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2018.05 - Toscana - Tutor Alessandro
Alessandro F ha risposto alla discussione di Alessandro F in Funghi Trovati Anno 2018
Amanita gemmata (Fr.) Bertillon; Regione Toscana; Maggio 2018; Foto di Alessandro Francolini Tra le prime specie a fare la sua comparsa nei boschi all’inizio della stagione micologica. Cappello di colore giallo pallido, dapprima emisferico, poi convesso e, a maturità, disteso: quando è disteso presenta margine striato; verruche bianche, detersili e di forma irregolare; volva aderente e circoncisa, a volte dissociata in cercini fioccosi che possono permanere nella parte inferiore dal gambo; anello sottile e presto dissociato e poco persistente (può essere del tutto assente negli esemplari adulti); gambo a base bulbosa rotondeggiante o ovoidale, radicante. Sono gli elementi caratterizzanti di questa bella Amanita tossica: la sua tossicità sembra sia causa di sindrome panterinica. Dal (nuovo) Tutto Funghi, Scheda 118, Pag. 228: “Cresce in primavera , ma a volte anche in autunno, nei boschi di latifoglie e aghifoglie, su terreno sabbioso dei litorali marini nelle pinete con sottobosco di Cisto. Si tratta di una specie sicuramente tossica, responsabile della sindrome Panterinica o Neurotossica Anticolinergica.” Giovane esemplare -
2018.05 - Toscana - Tutor Alessandro
Alessandro F ha risposto alla discussione di Alessandro F in Funghi Trovati Anno 2018
Fuligo candida Pers.; Regione Toscana; Maggio 2018; Foto di Alessandro Francolini Un Myxomycetes dai colori candidi o biancastri, frequente nei periodi piovosi o quando vi è molta umidità nell’aria. Stava “fagocitando” alcuni steli d’erba. Simile a Fuligo septica che ha colorazioni brillanti giallo-oro, o a Fuligo cinerea con colorazioni grigio-biancastre. Dal Forum AMINT: Introduzione alla Sistematica e Tassonomia: “I Myxomycetes (Mixomiceti) sono protozoi particolari che prendono normalmente la forma delle amebe. Alcuni di loro, ed in determinate circostanze, sviluppano corpi fruttiferi (sporangi) deputati alla disseminazione delle spore (mixospore), ed è per questo motivo che spesso in passato sono stati assimilati ai funghi. Alcuni sono piccolissimi altri presentano estensioni notevoli. Sia nella fase di "plasmodio" (unione di più cellule, che perdono la parete fondendosi in un'unica grande cellula plurinucleata) che negli sporangi il fenomeno va interpretato come aggregazione di cellule non formanti un organismo complesso od un tessuto (pseudotessuto). Rimane in questo modo fatta salva la definizione di organismi monocellulari. Si nutrono per "fagocitosi” (un processo che prevede l’ingestione da parte della cellula di particelle di grandi dimensioni, tali da essere visibili al microscopio).” -
2018.05 - Toscana - Tutor Alessandro
Alessandro F ha risposto alla discussione di Alessandro F in Funghi Trovati Anno 2018
Boletus aereus Bull. : Fr.; Regione Toscana; Maggio 2018; Foto di Alessandro Francolini. Dal (nuovo) Tutto Funghi, Scheda 209, Pag. 328: “Ottimo commestibile, può essere consumato crudo. Si tratta certamente del Porcino di qualità migliore: la compattezza delle carni, il suo delicato sapore, unito a un profumo soave e mai eccessivo, lo rendono sicuramente il più ricercato e appetibile. Adatto anche all’essiccazione dopo essere stato tagliato a fette. Il colore del cappello può raggiungere tonalità scure più che negli altri Porcini, per arrivare a colorazioni praticamente nerastre. Il contrasto tra il bianco latteo dei pori e il bruno-nerastro del pileo è incredibilmente forte. Singoli individui raggiungono non di rado 1-2 Kg di peso, evento del tutto eccezionale per la maggioranza delle specie diffuse nella nostra penisola. Tra i Porcini è quello che con maggior frequenza ama crescere in coppia o in piccoli gruppi. Sovente gregario e associato con altri soggetti, regala sempre raccolti importanti.” -
2018.05 - Toscana - Tutor Alessandro
Alessandro F ha risposto alla discussione di Alessandro F in Funghi Trovati Anno 2018
Xerocomus subtomentosus (L. : Fr.) Quélet; Regione Toscana; Maggio 2018; Foto di Alessandro Francolini. Commestibile discreto purché giovane e scartando il gambo. La colorazione della cuticola è variabile ma mai decisamente rosso-arancio. Carne di colore giallo chiaro nel cappello, più o meno ocra nella parte inferiore del gambo che è generalmente slanciato e flessuoso, sovente con costolature verticali. Alla sezione può mostrare un lieve viraggio verso un debole verde-azzurrognolo. Micelio basale biancastro. Fruttifica preferibilmente in boschi termofili mediterranei di latifoglia. Dal (nuovo) Tutto Funghi, Scheda 197, Pag. 314: “L’estrema variabilità di questo fungo ha dato luogo a molte interpretazioni diverse; il carattere principale che lo contraddistingue è, senza dubbio, la mancanza di tonalità rossastre immediatamente sotto la cuticola del cappello; Xerocomus ferrugineus, a carne biancastra e commestibile, è simile alla nostra specie e ne differisce per i colori più carichi della cuticola, con la presenza sopra e sotto la stessa sempre di una componente più o meno rossiccia; molti autori lo considerano una semplice varietà del nostro fungo; altra differenza è il micelio basale giallognolo e nella parte alta del gambo si nota quasi sempre un falso reticolo. Xerocomus chrysenteron, commestibile, si distingue per le tonalità del gambo marcatamente rossastre, talvolta addirittura vermiglie; anche le tonalità sopra e sotto la cuticola sono più rossicce; il viraggio della carne e delle parti esterne è più immediato e intenso; micelio basale giallo molto chiaro.” ******************* Esemplare attaccato da un ifomicete parassita, probabilmente del Genere Sepedonium -
2018.05 - Toscana - Tutor Alessandro
Alessandro F ha risposto alla discussione di Alessandro F in Funghi Trovati Anno 2018
Polyporus tuberaster (Jacq. ex Pers.) Fr.; Regione Toscana; Maggio 2018; Foto di Alessandro Francolini. Poliporo assai comune, rinvenibile su legno marcescente di latifoglia (come questi esemplari, su cerro) oppure emergente da uno sclerozio duro formato da un intreccio compatto tra micelio, terra, sassi e radici (questo sclerozio è quindi una sorta di consistente conglomerato, detto “pietra fungaia”, che può pesare anche 10 kg e oltre). Cappello di diametro massimo sui 15 cm, circolare o reniforme, depresso al centro, cosparso, almeno nei giovani esemplari, di piccole squamule più scure del colore di fondo che può variare dal giallo-ocra al bruno. Margine sottile, un poco fibrilloso-ciliato. Imenoforo di color crema chiaro, con pori angolosi, anche a forma poligonale allungata; con tubuli disposti su un singolo strato, decorrenti sul gambo. Il gambo è di solito laterale, talvolta centrale, di colore ocra chiaro, spesso ricurvo alla base che si presenta cosparsa di fine peluria biancastra. Carne soda ma non coriacea, di colore crema biancastro, con odore fungino leggero e gradevole. Polyporus tuberaster può confondersi con Polyporus squamosus che tuttavia è di dimensioni assai più imponenti (cappello di diametro fino a 50 o 60 cm di diametro) e che ha carne dura e coriacea con odore di cocomero o di farina bagnata. Inoltre il suo gambo è, in proporzione al cappello, corto e quasi rudimentale, di colore bruno o bruno nerastro. -
2018.05 - Toscana - Tutor Alessandro
Alessandro F ha risposto alla discussione di Alessandro F in Funghi Trovati Anno 2018
Boletus reticulatus Schaeff.; Regione Toscana; Maggio 2018; Foto di Alessandro Francolini. = Boletus aestivalis (Paulet) Fr. Dal (nuovo) Tutto Funghi, Scheda 210, Pag. 330-331: “Abbastanza comune e molto ricercato. Inizia la sua crescita qualche settimana dopo i temporali primaverili del mese di maggio e continua a fruttificare, nelle aree mediterranee, fino a metà novembre. Quando l’aria è secca, tutta la superficie del cappello si screpola e rende visibile la carne bianca sottostante. Nel periodo estivo e all’inizio dell’autunno il Boletus reticulatus in particolare viene invaso da larve anche quando si trova allo stadio di primordio. Questi insetti fanno parte principalmente di due famiglie di ditteri: la Famiglia Mycetophilidae e la Famiglia Sciaridae. Questi piccoli insetti micetofili hanno la consuetudine di insediarsi nel luogo dove c’è la fungaia. Le femmine iniziano a penetrare nel terreno e raggiungono la base del fungo, deponendovi 50-70 uova che subito dopo si schiudono. Le larve iniziano a cibarsi della carne invadendo e fagocitando l’intero fungo; una volta compiuto il loro stadio di larva, si impupano in un bozzoletto e così il ciclo ricomincia per numerose generazioni annuali.” A proposito di questo nome specifico (reticulatus), il Cetto riporta in nota alla scheda 265 della sua collana I funghi dal vero: “Si può determinare con una certa sicurezza (...) se si nota il tipico screpolarsi della cuticola del cappello, carattere che, contrariamente a quanto si crede, gli ha dato il nome. Qualcuno crede che il nome specifico derivi dalla presenza del reticolo sul gambo. Tale reticolo invece, presente anche nelle altre varietà dell’ edulis, non è per nulla determinante agli effetti di una sicura determinazione.” ************* Un bocciotto (primo porcino dell'anno) lasciato a crescere... forse a favore della lumaca che aveva già golosamente favorito del cappello Cappello di color nocciola chiaro Cappello di color laterizio -
2018.05 - Toscana - Tutor Alessandro
Alessandro F ha risposto alla discussione di Alessandro F in Funghi Trovati Anno 2018
Russula vesca Fries; Regione Toscana; Maggio 2018; Foto di Alessandro Francolini. Le colorazioni tipiche di questa ottima Russula commestibile vanno da un bel vinoso-bruno per gli esemplari sotto conifera al rosa-lilacino per quelli sotto latifoglia. La cuticola è asportabile per due quinti del raggio, lasciando intravedere la carne bianca sottostante. Lamelle poco decorrenti, fitte e strette, un po’ lardacee in gioventù, bianche ma macchiate di ruggine o giallastro in vecchiaia o per manipolazione. Dal (nuovo) Tutto Funghi, Scheda 161, Pag. 277: “Per la colorazione pileica, la tendenza a macchiarsi di giallo-brunastro nelle zone manipolate a lungo, la sporata bianca e il sapore interamente dolce ricordante la nocciola, è una Russula di facile identificazione. Le forme decolorate al nocciola (fo. avellanea) si possono confondere con R. heterophylla fo. adusta ma il portamento più massiccio di quest'ultima, le colorazioni toccate o macchiate di bronzo, le lamelle decorrenti e biforcate all'inserzione bastano per distinguerla sul campo. Nella sua forma verde (R. vesca fo. viridata) può essere confusa con le Griseinae , ma la sporata bianca di R. vesca le esclude a priori. La caratteristica della cuticola che si ritrae lasciando intravedere le lamelle, è ritenuta oggigiorno elemento poco attendibile e non prerogativo.” -
2018.05 - Toscana - Tutor Alessandro
Alessandro F ha risposto alla discussione di Alessandro F in Funghi Trovati Anno 2018
Coprinellus sp.; Regione Toscana; Maggio 2018; Foto di Alessandro Francolini. Un gruppo di esemplari già maturi e, in parte, deliquescenti. Senza microscopia è impossibile distinguere le specie simili. -
2018.05 - Toscana - Tutor Alessandro
Alessandro F ha risposto alla discussione di Alessandro F in Funghi Trovati Anno 2018
Caloscypha fulgens (Pers. : Fr.) Boudier; Regione Toscana; Maggio 2018; Foto di Alessandro Francolini. Piccolo ascomicete che, con il suo imenoforo, macchia di colore il sottobosco della foresta di Vallombrosa. Sotto conifere varie. Apotecio che da giovane è globoso e quasi chiuso mentre a maturità tende ad aprirsi un po’. Il gambo può essere assente o più o meno pronunciato. Imenoforo (interno alla coppetta) liscio e di un bel colore dal giallo all’arancione; la superficie sterile (esterna) ha colori variabili: da subconcolore all’imenoforo (con eventuali sfumature verdi-bluastre al margine) fino a completamente verde-bluastro. La carne è di colore aranciato. Invasive quest'anno. Un ragnetto che sta tessendo la tela all'interno della coppetta -
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Alessandro F ha risposto alla discussione di Alessandro F in Funghi Trovati Anno 2018
Hygrophorus marzuolus (Fr. : Fr.) Bres.; Regione Toscana; Maggio 2018; Foto di Alessandro Francolini. Dal (nuovo) Tutto Funghi, Scheda 49, Pag. 153: “Viste le caratteristiche morfocromatiche generali, l’ecologia e il periodo di crescita, risulta praticamente impossibile confondere questa specie. Semiipogeo, associato alla neve in discioglimento. Viene generalmente stimato come uno dei migliori commestibili, molto apprezzato e ricercato; la sua precocità, la fragrante e mai stucchevole sapidità della sua carne soda e compatta, fanno del Marzuolo uno dei funghi migliori e anche più versatili dal punto di vista gastronomico. Il colore grigio piombo-nerastro contrasta con il candore delle lamelle che, trattandosi di un fungo ipogeo, non mostra mai: la mimesi con i sassi del sottobosco risulta quindi perfetta; la difficoltà di ricerca e il suo mimetismo lo proteggono e ne garantiscono la possibilità di riproduzione nel migliore dei modi.” *********** Domenica 6 maggio. Qualche "marzuolo" riesce ancora a nascere e a crescere, nonostante il loro periodo ormai volga al termine Molti già sviluppati ma rimasti quasi completamente interrati, per sfruttare il "fresco" e l'umidità residua che il bosco può offrire Una volta tolti dal "sottosuolo" Mimetismo perfetto Una volta tolti dal "sottosuolo" Assieme a Caloscypha fulgens, quast'anno invasiva -
2018.05 - Toscana - Tutor Alessandro
Alessandro F ha postato un topic nell'area Funghi Trovati Anno 2018
Buoni ritrovamenti Alessandro ************************** Indice della Toscana, mese di Maggio 2018, totale n° 30 (+1) specie. Amanita eliae Quél.; Post # 14; 17 Amanita excelsa (Fr. : Fr.) Bertill.; Post # 26 Amanita gemmata (Fr.) Bertillon; Post # 11 Amanita pantherina (De Cand. : Fr.) Krombh.; Post # 28 Amanita rubescens (Pers. : Fr.) S.F. Gray; Post # 12; 15 Amanita vaginata (Bull. : Fr.) Vittadini; Post # 32 Boletus aereus Bull. : Fr.; Post # 9 Boletus reticulatus Schaeff. = Boletus aestivalis (Paulet) Fr.; Post # 6 Caloboletus calopus (Pers.) Vizzini = Boletus calopus Pers.: Fr.; Post # 25 Caloscypha fulgens (Pers. : Fr.) Boudier; Post # 3 Cantharellus queletii (Ferry) Corner. = Cantharellus minimus L.L. Daniel; Post # 18 Cantharellus subpruinosus Eyssart. & Buyck.; Post # 19; 29 Clathrus ruber P. Micheli ex Pers. = Clathrus cancellatus Tourn. ex Fr.; Post # 24 Coprinopsis insignis (Peck) Redhead, Vilgalys & Moncalvo; Post # 13 Cyclocybe cylindracea (DC.) Vizzini & Angelini = Agrocybe aegerita (V. Brig.) Fayod; Post # 22 Fuligo candida Pers.; Post # 10 Helvella lacunosa Afzel. : Fr.; Post # 23 Hygrophorus marzuolus (Fr. : Fr.) Bres.; Post # 2 Lactifluus piperatus (Linnaeus : Fries) Persoon = Lactarius piperatus (L. : Fr.) Pers.; Post # 31 Lycoperdon perlatum Pers. : Pers.; Post # 21 Marasmius rotula (Scop. : Fr.) Fr.; Post # 33 Polyporus tuberaster (Jacq. ex Pers.) Fr.; Post # 7 Russula amarissima Romagn.; Post # 34 Russula aurea Pers.; Post # 27 Russula cyanoxantha (Schaeff.) Fr.; Post # 16 Russula vesca Fries; Post # 5 Russula virescens (Scaeff.) Fr.; Post # 33 Suillellus luridus (Schaeff. : Fr.) Murri = Boletus luridus Schaeff. : Fr.; Post # 30 Suillellus queletii (Schulzer) Vizzini, Simonini & Gelardi = Boletus queletii Schulzer; Post # 20 Xerocomus subtomentosus (L. : Fr.) Quélet; Post # 8 ******** Non determinati ma generici: Coprinellus sp.; Post # 4 -
2018.04 - Toscana - Tutor Alessandro
Alessandro F ha risposto alla discussione di Alessandro F in Funghi Trovati Anno 2018
Coprinopsis cfr. lagopus (Fr. : Fr) Redhead, Vilgalys & Moncalvo; Regione Toscana; Aprile 2018; Foto di Alessandro Francolini. = Coprinus cfr. lagopus (Fr. : Fr.) Fr. Caratteristica è la sua decorazione su tutta la lunghezza del gambo composta da villosità soffici (lagopus proviene dal greco lagos = lepre e pus = piede), al contrario della maggior parte dei Coprinus che ha gambo pressoché liscio. Il cappello a maturità si apre (anche con margine rialzato) ed è quasi trasparente, decorato da fioccosità pelosette grigio-biancastre che presto svaniscono; nettamente striato (quasi plissettato) in senso radiale. Habitat terricolo, tra foglie secche di latifoglia, meno frequente tra l’erba, e mai su letame. È un Coprinus della Sezione Lanatuli: senza microscopia potrebbe essere confuso con altre specie della sua stessa sezione. Particolare del gambo "peloso" ********************* Indice della Toscana, mese di Aprile 2018, totale n° 7 (+3) specie. Astraeus hygrometricus (Pers. : Pers.) Morgan; Post # 5 Auricularia auricula-judae (Fr.) Quélet; ; Post # 2 Caloscypha fulgens (Pers. : Fr.) Boudier; Post # 9 Fomitopsis pinicola (Swartz : Fr.) P. Karst.; Post # 6 Hygrophorus marzuolus (Fr. : Fr.) Bres.; Post # 4 - 11 Phyllotopsis nidulans (Pers. : Fr.) Sing.; Post # 3 Trichaptum biforme (Fr.) Ryvarden; Post # 7 ******** Non determinati ma generici: Coprinopsis cfr. lagopus (Fr. : Fr) Redhead, Vilgalys & Moncalvo; Post # 12 Entoloma cfr. hirtipes (Schum. : Fr.) Moser.; Post # 10 Mycena sp.; Post # 8 -
2018.04 - Toscana - Tutor Alessandro
Alessandro F ha risposto alla discussione di Alessandro F in Funghi Trovati Anno 2018
Hygrophorus marzuolus (Fr. : Fr.) Bres.; Regione Toscana; Aprile 2018; Foto di Alessandro Francolini. Continua la presenza di "Marzuoli" nelle sponde più umide, con esemplari spesso di taglia notevole. Misto Faggio e Abete bianco. Zona Vallombrosa. Assieme a Caloscypha fulgens (Pers. : Fr.) Boudier Esemplare emblematico per la bellezza (e il polimorfismo) di questa specie; già dalla quantità di terra smossa di fresco se ne poteva intuire la dimensione più che accettabile Ma la cosa particolare era la sua freschezza (poco più che un primordio a giudicare dalle lamelle ancora bianchissime-ceracee e dal margine involuto), la sua stazza boletoide e la compattezza della carne che contribuiva a dargli un inconsueto alto peso specifico. Soppesandolo dava l'idea di aver a che fare con un Boletus pinophilus! -
2018.04 - Toscana - Tutor Alessandro
Alessandro F ha risposto alla discussione di Alessandro F in Funghi Trovati Anno 2018
Entoloma cfr. hirtipes (Schum. : Fr.) Moser.; Regione Toscana; Aprile 2018; Foto di Alessandro Francolini. In misto Abete bianco – Faggio; esemplari con cappello conico. Allo strofinio si sentiva un odore un po’ pungente tra farinaceo e erbaceo; sapore sgradevole, rancido. Visto l’habitat e le caratteristiche organolettiche potrebbe essere Entoloma hirtipes; l’eventuale confusione con il sosia Entoloma vernum (che solitamente ha cappello da conico-convesso a piano-convesso e non ha odore/sapore significativo) verrebbe risolta definitivamente con l’analisi microscopica: presenza di cheilocistidi in E. hirtipes, assenza di cheilocistidi e spore più piccole in E. vernum. Gambo decisamente "tortile", spiralato: -
2018.04 - Toscana - Tutor Alessandro
Alessandro F ha risposto alla discussione di Alessandro F in Funghi Trovati Anno 2018
Caloscypha fulgens (Pers. : Fr.) Boudier; Regione Toscana; Aprile 2018; Foto di Alessandro Francolini. Piccolo ascomicete che, con il suo imenoforo, macchia di colore il sottobosco della foresta di Vallombrosa. Sotto conifere varie. Apotecio che da giovane è globoso e quasi chiuso mentre a maturità tende ad aprirsi un po’. Il gambo può essere assente o più o meno pronunciato. Imenoforo (interno alla coppetta) liscio e di un bel colore dal giallo all’arancione; la superficie sterile (esterna) ha colori variabili: da subconcolore all’imenoforo (con eventuali sfumature verdi-bluastre al margine) fino a completamente verde-bluastro. La carne è di colore aranciato come si nota in eventuali spaccature. -
2018.04 - Toscana - Tutor Alessandro
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Mycena sp.; Regione Toscana; Aprile 2018; Foto di Alessandro Francolini. Su tronco marcescente di Abete bianco caduto a terra. -
2018.04 - Toscana - Tutor Alessandro
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Trichaptum biforme (Fr.) Ryvarden; Regione Toscana; Aprile 2018; Foto di Alessandro Francolini. In bosco misto, su tronco di Quercia caduta a terra. Simile a Trichaptum abietinum che cresce su Abete oppure a Trichaptum fuscoviolaceum che cresce preferibilmente su tronchi o rami di Pino abbattuti o, più raramente, su piante ancora viventi ma ferite o debilitate. -
2018.04 - Toscana - Tutor Alessandro
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Fomitopsis pinicola (Swartz : Fr.) P. Karst.; Regione Toscana; Aprile 2018; Foto di Alessandro Francolini. Fungo lignicolo pluriennale, di consistenza legnosa e di dimensioni ragguardevoli: può raggiungere i 40 cm e oltre di larghezza e i 15-20 cm di spessore. Prevalentemente saprotrofo, raramente parassita, di conifere (soprattutto Abete bianco e Peccio, ma anche su Pinus spp.) o, più di rado, di latifoglie. È considerato uno dei più potenti degradatori di massa legnosa, svolgendo così una importante azione per il mantenimento dell’equilibiro ecologico delle foreste. Nella sua crescita può inglobare substrato di vario genere (rametti, corteccia, terriccio, fili d’erba,...). È frequente osservare, soprattutto in esemplari giovani, delle goccioline acquose essudate dall’imenoforo. Fomitopsis pinicola ha il cappello zonato concentricamente, glabro; nei giovani esemplari è di aspetto lucente, quasi laccato, con il margine ampio e arrotondato che solitamente ha colorazioni dal giallo all’arancio al rossastro, mentre il resto del cappello ha inizialmente tonalità simili a quelle del margine ma assume colorazioni via via più scure col passare del tempo, manifestando anche toni dal grigio al bluastro, dal verdastro al nero. Ha pori più o meno rotondi, con superficie poroide dal biancastro al crema, al bruno. Imenoforo -
2018.04 - Toscana - Tutor Alessandro
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Astraeus hygrometricus (Pers. : Pers.) Morgan; Regione Toscana; Aprile 2018; Foto di Alessandro Francolini. Può ricordare morfologicamente le specie del genere Geastrum per la tipica apertura a stella dell’esoperidio. A prescindere dai caratteri microscopici e dalla struttura interna della gleba, il riconoscimento a livello macroscopico verte sul caratteristico aspetto "tassellato" delle lacinie e sulla diversa apertura apicale da cui fuoriescono le spore: tale apertura è ben strutturata e circoscritta nei Geastrum mentre è imprecisa e irregolarmente lacerata in Astraeus hygrometricus. Dal (nuovo) Tutto Funghi, Scheda 219, Pag. 340: “Il nome volgare di Fungo barometro gli è stato conferito per il peridio fortemente igroscopico che, come un igrometro, risente dell’umidità atmosferica. Le lacinie si distendono col tempo umido e si ritraggono a tempo secco, causando spesso uno spostamento dalla propria sede originale. La dispersione delle spore è affidata a una sinergia di acqua e vento: la pioggia, infatti, colpendo l’endoperidio fa fuoriuscire piccoli sbuffi di polvere sporale che poi sarà dispersa nell’aria grazie al vento.” 1) Giovane esemplare; l'esoperidio sta iniziando ad aprirsi "in spicchi" e si iniziano a intravedere le future lacinie; mentre l'endoperidio ancora non mostra l'apertura apicale da cui usciranno le spore 2) Esemplare maturo; lacinie ben formate e parzialmente accartocciate verso l'alto; segno che in questa parte di bosco l'umidità inizia a scarseggiare. Si nota il colore della sporata bruno-rugginosa 3) Esemplari in vari stadi di maturazione -
2018.04 - Toscana - Tutor Alessandro
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Hygrophorus marzuolus (Fr. : Fr.) Bres.; Regione Toscana; Aprile 2018; Foto di Alessandro Francolini. Dal (nuovo) Tutto Funghi, Scheda 49, Pag. 153: “Viste le caratteristiche morfocromatiche generali, l’ecologia e il periodo di crescita, risulta praticamente impossibile confondere questa specie. Semiipogeo, associato alla neve in discioglimento. Viene generalmente stimato come uno dei migliori commestibili, molto apprezzato e ricercato; la sua precocità, la fragrante e mai stucchevole sapidità della sua carne soda e compatta, fanno del Marzuolo uno dei funghi migliori e anche più versatili dal punto di vista gastronomico. Il colore grigio piombo-nerastro contrasta con il candore delle lamelle che, trattandosi di un fungo ipogeo, non mostra mai: la mimesi con i sassi del sottobosco risulta quindi perfetta; la difficoltà di ricerca e il suo mimetismo lo proteggono e ne garantiscono la possibilità di riproduzione nel migliore dei modi.” *************** Vari ambienti e modalità di crescita; polimorfismo: 1) In faggeta pura: l'esemplare già sviluppato fa la spia ad altri ancora semiipogei Spesso nelle faggete i Marzuoli hanno stazza e peso specifico maggiori rispetto a quelli nati sotto Abete bianco 2) Tipica colonia reperita sotto Pino Spostare con delicatezza gli aghi nelle vicinanze per dare un'occhiata attorno dà spesso buoni risultati 3) Esemplare di peso e morfologia fuori del comune. Nato tra ostacoli vari, tra gli aghi di Pino; ne usciva visibile solo la metà del cappello Gambo completamente sommerso; una volta liberato da terriccio e aghi mostra un insolito gambo boletoide, sodo e obeso 4) Sotto Abete bianco; a sinistra la tipica colonia cespitosa; a destra esemplare isolato Estratto il gruppetto di Marzuoli dal terreno, si nota la crescita cespitosa-connata abbastanza frequente in questa specie 5) Sotto Pino: giovani esemplari completamente bianchi in quanto sviluppati coperti da terriccio e aghi 6) Esemplare di discrete dimensioni, di cui è visibile solo parte del cappello che si mostra "a filo" del terreno; ottimo mimetismo: la sua presenza è stata tradita dalla lieve ondulazione del margine pileico Crescita evidentemente semiipogea Liberato dal terriccio; appare un altro esemplare già di discrete dimensioni e ben formato che si è perciò sviluppato ipogeo, restando completamente sommerso 7) Esemplare di stazza discreta, isolato, reperito sotto Abete bianco Con gambo tozzo e robusto; cappello compatto e con margine particolarmente involuto ****************** Magica Vallombrosa... con la sua atmosfera da favola! -
2018.04 - Toscana - Tutor Alessandro
Alessandro F ha risposto alla discussione di Alessandro F in Funghi Trovati Anno 2018
Phyllotopsis nidulans (Pers. : Fr.) Sing.; Regione Toscana; Aprile 2018; Foto di Alessandro Francolini. Un bel lignicolo, sessile (talvolta resupinato in gioventù) con forma di conchiglia. Imenoforo con lamelle spaziate, di un bel colore vivace sul giallo-aranciato, intervallate da lamellule. La superficie sterile del cappello è più opaca, feltrata e villosa. Soprattutto nei giovani il margine è molto involuto e ripiegato come a proteggere l’imenoforo: questa conformazione “giovanile” gli ha valso l’appellativo di “nidulans” (dal latino “nidulus” = piccolo nido). Carne elastica e tenace, di colore giallognolo, con lieve odore erbaceo; sapore dolciastro-erbaceo. Le lamelle si staccano facilmente “a pacchetti” dalla carne del cappello. La sporata in massa è di un bel colore rosato. Può confondersi con Tapinella panuoides = Paxillus panuoides che ha generalmente colorazioni più opache e meno vivaci e, soprattutto, ha sporata color tabacco (ocrosporeo). Inoltre le lamelle di T. panuoides sono più fitte e caratteristicamente forcate e anastomosate. Esemplari un po' malconci e fradici, dopo una intera nottata di pioggia battente; su vecchio tronco a terra: -
2018.04 - Toscana - Tutor Alessandro
Alessandro F ha risposto alla discussione di Alessandro F in Funghi Trovati Anno 2018
Auricularia auricula-judae (Fr.) Quélet; Regione Toscana; Aprile 2018; Foto di Alessandro Francolini. L’inconfondibile “Orecchia di Giuda” con il suo colore bruno sfumato di rossastro, la consistenza della carne tenace, elastica e gelatinosa assieme, l’imenoforo liscio e traslucido con andamento ondulato simile alle pieghe del padiglione auricolare. L’imenoforo è un po’ più chiaro della parte pileica che si presenta apparentemente liscia ma che in realtà è finemente pruinosa. Habitat: tipicamente saprotrofa su legno guasto (preferibilmente di Sambuco, ma non solo); talvolta anche parassita su piante viventi. Dal (nuovo) Tutto Funghi, Scheda 15, Pag. 118: “Probabilmente molti occidentali avranno inconsapevolmente gradito l’assaggio di questo fungo, o almeno lo avranno fatto quelli che sono usi frequentare ristoranti cinesi e giapponesi. Le prelibatezze a base di funghi che possono essere gustate in questi ambienti contemplano infatti, nella maggior parte dei casi, il suo utilizzo.” E, dal capitolo "Funghi velenosi e micetismi" del dott. Claudio Angelini, sempre sul Tutto Funghi (pag. 62): "È un fungo considerato commestibile e largamente coltivato in tutto l'Oriente, anche per le proprietà benefiche e terapeutiche che gli sono attribuite soprattutto dagli "avanguardisti" della medicina naturale. Se consumato troppo di frequente e in quantità eccessive, o peggio ancora associato ad altre sostanze (lo zenzero, altro tipico ingrediente della cucina cinese) o a particolari farmaci (fra cui l'aspirina), questo fungo può provocare porpore emorragiche cutanee ed emorragie interne ed esterne più o meno gravi. Le sostanze responsabili di questa sindrome (Sindrome di Szechwan) non sono ancora identificate." Superficie esterna finemente pruinosa; imenoforo liscio e ondulato -
2018.04 - Toscana - Tutor Alessandro
Alessandro F ha postato un topic nell'area Funghi Trovati Anno 2018
Buoni ritrovamenti Alessandro ********************************* Indice della Toscana, mese di Aprile 2018, totale n° 7 (+3) specie. Astraeus hygrometricus (Pers. : Pers.) Morgan; Post # 5 Auricularia auricula-judae (Fr.) Quélet; ; Post # 2 Caloscypha fulgens (Pers. : Fr.) Boudier; Post # 9 Fomitopsis pinicola (Swartz : Fr.) P. Karst.; Post # 6 Hygrophorus marzuolus (Fr. : Fr.) Bres.; Post # 4 - 11 Phyllotopsis nidulans (Pers. : Fr.) Sing.; Post # 3 Trichaptum biforme (Fr.) Ryvarden; Post # 7 ******** Non determinati ma generici: Coprinopsis cfr. lagopus (Fr. : Fr) Redhead, Vilgalys & Moncalvo; Post # 12 Entoloma cfr. hirtipes (Schum. : Fr.) Moser.; Post # 10 Mycena sp.; Post # 8 -
2018.03 - Toscana - Tutor Alessandro
Alessandro F ha risposto alla discussione di Alessandro F in Funghi Trovati Anno 2018
Hygrophorus marzuolus (Fr. : Fr.) Bres.; Regione Toscana; Marzo 2018; Foto di Alessandro Francolini. Dal (nuovo) Tutto Funghi, Scheda 49, Pag. 153: “Viste le caratteristiche morfocromatiche generali, l’ecologia e il periodo di crescita, risulta praticamente impossibile confondere questa specie. Semiipogeo, associato alla neve in discioglimento. Viene generalmente stimato come uno dei migliori commestibili, molto apprezzato e ricercato; la sua precocità, la fragrante e mai stucchevole sapidità della sua carne soda e compatta, fanno del Marzuolo uno dei funghi migliori e anche più versatili dal punto di vista gastronomico. Il colore grigio piombo-nerastro contrasta con il candore delle lamelle che, trattandosi di un fungo ipogeo, non mostra mai: la mimesi con i sassi del sottobosco risulta quindi perfetta; la difficoltà di ricerca e il suo mimetismo lo proteggono e ne garantiscono la possibilità di riproduzione nel migliore dei modi.” Mimetizzato nel sottobosco; con la lucentezza simile a quella dei sassi bagnati Semiipogeo Talvolta le lamelle sono anastomosate -
2018.03 - Toscana - Tutor Alessandro
Alessandro F ha risposto alla discussione di Alessandro F in Funghi Trovati Anno 2018
Astraeus hygrometricus (Pers. : Pers.) Morgan; Regione Toscana; Marzo 2018; Foto di Alessandro Francolini. Può ricordare morfologicamente le specie del genere Geastrum per la tipica apertura a stella dell’esoperidio. A prescindere dai caratteri microscopici e dalla struttura interna della gleba, il riconoscimento a livello macroscopico verte sul caratteristico aspetto "tassellato" delle lacinie e sulla diversa apertura apicale da cui fuoriescono le spore: tale apertura è ben strutturata e circoscritta nei Geastrum mentre è imprecisa e irregolarmente lacerata in Astraeus hygrometricus. Dal (nuovo) Tutto Funghi, Scheda 219, Pag. 340: “Il nome volgare di Fungo barometro gli è stato conferito per il peridio fortemente igroscopico che, come un igrometro, risente dell’umidità atmosferica. Le lacinie si distendono col tempo umido e si ritraggono a tempo secco, causando spesso uno spostamento dalla propria sede originale. La dispersione delle spore è affidata a una sinergia di acqua e vento: la pioggia, infatti, colpendo l’endoperidio fa fuoriuscire piccoli sbuffi di polvere sporale che poi sarà dispersa nell’aria grazie al vento.” Con lacinie distese e un poco rivolte verso il terreno: indice di accentuata umidità ambientale Lacinie tassellate Il "sacco endoperidio" si apre all'esterno grazie a una lacerazione apicale di forma irregolare La parte inferiore dell'esoperidio Dopo qualche colpetto di dita sul sacco endoperio sono fuoriuscite le spore di colore simile a quello del cacao in polvere A destra un esemplare a fine ciclo: con l'endoperidio ormai "sgonfiato" e accartocciato, svuotato di gleba e spore