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Archivio Micologico

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  1. Trametes pubescens (Schumach.) Pilát; Regione Umbria; Aprile 2019; Foto di Pietro Curti. Pileo pubescente, zonato, biancastro a maturità verdastro per la presenza di alghe. Imenoforo con pori rotondeggianti e mediamente regolari. Contesto tipicamente bianco sull'intera sezione.
  2. Parasola auricoma (Pat.) Redhead, Vilgalys & Hopple; Regione Umbria; Aprile 2018; Foto e microscopia di Stefano Rocchi. Rinvenuto lo scorso anno solitario su giardino privato. Spore 11,3-13,4 × 7,7-8,9 µm; Qm = 1,5; di forma ellissoidale e con poro germinativo centrale; presenza di sete lunghe oltre a 250 µm nella pileipellis imeniforme. Spore 11,3-13,4 × 7,7-8,9 µm; Qm = 1,5; di forma ellissoidale e con poro germinativo centrale. Osservazione in acqua a 1000×. Pileipellis imeniforme con presenza di setae lunghe oltre a 250 µm. Osservazione in Rosso Congo, a 1000×.
  3. Trichaptum fuscoviolaceum (Ehrenb. : Fr.) Ryvarden; Regione Umbria; Aprile 2019; Foto di Stefano Rocchi. Su legno di Pinus nigra a terra, con il tipico imenoforo irpicoide di colore bruno-violaceo.
  4. Phylloscypha phyllogena (Cooke) Van Vooren; Regione Umbria; Aprile 2019; Foto di Tomaso Lezzi. Ascoma bruno, bruno dattero con riflessi olivastri soprattutto verso la base. Carne azzurrognola alla sezione, carattere che permette di riconoscere facilmente questa specie anche macroscopicamente. Ascoma bruno, bruno dattero, con riflessi olivastri soprattutto verso la base. Carne azzurrognola alla sezione, carattere che permette di riconoscere facilmente questa specie anche macroscopicamente.
  5. Vararia ochroleuca (Bourdot & Galzin) Donk 1930 Tassonomia Divisione Basidiomycota Classe Agaricomycetes Ordine Russulales Famiglia Peniophoraceae Sinonimi Asterostromella ochroleuca Bourdot & Galzin 1911 Etimologia L'epiteto Vararia deriva dal latino vărus = brufolo, pustola, foruncolo, bollicina, per le pustolette che in genere caratterizzano i carpofori appartenenti a questo genere. L'epiteto ochroleuca deriva dalle due parole greche ochrós [ὠχρός] = giallastro, ocra e leucós [λευκός] = bianco, per il colore ocra-giallastro pallido dello sporoforo. Carpoforo Fungo corticolo, resupinato, adnato, membranoso, pellicolare e staccabile in piccoli lembi. Imenoforo da liscio a lievemente pustolato, ovvero come decorato da piccole bollicine, con il colore che va dal biancastro-giallo paglierino al crema-ocraceo. Generalmente si presenta al margine con evidenti rizomorfe bianche. Carne inconsistente, poco cerosa, con netto odore di muffa. Habitat Vegeta su legno di conifera, sia quello marcescente a terra, che su quello di alberi ancora in vita. Microscopia Sistema ifale dimitico con ife generative settate, senza GAF, a parete sottile, larghe 2 - 3 µm circa ed ife scheletriche dicotome a parete spessa, larghe fino a 2 µm circa. Presenza di gloeocistidi ventricosi a parete spessa e lunghi oltre 60 µm; basidi cilindrici e spore ellissoidali, lisce, ialine, con lunghezza inferiore a 5 µm. Commestibilità e tossicità Non commestibile. Specie simili Morfologicamente si avvicina al genere Vararia il genere Scytinostroma Donk ma quest'ultimo non presenta ife scheletriche dicotome. Dichostereum effuscatum (Cooke & Ellis) Boidin & Lanq. ha invece colori più vivi e seppur siano presenti anche in questa specie ife scheletriche dicotome nel subicolo, si distingue agevolmente per avere spore verrucose. Nel genere Vararia i colori tenui, sfumati, pallidi e monotoni delle varie specie impongono un necessario esame microscopico ed il confronto dei relativi caratteri permette di distinguere: Vararia gallica (Bourdot & Galzin) Boidin e Vararia investiens (Schwein.) P. Karst. le quali hanno spore fusiformi lunghe oltre 10 µm; Vararia maremmana Bernicchia la quale ha spore da cilindriche ad allantoidi lunghe oltre 7 µm. Osservazioni Corticolo diffuso in tutta Europa che ama associarsi a Ginepro e Pino, caratterizzato dal suo colore giallo-ocraceo, per le pustolette o bollicine che decorano il suo imenoforo e per le bianche rizomorfe ai margini. Note nomenclaturali Specie inizialmente inquadrata nell'anno 1911 dagli studiosi Bourdot & Galzin nel genere Asterostromella, è stata poi ricombinata da Donk nell'attuale binomio Vararia ochroleuca. Studi molecolari collocano la specie tra la Famiglia delle Peniophoraceae Lotsy, anche se sussistono tuttora discordanze tra gli autori. Bibliografia BERNICCHIA, A. & GORJON, S.P., 2010. Corticiaceae s.l. Fungi Europæi. Vol 12. Alassio (SV): Ed. Candusso. LARSSON, E, LARSSON, K.-H. & KÕLJALG, U., 2004. High phylogenetic diversity among corticioid Homobasidiomycetes. Mycological Research 108 (9): 983-1002. VOLOBUEV, S., ARZHENENKO, A., BOLSHAKOV, S., SHAKHOVA, N & SARYCHEVA, L., 2018. New data on aphyllophoroid fungi (Basidiomycota) in forest-steppe communities of the Lipetsk region, European Russia. Acta Mycologica. DOI: 10.5586/am.1112 Scheda di proprietà AMINT realizzata da Stefano Rocchi. Approvata e revisionata dal CLR Micologico di AMINT. Regione Umbria, Località Spello (PG); Aprile 2019; Foto e microscopia di Stefano Rocchi. Esemplari rivenuti su legno decorticato a terra di Pino nero. (Exsiccatum SR20190413-01) Sistema ifale dimitico con ife generative settate e senza GAF e ife scheletriche dicotome e a parete spessa. Osservazione in rosso Congo a 1000×. Gloeocistidi ventricosi a parete spessa e lunghi oltre 60 µm. Osservazione in rosso Congo a 1000×. Basidi cilindrici e spore ellissoidali, lisce, ialine, con lunghezza inferiore a 5 µm. Osservazione in rosso Congo a 1000×.
  6. Myriostoma coliforme (With. : Persoon) Corda; Regione Umbria; Aprile 2019; Foto di Tomaso Lezzi. La columella in questa specie è formata da più sostegni disposti parallelamente.
  7. Battarrea phalloides (Dicks. ex Persoon) Persoon; Regione Umbria; Aprile 2019; Foto di Tomaso Lezzi. Particolare del cappello con resti di velo bianco.
  8. Fuscoporia torulosa (Pers. : Fr.) T. Wagner & M. Fisch.; Regione Umbria; Gennaio 2019; Foto di Tomaso Lezzi.
  9. Ceriporia purpurea (Fr. : Fr.) Donk 1971 Tassonomia Divisione Basidiomycota Classe Agaricomycetes Ordine Polyporales Famiglia Irpicaceae Sinonimi Polyporus purpureus Fr. : Fr. 1821 Foto e Descrizioni Rinvenuto su legno marcescente di Quercia. Fungo resupinato che forma delle piccole placche allungate di consistenza ceracea negli esemplari freschi e fragile nei campioni essiccati. I margini sono sottili, pubescenti e biancastri. La superficie imeniale ha un colore che va dal rosa al rosso salmone, finanche al arancio acceso; talvolta diviene rosso porpora o rosso vinoso soprattutto al tocco. I pori sono arrotondati-angolosi con dissepimenti sottili, dapprima interi poi dentati. I tubuli sono monostratificati e hanno uno spessore di un mm o poco più. L’imenio a contatto con l’Idrossido di potassio (KOH) diviene rosso porpora-vinoso. Sporata non riuscita ma individuata spora 6,2 × 2,5 µm; a forma cilindrica liscia e ialina. In letteratura vengono descritte da cilindriche ad allantoidi, lisce, ialine, alcune biguttulate. Sistama ifale monomitico con ife generatrici ialine, settate, ramificate spesso ad angolo acuto; quelle del subiculum hanno parete ispessita, sempre con setti semplici e andamento sinuoso o tortuoso. Somiglianze Ceriporia bresadolae (Bourdot & Galzin) Donk si distingue per vegetare su legno di conifera e per il margine più esteso; per lungo tempo molti studioso hanno considerato questa specie sinonimo di Ceriporia purpurea, tuttavia recenti studi molecolari hanno dimostrato che trattasi di due specie distinte. Note tassonomiche Nell'anno 2016, correlate al gruppo purpurea, sono state create due nuove specie europee (Ceriporia torpida Spirin & Miettinen e Ceriporia triumphalis Spirin & Kout) le quali si distinguono per avere le spore più piccole. Regione Umbria; Gennaio 2018; Foto e microscopia di Stefano Rocchi La reazione rosso porpora-vinoso dell'imenoforo a contatto con l'Idrossido di potassio (KOH). Sporata non riuscita ma individuata spora 6,2 × 2,5 µm; a forma cilindrica liscia e ialina. Osservazione in acqua a 1000×. Sistama ifale monomitico con ife generatrici ialine, settate, ramificate spesso ad angolo acuto; quelle del subiculum hanno parete ispessita, sempre con setti semplici e andamento sinuoso o tortuoso. Osservazione in Rosso Congo a 1000×.
  10. Cerioporus mollis (Sommerf.) Zmitr. & Kovalenko 2016 Tassonomia Ordine Polyporales Famiglia Polyporaceae Sinonimi Datronia mollis (Sommerf.: Fr.) Donk 1966 Foto e Descrizioni Carpoforo resupinato, coriaceo, con margine ondulato, poco sporgente, grigio-nerastro, leggermente zonato e tomentoso. Imenoforo formato da pori larghi, irregolari, dedaloidi, prima ocracei ed in seguito grigio-bruni. Cresce a macchie più o meno estese in genere su legno di latifoglia. Può essere confuso con le forme resupinate di Coriolopsis gallica (Fr. : Fr.) Ryvarden, tuttavia quest'ultimo ha i pori meno irregolari e la superficie sterile più villosa. Regione Toscana; Ottobre 2016; Foto di Stefano Rocchi. Workshop - Gli Aphyllophorales e la biodiversità, Riserva Naturale Biogenetica di Camaldoli (AR).
  11. Discina gigas (Krombh.) Eckblad; Regione Emilia Romagna; Aprile 2019; Foto di Rudi Covino.
  12. Tuber borchii Vittadini; Regione Lazio; Marzo 2019; Legit Maria Tullii; Foto macro di Maria Tullii, Foto micro di Tomaso Lezzi. (exsiccatum TL20190319-02) Esemplari rinvenuti sotto Cedrus Atlantica. Spore reticolate, cortamente ellissoidali, subglobose. Osservazione in Rosso Congo, 100×. Osservazione in Rosso Congo, 400×.
  13. Cyclocybe cylindracea (DC.) Vizzini & Angelini; Regione Lazio; Marzo 2019; Foto di Felice Di Palma. Su tronco tagliato di Acero, in pieno centro cittadino. Spore (7,89)8,01-8,62-9,43(9,63) × (4,93)5,02-5,8-5,80(6,00). Cistidi del filo lamellare. Basidi e Cistidi imeniali.
  14. Inocutis tamaricis (Pat.) Fiasson & Niemelä; Regione Lazio; Aprile 2019; Foto di Tomaso Lezzi. Specie che cresce su legno di Tamerice (Tamarix gallica e Tamarix africana) in ambiente xerofilo. Lato superiore. Lato inferiore. Si vede l'imenoforo con i tubuli. Particolare dei tubuli. La pianta ospite il Tamerix. Fiori di Tamerix.
  15. Coprinellus micaceus (Bull. : Fr.) Vilgalys, Hopple & Jacq. Johnson; Regione Lazio; Maggio 2019; Foto di Tomaso Lezzi. Cappello da biancastro a giallo marroncino, più scuro al centro; plissettato; resti di velo sul cappello sotto forma di minute scaglie bianche; gambo pruinoso per la presenza di caulocistidi. Ife del velo del cappello globose. Pleurocistidi largamente ellissoidali. Spore mitriformi in proiezione frontale, ellittiche in proiezione laterale. Ide del velo sul cappello. Osservazione in Rosso Congo; 100×. Ide del velo sul cappello. Osservazione in Rosso Congo; 400×. Pleurocistidi. Osservazione in Rosso Congo; 100×. Spore mitriformi in proiezione frontale, ellittiche in proiezione laterale. Osservazione in Rosso Congo; 400×.
  16. Agrocybe praecox (Pers. : Fr.) Fayod; Regione Lazio; Maggio 2019; Foto di Tomaso Lezzi. Cappello liscio; presenza di anello. Spore ellissoidali brune, con grande poro germinativo molto evidente; cheilocistidi lageniformi. Cheilocistidi lageniformi. Osservazione in Rosso Congo; 400×. Spore ellissoidali brune, con grande poro germinativo molto evidente. Osservazione in Rosso Congo; 1000×.
  17. Inocutis tamaricis (Pat.) Fiasson & Niemelä; Regione Lazio; Aprile 2019; Foto di Tomaso Lezzi. Specie che cresce su legno di Tamerice (Tamarix gallica e Tamarix africana) in ambiente xerofilo. Lato superiore. Lato inferioriore, con i pori e i tubuli.
  18. Calocybe gambosa (Fr. : Fr.) Donk; Regione Lazio; Maggio 2019; Foto di Tomaso Lezzi.
  19. Polyporus arcularius (Batsch : Fr.) Fr.; Regione Lazio; Maggio 2019; Foto di Tomaso Lezzi.
  20. Cortinarius elatior Fr.; Regione Toscana, Ottobre 2016; Foto di Alessandro Francolini. Esemplare con cappello color paglierino chiaro:
  21. Volvopluteus gloiocephalus (DC. : Fr.) Vizzini, Contu & Justo; Regione Toscana; Ottobre 2016; Foto di Alessandro Francolini. Questo fungo si rinviene su terreni grassi e concimati, ai margini dei boschi, su maggesi concimati e pronti alla semina, in giardini e orti in esemplari molto numerosi. Molto tipica la sua comparsa già dalla primavera per poi fermarsi durante la stagione estiva, riprendendo a fruttificare in autunno e fino all’inverno. Di scarsissimo valore per i pessimi caratteri organolettici, da rifiutare. È un fungo molto appariscente per via delle sue grandi dimensioni, evocante come portamento il genere Amanita. Cuticola liscia, di colore grigio-fumo, percorsa da fini fibrille innate, disposte radialmente e più scure del colore di fondo. Lamelle fitte, arrotondate al gambo e staccate dallo stesso; inizialmente di colore bianco; poi grigio-rosate e infine rosa carico per le spore che vi si depositano.
  22. Paxillus involutus (Batsch : Fr.) Fr.; Regione Toscana; Ottobre 2016; Foto di Alessandro Francolini. Dal (nuovo) Tutto Funghi, Scheda 181, Pag. 298: “Cresce nei boschi di latifoglie e conifere in estate-autunno, spesso a gruppi; è molto comune e diffuso. Velenoso, provoca sindrome paxillica; causa intossicazioni molto gravi, soprattutto in caso di eccessivo e ripetuto consumo, anche potenzialmente mortale; era sorprendentemente considerato come commestibile dopo cottura fino a qualche anno fa. Il viraggio repentino al brunastro, dovuto a compressione o corrusione esercitate in ogni settore morfologico di questo taxon, è una caratteristica molto stabile e tipica di questa specie. Paxillus rubicundulus (= Paxillus filamentosus) pure tossico, si distingue per i toni cromatici che tendono di solito al bruno-ruggine-rossastro, per la cuticola molto più spesso screpolata all’orlo che si distende presto e per la crescita sotto Ontano. Spesso però le due specie si presentano con aspetti molto simili e solo la microscopia riesce a far luce sulla determinazione (P. rubicundulus possiede spore più piccole).”
  23. Mycena rosea Gramberg; Regione Toscana; Ottobre 2016; Foto di Alessandro Francolini. Nelle foto con il caratteristico colore del cappello “rosa antico”, appena sfumato di vinoso
  24. Rickenella fibula (Bull. : Fr.) Raith.; Regione Toscana; Ottobre 2016; Foto di Alessandro Francolini. Piccolo e caratteristico funghetto, con diametro pileico che può raggiungere appena i 10 mm di diametro. Cresce gregario (raramente isolato) dalla tarda primavera fino all’autunno, su base muschiosa. Pur trattandosi di un fungo di piccole dimensioni, raramente passa inosservato data la relativa lunghezza del suo gambo (fino a 6-7 cm) e del suo colore complessivo (arancio più o meno vivo) che risalta sul verde del muschio su cui cresce. Il cappello si presenta di solito ombelicato, con margine ondulato; più o meno striato in corrispondenza delle sottostanti lamelle che sono spaziate e molto decorrenti. Colore del cappello da giallo-arancio ad arancione più o meno intenso, lamelle di color crema-arancio comunque più chiare del cappello. Gambo subconcolore al cappello, slanciato, cilindrico, esile, ricoperto di una fine peluria.
  25. Mycena inclinata (Fr.) Quél.; Regione Toscana; Ottobre 2016; Foto di Alessandro Francolini. Bella Mycena osservabile assai frequentemente, con crescita cespitosa, su residui legnosi in decomposizione nei boschi di latifoglie (Quercia, Faggio, Castagno), più raramente in boschi di aghifoglie. Per la sua determinazione a livello macroscopico sono da rilevare i seguenti caratteri: gambo cilindraceo e cavo, elastico, flessuoso e spesso curvo; bianco traslucido in alto per sfumare gradatamente, scendendo verso la base, al bianco-crema, bruno pallido, bruno rossastro; con base bruno-rossa coperta di peluria di colore variabile dal bianco al giallo-rossiccio. Cappello di diametro fino a 4 cm, ovoidale all’inizio, poi conico-campanulato, infine un poco espanso, con evidente umbone che tende ad appiattirsi con l’età; superficie lucente e un po’ viscida con tempo umido, glabra, con colori variabili dal grigio-perla al grigio-giallastro, dal grigio-bruno al bruno-cuoio, ma anche tutta bianca (nella forma albopilea). Il cappello è solcato (o striato per trasparenza) dal margine fino all’umbone; il margine è finemente dentellato, con colore più chiaro (quasi bianco) del resto del cappello. Carne con odore e sapore sgradevoli, come di farina irrancidita. Lamelle ventricose, di colore bianco o grigio pallido. Può confondersi con alcune fruttificazioni di Mycena maculata che ha un gambo simile (anche se sovente coperto di pruina biancastra); tuttavia nelle sue forme tipiche M. maculata ha cappello che a maturità presenta chiazze bruno-ruggine più scure del colore di fondo; anche le lamelle, che sono grigio-crema chiaro, possono presentare riflessi rossastri e tendono a macchiarsi di bruno-rugginoso con l’età. La tendenza a mostrare chiazze rugginose su cappello e lamelle non è comunque un carattere sempre costante in Mycena maculata: in mancanza di ciò possono venire in aiuto odore e sapore. Odore irrilevante e sapore lieve, mite e dolciastro in Mycena maculata.
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