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Alessandro F

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Tutti i contenuti di Alessandro F

  1. Daedaleopsis confragosa (Bolt. : Fr.) Schröter; Regione Toscana; Agosto 2018; Foto di Alessandro Francolini. Lignicolo annuale, conformato a mensola più o meno semicircolare di dimensioni fino a 15 cm e oltre; isolato o gregario, anche imbricato; solitamente con la parte superiore (sterile) appiattita o leggermente convessa, glabra, zonata e solcata, di colore variabile: da beige a ocra, da bruno a bruno-rossastro senza tuttavia assumere tonalità troppo accese o brillanti. L’imenoforo è costituito tubuli e da pori; questi si presentano in varie forme: da rotondi ad allungati, talvolta più o meno labirintiformi ma di solito senza assumere una conformazione lamellare. La superficie poroide ha colore da biancastro a ocraceo e si macchia di rosa alla contusione. Confondibile con Daedaleopsis tricolor che ha dimensioni più contenute, colori rossastri più brillanti e accesi e pori solitamente così allungati da sembrare vere e proprie lamelle caratteristicamente dicotomiche. Mensola solcata-zonata, colori da beige-ocra a bruno-rossastro "opaco"; margine biancastro Superficie poroide da biancastra a brunastra Oltre al bianco e al bruno, nelle zone contuse si può notare un leggero viraggio al rosa Il bell'effetto geometrico dei pori, di forma irregolare: da rotondi a radialmente un poco allungati
  2. Russula cyanoxantha (Schaeff.) Fr.; Regione Toscana; Agosto 2018; Foto di Alessandro Francolini. Come suggerisce il nome (dal greco kyanos = azzurro e xanthós = giallo), la gamma cromatica del suo cappello è molto ampia: dal viola al verde, attraverso tonalità bluastre o giallastre; anche se esemplari giovani possono presentare colorazioni uniformi di ciclamino. Tali colorazioni in genere sono presenti e frammiste nello stesso esemplare creando un aspetto cromatico come metallizzato. La cuticola è parzialmente separabile (per 2 quinti del raggio) e la carne sottostante ha tonalità lilacine. Gambo e lamelle sono bianchi, con qualche macchia rugginosa in vecchiaia. Carne bianca dal sapore dolce come di nocciola. Cresce dall’estate al tardo autunno nei boschi di latifoglie. Caratteristica distintiva sono le lamelle lardacee. Dal (nuovo) Tutto Funghi, Scheda 159, Pag. 275: “Il colore violetto della carne sotto la cuticola non è un carattere valido per la determinazione in quanto non esclusivo di questa specie. La consistenza definita lardacea delle lamelle indica l’estrema difficoltà nello spezzarle con la pressione di un dito, piegandosi invece come fossero di lardo. Nelle altre specie di Russula le lamelle si rompono in modo più o meno evidente.”
  3. Amanita rubescens (Pers. : Fr.) S.F. Gray; Regione Toscana; Agosto 2018; Foto di Alessandro Francolini. Robusta Amanita dal cappello rossastro, rosso-brunastro, rivestito di piccole scaglie acute che si stagliano sul fondo per il loro colore grigio, grigio-rosato; anello carnoso, ampio e a gonnellino, striato sulla faccia esterna e posizionato in alto sul gambo; gambo che si allarga verso la base quasi bulbosa, bianco in alto e poi sfumato di rosa scendendo verso la base. La carne è biancastra ma tende ad arrossarsi nelle ferite e nelle contusioni. La volva non è ben visibile: il velo generale alla base si frammenta fin da giovane, lasciando alla base del gambo soltanto residui in forma di protuberanze più o meno accentuate. Contiene tossine termolabili. Dal (nuovo) Tutto Funghi, Scheda 121, Pag. 231: “Discreto commestibile da consumare cotto, contiene tossine termolabili che si disgregano e svaniscono con adeguata cottura. Cotto alla griglia risulterebbe quasi crudo nelle parti interne, con conseguente grave rischio di intossicazioni con sindrome emolitica.”
  4. Tapinella atrotomentosa (Batsch : Fr.) Šutara; Regione Toscana; Agosto 2018; Foto di Alessandro Francolini. = Paxillus atrotomentosus (Batsch : Fr.) Fr. Cuticola asciutta finissimamente vellutata Orlo pileico involuto; lamelle ricche di anastomosi e forcature soprattutto in vicinanza del gambo su cui decorrono per un discreto tratto. Gambo tozzo, eccentrico, coperto di peluria bruno-scura che al tatto ricorda il velluto L'imenoforo negli esemplari giovani è giallastro ma si macchia di bruno alla manipolazione. Negli esemplari adulti diviene comunque color ocra-bruno in seguito alla maturazione delle spore
  5. Macrolepiota procera (Scop. : Fr.) Sing.; Regione Toscana; Agosto 2018; Foto di Alessandro Francolini. Dal (nuovo) Tutto Funghi, Scheda 98, Pag. 206: “Non confonderlo con Chlorophyllum rhacodes, tossico, con squamule fortemente infisse nel derma del cappello (dette “a tegola”), con viraggio all’arancione e poi al brunastro della carne esposta, laddove corrosa o tagliata. È prudente non mangiare Macrolepiota il cui diametro sia inferiore a 8 cm per non confonderle con le Lepiota del Gruppo helveola, o altre velenose o mortali. Macrolepiota procera, essendo uno dei colossi del bosco, difficilmente può essere confuso con le piccole Lepiota. Per la misura si fa riferimento al fungo adulto e quindi con il cappello completamente aperto.” Esemplari reperiti sotto Abete rosso
  6. Gyroporus castaneus (Bull. : Fr.) Quélet; Regione Toscana; Agosto 2018; Foto di Alessandro Francolini Dal (nuovo) Tutto Funghi, Scheda 187, Pag. 304: “La carne bianca, pressoché immutabile, avvicina questa Boletacea alla Sezione Edules dei Boletus, oltre all’aspetto generale, ai cromatismi, alla tomentosità della cuticola e al candore dei pori all’esordio; caratteri che possono trarre in inganno il principiante. Le dimensioni minute e il gambo liscio, coriaceo e cassante, ricco di cavernosità al suo interno, aiutano notevolmente a sgombrare il campo da eventuali dubbi interpretativi. Responsabile di sindrome gastroenterica incostante.” Gambo liscio, senza alcuna traccia di reticolo; dello stesso colore del cappello. Tubuli liberi al gambo. La superficie poroide è bianca nei giovani esemplari, ma diviene giallognola quando maturano le spore. La sua sporata è infatti di color giallo pallido in massa. Gambo cavernoso al suo interno (e, in questo caso, anche ben visitato dai vermi...)
  7. Boletus edulis Bull.: Fr.; Regione Toscana; Agosto 2018; Foto di Alessandro Francolini. Chi non lo conoscesse può consultare il (nuovo) Tutto Funghi, Scheda 207, Pag. 324. Presso Castagno misto Faggio In faggeta pura
  8. Hydnum repandum L. : Fr.; Regione Toscana; Agosto 2018; Foto di Alessandro Francolini. Si tratta del comune e noto “Steccherino dorato” o “Dentino dorato” che deve il suo nome al colore generale e all’imenoforo ad aculei. Dal (nuovo) Tutto Funghi, Scheda 22, Pag. 125: “Buono da giovane, liberato dagli aculei amarognoli. Gli esemplari maturi sono amari e indigesti. Si presta alla conservazione sott’olio. Lo “Steccherino dorato” come viene volgarmente chiamato, è un fungo comune, diffuso e ampiamente raccolto dall’inizio dell’estate fino ad autunno inoltrato. Nelle zone temperate, in assenza di gelo e neve, è possibile raccogliere questa specie fino a dicembre e gennaio. Fungo molto facile da determinare e riconoscere, la presenza degli aculei sotto il cappello è un carattere molto semplice da osservare. Non esistono funghi ad idni tossici, taluni sono solamente coriacei e legnosi, altri amarescenti, per cui indigesti e comunque immangiabili. A prima vista, forse per il suo colore, può essere scambiato per il Cantharellus cibarius, ma quest’ultimo ha delle pseudolamelle (pliche lamellari) e non gli aculei. Altra confusione possibile è con Albatrellus confluens, anch'esso però ha un diverso imenoforo (pori e non aculei). Può essere confuso con l'Hydnum rufescens, più piccolo e di colore rossastro o aranciato, con aculei non decorrenti, commestibile di minor pregio. Hydnum albidum, bianco, crescente sotto conifera, appena ingiallente, fungo che tende ad inglobare lettiere e terriccio in modo notevole, con spore più piccole, sempre commestibile, anche se difficilmente recuperabile quando totalmente intriso di terra e aghi.”
  9. Neoboletus luridiformis (Rostk.) Gelardi, Simonini & Vizzini; Regione Toscana; Agosto 2018; Foto di Alessandro Francolini. = Boletus erythropus Persoon ss. Fries
  10. Amanita phalloides (Vaill. ex Fr.) Link; Regione Toscana; Agosto 2018; Foto di Alessandro Francolini.
  11. Russula virescens (Scaeff.) Fr.; Regione Toscana; Agosto 2018; Foto di Alessandro Francolini.
  12. Amanita spadicea Pers.; Regione Toscana; Agosto 2018; Foto di Alessandro Francolini.
  13. Tapinella atrotomentosa (Batsch : Fr.) Šutara; Regione Toscana; Agosto 2018; Foto di Alessandro Francolini. = Paxillus atrotomentosus (Batsch : Fr.) Fr. Fungo molto grande (il cappello può raggiungere anche i 30 cm di diametro) e carnoso con caratteristiche inconfondibili: orlo pileico sempre molto involuto tranne in piena maturità; cuticola feltrato-vellutata e asciutta di colore che può variare dal bruno-tabacco al marrone, anche con sfumature verdastre; lamelle anastomosato-congiunte in vicinanza del gambo, forcate altrove, comunque decorrenti sul gambo e facilmente separabili dalla carne del cappello; il colore delle lamelle è giallastro nei giovani esemplari per diventare ocraceo a maturità (per la maturazione delle spore, in quanto specie ocrosporea); infine il gambo è corto e tozzo (anche laterale), ricoperto da una fitta peluria bruno-nerastra molto fine che al tatto può ricordare il velluto. È specie saprotrofa, su ceppaie o su radici di conifera. Dal (nuovo) Tutto Funghi, Scheda 182, Pag. 299: “Non commestibile: i suoi caratteri organolettici, poco gradevoli, si accentuano addirittura nella fase di cottura. Le sue caratteristiche così peculiari ne rendono quasi impossibile la confusione con un’altra specie.”
  14. Russula rosea Pers.; Regione Toscana; Agosto 2018; Foto di Alessandro Francolini. = Russula lepida (Fr. : Fr.) Fr. È una Russula comune, reperibile in boschi caldi e asciutti sia presso latifoglie (Castagno, Quercia e Faggio in particolare) che presso conifere (Pino in particolare). Carattere distintivo è il sapore: fruttato-mentolato e “rinfrescante” (comune solo alla Russula albonigra che però si presenta con caratteristiche morfocromatiche completamente differenti). Russula rosea ha cappello opaco (per la cuticola secca, vellutata e, a volte, come cosparsa di polvere di gessetto rosso), dal bel colore rosa o rosa-rosso fino a rosso carminio con eventuali macchie decolorate giallastre; la carne è bianca ma rossastra subito al di sotto della cuticola pileica che è separabile con difficoltà dal cappello; il gambo è sovente clavato o ingrossato alla base, di rado interamente bianco, più frequentemente con sfumature rosate o rossastre soprattutto nella metà inferiore. Lamelle con filo intero e di solito tipicamente sfumato di rosso in vicinanza dell’orlo del cappello; lamellule generalmente assenti. Altra caratteristica importante da considerare è la durezza della sua carne (soprattutto negli esemplari giovani) unita alla notevole consistenza “gessosa-cassante” che, pur essendo tipica del Genere Russula, in questa specie è emblematica. La sporata è di colore crema pallido. Il cappello dell'esemplare più grande è cosparso di una finissima pruina che può ricordare la polvere di un gessetto colorato Lamelle fragili, soprattutto nell'esemplare maturo Cuticola difficilmente separabile dalla carne del cappello; la carne è bianca ma rossastra subito sotto la cuticola Sporata color crema chiaro (Codice Romagnesi IIa)
  15. Boletus reticulatus Schaeff.; Regione Toscana; Agosto 2018; Foto di Alessandro Francolini. = Boletus aestivalis (Paulet) Fr. Sotto Castagno. Zona collinare piuttosto secca (per non dire "riarsa"). Ultima pioggia caduta il 7 Agosto (11 giorni fa; pioggia abbondante); la pioggia precedente risale (ma molto esigua, quasi inconsistente!) al 27 Luglio. Sullo sfondo si nota un funghetto (sfuocato e giallognolo) che fa capolino: si tratta di uno degli Aureoboletus gentilis di cui ci sono le foto nel post precedente; la "voce" che tali funghetti possano considerarsi "spie del porcino" ha, in questo caso, sicura conferma
  16. Aureoboletus gentilis (Quél.) Pouzar; Regione Toscana; Agosto 2018; Foto di Alessandro Francolini. Piccola, bella e non frequente boletacea. Riconoscibile facilmente per alcune caratteristiche quali: il contrasto tra il colore del cappello (da rosa carne a rosa crema, da rosa bruno a vagamente rossastro) e quello dell’imenoforo (sempre giallo oro in ogni stadio di crescita e immutabile al taglio o alla contusione); la carne immutabile al taglio sia nel gambo che nel cappello; l’habitat termofilo presso latifoglie (soprattutto Castagno e Quercia); la vischiosità della cuticola del cappello (che potrebbe ricordare quella di alcuni Suillus che però fruttificano sotto conifere); le dimensioni ridotte, con cappello che può arrivare a 7-8 cm di diametro e il gambo più lungo del diametro pileico, cilindrico e slanciato, talvolta sinuoso, di colore giallognolo all’apice e macchiato di bruno-rosato verso la base. In alcuni testi la sua presenza viene indicata come “avviso” di una possibile fruttificazione presente o imminente di Boletus reticulatus. Nessun viraggio né al taglio né alla contusione
  17. Daedaleopsis tricolor (Bull.) Bondartsev & Singer; Regione Toscana; Agosto 2018; Foto di Alessandro Francolini. Bellissimo lignicolo dai colori rossastri sulla parte sterile e dall'imenoforo particolare. Specie annuale, si presenta a forma di mensola semicircolare con dimensioni che variano da pochi cm fino a 15 cm di larghezza e con spessore fino a 3 cm nel punto in cui aderisce al supporto legnoso. La superficie sterile è glabra, finissimamente vellutata e concentricamente zonata; passando un dito su tale superfice si apprezza anche la sua solcatura; brunastra all'inizio, può diventare di un bel rosso scuro a maturità con zonature di un rosso più scuro o nerastro. Imenoforo da grigiastro a bruno-ocraceo, con presenza di pori angolosi e sinuosi solo nella parte centrale; allontanandosi dal centro i pori si allungano fino a trasformarsi in lamelle che si biforcano tipicamente in altre due lamelle che a loro volta possono ripetere la biforcazione più volte proseguendo verso il margine (lamelle dicotomiche). La superficie poroide si macchia alla contusione assumendo colorazioni rosate o rosa-brunastre più o meno scure. Può confondersi con Daedaleopsis confragosa che ha imenoforo formato da pori più o meno allungati, talvolta labirintiformi; le sue mensole sono più grandi ma hanno colorazioni più smorte: dall’ocraceo fino al bruno o al bruno-rossastro ma mai “acceso”. Nutrita colonia su un tronco caduto e muschioso Imenoforo con pori trasformati in lamelle dicotomiche; nelle zone contuse si notano macchie più o meno a tonalità rosata Mensole imbricate, osservate dalla parte degli imenofori La bella geometria dell'imenoforo ricorda un "artistico lavoro" ad intaglio nel legno
  18. Caloboletus calopus (Pers.) Vizzini; Regione Toscana; Agosto 2018; Foto di Alessandro Francolini. = Boletus calopus Pers. : Fr.
  19. Russula virescens (Scaeff.) Fr.; Regione Toscana; Agosto 2018; Foto di Alessandro Francolini. Sotto Castagno. Zona collinare piuttosto secca (per non dire "riarsa")
  20. Russula vesca Fries; Regione Toscana; Agosto 2018; Foto di Alessandro Francolini. Le colorazioni tipiche di questa ottima Russula commestibile vanno da un bel vinoso-bruno per gli esemplari sotto conifera al rosa-lilacino per quelli sotto latifoglia. La cuticola è asportabile per due quinti del raggio, lasciando intravedere la carne bianca sottostante. Lamelle poco decorrenti, fitte e strette, un po’ lardacee in gioventù, bianche ma macchiate di ruggine o giallastro in vecchiaia o per manipolazione. Dal (nuovo) Tutto Funghi, Scheda 161, Pag. 277: “Per la colorazione pileica, la tendenza a macchiarsi di giallo-brunastro nelle zone manipolate a lungo, la sporata bianca e il sapore interamente dolce ricordante la nocciola, è una Russula di facile identificazione. Le forme decolorate al nocciola (fo. avellanea) si possono confondere con R. heterophylla fo. adusta ma il portamento più massiccio di quest'ultima, le colorazioni toccate o macchiate di bronzo, le lamelle decorrenti e biforcate all'inserzione bastano per distinguerla sul campo. Nella sua forma verde (R. vesca fo. viridata) può essere confusa con le Griseinae , ma la sporata bianca di R. vesca le esclude a priori. La caratteristica della cuticola che si ritrae lasciando intravedere le lamelle, è ritenuta oggigiorno elemento poco attendibile e non prerogativo.” Sotto Castagno. Zona collinare piuttosto secca (per non dire "riarsa") Cuticola che non arriva a coprire il margine del cappello
  21. Boletus reticulatus Schaeff.; Regione Toscana; Agosto 2018; Foto di Alessandro Francolini. = Boletus aestivalis (Paulet) Fr. Alcuni esemplari fotografati sotto Faggio
  22. Boletus reticulatus Schaeff.; Regione Toscana; Agosto 2018; Foto di Alessandro Francolini. = Boletus aestivalis (Paulet) Fr. Esemplari reperiti sotto Castagno-misto Faggio
  23. Strobilomyces strobilaceus (Scop. : Fr.) Berkeley; Regione Toscana; Agosto 2018; Foto e commento di Alessandro Francolini. Esemplare di medie dimensioni Esemplare di grandi dimensioni Particolare dell'imenoforo; i pori sono angolosi e grandi in vicinanza del gambo; viceversa si rimpiccioliscono assai in vicinanza del margine del cappello
  24. Hymenopellis radicata (Relhan : Fr.) R.H. Petersen; Regione Toscana; Ottobre 2016; Foto di Alessandro Francolini. = Xerula radicata (Relhan : Fr.) Dörfelt Tipica soprattutto del faggio; con la caratteristica di avere gambo lunghissimo rispetto al cappello: anche 15 (20) cm nella parte esposta all’aria e altrettanto nella parte sotterranea (da cui il nome); odore e sapore non caratteristici. Dal (nuovo) Tutto Funghi, Scheda 89, Pag. 196 “La superficie del cappello, inizialmente liscia, diviene presto grinzosa in senso radiale, quasi venata, vischiosa e lucente con tempo umido e opaca, asciutta con tempo secco. Xerula pudens condivide lo stesso habitat, ha una forma molto simile, stesso gambo a lungo interrato con una specie di fittone, ma ha un cappello feltrato, mai vischioso, un gambo finemente vellutato e sapore leggermente amaro.”
  25. Phallus impudicus L. : Pers.; Regione Toscana; Agosto 2018; Foto di Alessandro Francolini. Primo piano dell'anellino che rappresenta l'apice del ricettacolo
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