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Alessandro F

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  1. Scutiger pes-caprae (Pers. : Fr.) Bondartsev & Singer; Regione Toscana; Luglio 2018; Foto di Alessandro Francolini. = Albatrellus pes-caprae (Pers. : Fr.) Pouzar La superficie del cappello si presenta sempre asciutta, da squamulosa a decisamente squamata; di colore variabile dal bruno-rossiccio al marrone scuro. Il cappello, di solito spatuliforme, può assumere anche forme irregolari, più o meno lobate. Il gambo è eccentrico o laterale di colore da bianco a giallastro. Pori abbastanza larghi, da arrotondati-angolosi a poligonali; tubuli decorrenti sul gambo. La superficie poroide è biancastra in gioventù, giallina a maturità o al tocco. La carne è soda e compatta, con sapore molto gradevole di nocciola e odore buono, fungino. Buon commestibile, si presta a vai modi di preparazione: dalla frittura alla conservazione sott’olio. Dal TUTTO FUNGHI, Scheda 21, Pag. 124: “Fungo poco frequente ma abbondante nelle stazioni di crescita, predilige il Faggio, ma cresce anche sotto Castagno. Segnalato anche in boschi di conifere (Peccio). Buon commestibile, carnoso e di buona resa.”
  2. Fuligo septica (Linné) Wiggers; Luglio 2018; Foto di Alessandro Francolini. Uno dei più comuni Myxomycetes che si possono incontrare nei boschi è la Fuligo septica; facilmente identificabile per la sua consistenza molliccia e quasi inconsistente (basta sfiorarla perché si disfaccia sotto le dita, con una sensazione simile a quando si tocca la schiuma di un bagno-schiuma), e per il colore giallo o giallo-rossiccio. Irregolarmente distribuita sul substrato, vive fagocitando legno guasto, foglie, pigne, muschi, erba, ecc. Frequente nei periodi piovosi. Dal Forum AMINT: “I Myxomycetes (Mixomiceti) sono protozoi particolari che prendono normalmente la forma delle amebe. Alcuni di loro, ed in determinate circostanze, sviluppano corpi fruttiferi (sporangi) deputati alla disseminazione delle spore (mixospore), ed è per questo motivo che spesso in passato sono stati assimilati ai funghi. Alcuni sono piccolissimi altri presentano estensioni notevoli. Sia nella fase di "plasmodio" (unione di più cellule, che perdono la parete fondendosi in un'unica grande cellula plurinucleata) che negli sporangi il fenomeno va interpretato come aggregazione di cellule non formanti un organismo complesso od un tessuto (pseudotessuto). Rimane in questo modo fatta salva la definizione di organismi monocellulari. Si nutrono per "fagocitosi” (un processo che prevede l’ingestione da parte della cellula di particelle di grandi dimensioni, tali da essere visibili al microscopio).”
  3. Polyporus varius (Pers. : Fr.) Fr.; Regione Toscana; Luglio 2018; Foto di Alessandro Francolini. Poliporo di dimensioni relativamente ridotte (diametro del cappello da 2 a 8 cm); superficie sterile con tonalità brune, brune-rossicce, ocracee; cuticola anche finemente fibrillosa in senso radiale; cappello sovente depresso in corrispondenza dell’attaccatura del gambo che può essere centrale o laterale. Orlo pileico sottile, irregolare e sinuoso, a lungo involuto anche a maturità. Tubuli decorrenti sul gambo, pori piccoli e rotondeggianti con superficie poroide crema-ocracea. Il gambo si presenta finemente vellutato con apice crema-ocraceo ma nerastro altrove. Habitat preferenziale su rami caduti di Faggio ma anche di Frassino e Ontano. Abbastanza comune e diffuso. Dal (nuovo) Tutto Funghi, Scheda 30, Pag. 133: “Questo fungo risulta delimitabile dalle altre Polyporaceae con toni nerastri al gambo per la sua taglia che di norma non supera i 10 cm di diametro del cappello, a differenza ad esempio di Polyporus melanopus e Royoporus badius. Le altre specie del genere Polyporus comunemente diffuse presentano sensibili differenze: Polyporus squamosus è caratterizzato da dimensioni considerevoli, cuticola dissociata in squame brunastre e assenza di colorazioni nerastre al piede; Polyporus arcularius ha pori decisamente più larghi, gambo finemente punteggiato e margine del cappello peloso; Polyporus ciliatus, anch’esso con pori piccoli e stretti, presenta cuticola finemente squamulosa e gambo dall’aspetto tipicamente tigrato.” Evidenti le fibrille radiali che decorano il cappello Superficie poroide La parte basale del gambo, nera e infissa nel tronco di un Faggio caduto a terra
  4. Hymenopellis radicata (Relhan : Fr.) R.H. Petersen; Regione Toscana; Luglio 2018; Foto di Alessandro Francolini. = Xerula radicata (Relhan : Fr.) Dörfelt Tipica soprattutto del Faggio; con la caratteristica di avere gambo lunghissimo rispetto al cappello: anche 15 (20) cm nella parte esposta all’aria e altrettanto nella parte sotterranea (da cui il nome); odore e sapore non caratteristici. Dal (nuovo) Tutto Funghi, Scheda 89, Pag. 196 “La superficie del cappello, inizialmente liscia, diviene presto grinzosa in senso radiale, quasi venata, vischiosa e lucente con tempo umido e opaca, asciutta con tempo secco. Xerula pudens condivide lo stesso habitat, ha una forma molto simile, stesso gambo a lungo interrato con una specie di fittone, ma ha un cappello feltrato, mai vischioso, un gambo finemente vellutato e sapore leggermente amaro.” Con una piccola porzione della parte sotterranea del gambo; il resto del gambo radicante non è stato possibile estrarlo dal terreno
  5. Boletus reticulatus Schaeff.; Regione Toscana; Luglio 2018; Foto di Alessandro Francolini. = Boletus aestivalis (Paulet) Fr. Grosso (e unico...) esemplare di Faggeta, a fine ciclo.
  6. Hydnum repandum L. : Fr.; Regione Toscana; Luglio 2018; Foto di Alessandro Francolini. Si tratta del comune e noto “Steccherino dorato” o “Dentino dorato” che deve il suo nome al colore generale e all’imenoforo ad aculei. Dal Tutto Funghi, Scheda 22, Pag. 125: “Buono da giovane, liberato dagli aculei amarognoli. Gli esemplari maturi sono amari e indigesti. Si presta alla conservazione sott’olio. Lo “Steccherino dorato” come viene volgarmente chiamato, è un fungo comune, diffuso e ampiamente raccolto dall’inizio dell’estate fino ad autunno inoltrato. Nelle zone temperate, in assenza di gelo e neve, è possibile raccogliere questa specie fino a dicembre e gennaio. Fungo molto facile da determinare e riconoscere, la presenza degli aculei sotto il cappello è un carattere molto semplice da osservare. Non esistono funghi ad idni tossici, taluni sono solamente coriacei e legnosi, altri amarescenti, per cui indigesti e comunque immangiabili. A prima vista, forse per il suo colore, può essere scambiato per il Cantharellus cibarius, ma quest’ultimo ha delle pseudolamelle (pliche lamellari) e non gli aculei. Altra confusione possibile è con Albatrellus confluens, anch'esso però ha un diverso imenoforo (pori e non aculei). Può essere confuso con l'Hydnum rufescens, più piccolo e di colore rossastro o aranciato, con aculei non decorrenti, commestibile di minor pregio. Hydnum albidum, bianco, crescente sotto conifera, appena ingiallente, fungo che tende ad inglobare lettiere e terriccio in modo notevole, con spore più piccole, sempre commestibile, anche se difficilmente recuperabile quando totalmente intriso di terra e aghi.” Giovani esemplari
  7. Phallus impudicus L. : Pers.; Regione Toscana; Luglio 2018; Foto di Alessandro Francolini. Dal TUTTO FUNGHI, Scheda 228, Pag. 349: “Allo stadio adulto è pressoché inconfondibile per forma e odore. Allo stadio di uovo può essere grossolanamente confuso con qualche giovane Amanita. La consistenza gommosa e la sezione fugano subito ogni dubbio. L’odore sgradevole attira mosche e altri insetti che, nutrendosene, diventano inconsapevolmente i diretti diffusori delle spore.” Due esemplari con la gleba verdastra e maleodorante ancora presente Esemplare in cui la gleba è stata completamente asportata dalle mosche o da altri insetti; resta ben visibile la conformazione ad alveoli del "cappello"
  8. Phellinus torulosus (Pers.) Bourdot & Galzin; Regione Toscana; Luglio 2018; Foto di Alessandro Francolini. Specie lignicola, sessile, pluriannuale. Si presenta sia isolata che embricata assieme ad altri esemplari a cui si può sovrapporre, su legno di latifoglie (rara presso conifere). Può assumere dimensioni notevoli arrivando fino al mezzo metro di diametro per 15 cm di spessore; con forma a ventaglio o irregolarmente circolare. Superficie sterile gibbosa, solcata, ondulata, tomentosa e di colore bruno scuro o bruno-rossiccio. Non di rado l'ampia superficie sterile fa da supporto a formazioni di muschio. Superficie poroide dal color cannella più o meno scuro, con pori piccoli e rotondi; al taglio i tubuli si presentano pluristratificati a seconda degli anni di vita. Carne di consistenza suberosa, tenace e compatta.
  9. Russula virescens (Scaeff.) Fr.; Regione Toscana; Luglio 2018; Foto di Alessandro Francolini.
  10. Boletus reticulatus Schaeff.; Regione Toscana; Luglio 2018; Foto di Alessandro Francolini. = Boletus aestivalis (Paulet) Fr.
  11. Boletus aereus Bull. : Fr.; Regione Toscana; Luglio 2018; Foto di Alessandro Francolini. Anche i "neri" risentono del vento: la loro cuticola comincia a screpolarsi Sporulazione già in atto
  12. Amanita caesarea (Scop. : Fr.) Pers.; Regione Toscana; Luglio 2018; Foto di Alessandro Francolini. Esemplari quasi essiccati sul posto a causa del vento e delle temperature elevate:
  13. Buoni ritrovamenti Alessandro ********************** Indice della Toscana, mese di Luglio 2018, totale n° 21 specie (+1). Amanita caesarea (Scop. : Fr.) Pers.; Post # 2 Amanita excelsa (Fr. : Fr.) Bertill.; Post # 24 Amanita spadicea Pers.; Post # 18 Boletus aereus Bull. : Fr.; Post # 3 Boletus reticulatus Schaeff. = Boletus aestivalis (Paulet) Fr.; Post # 4; 9; 30 Caloboletus calopus (Pers.) Vizzini = Boletus calopus Pers. : Fr.; Post # 14; 23 Cantharellus amethysteus (Quél.) Sacc.; Post # 22 Fuligo septica (Linné) Wiggers; Post # 12 Ganoderma carnosum Pat.; Post # 26 Gyroporus cyanescens (Bull. : Fr.) Quélet; Post # 20 Hydnum repandum L. : Fr.; Post # 8 Hymenopellis radicata (Relhan : Fr.) R.H. Petersen = Xerula radicata (Relhan : Fr.) Dörfelt; Post # 10 Macrolepiota procera (Scop. : Fr.) Sing.; Post # 15 Neoboletus luridiformis (Rostk.) Gelardi, Simonini & Vizzini = Boletus erythropus Persoon ss. Fries; Post # 25 Phallus impudicus L. : Pers.; Post # 7; 17; 28 Phellinus torulosus (Pers.) Bourdot & Galzin; Post # 6 Polyporus varius (Pers. : Fr.) Fr.; Post # 11 Russula olivacea (Schaeff.) Persoon; Post # 21 Russula virescens (Scaeff.) Fr.; Post # 5; 19 Scleroderma citrinum Persoon : Persoon; Post # 29 Scutiger pes-caprae (Pers. : Fr.) Bondartsev & Singer = Albatrellus pes-caprae (Pers. : Fr.) Pouzar; Post # 13; 16 ***************** Non determinati ma generici: Pluteus sp.; Post # 27
  14. Boletus aereus Bull. : Fr.; Regione Toscana; Giugno 2018; Foto di Alessandro Francolini. Giovane esemplare assieme a giovane Russula virescens Esemplari maturi ********************* Indice della Toscana, mese di Giugno 2018, totale n° 21 specie. Amanita caesarea (Scop. : Fr.) Pers.; Post # 17 Amanita rubescens (Pers. : Fr.) S.F. Gray; Post # 5 Amanita vaginata (Bull. : Fr.) Vittadini; Post # 21 Boletus aereus Bull. : Fr.; Post # 4; 27 Boletus edulis Bull. : Fr.; Post # 9 Boletus reticulatus Schaeff. = Boletus aestivalis (Paulet) Fr.; Post # 3; 19; 26 Caloboletus calopus (Pers.) Vizzini = Boletus calopus Pers.: Fr.; Post # 6 Cantharellus subpruinosus Eyssart. & Buyck.; Post # 2; 14 Fuligo septica (Linné) Wiggers; Post # 15 Imperator luteocupreus (Bertéa & Estadès) Assyov, Bellanger, Bertéa, Courtec., Koller, Loizides, G. Marques, J.A. Muñoz, N. Oppicelli, D. Puddu, F. Rich. & P.-A. Moreau = Boletus luteocupreus Bertéa & Estadès; Post # 22 Imperator rhodopurpureus (Smotl.) Assyov, Bellanger, Bertéa, Courtec., Koller, Loizides, G. Marques, J.A. Muñoz, N. Oppicelli, D. Puddu, F. Rich. & P.-A. Moreau = Boletus rhodopurpureus Smotl.; Post # 18 Lactarius volemus (Fr.) Fr.; Post # 11 Lactifluus piperatus (Linnaeus : Fries) Persoon = Lactarius piperatus (L. : Fr.) Pers.; Post # 12 Leccinellum crocipodium (Letellier) Della Maggiora & Trassin. = Leccinum crocipodium (Letellier) Watling; Post # 10 Leccinum aurantiacum (Bull.) Gray; Post # 20 Leccinum pseudoscabrum (Kallenb.) Šutara; Regione Toscana = Leccinum carpini (R. Schulz) M.M. Moser ex D.A. Reid; Post # 7 Phallus impudicus L. : Pers.; Post # 8 Russula virescens (Scaeff.) Fr.; Post # 13, 24 Suillellus luridus (Schaeff. : Fr.) Murril = Boletus luridus Schaeff. : Fr.; Post # 16 Suillellus queletii (Schulzer) Vizzini, Simonini & Gelardi = Boletus queletii Schulzer; Post # 23 Xerocomus subtomentosus (L. : Fr.) Quélet; Post # 25
  15. Boletus reticulatus Schaeff.; Regione Toscana; Giugno 2018; Foto di Alessandro Francolini. = Boletus aestivalis (Paulet) Fr.
  16. Xerocomus subtomentosus (L. : Fr.) Quélet; Regione Toscana; Giugno 2018; Foto di Alessandro Francolini. Commestibile discreto purché giovane e scartando il gambo. La colorazione della cuticola è variabile ma mai decisamente rosso-arancio. Carne di colore giallo chiaro nel cappello, più o meno ocra nella parte inferiore del gambo che è generalmente slanciato e flessuoso, sovente con costolature verticali. Alla sezione può mostrare un lieve viraggio verso un debole verde-azzurrognolo. Micelio basale biancastro. Fruttifica preferibilmente in boschi termofili mediterranei di latifoglia. Dal (nuovo) Tutto Funghi, Scheda 197, Pag. 314: “L’estrema variabilità di questo fungo ha dato luogo a molte interpretazioni diverse; il carattere principale che lo contraddistingue è, senza dubbio, la mancanza di tonalità rossastre immediatamente sotto la cuticola del cappello; Xerocomus ferrugineus, a carne biancastra e commestibile, è simile alla nostra specie e ne differisce per i colori più carichi della cuticola, con la presenza sopra e sotto la stessa sempre di una componente più o meno rossiccia; molti autori lo considerano una semplice varietà del nostro fungo; altra differenza è il micelio basale giallognolo e nella parte alta del gambo si nota quasi sempre un falso reticolo. Xerocomus chrysenteron, commestibile, si distingue per le tonalità del gambo marcatamente rossastre, talvolta addirittura vermiglie; anche le tonalità sopra e sotto la cuticola sono più rossicce; il viraggio della carne e delle parti esterne è più immediato e intenso; micelio basale giallo molto chiaro.”
  17. Russula virescens (Scaeff.) Fr.; Regione Toscana; Giugno 2018; Foto di Alessandro Francolini.
  18. Suillellus queletii (Schulzer) Vizzini, Simonini & Gelardi; Regione Toscana; Giugno 2018; Foto di Alessandro Francolini. = Boletus queletii Schulzer Agevolano il riconoscimento di Suillellus queletii l’assenza di reticolo sul gambo; il gambo giallo nella parte superiore ma rosso-barbabietola alla base e subito imbluente per corrusione; i tubuli gialli; la superficie poroide di un bel colore arancio (anche se gialla nei giovanissimi esemplari) e mai rosso-vivo, virante al blu alla pressione; la cuticola asciutta e vellutata; la carne dal sapore dolciastro, giallastra ma rosso-barbabietola nel gambo, soprattutto alla base; virante al blu alla sezione. Dal (nuovo) Tutto Funghi, Scheda 211, Pag. 332: “Buon commestibile dopo adeguata cottura. Insieme ai simili Neoboletus luridiformis (= Boletus erythropus) e Suillellus luridus (= Boletus luridus) rappresenta una delle tre specie di Boletaceae con i pori aranciati-rossi e carne virante al blu, da considerarsi commestibili dopo adeguata cottura: infatti contengono tossine termolabili che vengono distrutte con il calore solo dopo adeguata cottura, per un tempo che non dovrebbe essere inferiore ai 45 minuti.”
  19. Imperator luteocupreus (Bertéa & Estadès) Assyov, Bellanger, Bertéa, Courtec., Koller, Loizides, G. Marques, J.A. Muñoz, N. Oppicelli, D. Puddu, F. Rich. & P.-A. Moreau; Regione Toscana; Giugno 2018; foto di Alessandro Francolini. = Boletus luteocupreus Bertéa & Estadès Boletacea di non sempre facile identificazione; confondibile soprattutto con Imperator rhodopurpureus (= Boletus rhodopurpureus). Alcune caratteristiche macroscopiche (riportate in letteratura) che contraddistinguono le due specie possono essere: # cuticola che si presenta sempre liscia in Imperator luteocupreus, mentre fin da giovane si presenta rugosa in Imperator rhodopurpureus; # nell’Imperator rhodopurpureus il cappello assume all'inizio una colorazione rosata per diventare ben presto (in modo naturale e non solo per viraggio indotto da sfregamento con corpi estranei) rosa-salmone o rosa-lilla intenso fino al colore rosso-bruno-nerastro a maturità; inoltre tali colorazioni, miscelate, ricoprono tutto il cappello; mentre il cappello di Imperator luteocupreus è caratterizzato da colorazioni complessivamente giallo-cromo almeno da giovane con eventuali tonalità aranciate al centro; successivamente, e solo per viraggio dovuto a contatto con fili d'erba, gocce di pioggia e altro, il cappello assume nelle zone contuse tonalità iniziali blu per virare poi a toni rosso-lampone o rosso-rame; il tutto non in maniera uniforme ma con macchie color blu nelle zone contuse di recente e di color rosso-rame nelle zone contuse da più tempo, lasciando intravedere soprattutto all’orlo e nelle zone non contuse l’iniziale colore giallastro; # a completa maturazione il cappello di Imperator luteocupreus assume tonalità plumbee, grigiastre, al contrario del cappello di Imperator rhodopurpureus che rimane con toni bruno-rossastri con sfumature viola sordido; # il viraggio della carne al blu in seguito al taglio sarebbe inoltre molto più pronunciato e violento in Imperator luteocupreus che in Imperator rhodopurpureus; # altra differenza riportata in parte della letteratura è data sia dalla colorazione del reticolo del gambo che dal colore dei pori: nei primordi di Imperator rhodopurpureus le maglie del reticolo sono di colore giallo così come i pori per divenire ben presto rosso sangue, mentre in Imperator luteocupreus reticolo e pori sono fin dall'inizio di colore rosso sangue; inoltre in Imperator luteocupreus il rosso sangue della superficie poroide sfuma spesso in tonalità giallo-aranciate verso il margine pileico. Il forte viraggio per contusione in Imperator luteocupreus al blu e in seguito al rosso-vinoso o rosso-ramato può comunque rendere difficoltosa la distinzione tra le due specie.
  20. Amanita vaginata (Bull. : Fr.) Vittadini; Regione Toscana; Giugno 2018; foto di Alessandro Francolini. Cappello con toni grigi (grigio cenere, grigio perla, grigio piombo,...) anche sfumato di ocraceo nella zona discale; umbone ampio ma non prominente; margine pileico con evidenti striature regolari; anello assente (o, meglio, dissociato e ridotto a fioccosità che rimangono aderenti alla base del gambo e ricoperti dalla volva; quindi anello non rilevabile sul gambo); gambo slanciato, bianco, liscio o coperto di fini fioccosità concolori; volva fragile ma abbastanza spessa, aderente al piede del gambo e libera all’orlo. Dal (nuovo) Tutto Funghi, Scheda 114, Pag. 222: “Il Gruppo delle Amanita del sottogenere Amanita, sezione Vaginatae, è costituito da un numero di specie molto vasto e ancora non ben delimitato. Tranne rarissimi casi, per una corretta determinazione di questo gruppo è indispensabile l’attenta osservazione microscopica. Sono tutte commestibili di ottimo pregio; si usufruisce del solo cappello ed è obbligatoria una cottura adeguata (15 minuti dal primo bollore, perché sono tossiche da crude). Essendo funghi molto fragili devono essere raccolti con grande delicatezza.”
  21. Leccinum aurantiacum (Bull.) Gray; Regione Toscana; Giugno 2018; Foto di Alessandro Francolini. Dalla scheda AMINT: “Cresce sotto latifoglia: Pioppi, Querce, Castagno e Faggi. Viene considerato il portabandiera dei Leccinum rossi che contano numerose specie molto simili, tutte commestibili, che si distinguono l'una dall'altra soprattutto per l'habitat. Leccinum vulpinum, ha cappello rosso mattone o bruno ruggine cresce sotto Pinus. Pressoché identico al Leccinum piceinum che molti considerano essere sempre un Leccinum vulpinum, e viene differenziato per la colorazione pileica più brunastra e per la crescita sotto Picea. Leccinum quercinum, con colorazioni più vivaci, con squame rossastre e generalmente più massiccio di Leccinum aurantiacum, nasce sotto latifoglie diverse dal Populus. Recenti revisioni prevedono spostamenti in questo gruppo, alcune molto discutibili, per esempio Leccinum aurantiacum diverrebbe Leccinum albostipitatum e il vecchio Leccinum quercinum si chiamerebbe Laurantiacum aurantiacum.”
  22. Boletus reticulatus Schaeff.; Regione Toscana; Giugno 2018; Foto di Alessandro Francolini. = Boletus aestivalis (Paulet) Fr. Effetti del vento e del caldo su alcuni esemplari (fotografie scattate nell'arco di 7 giorni): dopo 4 giornate di vento e con temperature massime sui 29°C - 30°C: cappello che inizia a screpolarsi mostrando una sorta di "reticolo" incompleto e irregolare Cuticola tassellata; il vento caldo ha provocato profonde spaccature che fanno intravedere la carne bianca sottostante; il reticolo che si è venuto a formare è completo Qualche giorno prima; assenza di vento e temperature massime sui 28°C. Per qualche motivo alcune porzioni superficiali del gambo si sono staccate a partire dalla base; probabilmente il rialzo delle temperature ha fatto poi arricciare tali porzioni In assenza di vento, con temperature che si mantengono "gradevoli" (dai 15°C ai 25°C) i cappelli si mostrano più uniformi e senza eccessive screpolature (foto di una settimana prima rispetto alle altre foto inserite in questo post)
  23. Imperator rhodopurpureus (Smotl.) Assyov, Bellanger, Bertéa, Courtec., Koller, Loizides, G. Marques, J.A. Muñoz, N. Oppicelli, D. Puddu, F. Rich. & P.-A. Moreau; Regione Toscana; Giugno 2018; foto di Alessandro Francolini. = Boletus rhodopurpureus Smotl. L’epiteto specifico rhodopurpureus deriva dai termini greci rhódon = rosa e porphýreos = porpora-scarlatto. Una caratteristica macroscopica riportata in letteratura che dovrebbe caratterizzare l’Imperator rhodopurpureus (e le sue varietà o forme) da altri boleti simili è la sua cuticola che fin da giovane si presenta rugosa e non liscia. Altra caratteristica riportata in letteratura e che lo differenzia dal simile Imperator luteocupreus (= Boletus luteocupreus) è la seguente: nell’Imperator rhodopurpureus il cappello assume all'inizio una colorazione rosata per diventare ben presto (in modo naturale e non solo per viraggio indotto da sfregamento con corpi estranei) rosa-salmone o rosa-lilla intenso fino al colore rosso-bruno-nerastro a maturità e tali colorazioni, miscelate, ricoprono tutto il cappello; mentre il cappello di Imperator luteocupreus è caratterizzato da colorazioni complessivamente giallo-cromo almeno da giovane con eventuali tonalità aranciate al centro; successivamente, e solo per viraggio dovuto a contatto con fili d'erba, gocce di pioggia e altro, il cappello assume nelle zone contuse tonalità iniziali blu per virare poi a toni rosso-lampone o rosso-rame; il tutto non in maniera uniforme ma con macchie color blu nelle zone contuse di recente e di color rosso-rame nelle zone contuse da più tempo, lasciando intravedere soprattutto all’orlo e nelle zone non contuse l’iniziale colore giallastro. Inoltre a completa maturazione il cappello di I. luteocupreus assume tonalità plumbee, grigiastre, al contrario del cappello di I. rhodopurpureus che rimane con toni bruno-rossastri con sfumature viola sordido. Il viraggio della carne al blu in seguito al taglio sarebbe inoltre molto più pronunciato e violento in I. luteocupreus che in I. rhodopurpureus. Altra differenza riportata in parte della letteratura è data sia dalla colorazione del reticolo del gambo che dal colore dei pori: nei primordi di I. rhodopurpureus le maglie del reticolo sono di colore giallo così come i pori per divenire ben presto rosso sangue, mentre in I. luteocupreus reticolo e pori sono fin dall'inizio di colore rosso sangue; inoltre in I. luteocupreus il rosso sangue della superficie poroide sfuma spesso in tonalità giallo-aranciate verso il margine pileico. Il forte viraggio per contusione in I. luteocupreus al blu e in seguito al rosso-vinoso o rosso-ramato può comunque rendere difficoltosa la distinzione tra le due specie. L’epiteto specifico luteocupreus deriva dai termini latini lúteus = giallo, dorato e da cupreus (derivato di cuprum = rame). Dal (nuovo) Tutto Funghi, Scheda 213, Pag. 334: “Caratteristico il viraggio molto intenso, blu nerastro, in questa specie se corrosa, contusa o tagliata. Talvolta sono presenti vistosi segni realizzatisi in modo spontaneo a seguito dello sfioramento con corpi vari incontrati in ambiente durante la crescita. Si confonde con il Rubroboletus rhodoxanthus che presenta il cappello inizialmente crema giallastro-biancastro e carne del gambo gialla immutabile. Imperator luteocupreus (= Boletus luteocupreus) con cappello giallastro crema-rosato al centro poi rossastro laterizio è un’altra specie vicina e confondibile con questo fungo.” ************ Esemplare con la cuticola screpolata dal vento e dal caldo; anche la colorazione rosata della cuticola si è attenuata
  24. Amanita caesarea (Scop. : Fr.) Pers.; Regione Toscana; Giugno 2018; Foto di Alessandro Francolini. Dal (nuovo) Tutto Funghi, Scheda 116, Pag. 225: "Questo fungo ama in particolare i siti soleggiati e caldi, con esposizione a sud, in particolare radure e aperture boschive. Per l’insieme delle situazioni descritte non è raro trovarlo ai margini dei sentieri boschivi più aperti e soleggiati. Spesse volte può essere parassitato da un ifomicete (fungo che cresce parassita su altro fungo): si tratta di Mycogone rosea che riveste la superficie di Amanita caesarea con una sorta di muffa rosa; in questi casi si sconsiglia tassativamente la raccolta e il consumo degli esemplari interessati dal processo di parassitismo." ************ Esemplari tutti parassitati dal suddetto ifomicete; l'odore di ciascuno era di uovo marcio, soprattutto nella volva.
  25. Suillellus luridus (Schaeff. : Fr.) Murril; Regione Toscana; Giugno 2018; Foto di Alessandro Francolini. = Boletus luridus Schaeff. : Fr. Cappello con notevole varietà cromatica: da giallo-pallido a bruno-olivastro passando attraverso sfumature ocra, brune, camoscio, fulve e spesso con tali sfumature miscelate tra di loro (senza comunque toni netti sul rosso vivo); cuticola asciutta e vellutata; tubuli lunghi e più o meno liberi al gambo, gialli all’inizio per poi divenire verde-oliva scuro a maturità, comunque viranti velocemente al blu al taglio; pori giallognoli nei giovani esemplari (quando il cappello è ancora racchiuso sul gambo) ma molto presto dal rosso-arancio al rosso laterizio, viranti al blu al tocco; anche il gambo presenta vari cromatismi che vanno dal giallognolo (più verso l’apice) al rosso-brunastro; a maturità la base è di solito scurita in bruno-nerastro o violetto-scuro; il gambo è coperto da un reticolo di solito a maglie evidenti, strette e allungate-poligonali e di colore rossastro più scuro del colore di fondo. Tutte le superfici virano al blu al tocco. La carne (anche lei!) presenta varie colorazioni: giallo pallido quella del cappello e sotto la cuticola, rossastra anche assai scura quella alla base del gambo, caratteristicamente arancio-rossa quella aderente ai tubuli. Proprio questo strato rosso-arancio che separa i tubuli (sul giallognolo) dalla carne del cappello (sul giallognolo) dà adito alla cosiddetta “linea di Bataille” visibile per pochi attimi alla sezione: pochi attimi perché tutto lo sporoforo tende a virare molto velocemente al blu a contatto con l’aria. Sapore dolce e odore buono, fruttato. Dal (nuovo) Tutto Funghi, Scheda 212, Pag. 333: “È il capostipite del genere Suillellus, comprendente funghi con pori arancio-rossi e carne virante al blu se contusa o esposta all’aria. In considerazione delle difficoltà oggettive nell’identificazione delle numerose entità boletoidi che possono avere pori rossastri, è consigliato evitare il consumo di questo fungo se non si è certi della sua corretta identificazione. Buon commestibile dopo adeguata cottura, velenoso crudo o poco cotto. Velenoso anche se la sua ingestione è contemporanea all’assunzione di sostanze alcoliche (anche fino a 72 ore di distanza), provoca la sindrome coprinica, altrimenti detta effetto antabuse.” ************** Esemplare con gambo che curiosamente ricorda quello di Boletus erythropus (= Neoboletus luridiformis) per la puntinatura rossiccia che ricopre il reticolo quasi nascondendolo alla vista. La cosiddetta "linea di Bataille", rossiccia, che separa i tubuli dalla carne del cappello
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