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  1. Lacrymaria lacrymabunda (Bull. : Fr.) Pat.; Regione Lombardia; Giugno 2006; Foto di Massimo Biraghi.
  2. Lacrymaria lacrymabunda (Bull. : Fr.) Pat. 1887 Tassonomia Divisione Basidiomycota Classe Agaricomycetes Ordine Agaricales Famiglia Psathyrellaceae Sinonimi Lacrymaria velutina (Pers. : Fr.) Konrad & Maubl. 1925 Psathyrella lacrymabunda (Bull. : Fr.) M.M. Moser 1953 Descrizione Cappello feltrato, peloso con fibrille bianche e margine pileico appendicolato; la zona centrale risulta vellutata e meno feltrata. Il colore è brunastro con il centro più aranciato. Lamelle bruno violacee, marezzate per via delle goccioline che si condensano sulle lamelle. Gambo con residui di anello macchiato di scuro dalla sporata, furfuraceo in alto e villoso in basso. Odore erbaceo e sapore erbaceo-terroso. Microscopia Spore 8,1-9,9 × 5,8-6,6 µm; Qm = 1,5, da ovoidali a citriformi, ornate da verruche e con grosso poro germinativo. Cheilocistidi cilindrici con apice globoso, abbondanti mentre i pleurocistidi sono meno diffusi, cilindrici con apice solo leggermente allargato. Caulocistidi slanciati, alcuni con apice globoso. Specie simili Lacrymaria glareosa (J. Favre) Watling = Psathyrella glareosa (J. Favre) M.M. Moser presenta cheilocistidi flessuosi. Lacrymaria pyrotricha (Holmsk. : Fr.) Konrad & Maubl. = Psathyrella pyrotricha (Holmsk. : Fr.) M.M. Moser ha un cappello di colore arancio brillante. Regione Umbria; Novembre 2014; Foto e microscopia di Stefano Rocchi. Ritrovamento su prato di un giardino casalingo, sotto Cedrus atlantica. Il margine appendicolato. L'anello macchiato di scuro dalla sporata. Spore da sporata 8,1-9,9 × 5,8-6,6 µm; Qm = 1,5, a secondo del profilo da ovoidali a citriformi, ornate da verruche e con grosso poro germinativo. Osservazione in acqua, a 400×. Spore da sporata 8,1-9,9 × 5,8-6,6 µm; Qm = 1,5, a secondo del profilo da ovoidali a citriformi, ornate da verruche e con grosso poro germinativo. Osservazione in acqua, a 1000×. Cheilocistidi cilindrici con apice globoso, abbondanti sul filo della lamella. Osservazione in mercurocromo, a 400×. Cheilocistidi cilindrici con apice globoso, abbondanti sul filo della lamella. Osservazione in mercurocromo, a 1000×. Pleurocistidi cilindrici meno diffusi con apice leggermente allargato. Osservazione in mercurocromo, a 1000×. Pileipellis con ife cilindriche e settate. Osservazione in mercurocromo, a 400×. Caulocistidi slanciati e alcuni con apice globoso. Osservazione in mercurocromo, a 400×.
  3. Psathyrella hydrophiloides Kits van Wav. 1982 Tassonomia Divisione Basidiomycota Classe Agaricomycetes Ordine Agaricales Famiglia Coprinaceae Foto e Descrizioni Simile alla più comune hydrophila, si distingue per il portamento più gracile, l'habitat terricolo (e volentieri carbonicolo), la crescita non o poco fascicolata, e qualche carattere microscopico. Foto e commento di Mario Cervini.
  4. Psathyrella corrugis (Pers. : Fr.) Konrad & Maubl. 1949 Tassonomia Divisione Basidiomycota Classe Agaricomycetes Ordine Agaricales Famiglia Coprinaceae Foto e Descrizioni Cappello molto igrofano, inizialmente color bruno, fino a biancastro asciugando, gambo biancastro, slanciato, con peluria basale, lamelle abbastanza fitte, intercalate da lamellule con filo leggermente eroso di colore rosa-rossastro. Cistidi imeniali lageniformi-subfusiformi, talvolta subutriformi accompagnati da paracistidi clavati o piriformi, caulocistidi in maggioranza lageniformi. Spore ellissoidali con evidente poro germinativo (10,27)10,60-10,95-12,22(13,06) x (5,09)5,25-5,54-6,15(6,31); Qm= 2,00. La vicina Psathyrella microrhiza (Lasch) Konrad & Maubl. si distingue per la presenza di velo, Psathyrella prona (Fr.) Gillet presenta dimensioni più piccole e spore più grandi, oblunghe o amigdaliformi. Psathyrella pseudogracilis (Romagn.) M.M.Moser è morfologicamente identica, così come nei caratteri microscopici, si separa per la conformazione dei cistidi imeniali chiaramente utriformi. Regione Lombardia, Brembate (BG), località Parco Doneda; Ottobre 2014; Foto, descrizione e microscopia di Massimo Biraghi. Microscopia Spore: N° Long. Larg. Q Moy 11,38 5,69 2,00 Min 10,27 5,09 1,72 Max 13,06 6,31 2,24 Media 11,31 5,70 2,00 Osservazione in rosso Congo 400×. Osservazione in rosso Congo 1000×. Cheilocistidi. N° Long. Larg. Moy 44,37 12,84 Min 33,19 6,78 Max 62,58 20,25 Media 43,37 12,73 Osservazione in rosso Congo 200×. Osservazione in rosso Congo 400×. Caulocistidi. N° Long. Larg. Moy 36,38 10,20 Min 27,32 7,83 Max 47,19 12,50 Media 35,69 10,20
  5. Parasola conopilea (Fr.) Örstadius & E. Larss.; Regione Lazio; Novembre 2015; Foto di Tomaso Lezzi. Convegno Micologico AMER 2015, Parco regionale di Bracciano-Martignano. Setae, ife allungate giallo-brune che si trovano nella cuticola, osservazione in L4, 40×. Osservazione a 100×.
  6. Parasola conopilea (Fr.) Örstadius & E. Larss.; Regione Lombardia, Parco di Monza; Novembre 2014; Foto di Massimo Biraghi.
  7. Parasola conopilea (Fr.) Örstadius & E. Larss.; Regione Umbria; Settembre 2013; Foto di Stefano Rocchi.
  8. Parasola conopilea (Fr.) Örstadius & E. Larss.; Regione Lombardia; Dicembre 2013; Foto, commento e microscopia di Sergio Mombrini. Spore 13,4 - 16,8 x 6,5 - 8,4 µm, nere in massa. Setae del pileo. Cheilocistidi.
  9. Parasola conopilea (Fr.) Örstadius & E. Larss.; Regione Lazio; Dicembre 2011; Foto di Tomaso Lezzi. Parasola caratterizzata dal cappello ogivale e dal punto di vista microscopico da lunghe ife giallo-brune che si trovano nella struttura della cuticola del cappello. Lamelle col filo bianco, eteromorfo (sterile, senza basidi).
  10. Parasola conopilea (Fr.) Örstadius & E. Larss.; Regione Lazio; Novembre 2010; Foto di Tomaso Lezzi. Parasola con il cappello tipicamente paraboloide, molto igrofano, che quando è umido è marrone scuro e mostra delle nette scanalature per trasparenza, mentre quando è asciutto diventa quasi biancastro e non mostra le lamelle in tasparenza. Microscopicamente è caratterizzato dalle setae, delle ife grandi, di colore giallo nelle struttura della cuticola. Il confronto tra un campione con il cappello asciutto e due col cappello umido. Un esemplare con il cappello asciutto. Gli esemplari con il cappello umido che mostrano le striature per trasparenza. Tipiche le cellule presenti sulla cuticola, denominate setae, per la forma estremamente allungata simile ad un capello. Spore: 14,7-18,9 × 6,9-8,9 µm; Q=1,8-2,4; Qm=2,07, di forma piuttosto regolare, ellissoidali.
  11. Parasola conopilea (Fr.) Örstadius & E. Larss.; Regione Lazio; Febbraio 2007; Foto di Felice Di Palma.
  12. Parasola conopilea (Fr.) Örstadius & E. Larss.; Regione Lazio; 2005; Foto di Mauro Cittadini. Si tratta di una comunissima Parasola che cresce copiosa in particolare nei boschi xerofili. La incontriamo spesso lungo i viali e nei tratti arborati, spesso in corrispondenza di abbondanti detriti legnosi. Il cappello è fortemente igrofano e presenta per questa caratteristica un forte stacco di colore tra le aree a diverso contenuto di acqua man mano che l'asciugamento dovuto al vento ed alla temperatura procede. Il tipo di crescita in molti esemplari ravvicinati (fortemente gregaria) è un altro elemento che aiuta a riconoscerla. Come aiuta la ben visibile peluria bianca che compare alla base del gambo. Le lamelle sono abbastanza fitte color bruno-ruggine con una componente porpora il filo appare biancastro. Spore nere (anche al microscopio) con poro germinativo, (11)12-16 × 7,5-9,5 µm, cheilocistidi presenti e di varie forme, presenza nella cuticola (caratteristica) di lunghi peli brunastri denominati "setae".
  13. Parasola conopilea (Fr.) Örstadius & E. Larss. 2008 Tassonomia Divisione Basidiomycota Classe Agaricomycetes Ordine Agaricales Famiglia Psathyrellaceae Sinonimi Psathyrella conopilea (Fr.) A. Pearson & Dennis 1948 Psathyrella conopilus (Fr. : Fr.) A. Pearson & Dennis 1949 Regione Lazio; Ottobre 2008; Foto di Tomaso Lezzi. I caratteri macroscopici che ci aiutano nel riconoscimento sono la forma conica del cappello, il filo della lamella bianco, le lamelle con un riflesso rosato, il cappello fortemente igrofano che cambia colore dal marrone scuro fino al beige chiaro quando è secco, il margine rigaro per trasparenza e la base del gambo tomentosa. Il confronto tra esemplari con il cappello più o meno asciutto. Un particolare del cappello. Si vede bene il margine del cappello rigato per trasparenza. Le lamelle col filo bianco. Le caratteristiche microscopiche sono quelle che ci permettono il sicuro riconoscimento di questa specie: le spore molto scure anche se osservate in acqua, e le setae, delle cellule allungate di color giallo-verde che si trovano nei tessuti della cuticola. Ancora le setae. le setae ad un ingradimento maggiore. Un particolare delle "setae".
  14. Candolleomyces candolleanus (Fr.) D. Wächt. & A. Melzer; Svizzera; Maggio 2015; Foto e microscopia di Roberto Cagnoli. Spore lisce, ellittiche, con poro germinativo evidente, misure 6-8 × 4-5 µm. Pileipellis formata da cellule subglobose. Velo formato da cellule cilindriche, allungate, rare le cellule globose. Pleurocistidi assenti.Cheilocistidi numerosi, cilindrici o leggermente clavati, riuniti in ciuffi. Basidi tetrasporici.
  15. Candolleomyces candolleanus (Fr.) D. Wächt. & A. Melzer; Regione Lombardia; Svizzera; Giugno 2014; Foto di Roberto Cagnoli.
  16. Candolleomyces candolleanus (Fr.) D. Wächt. & A. Melzer; Svizzera; Maggio 2014; Foto di Roberto Cagnoli. Spore elllissoidali, lisce, con poro germinativo, misurazione di 30 spore: 7-8,5 × 4-4,9 µm. Cheilocistidi cilindrico-clavati, pleurocistidi assenti.
  17. Candolleomyces candolleanus (Fr.) D. Wächt. & A. Melzer; Regione Marche; Luglio 2013; Foto di Pietro Curti. Pileo igrofano, biancastro con disco giallastro nei soggetti asciutti. Imenoforo tipicamente grigiastro, odore gradevole, fungino, margine del pileo appendicolato con residui di velo parziale, filo lamellare irregolare e sterile.
  18. Candolleomyces candolleanus (Fr.) D. Wächt. & A. Melzer; Regione Lazio; Aprile 2008; Foto di Felice Di Palma. Spore. n=30. (7,8)8,0-9,1(9,9) × (4,0)4,2-5,1(5,5) µm. Cheilocistidi. Foto di Mauro Cittadini.
  19. Candolleomyces candolleanus (Fr.) D. Wächt. & A. Melzer; Regione Lombardia; Dicembre 2006; Foto di massimo Biraghi. Candolleomyces candolleanus (Fr.) D. Wächt. & A. Melzer; Regione Liguria; Luglio 2006, Foto di Marika. Spore ellittiche, lisce, con evidente poro germinativo 6,5 × 4 µm; Basidi tetrasporici clavati; Cheliocistidi cilindrici ,clavati e utriformi; Cuticola costituita da un doppio strato di cellule globose.
  20. Candolleomyces candolleanus (Fr.) D. Wächt. & A. Melzer; Regione Lazio; Agosto 2006; Foto Tomaso Lezzi.
  21. Candolleomyces candolleanus (Fr.) D. Wächt. & A. Melzer; Regione Lazio; Ottobre 2005; Foto di Tomaso Lezzi.
  22. Candolleomyces candolleanus (Fr.) D. Wächt. & A. Melzer; Regione Lombardia; Agosto 2005; Foto di Massimo Biraghi.
  23. Candolleomyces candolleanus (Fr.) D. Wächt. & A. Melzer; Regione Lombardia; Maggio 2005; Foto di Massimo Biraghi.
  24. Candolleomyces candolleanus (Fr. : Fr.) D.Wacht.&A.Melzer 2020 Tassonomia Divisione Basidiomycota Classe Agaricomycetes Ordine Agaricales Famiglia Psathyrellaceae Sinonimi Psathyrella candolleana (Fr. : Fr.) Maire 1937 Etimologia L'epiteto Candolleomyces è una parola composta dal termine Candolle dedicato al botanico svizzero, di origine francese, Augustin Pyrame de Candolle, e dal termine greco μύκης [mýces] = fungo. L'epiteto candolleanus deriva dal latino candolleanus, a, um, anche questo termine, come l'epiteto riferito al genere, è stato dedicato al botanico Augustin Pyrame de Candolle. Cappello Emisferico, convesso, poi espanso e campanulato, igrofano, assume tonalità diverse in base all’umidità e varia dal colore nocciola, ocraceo, fino al bianco avorio quando si asciuga. Il pileo è inizialmente ricoperto da un velo biancastro che spesso permane come fiocchi appendicolati sul margine eccedente. Quando il fungo è maturo presenta a volte una leggera depressione in corrispondenza dell’inserzione con lo stipite che è cavo. Lamelle Piuttosto fitte, regolari, adnate, alternate a lamellule, inizialmente grigie, biancastre, poi con tonalità lilacine, e infine maturando diventano bruno tabacco quando le spore si depositano sulle lamelle. Filo lamellare discolore, finemente fimbriato. Anello Filamentoso e fugace, evidente nei soggetti giovani, si dissolve rapidamente lasciando dei residui sullo stipite e sul margine del cappello. Gambo 10-12 × 0,5-0,7 cm, allungato, cavo, cilindrico a volte sinuoso, striato all'inserzione con l'imenoforo, biancastro, ricco di fiocchi farinosi in particolare nel terzo più alto. Carne Esigua, con odore gradevole, priva di sapore. Habitat Fungo cespitoso, saprotrofo, vegeta su detriti organici e fogliame sia di aghifoglia che latifoglia. Microscopia Cheilocistidi disposti in gruppi molto fitti sul filo lamellare, utriformi e in minor numero cilindrici. Pleurocistidi non osservati. Trama lamellare costituita da cellule globose. GAF non osservati. Pileipellis costituita da uno strato esterno di cellule piriformi, e un substrato di ife globose e subglobose. Basidi clavati, tetrasporici. Spore (6,6) 7,0-8,5 (8,7) × (3,9) 4,3-4,9 (5,0) µm; Q = (1,4) 1,5-1,8 (2,0); N = 50; Media = 7,7 × 4,6 µm; Qm = 1,7 ellissoidali, faseoliformi in vista frontale, con ampio poro germinativo e apicolo poco evidente. Stipitipellis formata da ife cilindriche, parallele. Caulocistidi cilindrici, allungati, sinuosi, capitulati. Commestibilità e tossicità Non commestibile. Specie simili Tra i funghi con caratteri simili vanno considerate specie che appartengono a diversi generi come Candolleomyces, Coprinopsis, e Psathyrella; pertanto per una corretta determinazione è necessario un attento studio dei caratteri morfologici e microscopici. Candolleomyces bivelatus (Contu) D. Wächt. & A. Melzer è una specie molto simile morfologicamente, fragile, con cappello ocraceo, ornato da verruche più scure, lamelle grigio nerastre e gambo bianco, presenta spore di dimensioni maggiori con valori medi di 9-9,5 x 5-5,5 µm. Psathyrella incerta (Peck) A.H. Sm. ha un cappello giallo pallido, le spore sono più piccole, con valori medi di 6-7,5 x 3,5-4 µm. Psathyrella gordonii (Berk. & Broome) A. Pearson & Dennis è una specie esile, dai colori pallidi, cresce su residui legnosi, preferibilmente di faggio, ha spore più grandi con valori medi di 10,6 x 5,4 µm e cheilocistidi lageniformi. Psathyrella spintrigera (Fr.) Konrad & Maubl. è simile in particolare nei giovani soggetti, con una microscopia quasi sovrapponibile, si differenzia macroscopicamente per le colorazioni dattero del pileo e per la presenza di un anello membranoso persistente. Coprinopsis marcescibilis (Britzelm.) Örstadius & E. Larss. è morfologicamente simile, si differenzia per le colorazioni più cupe, per la taglia dei carpofori molto slanciata, microscopicamente per le spore più grandi con valori medi di 11,1 x 6,7 µm; e per la pileipellis formata da uno strato di cellule allungate cilindriche. Note nomenclaturali In WÄCHTER & MELZER (2020) La famiglia Psathyrellaceae è stata analizzata utilizzando caratteri filogenetici e morfologici sulla base di sequenze presenti nei database e di sequenze generate appositamente per lo studio, considerando un'ampia distribuzione geografica dei campioni. È stato così proposto un albero multigenico e un nuovo sistema generico, che include i generi conosciuti: Coprinellus, Coprinopsis, Cystoagaricus, Homophron, Hormographiella, Kauffmania, Lacrymaria, Parasola, Psathyrella e Typhrasa e 6 nuovi generi monofiletici: Candolleomyces, Britzelmayria, Narcissea, Olotia, Punjabia e Tulosesus. Il genere Psathyrella è stato suddiviso in 18 sezioni di cui 7 nuove: Noli-tangere, Saponaceae, Stridvalliorum, Arenosae, Confusae, Sublatisporae, Sinefibularum; sono state emendate le 3 sezioni Pennatae, Pygmaeae e Pseudostropharia. Coprinellus è stato suddiviso in 9 sezioni, di cui 5 nuove: Disseminati, Aureogranulati, Curti, Hepthemeri e Deminuti, e sono state proposte 20 sezioni, di cui 13 nuove: Cinereae, Filamentiferae, Melanthinae, Alopeciae, Xenobiae, Phlyctidosporae, Krieglsteinerorum, Erythrocephalae, Geesteranorum, Mitraesporae, Radiatae, Subniveae e Canocipes. Infine, Parasola è stata suddivisa nelle sezioni: Parasola e Conopileae. È interessante la chiave proposta in questo articolo, basta su caratteri morfologici. Il genere Candolleomyces viene definito in questo lavoro con: Basidiomi da piccoli a grandi, terrestri, lignicoli, raramente fimicoli. Velo molto probabilmente sempre presente, ma spesso molto fugace, fibrilloso, squamoso o granuloso, costituito da catene di cellule subcilindriche, a parete leggermente spessa e pigmentate di bruno; gli sferociti possono essere caratteristici come carattere secondario del velo. Gambo occasionalmente con un anello. Spore per lo più di medie dimensioni, spesso faseoliformi in vista laterale, da chiare a medio scure, con poro germinativo centrale, ma spesso invisibile. Basidi tetrasporici. Cheilocistidi utriformi, subutriformi, subcilindrici, mai prevalentemente lageniformi, così come clavati o sferopeduncolati, raramente mostrano esclusivamente quest'ultima forma. Pleurocistidi assenti. GAF presenti nella maggior parte delle specie. Bibliografia AA.VV., 2012. Funga Nordica. Agaricoid, boletoid and cyphelloid genera. Ed. Nordsvamp. ÖRSTADIUS, L., RYBERG, M. & LARSOON, E., 2015. Molecular phylogenetics and taxonomy in Psathyrellaceae (Agaricales) with focus on psathyrelloid species: introduction of three new genera and 18 new species. Mycol Progress 14, 25. Doi https://doi.org/10.1007/s11557-015-1047-x [Data di accesso: 19/01/2023]. WÄCHTER, D. & MELZER, A., 2020. Proposal for a subdivision of the family Psathyrellaceae based on a taxon-rich phylogenetic analysis with iterative multigene guide tree. Mycological Progress 19: 1151-1265. Doi https://doi.org/10.1007/s11557-020-01606-3 [Data di accesso: 19/01/2023]. Scheda di proprietà AMINT realizzata da Giovanni Galeotti e Tomaso lezzi - Approvata e Revisionata dal CLR Micologico di AMINT. Regione Umbria; Dicembre 2021; Foto e microscopia di Giovanni Galeotti. (Exsiccatum GG211229-01) La piccola taglia dei giovani funghi osservati in questa raccolta, gli abbondanti residui velari sul cappello, potrebbero indurre in errore nel determinare correttamente questa specie. Soggetti rinvenuta su terriccio ricco di detriti organici formato da fogliame e rametti. Anello filamentoso presente nei giovani, che di dissolve a maturazione. Spore (6,6) 7,0-8,5 (8,7) × (3,9) 4,3-4,9 (5,0) µm; Q = (1,4) 1,5-1,8 (2,0); N = 50; Media = 7,7 × 4,6 µm; Qm = 1,7. Osservazione in rosso Congo, a 1000×. Basidi tetrasporici clavati. Osservazione in rosso Congo, a 400×. Basidi tetrasporici clavati. Osservazione in rosso Congo, a 1000×. Filo lamellare. Osservazione in rosso Congo, a 100×. Cheilocistidi. Osservazione in rosso Congo, a 400×. Cheilocistidi. Osservazione in rosso Congo, a 1000×. Trama lamellare. Osservazione in acqua, a 100×. Trama lamellare. Osservazione in acqua, a 400×. Trama lamellare e cheilocistidi. Osservazione in acqua, a 400×. Trama lamellare. Osservazione in acqua, a 1000×. Cheilocistidi. Osservazione in acqua, a 1000×. Cuticola. Osservazione in rosso Congo, a 400×. Velo. Osservazione in rosso Congo, a 400×. Caulocistidi. Osservazione in rosso Congo, a 400×.
  25. Psathyrella bipellis (Quél.) A.H. Sm.; Regione Lombardia; Aprile 2012; Foto, commento e microscopia di Massimo Biraghi. Filo lamellare leggermente eroso. Basidi tetrasporici. Spore ellissoidali con apicolo e poro germinativo evidente. Osservazione 400×. Osservazione 1000×. Filo lamellare. Cheilocistidi 400×. Pleurocistidi 400×. Caulocistidi 400×. Pileipellis. Pileocistidi 400×.
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