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Archivio Micologico

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  1. Arcyria versicolor W. Phillips 1877 Tassonomia Regno Protozoa Divisione Myxomycota Classe Myxomycetes Ordine Trichiales Famiglia Trichiaceae Bibliografia LADO, C., 2003. Myxotropic. [Data di accesso: 19/03/2022]. LISTER, A., 1911. A Monograph of the Mycetozoa. MARTIN, G. W., ALEXOPOULOS, C. J., 1969. The Myxomycetes. NEUBERT, H., NOWOTNY, W. & BAUMANN, K., 1993. Die Myxomyceten. Vol. 1. POULAIN, M., MEYER, M. & BOZONNET, J., 2011. Les Myxomycètes. Regione Lazio, Febbraio 2010, Foto e commenti Mauro Cittadini. Arcyria versicolor rinvenuta su tronco marcescente di Pino. Determinazione della raccolta confermata da Giorgio Melzi.
  2. Arcyria denudata (L.) Wettst. 1886 Tassonomia Regno Protozoa Divisione Myxomycota Classe Myxomycetes Ordine Trichiales Famiglia Trichiaceae Sinonimi Clathrus denudatus L. 1753 Etimologia L'epiteto denudata deriva dal latino denudatus = spogliato, per l'aspetto. Sporocarpo Altezza di circa 1,5 mm chiuso, espanso fino a circa 5 mm; colore rosato da immaturo sino rosso bruno a maturazione, crescita gregaria. Calice Concolore allo sporocarpo con tonalità più scura, ornamentato da plissettature esterne. Stipite Cncolore al resto dello sporocarpo, ma con tonalità più scura verso la base del piede fino al nero. Da immaturo lo stipite è ricoperto da uno strato semi trasparente, evanescente a maturità e che lascia residui visibili che riflettono la luce. Altezza di circa la metà dello sporocarpo. Ipotallo Molto evidente ed espanso, concolore allo sporocarpo, dal bruno scuro al nero. Plasmodio Non osservato per l'intero ciclo, ma rosato a maturità. Habitat Su legno marcescente. Microscopia Spore di colore rosato intenso, rosa chiaro al microscopio, tondeggianti, diametro 6-8 µm, ornamentate con lasche puntinature. Capillizio concolore al resto dello sporocarpo, diametro 2,5-4 µm, con molte ramificazioni che in alcuni casi si chiudono ad anello, ornamentazioni con creste alte fino a 2,5 µm. Specie simili È possibile lo scambio con altre specie di Arcyria e Trichia, risulta difficile la differenziazione senza analisi microscopica che deve essere effettuata con molta cura per evitare confusione. Bibliografia LADO, C., 2003. Myxotropic. [Data di accesso: 19/03/2022]. LISTER, A., 1911. A Monograph of the Mycetozoa. MARTIN, G. W., ALEXOPOULOS, C. J., 1969. The Myxomycetes. NEUBERT, H., NOWOTNY, W. & BAUMANN, K., 1993. Die Myxomyceten. Vol. 1. POULAIN, M., MEYER, M. & BOZONNET, J., 2011. Les Myxomycètes. Scheda di proprietà AMINT realizzata da Giorgio Melzi - Approvata e Revisionata dal CLR Micologico di AMINT. Regione Lazio, Parco dei Monti Cimini (VT), Loc. Pianiccione; 3 Ottobre 2012; Foto di Giorgio Melzi. Fruttificazione con crescita gregaria. Sporocarpi immaturi, sul gambo è evidente un secondo strato di rivestimento. Sporocarpi quasi maturi, si notano bene le parti ancora umide. Il velo sullo stipite e quasi asciutto e il calice assume il tipico aspetto plissettato, si vede bene l'ipotallo scuro. Capillizio con le tipiche creste quasi appuntite e spore mature. Spore quasi lisce ma con presenza di basse e rade puntinature scure. Sviluppo completo con capillizio espanso e fuoriuscita delle spore. Soffiando via le spore in eccesso si può osservare all'interno del calice l'attaccatura del capillizio.
  3. Cartilosoma ramentaceum (Berk. & Broome) Teixeira; Regione Marche; Parco delle Cesane Fossombrone; Foto di Pietro Curti.
  4. Cartilosoma ramentaceum (Berk. & Broome) Teixeira; Regione Marche; Foto di Pietro Curti. Macro.
  5. Cartilosoma ramentaceum (Berk. & Broome) Teixeira; Regione Marche; Foto di Pietro Curti. Macro.
  6. Cartilosoma ramentaceum (Berk. & Broome) Teixeira; Regione Marche; Foto di Pietro Curti. Stesso esemplare associato ad un grumo di neve presente al suolo.
  7. Cartilosoma ramentaceum (Berk. & Broome) Teixeira; Regione Marche; Foto di Pietro Curti.
  8. Cartilosoma ramentaceum (Berk. & Broome) Teixeira; Regione Marche; Foto di Pietro Curti.
  9. Cartilosoma ramentaceum (Berk. & Broome) Teixeira 1986 Tassonomia Divisione Basidiomycota Classe Agaricomycetes Ordine Polyporales Famiglia Fomitopsidaceae Sinonimi Antrodia ramentacea (Berk. & Broome) Donk 1966 Note nomenclaturali Specie identificata nel 1879 dai micologi inglesi Berkeley e Broome i quali gli diedero l'epiteto di Polyporus ramentaceus. Nel 1966 è stata ricombinata nel genere Antrodia. Attualmente viene inquadrata nel genere Cartilosoma, segregato dal genere Antrodia per via della consistenza cartilaginosa dei suoi basidiomi e la sua specie tipo è proprio Cartilosoma ramentaceum. Questa specie ha una posizione abbastanza isolata rispetto alle specie del genere Antrodia, ma sono necessarie ulteriori analisi filogeniche per stabilirne la corretta posizione. Bibliografia BERNICCHIA, A., 2005. Polyporaceae s.l. Fungi Europæi. Vol 10. Alassio (SV): Ed. Candusso. BERNICCHIA, A. & GORJÓN, S.P., 2020. Polypores of the Mediterranean Region. Romar. SPIRIN, V., 2007. New and noteworthy Antrodia species (Polyporales, Basidiomycota) in Russia. Mycotaxon 101: 149-156. ORTIZ-SANTANA, B., LINDNER, D.L., MIETTINEN., O., JUSTO., A. & HIBBETT, D.S., 2013. A phylogenetic overview of the Antrodia clade (Basidiomycota, Polyporales). Mycologia 105, 1391–1411. RAJCHENBERG, M., GORJÓN S.P., PILDAIN, M.B., 2011. The phylogenetic disposition of Antrodia s. l. (Polyporales, Basidiomycota) from Patagonia Argentina. Australian Systematic Botany 24, 111–120. Regione Marche; Foto di Pietro Curti. Un lignicolo che cresce sulle ramaglie al suolo nel bosco di Pinus nigra del Parco delle Cesane a Fossombrone (PU).
  10. Anthracobia melaloma (Alb. & Schwein. : Fr.) Arnould; Regione Lombardia, Crema; Maggio 2013; Foto e microscopia di Emilio Pini. Su residui di legno bruciato. Aschi fino a 100 × 7-8 µm e parafisi con pigmento aranciato. Osservazione in acqua. Spore 16,5-18,5 × 8-9 µm. Excipulum ectale: Peli cilindrici-subclavati, settati, fino a 70 µm.
  11. Anthracobia melaloma (Alb. & Schwein. : Fr.) Arnould; Regione Lombardia; Maggio 2013; Foto e microscopia di Massimo Biraghi. Brembate (BG), parco Donedda, su terreno bruciato. Palizzata di aschi e parafisi. Aschi pleurorinchi 180-200 µm, clavati, ottasporici. Spore. Long. : N =26 ; dMd ; (17,09)18,139 - 19,14 - 21,537(21,96); Larg. : N =26 ; dMd ; (8,69)8,875 - 9,35 - 10,985(11,13); Q : N =26 ; dMd ; (1,86)1,87 - 1,98 - 2,172(2,22). N° Long. Larg. Q Moy 19,68 9,77 2,02; Min 17,09 8,69 1,86; Max 21,96 11,13 2,22; média 19,35 9,67 2,00; Lxl: N= 26 ; dMd; (17,09)18,14-19,14-21,54(21,96) x (8,69)8,88-9,35-10,99(11,13) Qm= 2,02. Spore ellissoidali, liscie, biguttulate. Excipulum. Peli del margine del cappello.
  12. Anthracobia melaloma (Alb. & Schwein. : Fr.) Arnould 1893 Tassonomia Divisione Ascomycota Classe Pezizomycetes Ordine Pezizales Famiglia Pyronemataceae Habitat Crescita su terreno bruciato. Specie simili Viene presentata una chiave semplificata riguardo a tre specie simili: Anthracobia macrocystis, peli marginali, corti, clavati, mono-bisettati, ialini. Anthracobia maurilabra, peli marginali peli lunghi e stretti (60-100 µm), plurisettati, pigmento brunastro. Anthracobia melaloma, peli marginali più corti, plurisettati, concatenati, con presenza di pigmento brunastro. Regione Lombardia, località Doneda; Maggio 2012; Foto, descrizione e microscopia di Massimo Biraghi. Parco del basso corso del fiume Brembo, località Doneda; in terreno bruciato dopo abbondanti piogge. Spore 17-18,5 × 9-10 µm; ellissoidali con due grosse guttule. Osservazione a 400×. Osservazione a 1000×. Aschi 200 × 13 µm in media. Parafisi cilindriche allargate all'apice, spesso a "testa di serpente" e con contenuto granuloso. Excipulum medullare. Excipulum ectale e peli multisettati e concatenati. Peli.
  13. Anthracobia maurilabra (Cooke) Boud. 1907 Tassonomia Divisione Ascomycota Classe Pezizomycetes Ordine Pezizales Famiglia Pyronemataceae Habitat Crescita su terreno bruciato. Specie simili Sono rinvenibili nella stessa tipologia di habitat e le sono molto simili. Si riconoscono per gli ascomi di dimensioni più minute e per i peli marginali ialini, corti, mono-bisettati. A tal proposito viene presentata una chiave semplificata riguardo a queste tre specie: Anthracobia macrocystis. Peli marginali, corti, clavati, mono-bisettati, ialini. Anthracobia maurilabra. Peli marginali peli lunghi e stretti (60-100 µm), plurisettati, pigmento brunastro. Anthracobia melaloma. Peli marginali più corti, plurisettati, concatenati, con presenza di pigmento brunastro. Regione Lombardia, Brembate, Parco Doneda; Maggio 2013; Foto, descrizione e microscopia di Massimo Biraghi. Aschi ottasporici. Spore ellissidali, biguttulate. N° Long. Larg. Q; Moy 19,39 9,52 2,04; Min 18,22 9,02 1,90; Max 20,48 10,11 2,15. Excipulum. Peli marginali.
  14. Panaeolus semiovatus (Sowerby : Fr.) S. Lundell & Nannf.; Regione Trentino Alto Adige; Settembre 2012; Foto di Pietro Curti.
  15. Panaeolus semiovatus (Sowerby : Fr.) S. Lundell & Nannf.; Regione Trentino; Settembre 2011; Foto di Pietro Curti. Pileo. Sporata su gambo e anello.
  16. Panaeolus semiovatus (Sowerby : Fr.) S. Lundell & Nannf.; Regione Emilia Romagna; Giugno 2012; Foto di Emilio Pini.
  17. Panaeolus semiovatus (Sowerby : Fr.) S. Lundell & Nannf.; Regione Lombardia, loc. Croce di Marone, Lago d'Iseo; Luglio 2010; Foto di Luigi Franchini. Ritrovamento a 1200 m s.l.m., crescita su escrementi, particolare del cappello viscoso, screpolato. Dettaglio macro dell'anello bianco striato. Particolare delle lamelle papilionacee.
  18. Panaeolus semiovatus (Sowerby : Fr.) S. Lundell & Nannf.; Regione Abruzzo; Ottobre 2008; Foto e commento Tomaso Lezzi. Crescita su sterco di cavalli e muli. I Panaeolus hanno le lamelle marezzate bianche e nere a causa della maturazione delle spore che non avviene contemporaneamente su tutta la superficie della lamella. L'anello è rigato superiormente e negli esemplari maturi il cappello si screpola facilmente in grosse placche di aspetto lucido.
  19. Panaeolus semiovatus (Sowerby : Fr.) S. Lundell & Nannf.; Regione Lazio; Luglio 2008; Foto di Felice Di Palma.
  20. Panaeolus semiovatus (Sowerby : Fr.) S. Lundell & Nannf.; Regione Emilia Romagna; Settembre 2007; Foto di Massimo Biraghi.
  21. Panaeolus semiovatus (Sowerby : Fr.) S. Lundell & Nannf.; Regione Lombardia; Giugno 2005; Foto di Emilio Pini.
  22. Panaeolus semiovatus (Sowerby : Fr.) S. Lundell & Nannf. 1938 Tassonomia Divisione Basidiomycota Classe Agaricomycetes Ordine Agaricales Famiglia Psathyrellaceae Sinonimi Anellaria semiovata (Sowerby : Fr.) A. Pearson & Dennis 1948 Note nomenclaturali Specie identificata inizialmente nell'anno 1798 dal naturalista inglese James Sowerby con l'epiteto di Agaricus semiovatus, nel corso degli anni è poi transitata stabilmente nel genere Panaeolus con il nome che oggi conosciamo. Vi è stato solo un breve periodo in cui la specie è appartenuta al genere Anellaria per via del suo evidente anello, assente nelle altre specie del genere Panaeolus, ma gli studi filogeneteci hanno dimostrato che si tratta di una specie che rientra in quest'ultimo genere. Bibliografia MONCALVO, J.-M., LUTZONI, F.M., REHNER, S.A., JOHNSON, J. & VILGALYS R., 2000. Phylogenetic Relationships of Agaric Fungi Based on Nuclear Large Subunit Ribosomal DNA Sequences. Department of Botany, Duke University, Durham, North Carolina 27708, USA. Syst. Biol. 49(2): 278-305. Regione Abruzzo; Giugno 2008; Foto e commento di Tomaso Lezzi. Cappello chiaro, campanulato, spesso fratturato a placche, soprattutto nella parte apicale, viscoso; lamelle ascendenti, col filo bianco, macchiate irregolarmente sulla superficie a causa della maturazione delle spore non contemporanea in tutte le parti della lamella. È un fungo fimicolo caratterizzato dalla presenza di anello striato e con striatura longitudinale sul gambo al di sopra dell'anello. Spesso la cuticola è screpolata, la base è leggermente bulbosa. Essendo l'unico Panaeolus provvisto di anello era stato in passato inquadrato in un genere a sé stante. Un particolare del cappello fratturato a placche soprattutto nella parte apicale, viscoso. Il piccolo anello bianco coperto dal deposito sporale nero. Un particolare della base leggermente bulbosa e ricoperta da un feltro bianco di micelio. Si riconosce anche l'habitat... fimicolo! Le lamelle col filo bianco, lasciano crescendo delle righe nella parte superiore del gambo. In questa foto si può vedere la sporata nera che si è depositata sul gambo. La sezione mostra il centro del gambo cavo (fistoloso). Un particolare della sezione in cui si vedono il filo delle lamelle bianco e la superficie delle lamelle marezzate a causa della maturazione che non avviene contemporaneamente in tutte le parti della lamella (lamelle papilionacee). Ingrandimento delle lamelle papilionacee.
  23. Saproamanita vittadinii (Moretti) Redhead, Vizzini, Drehmel & Contu; Regione Lazio; Marzo 2014; Foto di Tomaso Lezzi. Specie tipicamente autunnale che nel 2014 è apparsa anche nel periodo primaverile, a causa delle temperature miti invernali e delle abbondanti piogge. Particolare dell'anello. Particolare del gambo fortemente squamettato. Particolare delle verruche sul cappello.
  24. Saproamanita vittadinii (Moretti) Redhead, Vizzini, Drehmel & Contu; Regione Lazio, Roma, EUR, giardini pubblici; Novembre 2013; Foto Mauro Cittadini.
  25. Saproamanita vittadinii (Moretti) Redhead, Vizzini, Drehmel & Contu; Regione Lombardia, Crema; Agosto 2012; Foto di Emilio Pini.
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