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Archivio Micologico

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  1. Pluteus thomsonii (Beck. & Broome) Dennis 1948 Tassonomia Divisione Basidiomycota Classe Agaricomycetes Ordine Agaricales Famiglia Pluteaceae Genere Pluteus Sezione Celluloderma Sottosezione Mixtini Sinonimi Pluteus cinereus Quél. 1884 Etimologia Pluteus: dal latino, macchina d'assedio con tettoia di legno. thomsonii: dedicato J. W. Thomson (1913-2009), prestigioso studioso di licheni. Cappello Pluteus di dimensioni medio-piccole caratterizzato dal cappello inizialmente convesso, tende a distendersi ma non è mai completamente appianato, poco carnoso, bruno-grigiastro, spesso con toni marroni omogenei e facilmente determinabile sul campo, per le evidenti venature in rilievo al centro dello stesso, simili ad una ragnatela che lo ricopre a volte fino al margine, a volte è presente solo nella parte centrale e altre volte è completamente assente, rendendo in questo caso più difficile la determinazione della specie, spesso presenta una striatura per trasparenza al margine. Imenoforo Lamelle libere al gambo, spesse, moderatamente spaziate, ventricose, grigiastre, poi con la maturazione delle spore con riflessi rosati, intervallate da lamellule di diversa lunghezza. Gambo Il gambo è cilindrico, a volte anche schiacciato, biancastro, grigio, ricoperto generalmente da una abbondante pruinosità bianca formata a livello microscopico dai caulocistidi. Carne Carne grigia, esigua, senza odori e sapori particolari. Habitat Si tratta di un fungo lignicolo, cresce su ceppaie di latifoglie varie, su frustoli legnosi o radici interrate, simulando una crescita terricola. Microscopia Pileipellis mista, costituita da elementi terminali subglobosi frammisti ad altri più allungati, fusiformi. Alcune di queste cellule fusiformi presentano una caratteristica appendice allungata (rostrati). Questa caratteristica di presentare due tipi differenti di cellule con Q<3 frammiste a cellule con Q>3 ci permette di inserire questa specie nella sottosezione Mixtini. Cheilocistidi frequentemente fusiformi, alcuni lageniformi, altri caratteristici “fusiformi con appendice allungata” (rostrati), utriformi con apice capitulato.Caulocistidi analoghi ai cheilocistidi, fusiformi, frequentemente con una caratteristica appendice decisamente allungata, non distribuiti uniformemente ma riuniti in ciuffi. Basidi banali, clavati, tetrasporici. Spore 6,4-7,6(8,3) × 5,0-6,1(7,0) µm; media 7,1 × 5,6 µm; Q = 1,1-1,4; Qm = 1,3; da subglobose a largamente ellissoidali, con guttule. GAF non osservati. Commestibilità e tossicità Fungo non commestibile. Specie simili Pluteus thomsonii f. evenosus (kühner) Citéren & Eyssartier, si caratterizza per il cappello privo di venature in rilievo, con tonalità più chiare, sul grigio pallido e umbone scuro al centro. In questo caso per determinare la specie possiamo ricercare a livello microscopico le caratteristiche cellule lungamente rostrate presenti nella pileipellis, nei cheilocistidi e nei caulocistidi. Pluteus exiguus (Pat.) Sacc. e Pluteus subatratus J. Favre (sinonimizzato da Vellinga con Pluteus roseipes Höhn.) presentano cheilocistidi rostrati, ma appartengono alla sezione Hispidoderma. Pluteus insidiosus presenta cheilocistidi rostrati ma appartiene alla sottosezione Eucellulodermini. Note Appartiene alla sottosezione Mixtini per la pileipellis mista, formata da cellule allungate, fusiformi, con presenza, alla base, di elementi subglobosi. In questa specie i cheilocistidi sono analoghi ai caulocistidi, alcuni caratteristici per la particolare morfologia: fusiformi con appendice decisamente allungata. Anche nella pileipellis sono presenti elementi fusiformi con appendice allungata (rostrati), simili a quelli riscontrati in cheilocistidi e caulocistidi, anche se meno frequenti che in questi ultimi. Bibliografia AA.VV., 1990. Pleurotaceae, Pluteaceae and Tricholomataceae I. Flora Agaricina Neerlandica. Vol. 2. Curatori: Noordeloos, M.E., Kuijper, T.W. & Vellinga, E.C. AA.VV., 2006. Funghi a cura A.M.I.N.T. – Collana Hobby, Ed. Giunti Demetra. BOCCARDO, F. et al., 2008. Funghi d'Italia. Ed. Zanichelli. BREITENBACH, J. & KRÄNZLIN, F., 1995. Champignons de Suisse. Champignons a lames 2 partie. Vol. 4. Lucerna: Ed. Verlag Mykologia. CITÉRIN & EYSSARTIER, 1998. Cle analytuque du genre Pluteus Fr.. Documents Mycologiques, XXVIII (111): 47-67 EYSSARTIER, G. & ROUX, P., 2011. Le guide des champignos France et Europe Parigi: Ed. Belin. JUSTO, A. et al., 2010. Species recognition in Pluteus and Volvopluteus (Pluteaceae, Agaricales): morphology geography and phylogeny. Mycological Progress. MOSER, M., 2000. Guida alla determinazione dei funghi. Polyporales, Boletales, Agaricales, Russulales. Vol. 1. Ed. Saturnia. Scheda di proprietà AMINT realizzata da Mario Iannotti e Tomaso Lezzi. Regione Umbria; Giugno 2016; Descrizione di Tomaso Lezzi e Mario Iannotti, foto e microscopia di Mario Iannotti. (Exsiccatum MI20160624-01) La pruina bianca che vediamo ricoprire quasi tutto il gambo è formata a livello microscopico dai caulocistidi riuniti in cluffi. Particolare, al centro del cappello, della evidente venatura in rilievo, simile ad una ragnatela che può ricoprirlo tutto fino al margine, quando è localizzata al centro spesso presenta una striatura al margine per trasparenza. Microscopia Pileipellis mista, costituita da elementi terminali subglobosi e altri più allungati, fusiformi, con presenza di pigmento bruno disciolto. Osservati rari fusiformi con appendice allungata (rostrati). Osservazione in acqua a 100×. Osservazione in acqua a 400×. Osservazione in rosso Congo ammoniacale a 400×. Rari e particolari elementi fusiformi con appendice allungata (rostrati). Simili morfologicamente ai cheilocistidi e caulocistidi. Osservazione in rosso Congo ammoniacale a 1000×. Cheilocistidi frequentemente fusiformi, alcuni lageniformi, altri caratteristici “fusiformi con appendice allungata” (rostrati), utriformi con apice capitulato. Osservazione in rosso Congo ammoniacale a 400×. Osservazione in rosso Congo ammoniacale a 1000×. Caulocistidi analoghi ai cheilocistidi, fusiformi, frequenti con appendice decisamente allungata. Osservazione in rosso Congo ammoniacale a 400×. Osservazione in rosso Congo ammoniacale a 1000×. Basidi banali, clavati, tetrasporici. Osservazione in rosso Congo ammoniacale a 1000×. Spore 6,4-7,6(8,3) × 5,0-6,1(7,0) µm; media 7,1 × 5,6 µm; Q = 1,1-1,4; Qm = 1,3; da subglobose a largamente ellissoidali, con guttule. Osservazione in rosso Congo ammoniacale a 1000×.
  2. Pluteus satur Kühner & Romagn. 1956 Tassonomia Divisione Basidiomycota Classe Agaricomycetes Ordine Agaricales Famiglia Pluteaceae Genere Pluteus Sezione Celluloderma Sottosezione Eucellulodermini Foto e Descrizioni Cappello marrone, finemente ma abbondantemente rugoso, opaco. Gambo bianco giallastro, fibrilloso. Pileipellis con elementi globosi, sferopeduncolati, piriformi. (ssez. Eucellulodermini). Cheilocistidi clavati, largamente clavati, abbondanti, riuniti a ciuffi. Pleurocistidi ellissoidali, sferici, con corto peduncolo. Spore ellissoidali. Discussione I campioni presentati appartengono alla sezione Celluloderma, sottosezione Eucellulodermini per la tipologia delle cellule della pileipellis, solo sferopeduncolate e piriformi. I caratteri che conducono ad identificare questa specie come Pluteus satur sono il colore bruno del cappello che presenta un basso umbone, assenza di colorazioni blu nel gambo, il filo della lamella non bruno, le spore cortamente ellissoidali, subglobose, la presenza di cheilocistidi senza appendice, la presenza di una maggioranza di pleurocistidi ellissoidali, sferici, non fusiformi-lageniformi. È da notare come autori diversi abbiano opinioni diverse riguardo alla sistematica del genere Pluteus, con particolare riferimento alla sottosezione Eucellulodermini. Vellinga nel 1985 nega la validità del carattere della morfologia dei pleurocistidi per differenziare le specie, e sinonimizza P. nanus, P. satur (bruni) e la loro variante grigia P. griseopus. Orton nel 1986 critica queste sinonimizzazioni sostenendo la vaidità delle specie da lui create P.griseopus e P. pallescens, e sostiene che bisogna prendere in considerazione come carattere la maggioranza dei pleurocistidi, che in P. satur e P.griseopus sono ellittico-utriformi, con apice fino largo da 10 a 20 µm nella sua chiave, mentre in P. nanus e P. griseoluridus sono lageniformi con apice di larghezza massima di 14 µm. Citérin e Eyssartier in un lavoro del 1998, basato sulle chiavi di Orton distinguono: P. griseopus; P. satur per i pleurocistidi utriformi o ellittici; P. phlebophorus; P. nanus; P. griseoluridus per i pleurocistidi fusiformi, lageniformi. Vizzini, Justo e altri autori hanno scritto un interessante articolo nel 2010, basato su studi molecolari, in cui fanno il punto su diversi gruppi "difficili" all'interno del genere Pluteus eVolvopluteus, e spiegano come i dati molecolari supportino la separazione delle tre specie P. nanus, P. phlebophorus e P. chrysophlebius, ma che per P. nanus, P. satur, P. griseopus (ed altre specie) ci sarà bisogno in modo significativo di nuove raccolte per poter capire le corrispondenze tra specie morfologiche e dati molecolari. Bibliografia AA.VV., 1990. Pleurotaceae, Pluteaceae and Tricholomataceae I. Flora Agaricina Neerlandica. Vol. 2. Curatori: Noordeloos, M.E., Kuijper, T.W. & Vellinga, E.C. AA.VV., 2008. Funga Nordica. Agaricoid, boletoid and cyphelloid genera. Ed. Nordsvamp. CITÉRIN & EYSSARTIER, 1998. Cle analytuque du genre Pluteus Fr.. Documents Mycologiques, XXVIII (111): 47-67 EYSSARTIER, G., & ROUX, P., 2011. Le guide des Champignons France et Europe. Parigi: Ed. Belin. JUSTO, A. et al., 2010. Species recognition in Pluteus and Volvopluteus (Pluteaceae, Agaricales): morphology geography and phylogeny. Mycological Progress. ORTON, P.D., 1986. British Fungus Flora 4. Pluteaceae: Pluteus & Volvariella. Edinburgh: Royal Botanic Garden. Regione Umbria; Giugno 2013; Foto di Tomaso Lezzi e Luigi Minciarelli. Comitato Scientifico A.Mi. Umbria 2013. Bevagna. (Exsiccatum TL20130529-03) Cappello marrone scuro, più chiaro dopo una giornata. Particolare del cappello interamente rugosetto. Lamelle e gambo. Cuticola con elementi sferici, piriformi, tipici della sottosezione Eucellulodermini. 400×, Acqua. 400×, Acqua. 400×, Acqua. 400×, Acqua. 100×, rosso Congo. Cheilocisitidi 400×, rosso Congo. Pleurocistidi di forma molto variabile 400×, rosso Congo. Spore e Basidi, 400×, rosso Congo. Spore 1000×, Acqua.
  3. Pluteus salicinus (Pers.) P. Kumm. Regione Lazio; Novembre 2014; Foto e commenti di Tomaso Lezzi. La sistematica dei Pluteus, come quella di tanti altri generi, è in rapida evoluzione. Nella sezione Pluteus a cui appartiene anche Pluteus salicinus, i caratteri considerati tradizionalmente come importanti per delimitare la sezione sono: la struttura della cuticola a cutis e la presenza di pleurocistidi metuloidi, cioè a parete spessa. Il 2014 ha visto la creazione di molte nuove specie in questa sezione e uno dei nuovi caratteri considerato di interesse rilevante, è la forma delle cellule di passaggio tra i veri e propri cheilocistidi sul filo della lamella, e i pleurocisitidi sulla faccia della lamella. Pluteus salicinus si caratterizza macroscopicamente per i toni grigi con riflessi azzurro-verdastri presenti sul cappello. Pluteus cyanopus, ha toni azzurro-verdastri alla base del gambo e si riconosce facilmente dal punto di vista microscopico, in quanto appartiene ad un'altra sezione caratterizzata da cellule della cuticola del cappello sferopeduncolate. Cappello con le tipiche squamette più scure addensate solo nel centro del cappello. Bordo del cappello rigato. Pileipellis con ife cilindriche, sottili, allungate, a formare una cutis. 100×. Rosso Congo. Pileipellis, GAF. 400×. Palizzata continua di cheilocistidi sul filo della lamella. Cheilocistidi. Da notare la morfologia delle cellule di passaggio tra i veri e propri cheilocistidi sul filo della lamella, e i pleurocisitidi sulla faccia della lamella. Pleurocistidi metuloidi (a parete spessa), rostrati. 100×. Rosso Congo. Pleurocistidi. 400×. Pleurocistidi. 600×.
  4. Pluteus salicinus (Pers.) P. Kumm. Regione Lazio; Novembre 2014; Foto di Tomaso Lezzi. Particolare del cappello.
  5. Pluteus salicinus (Pers.) P. Kumm. Regione Lazio; Maggio 2013; Foto di Tomaso Lezzi. Habitat Bosco di Cerro, 300 m s.l.m., ritrovamento su legno di rami a terra di Cerro. Colori grigi verdastri, più accentuati al centro del cappello. Particolare delle lamelle libere al gambo, rosa. Particolare del cappello con colori grigio-verdastri più accentuati al centro del cappello.
  6. Pluteus salicinus (Pers.) P. Kumm. Regione Lazio, Roma, Villa Pamphili; Aprile 2012; Foto e commento di Tomaso Lezzi. Pluteus appartenente alla sezione Pluteus, caratterizzata da pleurocistidi con parte spessa e terminazioni uncinate. Il colore del cappello è grigio, più scuro al centro e con un riflesso verdastro, le lamelle sono libere, chiare da giovani e si tingono di rosa a maturità per il colore della sporata, il gambo è chiaro ma puntinato di scuro, con una sfumatura grigia alla base. Dal punto di vista microscopico i cheilocistidi sono clavato-piriformi ed è facile vedere elementi di passaggio tra cheilocistidi e pleurocistidi con parete spessa e terminazioni a lancia, con un'unica punta. Quando si osservano gli elementi sempre più verso la faccia della lamella cominciano a comparire degli uncini abbozzati, poi sempre più evidenti. I pleurocistidi hanno parete spessa e terminazioni uncinate, le spore sono ellissoidali, la cuticola ha una struttura a cutis (cioè formata da ife distese e più o meno parallele) con pigmento disciolto marrone e presenza di GAFabbondanti, a volte anche a medaglione. Ritrovamento su legno a terra di Olmo. Cappello grigio, più scuro al centro e con un riflesso verdastro. Lamelle libere, chiare da giovani, si tingono di rosa a maturità per il colore della sporata, il gambo è chiaro ma puntinato di scuro, con una sfumatura grigia alla base. Pleurocistidi a parete spessa e terminazioni uncinate. Al microscopio si notano bene le terminazioni uncinate dei pleurocistidi. Pleurocistidi a parete spessa e terminazioni uncinate, a volte multiramificate. Pleurocistidi a parete spessa e terminazioni uncinate, a volte multiramificate. Pleurocistidi a parete spessa e terminazioni uncinate, a volte multiramificate. I pleurocistidi vicini al filo della lamella spesso presentano una sola punta centrale, o uncini di dimensioni ridotte. Spore ellissoidali. Cuticola con struttura a cutis (cioè formata da ife distese e più o meno parallele) con pigmento disciolto marrone, terminazioni affusolate e arrotondate all'apice. Terminazione delle cellule della cuticola, con pigmento marrone disciolto. GAF abbondanti nei tessuti della cuticola.
  7. Pluteus salicinus (Pers.) P. Kumm. Regione Lazio; Dicembre 2010; Foto di Mauro Cittadini.
  8. Pluteus salicinus (Pers.) P. Kumm. Regione Lazio; Dicembre 2010; Foto di Tomaso Lezzi. Crescita su legno di alloro, il cappello è grigio con sfumature verde-bluastre, il gambo è soffuso di giallo e ha una sfumatura verdastra. Spore ellissoidali, lisce, spesso con grossa guttula centrale, misure rilevate: 7,2-8,9 × 5,7-6,6 µm; Qm = 1,4.
  9. Pluteus salicinus (Pers.) P. Kumm. Regione Lazio, Novembre 2006; Foto di Felice Di Palma.
  10. Pluteus salicinus (Pers. : Fr.) Kumm. 1871 Tassonomia Divisione Basidiomycota Classe Agaricomycetes Ordine Agaricales Famiglia Pluteaceae Foto e Descrizioni Pluteus di piccole dimensioni, cresce su ceppaie o tronchi caduti, su legno marcescente. Si riconosce dal cappello con tonalità pileiche grigiastre con sfumature verde-bluastre, più scuro verso il disco, e per il bordo striato; le lamelle hanno il filo biancastro o dello stesso colore. Il gambo è biancastro con sfumature grigio-verdastre specialmente verso la base. Regione Lazio; Giugno 2008; Foto di Felice Di Palma. Pleurocistidi a parete spessa e con 3-5 punte all'apice. Cheilocistidi. Spore e relativa misura. Pileipellis e GAF.
  11. Pluteus roseipes Höhn. 1902 Tassonomia Divisione Basidiomycota Classe Agaricomycetes Ordine Agaricales Famiglia Pluteaceae Regione Trentino Alto Adige; Agosto 2014; Foto di Tomaso Lezzi. Raduno Scientifico CSP35 di Braies (BZ). Gambo con toni rosati, soprattutto alla base, leggero ingiallimento della carne all'esposizione. Sezione che mostra la carne del gambo rosata. Cuticola a tricoderma, costituita da ife rialzate, che ne determina l'appartenenza alla sezione Hispidodermini. rosso Congo, 100×. Pleurocistidi. 400×. Pleurocistidi. 400 ×.
  12. Pluteus romellii (Britzelm.) Sacc.; Regione Abruzzo; Ottobre 2014; Foto macro di Tomaso Lezzi. Raduno GEMA 2014 - Rivisondoli. Ritrovamento su ceppo di Faggio morto. Tipico gambo giallo limone, cuticola un poco corrugata, con struttura microscopica formata da cellule sferopeduncolate.
  13. Pluteus romellii (Britzelm.) Sacc.; Regione Lazio; Maggio 2008; Foto di Mauro Cittadini. Pileipellis con ife terminali pigmentate di bruno, di forma clavato rigonfia, (cellulosa per Moser), in realtà situazione di transizione tra tipo imeniderma ed epitelio. Spore rosa in massa, ialine al micro, subglobose (5)6-7 × (4,5)5,5-6 µm. Basidi tetrasporici, osservato uno bisporico, (35)39-42 × (8)9-10 µm. Cheilocistidi numerosi, su filo biancastro sterile di forma clavato rigonfia, alcuni fusiformi altri ampollosi. Pleurocistidi presenti simili ai cheilo. Pileipellis. Basidi. Spore. Cheilocistidi. Pleurocistidi.
  14. Pluteus romellii (Britzelm.) Sacc.; Regione Sardegna; Novembre 2008; Foto di Giovanni Satta, descrizione di Massimo Biraghi. Piccolo Pluteus riconoscibile sul campo per la crescita su rami a terra o residui legnosi di latifoglia, presenta un cappello di colore bruno, bruno-oliva, bruno rugginoso che tende a decolorarsi in vecchiaia; la superficie del cappello è opaca e spesso decorata da fini venature che gli confluiscono un aspetto grinzoso. Lamelle biancastre nei giovani esemplari, poi gialline ed infine rosate per la maturazione delle spore. Gambo cilindrico, ingrossato alla base di colore giallo più o meno accentuato.
  15. Pluteus romellii (Britzelm.) Sacc.; Regione Lombardia; Aprile 2012; Foto e microscopia di Massimo Biraghi. Spore subglobose. Osservazione a 400×. Osservazione a 1000 ×. Cheilocistidi. Pleurocistidi. Pileipellis.
  16. Pluteus romellii (Britzelm.) Sacc.; Regione Umbria; Aprile 2010; Foto di Foto di Tomaso Lezzi. Lamelle e gambo giallo limone e sporata rosa mattone per questo Pluteus trovato tra cuscinetti di Timo, ma evidentemente cresciuto su qualche residuo legnoso interrato. Il colore della sporata.
  17. Pluteus romellii (Britzelm.) Sacc.; Regione Umbria; Ottobre 2011; Foto di Mario Iannotti.
  18. Pluteus romellii (Britzelm.) Sacc.; Regione Friuli Venezia Giulia; Luglio 2011; Foto di Claudio Angelini.
  19. Pluteus romellii (Britzelm.) Sacc.; Regione Piemonte; Novembre 2011; Foto di Gianluigi Boerio. Ritrovamento sotto Pioppo e Castagno.
  20. Pluteus romellii (Britzelm.) Sacc.; Regione Lombardia; Ottobre 2011; Foto, commento e microscopia di Massimo Biraghi. Ritrovamento nel boschetto planiziale dei fontanili, loc. Spirano. Essenze arboree principali: Rovere, Carpino, Ontano, Pioppo Bianco, Olmo, Nocciolo, Pruno, Robinia.
  21. Pluteus romellii (Britzelm.) Sacc.; Regione Lombardia; Aprile 2010; Foto di Sergio Mombrini. Su legno di latifoglia fortemente degradato.
  22. Pluteus romellii (Britzelm.) Sacc.; Regione Lombardia; Aprile 2008; Foto di Massimo Biraghi. Foto di Massimo Mantovani.
  23. Pluteus romellii (Britzelm.) Sacc.; Regione Emilia Romagna; Maggio 2005; Foto di Gianni Bonini. Particolare cappello. Lamelle. Gambo.
  24. Pluteus romellii (Britzelm.) Sacc. 1895 Tassonomia Divisione Basidiomycota Classe Agaricomycetes Ordine Agaricales Famiglia Pluteaceae Genere Pluteus Sezione Celluloderma Sottosezione Eucellulodermini Etimologia L'epiteto Pluteus deriva dal latino pluteus = macchina d'assedio con tettoia di legno, per l'aspetto del cappello. L'epiteto romelli è dedicato al Micologo svedese Lars Gunnar Romell (1854-1927). Sinonimi Pluteus lutescens (Fr.) Bres. 1929 Pluteus nanus subsp. lutescens (Fr.) Konrad & Maubl. 1937 Pluteus nanus var. lutescens (Fr.) Bres. 1828 Cappello Solitamente il cappello si presenta con tonalità marroni omogenee, ma anche bruno dattero, bruno con frammiste tonalità giallastre, lungamente convesso, spesso opaco, rugoso, mammellonato o con basso umbone ottuso, con presenza di sottili venature che si distendono a raggera a volte fino quasi al margine. Il margine può essere striato per trasparenza. Imenoforo Le lamelle sono libere, ventricose, moderatamente fitte, intervallate da lamellule di diversa lunghezza, all’inizio biancastre, giallo pallido, poi a maturità di un bel colore rosa carico. Gambo Il gambo è cilindrico, giallo citrino, a volte un po’ più pallido, fino a quasi bianco e in questo caso diventa più difficile riconoscere la specie, spesso caratterizzata dai suoi evidenti colori gialli, finemente fibrilloso, termina con la base leggermente allargata. Carne La carne è esigua e fragile nel cappello, fibrosa nel gambo, senza odore e sapore definiti. Habitat Si tratta di un fungo lignicolo, cresce su ceppaie di latifoglie varie, su tronchi, rami in decomposizione o frustoli legnosi marcescenti, spesso interrati, dando un'apparenza di crescita terricola. Microscopia Pileipellis di tipo imeniderma, regolare, costituita da cellule globose, clavate e sferopeduncolate, con presenza di pigmento bruno disciolto. Cheilocistidi 31,1-69,4 × 13,9-32,5 µm, piriformi molto abbondanti, da strettamente ad ampiamente clavati, alcuni lobati. Pleurocistidi 52,9-81,3 × 27,1-54,8 µm, clavati, utriformi ed ovoidi, poco abbondanti, di dimensioni maggiori rispetto ai cheilocistidi. Basidi 24,1-33,9 × 7,6-9,6 µm, clavati, ventricosi, tetrasporici. Spore (5,9)6,1-6,6 × 5,4-6,2 µm; media 6,2 × 5,8 µm; Q = 1,0-1,2; Qm = 1,1, subglobose, lisce, con evidente apicolo, guttulate. GAF non osservati. Commestibilità e tossicità Non commestibile. Specie simili Pluteus leoninus (Schaeff.: Fr.) P. Kumm, si separa per il cappello di colore giallo oro ed il gambo con tonalità biancastre, poi giallo pallide, giallo ocra verso la base. Microscopicamente la cuticola ha una struttura a tricoderma, cioè, le ife terminali della pileipellis sono cilindriche, allungate, rialzate. Preferisce la crescita su legno di conifera. Pluteus chrysophaeus (Schaeff.) Quél., il cappello ha tonalità bicolore, sul bruno-giallastro, cannella, più giallastro verso il margine, mentre il gambo va dal bianco al giallo pallido, giallo citrino verso la base. Sotto l’aspetto microscopico si differenzia per i pleurocistidi fusiformi, con il collo allungato a “bottiglia”. Pluteus nanus (Pers.) P. Kumm., il colore del cappello sul bruno lo rende abbastanza simile, mentre il gambo bianco, poi grigiastro ci aiuta a distinguerlo abbastanza agevolmente, mentre P. romellii lo ha di colore giallo citrino. Anche microscopicamente rileviamo delle differenze, che sono incentrate sulla diversa tipologia sia dei cheilocistidi di tipo fusiformi e lageniformi che dei pleurocistidi maggiormente di tipo largamente fusiformi lageniformi e non utriformi-ellissoidali. Discussione La determinazione di questa specie sul campo, di norma, non pone particolari problemi, in quanto è una specie ben caratterizzata per il cappello di colore marrone ed il gambo giallo. La microscopia negli esemplari poco tipici ci aiuta a separarlo dalla specie simili. Appartiene alla sottosezione Eucellulodermini, per il rivestimento della cuticola formato esclusivamente da cellule corte, di forma globosa, sferopeduncolate-claviformi, che conferiscono alla stessa quell’aspetto opaco e finemente rugoso. Bibliografia AA.VV., 1990. Pleurotaceae, Pluteaceae and Tricholomataceae I. Flora Agaricina Neerlandica. Vol. 2. Curatori: Noordeloos, M.E., Kuijper, T.W. & Vellinga, E.C. JUSTO, A. et al., 2010. Species recognition in Pluteus and Volvopluteus (Pluteaceae, Agaricales): morphology geography and phylogeny. Mycological Progress. Scheda di proprietà AMINT realizzata da Mario Iannotti - Revisionata da Tomaso Lezzi. Regione Umbria; Giugno 2016; Foto, descrizione e microscopia di Mario Iannotti. (Exsiccatum MI20160611-01) Particolare del cappello lungamente convesso, spesso opaco, rugoso. Pileipellis di tipo imeniderma, regolare, costituita da cellule globose, clavate e sferopeduncolate, con presenza di pigmento bruno disciolto. Osservazione in acqua, a 100×. Osservazione in acqua, a 400×. Osservazione in acqua, a 1000×. Cheilocistidi 31,1-69,4 × 13,9-32,5 µm, piriformi molto abbondanti, da strettamente ad ampiamente clavati, alcuni lobati. Osservazione in rosso Congo ammoniacale, a 400×. Osservazione in rosso Congo ammoniacale, a 1000×. Pleurocistidi 52,9-81,3 × 27,1-54,8 µm, clavati, utriformi ed ovoidi, poco abbondanti, di dimensioni maggiori rispetto ai cheilocistidi. Osservazione in rosso Congo ammoniacale, a 1000×. Basidi 24,1-33,9 × 7,6-9,6 µm, clavati, ventricosi, tetrasporici. Osservazione in rosso Congo ammoniacale, a 1000×. Spore (5,9)6,1-6,6 × 5,4-6,2 µm; media 6,2 × 5,8 µm; Q = 1,0-1,2; Qm = 1,1, subglobose, lisce, con evidente apicolo, guttulate. Osservazione in rosso Congo ammoniacale, a 1000×.
  25. Pluteus pouzarianus Singer, Comitato Scientifico A.M.I. Umbria, Isola Polvese (PG); Giugno 2011; Foto di Tomaso Lezzi. Pleurocisitidi uncinati con 2-5 uncini, in alcuni casi gli uncini si ramificano a loro volta.
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