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Archivio Micologico

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  1. Phlebia rufa (Pers. : Fr.) M.P. Christ. 1960 Tassonomia Divisione Basidiomycota Classe Agaricomycetes Ordine Polyporales Famiglia Meruliaceae Sinonimi Merulius rufus Pers. : Fr. 1801 Etimologia L'epiteto Phlebia deriva dal greco φλεβός [phlebós] = vena, per il carpoforo generalmente di forma fleboide o tubercolata. L'epiteto rufa deriva dal latino rūfus = rosso, fulvo, per la tendenza del fungo a divenire rossiccio. Carpoforo Fungo corticolo, resupinato, adeso al substrato di legni fortemente marcescenti il quale presenta all’inizio un imenio tenero, molle, ceroso, in seguito gommoso, duro; è irregolare, corrugato, formato da un misto di pori a labirinto e creste sinuose prima biancastre e poi via via sempre più rosate o rossicce; di norma ha un bordo liscio o un poco tubercolato, pubescente e biancastro o con qualche macchia rossastra. Il basidioma può presentarsi anche con tonalità giallastre. Odore e sapore non significativi. Habitat Cresce in genere su legno marcescente di latifoglie. Raro su conifera. Microscopia Spore 3,8-5,6 × 2-2,8 µm, cilindriche-ellissoidali, talune suballantoidi, ialine e biguttulate. Basidi di larghezza inferiore ai 5 µm, tetrasporici, cilindrico-clavati e slanciati. Leptocistidi 60-90 × 10-15 µm, abbondanti, settati, con le estremità ifali clavate. Sistema ifale monomitico con presenza di GAF. Commestibilità e Tossicità Non commestibile. Specie simili Phlebia tremellosa (Schrad. : Fr.) Nakasone & Burds. = Merulius tremellosus Schrad. : Fr. che si presenta con forme resupinate, sviluppandosi di solito in piccole mensole. Si distingue per la consistenza gelatinosa della carne e per le spore più piccole. Phlebia radiata Fr. : Fr. la quale si differenzia per i colori di norma più vivi, aranciati e per l’imenoforo che si sviluppa radialmente. Osservazioni Sopecie molto comune, presente di norma tutto l’anno. Colonizza i legni a terra su piccole aree o ricoprendone una vasta superficie. La sua funzione è estremamente importante in quanto contribuisce in maniera rilevante alla degradazione del legno a terra. Bibliografia BERNICCHIA, A. & GORJON, S.P., 2010. Corticiaceae s.l. Fungi Europæi. Vol 12. Alassio (SV): Ed. Candusso. BERNICCHIA, A., 2005. Polyporaceae s.l. Fungi Europæi. Vol 10. Alassio (SV): Ed. Candusso. EYSSARTIER, G., & ROUX, P., 2011. Le guide des Champignons France et Europe. Parigi: Ed. Belin. Scheda di proprietà AMINT realizzata da Stefano Rocchi. Approvata e revisionata dal CLR Micologico di AMINT. Regione Umbria, bosco misto di Pino, Leccio e rare Querce del Monte Subasio - Spello (PG); Ottobre 2016; Foto e microscopia di Stefano Rocchi. (Exsiccatum SR20161015-01) Spore 3,8-5,6 × 2-2,8 µm, cilindriche-ellissoidali, talune suballantoidi, ialine e biguttulate. Osservazione in acqua, a 1000×. Osservazione in melzer, a 1000×. Basidi di larghezza inferiore ai 5 µm, tetrasporici, cilindrico-clavati e slanciati. Osservazione in rosso Congo, a 1000×. Leptocistidi 60-90 × 10-15 µm, abbondanti, settati, con le estremità ifali clavate. Osservazione in rosso Congo, a 400. Osservazione in rosso Congo, a 1000. Sistema ifale monomitico con presenza di GAF. Osservazione in rosso Congo, a 1000.
  2. Tremellodendropsis tuberosa (Grev.) D.A. Crawford 1954 Tassonomia Divisione Basidiomycota Classe Tremellomycetes Ordine Tremellales Famiglia Tremellodendropsidaceae Sinonimi Merisma tuberosum Grev. 1825 Thelephora tuberosa (Grev.) Fr. 1828 Stereum tuberosum (Grev.) Massee 1892 Aphelaria tuberosa (Grev.) Corner 1950 Etimologia L'epiteto Tremellodendropsis deriva dal latino "trémulus" tremolante, dal greco "déndron" albero e "ópsis" aspetto, somiglianza. L'epiteto tuberosa deriva dal latino "tuber" bernoccolo, gobba; per le gibbosità che possiede questo fungo. Basidiocarpo Alto fino a 40 mm, largo 20-30 mm, coralloide, teleforoide, ramificato, ricoperto da una finissima granulosità in tutte le parti. Gregario più raramente isolato. Gambo cilindrico a volte abbastanza tozzo, non sempre ben distinto, con presenza di micelio biancastro alla base. Da esso si diramano molte ramificazioni irregolari, contorte, gibbose, talvolta palmate che ricordano una Telephora, spesso si fondono tra loro fino a formare una sola massa. Le punte, arrotondate in giovane età, assumono forme appuntite, a forma di V o a forma di U. Colore da biancastro a giallino con rare sfumature rosate, le punte con l'età tendono a imbrunire. Nessun viraggio è presente a frattura o manipolazione. La carne, tenace, fibrosa possiede un'alta percentuale di acqua, di sapore grato e odore molto forte definito di “pollo bagnato”, simile a quello di Clitocybe phaeophthalma. Imenoforo collocato sui rami tranne che nella parte superiore, sterile. Habitat Si può trovare per tutto il periodo invernale sotto varie essenze arboree. Unica specie di questo genere ritrovato in Europa. Distribuito in Nord Europa, Nord America, Sud America, Nuova Zelanda, Borneo, rarissimo in Italia. Gli esemplari in foto sono stati ritrovati su terreno muschioso e terreno nudo sotto Cupressus, in Campania, nel comune di Arpaise (BN). Altri ritrovamenti in Italia sono stati segnalati in Toscana. Microscopia Spore 15-19 × 5-8 µm, ialine, da ovoidali a subamigdaliformi con presenza di apicolo ben evidente, contenuto finemente granuloso talvolta oleoso e parete relativamente spessa. Basidi 50-70 × 10-12 µm, bi-tetrasporici, claviformi con tipici setti longitudinali ben evidenti presenti solo nella parte apicale, sterigmi lunghi. La particolare forma dei basidi fa inserire questo fungo tra i fragmobasidiomiceti anche se in effetti non si tratta di veri e propri setti ma di una suddivisione del basidio, una sorta di allungamento degli sterigmi che si forma solo a basidio maturo, quando si producono le spore. Basidioli di dimensioni più contenuti dei basidi, con forma clavata ma meno accentuata, talvolta allungata e assenza totale dei setti apicali. Ife con presenza di giunti a fibbia. Commestibilità o Tossicità Commestibilità sconosciuta. Specie simili La forma può indurre a confonderlo con altri funghi coralloidi, di consistenza più fragile ma l'osservazione microscopica della particolare forma dei basidi fuga ogni dubbio. Bibliografia VERA F. MALYSHEVA, 2010. Rare and interesting species of heterobasidiomycetes from Russia. Fungi non delineati. Ediz. Candusso. WALTER JULICH, 1989. Guida alla determinazione dei funghi vol. 2. Aphyllophorales, Heterobasidiomycetes, gastromycetes. Ediz. Saturnia FRANCHI, P. & GENNARI, 2004. Funghi interessanti della Toscana. Rivista di Micologia. Scheda di proprietà AMINT realizzata da Giulio Martino. Approvata e Revisionata dal CLR Micologico di AMINT. Regione Campania; Arpaise (BN); Dicembre 2013. Foto e microscopia di Giulio Martino. Regione Campania; Arpaise (BN); Febbraio 2016. Foto di Giulio Martino. Disegno al tratto degli elementi osservati al microscopio ottico. Disegno di Giulio Martino. Spore. Osservazione in rosso Congo ammoniacale, a 1000×. Spore. Osservazione in neomercurocromo, a 1000×. Basidi e basidioli. Osservazione in rosso Congo ammoniacale, a 1000× Ife con GAF. Osservazione in rosso Congo ammoniacale.
  3. Pluteus ephebeus (Fr. : Fr.) Gillet; Regione Umbria; Ottobre 2015; Foto macro di Pietro Curti, Microscopia di Tomaso Lezzi. Cappello di 4-8 cm, quasi peloso, con odore lieve di ravanello, crescita su residui legnosi di lavorazione di ciocchi di Faggio, Cerro e Carpino. Cuticola che al centro presenta ife allungate, con struttura a trichoderma. Nella sezione Hispidoderma gli autori francesi considerano come distinte diverse specie simili, difficilmente separabili, mentre E. Vellinga riunisce Pluteus murinus e Pluteus pearsonii con Pluteus ephebeus, considerando quest'ultimo come specie prioritaria e inserendolo insieme a Pluteus hispidulus nella sezione Villosi che presenta cheilocistidi inseriti nella trama imeniale, cuticola differenziata nella parte centrale rispetto a quella periferica, GAF assenti. Cuticola con ife esclusivamente allungate. 100×. Foto e commenti di Tomaso Lezzi. Cuticola con ife esclusivamente allungate. 400×. Cheilocistidi. 400×. Pleurocistidi. 400×.
  4. Hygrocybe punicea (Fr.: Fr.) Kummer; Regione Abruzzo; Ottobre 2015; Foto di Mario Iannotti. Raduno GEMA 2015 - Assergi (AQ). Ritrovamento non comune nel centro Italia.
  5. Hygrocybe colemanniana (Bloxam) P.D. Orton & Watling; Regione Abruzzo; Ottobre 2015; Foto di Mario Iannotti. Raduno GEMA 2015 - Assergi (AQ).
  6. Hebeloma crustuliniforme (Bull.) Quélet; Regione Abruzzo; Ottobre 2015; Foto di Mario Iannotti. Raduno GEMA 2015 - Assergi (AQ).
  7. Tricholoma frondosae Kalamees & Shchukin; Regione Abruzzo; Ottobre 2015; Foto di Mario Iannotti. Raduno GEMA 2015 - Assergi (AQ). Ritrovamento sotto Pioppo tremulo.
  8. Phaeomarasmius erinaceus (Fr.) Kühner; Regione Abruzzo; Ottobre 2015; Foto di Mario Iannotti. Raduno GEMA 2015 - Assergi (AQ).
  9. Mycena acicula (Schaeff.) P. Kumm.; Regione Abruzzo; Ottobre 2015; Foto e commento di Mario Iannotti. Raduno GEMA 2015 - Assergi (AQ). Piccolissima Mycena, si riconosce macroscopicamente per il cappello su toni gialli, rosso-aranciati e il gambo giallo, la specie più vicina è Mycena adonis che si differenzia per il cappello su toni rossi ed il gambo bianco.
  10. Hygrophorus agathosmus (Fr.) Fr.; Regione Abruzzo; Ottobre 2015; Foto di Mario Iannotti. Raduno GEMA 2015 - Assergi (AQ).
  11. Russula persicina Krombholz; Regione Abruzzo; Ottobre 2015; Foto e descrizione di Mario Iannotti. Raduno GEMA 2015 - Assergi (AQ). Il riconoscimento di questa Russula passa attraverso una combinazione di caratteri, partendo dall'habitat di latifoglie, il ritrovamento è sotto Quercus cerris, la sporata crema, IIc-d e nessun ingiallimento nel carpoforo, caratteri che ci fanno escludere Russula luteotacta, lamelle moderatamente spaziate, sapore pepato. Dal punto di vista microscopico abbiamo esaminato solo le spore che risultano essere della misura 6,5-7,5 × 6,0-6,7 µm, subglobose, con verruche coniche ottuse, a volte connesse, o brevemente catenulate, nell'insieme zebrate. Spore in massa di colore crema IIc-d. Microscopia Spore subglobose, 6,5-7,5 × 6,0-6,7 µm, con verruche coniche ottuse, a volte connesse, o brevemente catenulate, nell'insieme zebrate.
  12. Russula maculata Quél. & Roze; Regione Abruzzo; Ottobre 2015; Foto e descrizione di Mario Iannotti. Raduno GEMA 2015 - Assergi (AQ). Ritrovamento in bosco di Quercus in località Assergi (AQ), Fonte Cerreto a 1000 m s.l.m., Russula di taglia medio-grande, di portamento carnoso, la cuticola e umida e brillante, con toni rosso, ocra e arancio, gambo cilindrico che tende a macchiarsi di ocra-ruggine, sporata gialla, sapore lievemente piccante dopo prolungata masticazione, odore netto di legno di cedro. Microscopia Spore subglobose, 8,3-10,2 × 7,1-8,7 µm, ornate da verruche con apice ottuso, adiacenti a formare delle creste ondeggianti, anche connesse a formare un subreticolo incompleto. Osservazione in Melzer a 1000×. Basidi tetrasporici. Osservazione in Melzer a 1000×. Macrocistidi. Osservazione in Melzer a 1000×.
  13. Mycena galopus var. galopus (Pers. : Fr.) P. Kumm.; Regione Abruzzo; Ottobre 2015; Foto di Mario Iannotti. Raduno GEMA 2015 - Assergi (AQ). Una delle Mycena che secerne latice (Sezione Lactipedes). Al centro del cappello dell'esemplare di sinistra si notano delle piccole gocce di latice.
  14. Lactarius uvidus (Fr.: Fr.) Fr.; Regione Abruzzo; Ottobre 2015; Foto e descrizione di Mario Iannotti. Raduno GEMA 2015 - Assergi (AQ). Ritrovamento in bosco misto con presenza cospicua di Picea, Pinus e Quercia, presso Assergi (AQ), Fonte Cerreto a 1000 m s.l.m.. Lactarius dal cappello viscido, glutinoso, liscio, uniforme, senza zonature, tonalità grigie-carnicine, lilacine, latice bianco, vira a contatto con la carne al lilacino-violaceo, sapore mite. Spore largamente ellissoidali, 8,4-10,5 × 6,8-8,1 µm, ornate da creste irregolari, non zebrate, intersecanti, anche con accenno di reticolazione ma mai completa, chiusa. Spore largamente ellissoidali, 8,4-10,5 × 6,8-8,1 µm, ornate da creste irregolari, non zebrate, intersecanti, anche con accenno di reticolazione ma mai completa, chiusa. Osservazione in Melzer a 1000×.
  15. Russula nauseosa (Pers.) Fr.; Regione Abruzzo; Ottobre 2015; Foto e descrizione di Mario Iannotti. MA 2015 - Assergi (AQ). Ritrovamento in habitat di conifera, abetina d'impianto costituita prevalentemente da Picea, Abies e qualche Larice, misti a Faggio, presso Fonte Vetica a 1600 m s.l.m..
  16. Russula integra (L.) Fr.; Regione Abruzzo; Ottobre 2015; Foto e descrizione di Mario Iannotti. Raduno GEMA 2015 - Assergi (AQ). Ritrovamento in habitat di conifera, abetina d'impianto costituita prevalentemente da Picea ed Abies misti a Faggio, presso Fonte Vetica a 1600 m s.l.m., russula carnosa, con la carne soda e compatta, di sapore dolce, sporata giallo carico, odore non significativo. Reazione lenta ma positiva al Guaiaco.
  17. Pholiota lucifera (Lasch.) Quel.; Regione Abruzzo; Ottobre 2015; Foto di Raffaele Mininno.
  18. Lycoperdon mammiforme Pers. : Pers.; Regione Abruzzo; Ottobre 2015; Foto di Raffaele Mininno.
  19. Lactarius semisanguifluus R.Heim & Leclair; Regione Abruzzo; Ottobre 2015; Foto di Raffaele Mininno. Appena sezionato, latice color arancio-carota. Dopo qualche minuto dal sezionamento, latice color rosso vinaccia.
  20. Lepiota aspera (Pers. : Fr.) Quél.; Regione Abruzzo; Ottobre 2015; Foto di Raffaele Mininno.
  21. Hypholoma radicosum J.E. Lange 1923 Tassonomia Divisione Basidiomycota Classe Agaricomycetes Ordine Agaricales Famiglia Strophariaceae Sinonimi Hypholoma epixanthum var. radicosum (J.E. Lange) Bon & P. Roux 2003 Psilocybe radicosa (J.E. Lange) Noordel. 1995 Naematoloma radicosum (J.E. Lange) Konr & Maubl. 1928 Etimologia Dal greco hyphos = tessuto e loma = orlo, frangia, quindi per l’orlo del cappello ornato di frange. Dal latino rādīcōsus = dalle molteplici radici, quindi per il suo gambo molto radicato. Cappello 3-8 cm, convesso poi spianato o appena papillato; da giovane ricoperto interamente da uno strato di velo sericeo e biancastro sovrapposto ad una cuticola liscia, più o meno opaca, di colore ocraceo con il centro più scuro o un po’ aranciato; il margine è decorato da fugaci resti di velo di colore prima biancastro e poi nerastro per il deposito sporale. Imenoforo Lamelle annesse o leggermente smarginate, abbastanza fitte, intercalate da lamellule, prima biancastre con sfumature lilacine, poi gialle, grigio-nocciola e infine marroni con riflessi porpora; filo più chiaro e dolcemente ondulato. Gambo 2-5 × 0,3-0,8 cm, cilindrico, lungo, contorto, fascicolato, cavo e radicato per un lungo tratto, con un anello evanescente formato da filamenti del velo biancastri, presto nerastri per il colore della sporata; pruinoso all’apice, si presenta con la lunga parte interrata ricoperta da una peluria cotonosa bruno-mattone o rossiccia; con la parte che emerge dal terreno, dal basso verso l'alto rossiccia, poi striata a bande biancastre e infine all'apice di colore giallastro. Carne Scarsa e tenera nel cappello, ove risulta biancastra, è invece fibrosa nel gambo ove assume un colore giallino nella zona alta e ruggine o rossiccio nella restante parte. Odore particolare, forte, tra il fungino e la muffa, sapore molto amaro. Habitat Cresce in genere su legno marcescente di aghifoglie dalla primavera all’autunno. Raramente si rinviene anche su legno di latifoglia. Microscopia Spore 6-7,1 × 3,8-4,8 µm; Qm = 1,5; ellitiche-ovoidali, lisce e guttulate; basidi clavati e tetrasporici; filo lamellare sterile con presenza di cheilocistidi ialini, da cilindrici a clavati, a lageniformi; cheilocrisocistidi meno diffusi, con contenuto rifrangente giallastro e in genere mucronati; pleurocrisocistidi sempre mucronati, con contenuto rifrangente giallastro; caulocistidi cilindrico-clavati, rari e presenti solo nella parte alta del gambo; pileipellis di tipo ixocutis, cioè composta da ife cilindriche gelificate più o meno coricate, con pigmento poco evidente giallastro. GAF osservati in ogni parte dei tessuti. Commestibilità e Tossicità Non commestibile per la sua carne amara. È da ritenersi comunque un fungo sospetto. Specie simili Hypholoma epixanthum (Fr.) Quél. può presentarsi con un analogo gambo radicato ma si distingue per i cromatismi bruno-giallastri del pileo, per la cuticola leggermente fibrillosa e virante al giallo se strofinata o contusa; Hypholoma fasciculare (Huds. : Fr.) P. Kumm. si distingue per le sfumature verdastre sia del pileo che delle lamelle, per l’odore marcato e sgradevole e per la carne di colore giallo zolfo; Hypholoma lateritium (Schaeff.) P. Kumm. si differenzia invece per i toni rosso-mattone del cappello e per le lamelle sfumate di verde olivastro; Hypholoma capnoides (Fr. : Fr.) P. Kumm. si distingue, anche in relazione alle tre specie di cui sopra, per il sapore dolce della carne. Osservazioni Si tratta di un fungo poco comune la cui caratteristica principale è rappresentata dal suo gambo radicato il quale può superare facilmente anche i 10-12 cm di lunghezza. Bibliografia NOORDELOOS, M.E., 2011. Strophariaceae s.l.. Fungi Europæi. Vol. 13. Alassio (SV): Ed. Candusso. MOSER, M., 2000. Guida alla determinazione dei funghi. Polyporales, Boletales, Agaricales, Russulales. Vol. 1. Ed. Saturnia. Scheda di proprietà AMINT realizzata da Stefano Rocchi. Revisionata da Tomaso Lezzi. Regione Umbria, Località Gavelli di Sant'Anatolia di Narco (PG); Luglio 2016; Foto e microscopia di Stefano Rocchi. Esemplari rivenuti su ceppaia di Faggio. (Exsiccatum SR20160703-01). Spore da sporata 6-7,1 × 3,8-4,8 µm; Qm = 1,5; ellitiche-ovoidali, lisce e guttulate. Osservazione 1000× in acqua. Osservazione 1000× in Melzer. Basidi clavati e tetrasporici. Osservazione 1000× in Rosso Congo. Cheilocistidi ialini, da cilindrici a clavati, a lageniformi. Cheilocrisocistidi con contenuto rifrangente giallastro e in genere mucronati. Osservazione 400× in Rosso Congo. Osservazione 1000× in Rosso Congo. Pleurocrisocistidi sempre mucronati, con contenuto rifrangente giallastro. Osservazione 1000× in Rosso Congo. Caulocistidi cilindrico-clavati, rari e presenti solo nella parte alta del gambo. Osservazione 1000× in Rosso Congo. Pileipellis di tipo ixocutis, cioè composta da ife cilindriche gelificate più o meno coricate, con pigmento poco evidente giallastro. Osservazione 400× in acqua. Osservazione 400× in Rosso Congo. Osservazione 1000× in Rosso Congo.
  22. Clitocybe metachroa (Fr.) P. Kumm.; Regione Lombardia, Crespi d'Adda; Dicembre 2014; Foto di Massimo Biraghi.
  23. Daedaleopsis confragosa (Bolton : Fr.) J. Schröt. 1888 Tassonomia Divisione Basidiomycota Classe Agaricomycetes Ordine Polyporales Famiglia Polyporaceae Descrizione Specie lignicola, saprotrofa o debole parassita, forma carpofori a mensola larghi fino a 15 cm di forma grossomodo semicircolare. La superficie superiore è sterile, glabra, a volte gibbosa, vellutata, zonata concentricamente, con diverse colorazioni, di norma dall’ocraceo al bruno-ruggine. L'imenio è formato da pori più o meno allungati, talvolta labirintiformi. Nei carpofori freschi l'intera superficie poroide, al contatto, vira al rosa, quest’ultimo aspetto ci aiuta nella determinazione. Specie simili Daedaleopsis tricolor, da alcuni ritenuta conspecifica con la specie in oggetto, è distinguibile per i carpofori più piccoli e sottili, il colore rossastro più acceso e l'imenoforo formato da pori molto più allungati, talvolta del tutto simili a lamelle. Daedalea quercina, anch'essa con imenio labirintiforme, presenta pori più grossi e non viranti al rosa e forma carpofori notevolmente più larghi e spessi. Trametes gibbosa ha un imenoforo simile ma si distingue per i carpofori più voluminosi e di forma irregolare e la superficie pileica gibbosa, inizialmente biancastra e in seguito verde per la presenza di alghe. Regione Lombardia, Dazio (SO); Agosto 2015; Foto di Marco Barbanera. Crescita su tronco a terra di Betulla. L'imenoforo mostra un evidente viraggio al rosa dove manipolato. Crescita sullo stesso tronco di Daedaleopsis confragosa a sinistra e Daedaleopsis tricolor a destra. Si notano immediatamente le differenti dimensioni, colori e tipologia di imenoforo.
  24. Fomitiporia pseudopunctata (A. David, Dequatre & Fiasson) Fiasson 1984 Tassonomia Divisione Basidiomycota Classe Agaricomycetes Ordine Hymenochaetales Famiglia Hymenochaetaceae Sinonimi Phellinus pseudopunctatus A. David, Dequatre & Fiasson 1982 Descrizione Raro fungo lignicolo, corticolo, di norma resupinato, con l'imenoforo a forma di cuscino adeso alla corteccia di tronchi e rami di alberi vecchi o malati. All'inizio di colore bruno-cannella più o meno chiaro, in seguito grigio-marrone; presenta il margine tomentoso e biancastro per una striscia di circa un mm. Ha i pori molto serrati, 6-8 per mm quadrato, da arrotondati ad angolosi; i tubuli sono corti e con il tempo tendono a lacerarsi trasversalmente. Reazione dei pori bruno-nerastra all'Idrossido di potassio (KOH). Coriaceo, si rinviene generalmente su Cisto, Erica, Lauro, Ligustro e Quercia. Più raro su conifera, è stato rinvenuto occasionalmente anche su Ginepro e Cipresso. Microscopia Sistema ifale dimitico, formato da ife scheletriche con pareti spesse e ife generatrici a pareti sottili, settate e ramificate, con apice arrotondato. GAF non presenti. Spore 5,3-7,2 × 5,2-7 µm; Qm = 1,1, da subglobose a forma di castagna, lisce, ialine, con pareti mediamente spesse, guttulate e fortemente destrinoidi. Basidi clavati e ialini. Presenza di cistidi con base allargata 4,9-6,5 × 7,6-11 µm a pareti ispessite, con collo allungato 20-35 µm, cilindrico e flessuoso. Sete imeniali 18,2-25,1 × 4,8-8,2 µm, di colore bruno e parete molto spessa, di varia forma: da ventricose a strette, affusolate, fino a triangolari. Osservazioni A contatto con il Blu cotone in Lattofenolo le celleule delle setae reagiscono al rosso laterizio o arancio. Questo procedimento permette di distinguere con sicurezza le ife delle setae da quelle che potrebbero essere grosse ife spezzate, ma non setae. Specie simili Fomitiporia punctata (P. Karst.) Murrill = Phellinus punctatus (P. Karst.) Pilát, un suo vero sosia da un punto di vista morfocromatico, si differenzia per la superficie poroide più chiara con riflessi giallastri, per le spore leggermente più grandi e per l'assenza di sete imeniali; Fuscoporia contigua (Pers.) G. Cunn. = Phellinus contiguus (Pers.) Pat. si distingue per le spore da oblunghe a cilindriche e non destrinoidi; Phellinus laevigatus (P. Karst.) Bourdot & Galzin, si differenzia per le spore più piccole e non destrinoidi Fuscoporia ferruginosa (Schrad.) Murrill = Phellinus ferruginosus (Schrad.) Pat. si distingue per le spore ellittiche e più piccole Scheda di proprietà AMINT realizzata da Stefano Rocchi. Approvata e revisionata dal CLR Micologico di AMINT. Si ringrazia Stefano Corsanici per la consulenza sulla determinazione e per le indicazioni riguardo al metodo di studio delle setae con Blu cotone in Lattofenolo. Regione Umbria, su ramo di un vecchio Ligustrum ovalifolium Hassk in giardino privato; Febbraio 2016; Foto e microscopia di Stefano Rocchi. (Exsiccatum SR20160201-01). Reazione dei pori all'Idrossido di potassio (KOH): bruno-nerastro. Spore 5,3-7,2 × 5,2-7 µm; Qm = 1,1, da subglobose a forma di castagna, lisce, ialine, con pareti mediamente spesse, guttulate. Spore da sporata. Osservazione 1000× in acqua. Spore da sporata. Reazione fortemente destrinoide. Osservazione 1000× in Melzer. Sistema ifale dimitico, formato da ife scheletriche con pareti spesse e ife generatrici a pareti sottili, settate e ramificate, con apice arrotondato. GAF non presenti. Osservazione 400× in Idrossido di potassio (KOH). Osservazione 1000× in Idrossido di potassio (KOH) e Rosso Congo. Basidioli clavati e ialini. Osservazione 1000× in Idrossido di potassio (KOH) e Rosso Congo. Sete imeniali 18,2-25,1 × 4,8-8,2 µm, di colore bruno e parete molto spessa, di varia forma: da ventricose a strette affusolate, fino a triangolari. Osservazione 1000× in Idrossido di potassio (KOH). Osservazione 400× in Idrossido di potassio (KOH) e Blu cotone in Lattofenolo. Osservazione 1000× in Idrossido di potassio (KOH) e Blu cotone in Lattofenolo. Osservazione 400× in Blu cotone in Lattofenolo: Reazione rosso laterizio o arancio delle sete. Osservazione 1000× in Blu cotone in Lattofenolo: Reazione rosso laterizio o arancio delle sete. Cistidi con base allargata 4,9-6,5 × 7,6-11 µm a pareti ispessite, con collo allungato 20-35 µm, cilindrico e flessuoso. Osservazione 1000× in Idrossido di potassio (KOH) e Rosso Congo.
  25. Pluteus thomsonii (Beck. & Broome) Dennis; Regione Lazio; Maggio 2013; Foto, commento e microscopia di Tomaso Lezzi. (Exsiccata TL20130521-10) Pluteus dal cappello marrone più o meno scuro, tipicamente ricoperto da una rete di venature intracciate, soprattutto al centro; lamelle bianco-grigiastre in gioventù, poi rosa; gambo rivestito da pruina. Habitat Bosco di Cerro, 300 m s.l.m., ritrovamento su legno di rami a terra di Cerro. Microscopia Spore largamente ellissoidali. Basidi banali, clavati, tetrasporici. Cheilocistidi fusiformi, frequentemente con appendice decisamente allungata. Caulocistidi analoghi ai cheilocistidi, fusiformi, frequentemente con appendice decisamente allungata. Pileipellis mista, con elementi terminali subglobosi e altri più allungati fusiformi. (ssez Mixtini). GAF non osservati. Cappello tipicamente ricoperto da una rete di venature intracciate, soprattutto al centro Gambo rivestito da pruina (caulocistidi). Pileipellis mista, con elementi terminali subglobosi e altri più allungati fusiformi. (ssez Mixtini). Osservazione in rosso Congo, 100×. Osservazione in Floxina, 400×. Cauolcistidi anoaloghi ai cheilocistidi, fusiformi, frequentemente con appendice decisamente allungata. Osservazione in Floxina, 100×. Osservazione in Floxina, 400×. Spore largamente ellissoidali. Osservazione in Floxina, 400×.
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