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Archivio Micologico

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  1. Hymenopellis radicata (Relhan : Fr.) R.H. Petersen; Regione Toscana; Luglio 2016; Foto di Alessandro Francolini. Il cappello che comincia a mostrare le grinze. Gambo e breve porzione della parte sotterranea (che è sempre difficile estrarre completamente).
  2. Caloboletus calopus (Pers. : Fr.) Vizzini; Toscana; Giugno 2016; Foto di Alessandro Francolini.
  3. Russula virescens (Scaeff.) Fr.; Regione Toscana; Giugno 2016; Foto di Alessandro Francolini. Giovani esemplari, con il cappello globoso, e con il margine ancora raccolto attorno al gambo.
  4. Boletus reticulatus Schaeff.; Regione Toscana; Giugno 2016; Foto di Alessandro Francolini. Nelle prime tre foto un Boletus reticulatus di "mezza età", con la cuticola del cappello ancora integra; e con evidente reticolo sul gambo: In queste ultime foto, invece, un Boletus reticulatus in "tarda età": tubuli bruno-verdastri per la totale maturazione delle spore, evidente screpolatura sul cappello dovuta a prolungata esposizione in ambiente ventilato, con aria calda e secca.
  5. Russula rosea Pers.; Regione Toscana; Giugno 2016; Foto di Alessandro Francolini. È una Russula comune, reperibile in boschi caldi e asciutti sia presso latifoglie (Castagno, Quercia e Faggio in particolare) che presso conifere (Pino in particolare). Carattere distintivo è il sapore: fruttato-mentolato e “rinfrescante” (comune solo alla Russula albonigra che però si presenta con caratteristiche morfocromatiche completamente differenti). R. rosea ha cappello opaco (per la cuticola secca, vellutata e, a volte, come cosparsa di polvere di gessetto rosso), dal bel colore rosa o rosa-rosso fino a rosso carminio con eventuali macchie decolorate giallastre; il gambo è sovente clavato o ingrossato alla base, di rado interamente bianco, più frequentemente con sfumature rosate o rossastre soprattutto nella metà inferiore. Lamelle con filo intero e di solito tipicamente sfumato di rosso in vicinanza dell’orlo del cappello. Altra caratteristica importante da considerare è la durezza della sua carne (soprattutto negli esemplari giovani) unita alla notevole consistenza “gessosa-cassante” che, pur essendo tipica del Genere Russula, in questa specie è emblematica. La sporata è di colore crema pallido. L'imenoforo; con il filo lamellare sfumato di rosso soprattutto vicino all'orlo del cappello: Primo piano delle lamelle:
  6. Amanita franchetii (Boud.) Fayod; Regione Toscana; Giugno 2016; Foto e commento di Alessandro Francolini.
  7. Russula virescens (Scaeff.) Fr.; Regione Toscana; Giugno 2016; Foto di Alessandro Francolini. Cappello globoso in un giovane esemplare: Il cappello, visto dall'alto, di un esemplare maturo:
  8. Lactarius luridus (Pers. : Fr.) Gray; Regione Toscana; Giugno 2016; Foto di Alessandro Francolini. Boschetto di Cerro. Latice bianco che diventa violaceo (anche viola scuro) se lasciato a contatto con lamelle e carne. Isolato su carta il latice vira debolmente al viola-lilacino. Carne dal sapore amaro molto sgradevole. Cappello con presenza di guttule violacee ma zonature non evidenti. Gambo cavo, di colore crema-pallido. Latice bianco all'inizio: Latice che vira quasi subito al violaceo se lasciato a contatto con le lamelle: Viraggio (dopo una decina di minuti) del latice, se isolato su carta
  9. Marasmius wynneae Berk. & Broome; Regione Toscana; Giugno 2016; Foto e commenti di Tomaso Lezzi. Ritrovamento effettuato sotto Quercia. Questa specie è comune nei boschi di Faggio, ma cresce anche sotto Quercia, Pino e molte altre essenze (Antonin et al. 2010). Specie caratterizzata dal cappello bianco, colori più o meno chiari, grigiastri, bruni, anche violacei. Gambo bianco, alla base scuro, marrone, nero o con toni rossastri. Microscopia Cheilocistidi clavati, fusiformi, a volte lobati. Pleurocistidi assenti. Caulocistidi a parete sottile, cilindrici, irregolari, flessuosi, riuniti in gruppi. Note La specie è conosciuta con due differenti ortografie: Marasmius winnei e Marasmius winneae. Berkeley, autore della specie ha dedicato il nome del fungo alla signora Winne, non al signor Winne, come molte delle sue nuove specie, per cui l’ortografia corretta per questa specie è Marasmius winneae, al femminile (Antonin et al. 2010) Specie simili Le specie simili sono: Marsmius torquescens, con cheilocistidi clavati, fusiformi; pleurocisitidi più corti dei basidi profondamente immersi nella trama; caulocistidi formati da setae lageniformi con parete spessa, giallo bruna, in clusters. Marasmius coharens, con cheilocistidi digitati; pleurocistidi assenti; grandi setae imeniali fusiformi, lageniformi a parete molto spessa, bruna. Bibliografia ANTONIN, V. & NOORDELOOS, M.E., 2010. A monograph of marasmioid and collybioid fungi in Europa. Ed. IHV-Verlag. Spore. Osservazione in rosso Congo, 400×. Basidi tetrasporici. Osservazione in rosso Congo, 400×. Caulocistidi. Osservazione in rosso Congo, 400×.
  10. Hydnum repandum L. : Fr.; Regione Toscana; Giugno 2016; Foto di Alessandro Francolini. Nascita decisamente anticipata, in quanto fungo più tipicamente autunnale. Si tratta del comune e noto “Steccherino dorato” o “Dentino dorato” che deve il suo nome al colore generale e all’imenoforo ad aculei. Dal (nuovo) Tutto Funghi, Scheda 22, Pag. 125: “Buono da giovane, liberato dagli aculei amarognoli. Gli esemplari maturi sono amari e indigesti. Si presta alla conservazione sott’olio. Lo “Steccherino dorato” come viene volgarmente chiamato, è un fungo comune, diffuso e ampiamente raccolto dall’inizio dell’estate fino ad autunno inoltrato. Nelle zone temperate, in assenza di gelo e neve, è possibile raccogliere questa specie fino a dicembre e gennaio. Fungo molto facile da determinare e riconoscere, la presenza degli aculei sotto il cappello è un carattere molto semplice da osservare. Non esistono funghi ad idni tossici, taluni sono solamente coriacei e legnosi, altri amarescenti, per cui indigesti e comunque immangiabili. A prima vista, forse per il suo colore, può essere scambiato per il Cantharellus cibarius, ma quest’ultimo ha delle pseudolamelle (pliche lamellari) e non gli aculei. Altra confusione possibile è con Albatrellus confluens, anch'esso però ha un diverso imenoforo (pori e non aculei). Può essere confuso con l'Hydnum rufescens, più piccolo e di colore rossastro o aranciato, con aculei non decorrenti, commestibile di minor pregio. H. albidum, bianco, crescente sotto conifera, appena ingiallente, fungo che tende ad inglobare lettiere e terriccio in modo notevole, con spore più piccole, sempre commestibile, anche se difficilmente recuperabile quando totalmente intriso di terra e aghi.” L'imenoforo:
  11. Hapalopilus rutilans (Pers.) Murrill; Regione Toscana; Giugno 2016; Foto e commento di Alessandro Francolini. Lignicolo annuale, stipitato o sessile con la caratteristica di avere la carne soffice: prendendolo fra le dita sembra infatti di schiacciare uno strato compatto di gommapiuma. È una caratteristica insolita per le Poliporacee ma comune al Genere Hapalopilus (che, infatti, deriva dal greco hapalós = molle, soffice epílos = cappello). Si distingue per la colorazione complessiva di colore uniforme (ocra o cannella-brunastro), per la superficie sterile un poco tomentosa e ruvida, non zonata. Tutto lo sporoforo diventa poi leggerissimo una volta essiccato. I pori si presentano da rotondi ad angolosi. Cresce preferibilmente su legno di latifoglie (in particolare Quercia), più raro presso conifere. A sinistra: vista superiore; a destra vista della superficie poroide.
  12. Russula aurea Pers.; Regione Toscana; Giugno 2016; Foto di Alessandro Francolini.
  13. Lactarius volemus (Fr. : Fr.) Fr.; Regione Toscana; Giugno 2016; Foto di Alessandro Francolini.
  14. Daedalea quercina (L. : Fr.) Pers.; Regione Toscana; Giugno 2016; Foto di Tomaso Lezzi.
  15. Conocybe apala (Fr. : Fr.) Arnolds; Regione Toscana; Giugno 2016; Foto di Tomaso Lezzi.
  16. Lactifluus piperatus (L. : Fr.) Roussel; Regione Toscana; Giugno 2016; Foto di Alessandro Francolini.
  17. Lycogala epidendrum (L.) Fr.; Regione Toscana; Giugno 2016; Foto di Alessandro Francolini. Mixomicete di facile riconoscimento per la morfologia rotondeggiante (o subglobosa-compressa quando si trova ammassato con altri esemplari), per il colore da rosa a rosa-confetto da giovane (poi, a maturità, rosa-arancio e infine grigiastro), per le dimensioni (diametro da 5 a 15 millimetri), per l’habitat (su legno guasto di latifoglie e di conifere) e per il plasmodio che contiene all’interno: di consistenza liquida-lattiginosa e di colore arancio inizialmente poi sempre più pulvurulento e di colore brunastro dovuto alla maturazione delle spore. La superficie esterna che racchiude il plasmodio è costituita da una sorta di pellicola sottile più o meno granulosa. Dal Forum AMINT: Introduzione alla Sistematica e Tassonomia: “I Myxomycetes (Mixomiceti) sono protozoi particolari che prendono normalmente la forma delle amebe. Alcuni di loro, ed in determinate circostanze, sviluppano corpi fruttiferi (sporangi) deputati alla disseminazione delle spore (mixospore), ed è per questo motivo che spesso in passato sono stati assimilati ai funghi. Alcuni sono piccolissimi altri presentano estensioni notevoli. Sia nella fase di "plasmodio" (unione di più cellule, che perdono la parete fondendosi in un'unica grande cellula plurinucleata) che negli sporangi il fenomeno va interpretato come aggregazione di cellule non formanti un organismo complesso od un tessuto (pseudotessuto). Rimane in questo modo fatta salva la definizione di organismi monocellulari. Si nutrono per "fagocitosi” (un processo che prevede l’ingestione da parte della cellula di particelle di grandi dimensioni, tali da essere visibili al microscopio).” Su legno marcescente a terra Una volta "bucato" si provoca la fuoriuscita del plasmodio
  18. Cantharellus pallens Pilát; Regione Toscana; Maggio 2016; Foto di Alessandro Francolini. Evidente la pruina biancastra, soprattutto sul cappello dell'esemplare di sinistra.
  19. Coprinellus disseminatus (Pers. : Fr.) J.E. Lange; Regione Toscana; Maggio 2016; Foto di Tomaso Lezzi.
  20. Amanita ovoidea (Bull. : Fr.) Link; Regione Sicilia, Burgio; Novembre 2016; Foto di Nino Giacalone.
  21. Russula sanguinea (Bull.) Fr.; Regione Abruzzo; Ottobre 2016; Foto, descrizione e microscopia di Mario Iannotti. Raduno GEMA 2016 - Parco Regionale Sirente-Velino - Ovindoli (AQ). Russula sanguinea, seguendo l’inquadramento tassonomico del Sarnari, è inserita nel sottogenere Russula, sez. Russula, subsezione Sardoninae ed infine nella serie Sanguinea. La serie Sanguinea raggruppa alcune specie simbionti della conifera, caratterizzate dal cappello rosso, ed in particolare, fanno parte della stessa anche Russula helodes Melzer e Russula rhodopus Zvara. Russula sanguinea sinteticamente si può descrivere come una specie di taglia media simbionte dei Pini, con cappello carnoso, irregolarmente appianato, un po’ gibboso, margine incurvato, la superficie di un bel rosso sangue, presto asciutta ed opaca, lamelle leggermente arcuate, più o meno decorrenti, gambo cilindrico, soffuso di rosa-rosso, carne dal sapore pepato. Le spore in massa sono di colore ocra chiaro. La carne reagisce al rosa con il FeSO4 ed all’azzurro con il Guaiaco. Il ritrovamento oggetto di questo studio è avvenuto in una pinetina di Pino nero e Pino silvestre con la presenza di qualche sporadico Peccio, nelle vicinanze cresceva abbondante Russula torulosa Bresadola. Le specie simili sono: Russula rhodopus, si differenzia per la superficie più liscia e brillante, laccata, di un bel rosso ciliegia, il gambo generalmente clavato, condivide l’habitat di conifera, spore ovoidi subreticolate; Russula helodes si separa per la carne ingrigente, l’habitat di sfagno, spore grandi completamente reticolate-connesse; Russula persicina Krombholz ed in particolare la var. rubrata è molto simile, si rinviene in habitat di latifoglia, differisce microscopicamente per la pileipellis con i peli subcapitati ed i cistidi un po’ più stretti ed per la sporata crema. Russula torulosa Bresadola, cresce nelle stesso habitat, presenta le lamelle non subdecorrenti come in R. sanguinea, ha il cappello ed il gambo con colorazioni porpora-violacei, ma anche molto diversi come giallastri con gambo bianco nella f. luteovirens, ma a volte anche giallo-verdastri, molto decolorata sul biancastro con margine violaceo. Anche le spore sono molto diverse, verrucose, con reticolo completo a maglie strette. Microscopia Spore 7,2-9,1 × 6,1-7,4 µm, Q = 1,1-1,3; Qm = 1,2, subovoidi, echinulate, con qualche sporadica connessione. Basidi clavati, tetrasporici. Cistidi fusiformi, molti appendiculati. Epicutis formata da peli ottusi, ramificati, settati, inframezzati da dermatocistidi molto lunghi, cilindracei, spesso mucronati, anch’essi settati. Ritrovamento sotto Pino Nero, Pino Silvestre e qualche sporadico Peccio, Rocca di Mezzo (AQ), località San Leucio. (exsiccatum MI20161006-01) Reazioni macrochimiche. La carne reagisce al rosa con il FeSO4 ed all’azzurro con il Guaiaco. Microscopia Spore 7,2-9,1 × 6,1-7,4 µm, Q = 1,1-1,3; Qm = 1,2, subovoidi, echinulate, con qualche sporadica connessione. Osservazione In Melzer a 1000×. Basidi clavati, tetrasporici. Osservazione in Rosso Congo ammoniacale a 1000×. Cistidi fusiformi, appendiculati. Osservazione in Rosso Congo ammoniacale a 400×. Osservazione in Rosso Congo ammoniacale a 1000×. Epicutis formata da peli ottusi, ramificati, settati, inframezzati da dermatocistidi molto lunghi, cilindracei, spesso mucronati, anch’essi settati. Osservazione in Rosso Congo ammoniacale a 400×. Osservazione in Rosso Congo ammoniacale a 1000×.
  22. Cantharellus alborufescens (Malencon) Papetti & S. Alberti; Regione Sicilia, Burgio; Novembre 2016; Foto di Nino Giacalone.
  23. Lactarius pyrogalus (Bull.: Fr.) Fr.; Regione Abruzzo; Ottobre 2016; Foto, commento e microscopia di Mario Iannotti. Raduno GEMA 2016 - Parco Regionale Sirente-Velino - Ovindoli (AQ). (exsiccatum MI20161008-01) Ritrovamento sotto Nocciolo, si caratterizza per il cappello nocciola-ocraceo leggermente depresso al centro, non zonato, lamelle spaziate di color ocra intenso, latice bianco molto acre che al contatto con il KOH vira al giallo-arancio. Spore 6,9-7,9× 5,1-5,8, µm, ornate con evidenti creste, disposte in maniera zebrata. Basidi tetrasporici. Macrocheilocistidi subfusiformi. Pileipellis formata da una ixocute di ife cilindriche filiformi, intrecciate. Il latice bianco al contatto con il KOH vira al giallo-arancio. Microscopia Spore 6,9-7,9× 5,1-5,8, µm, ornate con evidenti creste, disposte maniera zebrata. Osservazione in Melzer a 1000×. Basidi tetrasporici. Osservazione in Melzer a 1000×. Macrocheilocistidi subfusiformi. Osservazione in Melzer a 400×. Osservazione in Melzer a 1000×. Pileipellis formata da una ixocute di ife cilindriche filiformi, intrecciate. Osservazione in acqua a 400×.
  24. Tricholomopsis rutilans (Schaeff.: Fr.) Singer; Regione Abruzzo; Ottobre 2016; Foto di Mario Iannotti. Raduno GEMA 2016 - Parco Regionale Sirente-Velino - Ovindoli (AQ).
  25. Leratiomyces squamosus (Pers. : Fr.) Bridge & Spooner; Regione Abruzzo; Ottobre 2016; Foto di Mario Iannotti. Raduno GEMA 2016 - Parco Regionale Sirente-Velino - Ovindoli (AQ).
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