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Archivio Micologico

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  1. Tricholoma portentosum (Fr. : Fr.) Quél.; Regione Toscana; Ottobre 2016; Foto di Alessandro Francolini. Fungo di buona qualità gastronomica. Attenzione a non confonderlo con Tricholoma tossici che nascono negli stessi habitat. Dal (nuovo) Tutto Funghi, Scheda 64, Pag. 168: “È riconoscibile per il cappello fibrilloso, le lamelle e il gambo che negli esemplari tipici presentano sfumature gialle e per l’odore farinoso gradevole. Nelle zone di crescita può manifestarsi gregario in gruppi molto numerosi. Non è tuttavia molto facile da rinvenire in quanto le colorazioni e la crescita semi-ipogea non ne facilitano l’avvistamento. Specie tipica della stagione avanzata, tende a crescere da settembre fino a dicembre; predilige boschi di conifere, soprattutto presso Pini oppure boschi di latifoglie, anche puri di Faggio oppure misti di Quercia castagno e Pioppo tremulo. Si tratta di un buon commestibile. Molto ricercato in alcune zone, dove rappresenta l’ultimo fungo di buon livello gastronomico prima del gelo invernale. La confusione con altre specie è sicuramente più probabile quando nel fungo non sono presenti, o sono poco manifeste, le tonalità gialline. La confusione più pericolosa è senza dubbio il tossico Tricholoma josserandi (Tricholoma groanense) che in alcuni areali d’Italia ne condivide l’habitat e il periodo di crescita, risultando specie ingannevole; l’assenza di toni gialli, la superficie leggermente feltrosa e l’odore sgradevole cimicino identificano questa specie velenosa.” Esemplari di Tricholoma josserandi fotografati nello stesso giorno, a poche decine di metri di distanza. Il loro odore sgradevole e di cimice è, di solito, inconfondibile, così come il loro sapore alla masticazione (ovviamente senza inghiottire...!):
  2. Gymnopus erythropus (Pers. : Fr.) Antonín, Halling & Noordel.; Regione Toscana; Ottobre 2016; Foto di Alessandro Francolini. Saprofita, in prevalenza su legno interrato o su lettiera presso latifoglie e sporadicamente presso conifere. Si fa riconoscere per il contrasto tra il colore del gambo (rosso-bruno deciso; più chiaro all'apice) e il colore del cappello negli adulti (ocra pallido con riflessi rosati); la simile C. dryophila ha invece gambo concolore o quasi al cappello (ocra-aranciato); altra Collybia simile è la C. acervata che cresce su legno degradato di conifere: un carattere microscopico utile alla separazione delle due specie è dato dai cheilocistidi: presenti e di dimensioni apprezzabili in C. kuehneriana, assenti o poco evidenti in C. acervata.
  3. Clitopilus prunulus (Scop. : Fr.) Quel.; Regione Toscana; Ottobre 2016; Foto di Alessandro Francolini. Lamelle che iniziano a mostrare un colore rosato dovuto al deposito sporale. Lamelle facilmente staccabili dalla soprastante carne del cappello.
  4. Hapalopilus rutilans (Pers. : Fr.) Murrill; Regione Umbria; Agosto 2019; Foto di Stefano Rocchi. Su tronco a terra di latifoglia. Tipica reazione viola-lilla all'Ammoniaca.
  5. Artomyces pyxidatus (Pers. : Fr.) Julich; Regione Toscana; Ottobre 2016; foto di Alessandro Francolini.
  6. Amanita rubescens Pers. : Fr; Regione Toscana; Ottobre 2016; Foto di Alessandro Francolini. Particolare del cappello coperto di verruche. Esemplare robusto ancorché giovane.
  7. Amanita phalloides (Vaill. ex Fr.) Link; Regione Toscana; Ottobre 2016; Foto di Alessandro Francolini. Specie velenosa mortale. Responsabile del maggior numero di decessi dovuti all’incauta raccolta dei funghi spontanei. Provoca intossicazione a lungo termine di tipo falloideo. Le caratteristiche prioritarie e principali per il suo riconoscimento sono: la presenza di quattro strutture morfologiche ben definite (cappello, gambo, anello e volva), il colore molto mutevole del cappello con prevalenza del verdastro e presenza di fibrille radiali innate; il colore sempre bianco del gambo, dell’anello e della volva, con la sola eccezione della presenza di screziature, quasi zebrature sul gambo, lievemente concolori al cappello; il cappello divisibile dal gambo e lamelle libere. Quando è gialla è confondibile con l’Amanita junquillea e con l’Amanita citrina che hanno volva circoncisa e residui velari diversi sul cappello. Quando perde l’anello ed è di colore bianco o ardesia è confondibile con le Volvariella, senza anello e volva al piede, ma lamelle presto rosee. Quando è di colore bianco o grigiastro o brunastro e perde la volva si confonde con qualche Agaricus, dalle lamelle bianche poi rosee poi bruno tabacco. Quando appare priva di volva ed anello ed è verde è confondibile con alcune Russula e alcuni Tricholoma, in particolare con Tricholoma sejunctum che ne è un vero sosia in quanto a colore pileico. Sempre con tonalità bruno verdastre, perdendo la volva, può essere confuso con Armillaria mellea isolate, cresciute al suolo, su radici e ceppaie interrate. Se è bianca con Tricoloma columbetta, Melanoleuca evenosa e Leucoagaricus leucothites. Infine allo stadio di ovulo con l’Amanita caesarea o più raramente con qualche Lycoperdon.”
  8. Tricholoma saponaceum (Fr. : Fr.) P. Kumm.; Regione Toscana; Ottobre 2016; Foto di Alessandro Francolini. Tricholoma di taglia medio-grande; con carne bianca, consistente, elastica-fibrosa nel cappello e tenace nel gambo con sfumature rosate alla sua base. Il sapore è amarognolo e l’odore ricorda quello del sapone, sapone di Marsiglia, acqua saponata, acqua di scarico di lavatrice. Camaleontico per i colori che può assumere il cappello: dal più tipico ocra grigiastro, grigio, grigio-olivastro al bruno-nerastro con sfumature bluastre, piombo, oppure ancora verdastro, o anche decolorato fin quasi al bianco in alcune forme, giallastro, con macchie rosa in vecchiaia. Alcune delle molte variazioni cromatiche del cappello. Sfumature rosate alla base del gambo.
  9. Gymnopus fusipes (Bull. : Fr.) Gray; Regione Toscana; Ottobre 2016; Foto di Alessandro Francolini.
  10. Calvatia excipuliformis (Scop. : Pers.) Perdeck; Regione Toscana; Ottobre 2016; Foto di Alessandro Francolini. Calvatia solitamente dalla forma a pestello, con la parte superiore sferoidale e la parte inferiore (pseudogambo) più o meno cilindrica e più o meno allungata. La superficie esterna (esoperidio) è bianca nel fungo giovane per poi assumere colorazioni ocracee a maturità; ornamentazioni costituite da singoli elementi sovrastati da aculei fragili e facilmente detersili al minimo sfregamento; tali ornamentazioni interessano anche l’apice dello pseudogambo. Calvatia utriformis si distingue per le maggiori dimensioni, per le caratteristiche areole-verruche poligonali non detersili che ne ricoprono l’esoperidio anche a maturità, per uno pseudogambo più tozzo e corto. Possibile anche confonderla con esemplari di Lycoperdon perlatum che presentino uno pseudogambo sviluppato oltre la media. In tal caso un importante carattere distintivo è dato dagli aculei: in L. perlatum essi sono sempre conici e contornati alla base da una “coroncina” di piccole verruche che permangono sull’esoperidio anche dopo la caduta degli aculei stessi; si viene così a formare una sorta di areolatura a maglie poligonali-circolari. In C. excipuliformis gli aculei sono più fragili e detersili, spesso senza una forma conica regolare e alla loro caduta non lasciano sull’esoperidio una ben definita areolatura. Confronto tra l'esoperidio di C. excipuliformis (sopra) e quello di L. perlatum (sotto), con le tipiche areolature che si vengono a formare dopo la caduta degli aculei.
  11. Amanita citrina Pers.; Regione Toscana; Ottobre 2016; Foto di Alessandro Francolini. Amanita molto comune sia in boschi di latifoglie che di aghifoglie. Piccolo e giovane esemplare; il colore del cappello è simile a quello di Amanita phalloides e può generare qualche dubbio sulla determinazione; ma la volva circoncisa è quella tipica di Amanita citrina.
  12. Porphyrellus porphyrosporus (Fr. & Hök) E.-J. Gilbert; Regione Toscana; Ottobre 2016; Foto di Stefano Rocchi. Workshop - Gli Aphyllophorales e la biodiversità, Riserva Naturale Biogenetica di Camaldoli (AR).
  13. Tubulifera arachnoidea Jacq.; Regione Toscana; Ottobre 2016; Foto di Stefano Rocchi. Workshop - Gli Aphyllophorales e la biodiversità, Riserva Naturale Biogenetica di Camaldoli (AR).
  14. Polyporus tuberaster (Jacq. ex Pers.) Fr.; Regione Toscana; Ottobre 2016; Foto di Stefano Rocchi. Workshop - Gli Aphyllophorales e la biodiversità, Riserva Naturale Biogenetica di Camaldoli (AR).
  15. Phaeolus schweinitzii (Fr.: Fr.) Pat.; Regione Toscana; Ottobre 2016; Foto di Stefano Rocchi. Workshop - Gli Aphyllophorales e la biodiversità, Riserva Naturale Biogenetica di Camaldoli (AR).
  16. Boletus permagnificus Pöder; Regione Toscana; Ottobre 2016; Foto di Alessandro Francolini. Già dall’etimologia (dal latino per = molto e magnificus = magnifico) si capisce che è un bel fungo da vedere. Boletacea xerofila (amante cioè di ambiente caldo e soleggiato), cresce preferibilmente al margine dei boschi di latifoglie, Quercia in particolare. Caratterizzato da carne gialla più o meno chiara, bruno-rossastra alla base del gambo; con viraggio al verde-azzurro se sezionata; odore gradevole e sapore dolce. Il cappello presenta cuticola liscia e glabra, con tonalità che vanno dal rosso-sangue fino a un più chiaro color rosato-grigiastro o rosa-beige; bluastra se contusa. Tubuli adnati al gambo (anche subdecorrenti), di colore da giallo chiaro a giallo-olivastro; virano al verde-azzurro al taglio. Pori da rosso-cinabro a rosso-sangue, con eventuali tonalità gialle localizzate di solito verso il margine del cappello o verso il gambo; subito imbluenti alla pressione. Gambo con colore di fondo giallo o giallo-arancio, coperto da un reticolo a evidenti maglie più o meno strette e allungate di colore rosso più o meno scuro. Anche la superficie del gambo vira al blu se contusa. Specie piuttosto rara, inizialmente reperita in Sardegna, ne vengono attualmente segnalati sporadici ritrovamenti anche nelle regioni appenniniche. I due esemplari gemellati: Nascosto tra le foglie alla base di un Cerro, c'era un altro esemplare intatto. Visto da sopra: Vista laterale: Particolare dell'imenoforo: Il viraggio: Con splendidi colori:
  17. Leccinum duriusculum (Schulzer ex Kalchbr.) Singer; Regione Toscana; Ottobre 2016; Foto di Alessandro Francolini. Macchie verdastre alla base del gambo: Viraggi. 1) Al taglio: 2) Dopo qualche minuto, viraggio al rosa pallido: 3) Con macchie azzurre nel gambo: 4) Dopo mezz'ora: 5) Dopo un'ora; nel cappello: 6) Dopo un'ora, nel gambo:
  18. Lepiota echinella Quél. & G.E. Bernard; Regione Lazio; Ottobre 2016; Foto, commenti e microscopia di Tomaso Lezzi. Cappello squamettato, anello assente. Cuticola mista, ife molto allungate, non settate, con sottocute a imeniderma di ife corte. Spore ellissoidali. Pileipellis mista, formata da ife allungate, non settate, con una sottocute di cellule corte. 40×, Rosso Congo. Pileipellis mista, formata da ife allungate, non settate, con una sottocute di cellule corte. 400×, Rosso Congo. Spore. 400×, Rosso Congo. Chilocistidi. 400×, Rosso Congo.
  19. Pluteus phlebophorus (Ditmar) P. Kumm.; Regione Lazio; Ottobre 2016; Foto, commenti e microscopia di Tomaso Lezzi. Cuticola formata da un imeniderma di cellule più o meno sferiche. Osservaizone in rosso Congo, a 400×. Cheilocistidi. Osservaizone in rosso Congo, a 400×.
  20. Pluteus variabilicolor Babos; Regione Lazio; Monte San Biagio (LT), Sughereta di San Vito; Ottobre 2016; Foto di Enzo Orgera.
  21. Pluteus variabilicolor Babos; Regione Lazio; Ottobre 2016; Foto di Tomaso Lezzi.
  22. Leucocoprinus flos-sulphuris (Schnizl.) Cejp; Regione Lazio; Ottobre 2016; Foto e commenti Tomaso Lezzi. Crescita in un vaso di Camelie.
  23. Cyclocybe cylindracea (DC.) Vizzini & Angelini; Regione Lazio; Ottobre 2016; Foto di Tomaso Lezzi.
  24. Lepista panaeola (Fr.) P. Karsten; Regione Lazio, Minturno (LT), Località Solacciano; Novembre 2016; Foto di Enzo Orgera.
  25. Chlorophyllum brunneum (Farl. & Burt) Vellinga; Regione Lazio (RM); Novembre 2016; Foto di Tomaso Lezzi. Esemplari molto maturi, ma che mostrano ancora un vistoso viraggio.
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