviluppandosi e distendendosi, è passato dalla conformazione emisferica a quella piano-convessa. Il cappello dell'esemplare più alto è passato dal profilo convesso a quello appianato. ***************************** Folto gruppo di Amanita muscaria ("spia del porcino"), assieme a un giovane Boletus edulis -
2018.09 - Trentino - Tutor Pietro Curti
Alessandro F ha risposto alla discussione di Pietro Curti in Funghi Trovati Anno 2018
Pseudohydnum gelatinosum (Scop. : Fr.) Karsten; Regione Trentino; Settembre 2018; Foto di Alessandro Francolini -
2018.10 - Toscana - Tutor Alessandro
Alessandro F ha postato un topic nell'area Funghi Trovati Anno 2018
Buoni ritrovamenti Alessandro ******************** Indice della Toscana, mese di Ottobre 2018, totale n° 38 specie Amanita citrina (Schaeffer) Persoon; Post # 25 Amanita muscaria (L. : Fr.) Lam.; Post # 23 Amanita pantherina var. abietum (E.-J. Gilbert) Neville & Poumarat; Post # 8 Amanita pantherina (De Cand. : Fr.) Krombh.; Post # 7 Amanita rubescens (Pers. : Fr.) S.F. Gray; Post # 24 Aureoboletus gentilis (Quél.) Pouzar; Post # 9 Boletus aereus Bull. : Fr.; Post # 26; 39 Boletus edulis Bull. : Fr.; Post # 13 Cantharellus subpruinosus Eyssart. & Buyck.; Post # 6 Clitocybe nebularis (Batsch : Fr.) Kummer; Post # 21 Cortinarius ionochlorus R. Maire; Post # 37 Craterellus cornucopioides (L. : Fr.) Pers.; Post # 29 Entoloma sinuatum (Bull.) P. Kumm. = Entoloma lividum (Bull.) Quélet; Post # 27 Ganoderma lucidum (Curtis : Fr.) P. Karst.; Post # 15 Hebeloma crustuliniforme (Bulliard) Quélet; Post # 38 Hydnum repandum L. : Fr.; Post # 20 Hygrocybe conica var. conica (Schaeffer : Fries) P. Kummer; Post # 34 Hygrophorus russula (Schaeff. : Fr.) Kauffman; Post # 30 Hypholoma fasciculare (Huds. : Fr.) Kumm.; Post # 5 Infundibulicybe geotropa (Bull. : Fr.) Harmaja = Clitocybe geotropa (Pers. : Fr.) Kummer; Post # 35 Infundibulicybe gibba (Pers. : Fr.) Harmaja = Clitocybe gibba (Pers. : Fr.) Kummer; Post # 10 Laccaria amethystina (Huds.) Cooke; Post # 22 Lactarius salmonicolor Heim & Leclair; Post # 14 Lycoperdon excipuliforme (Scop. : Pers.) Pers. = Calvatia excipuliformis (Scop. : Pers.) Perdeck; Post # 19 Lycoperdon perlatum Pers. : Pers.; Post # 2 Macrolepiota procera (Scop. : Fr.) Sing.; Post # 3 Marasmius oreades (Bolt. : Fr.) Fr.; Post # 4 Meripilus giganteus (Pers. : Fr.) Karsten; Post # 40 Mucidula mucida (Schrad. : Fr.) Pat. = Oudemansiella mucida (Schrad. : Fr.) v.Höhnel; Post # 12 Mycena pura (Pers. : Fr.) P. Kummer; Post # 18 Mycena rosea (Bulliard) Gramberg; Post # 11 Russula cyanoxantha (Schaeff.) Fr.; Post # 32 Stropharia aeruginosa (Curt. : Fr.) Quélet; Post # 17 Stropharia caerulea Kreisel; Post # 16 Tricholoma acerbum (Bull. : Fr.) Quélet; Post # 33 Tricholoma columbetta (Fr. : Fr.) Kummer; Post # 36 Tricholoma saponaceum (Fr. : Fr.) Kummer; Post # 28 Tricholoma sejunctum (Sow. : Fr.) Quél.; Post # 31 -
2018.09 - Toscana - Tutor Alessandro
Alessandro F ha postato un topic nell'area Funghi Trovati Anno 2018
Buoni ritrovamenti Alessandro *********************** Indice della Toscana, mese di Settembre 2018, totale n° 1 specie Leucoagaricus barssii (Zeller) Vellinga = Leucoagaricus macrorhizus (Locq.) ex E. Horak; Post # 2 -
2018.08 - Toscana - Tutor Alessandro
Alessandro F ha risposto alla discussione di Alessandro F in Funghi Trovati Anno 2018
Boletus edulis Bull.: Fr.; Regione Toscana; Agosto 2018; Foto di Alessandro Francolini. Presso Abies alba (Abete bianco) ********************************** Indice della Toscana, mese di Agosto 2018, totale n° 32 specie Amanita excelsa (Fr. : Fr.) Bertill.; Post # 12 Amanita phalloides (Vaill. ex Fr.) Link; Post # 19; 35 Amanita rubescens Pers. : Fr.; Post # 40; 44 Amanita spadicea Pers.; Post # 13; 33 Aureoboletus gentilis (Quél.) Pouzar; Post # 29 Boletus edulis Bull.: Fr.; Post # 38; 47 Boletus reticulatus Schaeff. = Boletus aestivalis (Paulet) Fr.; Post # 8; 23; 24; 30 Butyriboletus regius (Krombh.) D. Arona & J.L. Frank = Boletus regius Krombh.; Post # 18 Butyriboletus subappendiculatus (Dermek, Lazebn. & J. Veselský) Arora & J.L. Frank = Boletus subappendiculatus Dermek, Lazebn. & J. Veselský; Post # 14 Caloboletus calopus (Pers.) Vizzini = Boletus calopus Pers. : Fr.; Post # 7; 27 Calocera viscosa (Pers. : Fr.) Fr.; Post # 3 Cantharellus friesii Welw. & Curr.; Post # 17 Coltricia perennis (L. : Fr.) Murrill; Post # 16 Craterellus cornucopioides (L. : Fr.) Pers.; Post # 2 Daedaleopsis confragosa (Bolt. : Fr.) Schröter; Post # 46 Daedaleopsis tricolor (Bull.) Bondartsev & Singer; Post # 28 Gyroporus castaneus (Bull. : Fr.) Quélet; Post # 41 Gyroporus cyanescens (Bull. : Fr.) Quélet; Post # 9 Hydnum repandum L. : Fr.; Post # 37 Hymenopellis radicata (Relhan : Fr.) R.H. Petersen = Xerula radicata (Relhan : Fr.) Dörfelt; Post # 21 Macrolepiota procera (Scop. : Fr.) Sing.; Post # 42 Mutinus caninus (Huds. : Fr.) Fr.; Post # 15 Neoboletus luridiformis (Rostk.) Gelardi, Simonini & Vizzini = Boletus erythropus Persoon ss. Fries; Post # 6; 36 Oudemansiella mucida (Schrad.: Fr.) v.Höhnel = Mucidula mucida (Schrad.) Pat.; Post # 39 Phallus impudicus L. : Pers.; Post # 11; 20 Russula cyanoxantha (Schaeff.) Fr.; Post # 45 Russula rosea Pers. = Russula lepida (Fr. : Fr.) Fr. ; Post # 31 Russula vesca Fries; Post # 25 Russula virescens (Scaeff.) Fr.; Post # 10; 26; 34 Strobilomyces strobilaceus (Scop. : Fr.) Berkeley; Post # 4; 22 Tapinella atrotomentosa (Batsch : Fr.) Šutara = Paxillus atrotomentosus (Batsch : Fr.) Fr.; Post # 32; 43 Xerocomellus armeniacus (Quél.) Šutara = Xerocomus armeniacus (Quél.) Quél.; Post # 5