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Stereum subtomentosum Pouzar 1964
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Stereum subtomentosum Pouzar; Regione Toscana; Dicembre 2018; Foto di Alessandro Francolini. Come il simile Stereum hirsutum si presenta più o meno a mensole flabelliformi, appressate e spesso confluenti o concresciute, nate su legno guasto di varie latifoglie. Caratteri macroscopici differenziali rispetto a Stereum hirsutum sono: la superficie sterile che appare vellutata-feltrata e non marcatamente irsuta, i colori da ocra a bruno-ruggine anche con toni rosso scuro, con margine ondulato-lobato e nettamente più chiaro, mentre in Stereum hirsutum i colori del cappello sono per lo più giallastri, arancioni o bruno chiaro; inoltre l’imenio di Stereum subtomentosum è liscio come in Stereum hirsutum ma ha colore grigio-giallastro e vira al giallo cromo se contuso o sfregato, mentre in Stereum hirsutum l’imenio ha colore più vivo, giallo-arancio, ed è immutabile al tocco o allo sfregamento. Imenoforo liscio, di colore grigio-giallastro, con alcune macchie di colore giallo cromo. -
Bisporella citrina (Batsch : Fr.) Korf & S.E. Carp. 1974
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Bisporella citrina (Batsch : Fr.) Korf & S.E. Carp.; Regione Toscana; Dicembre 2018; Foto di Alessandro Francolini. Ascomicete costituito da un minuscolo apotecio che può raggiungere il mezzo centimetro di diametro; sessile o peduncolato; può assumere forma da turbinata (a trottola) a discoide (appiattita) a leggermente depressa (cupulata). Colorazione da giallo vivo a giallo limone sia sulla superficie sterile che sull’imenoforo; peduncolo (quando presente) di colore biancastro all’attacco del substrato, via via più giallino salendo verso l’apice per sfumare e divenire concolore all’imenoforo. Carne di consistenza ceracea, giallina. Fruttifica su legno guasto di latifoglie, non sulla corteccia ma sulle parti decorticate. -
Micromphale brassicolens (Romagnesi) Orton 1960
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Gymnopus brassicolens (Romagn.) Antonín & Noordel; Regione Toscana; Dicembre 2018; Foto di Alessandro Francolini. Specie autunnale che cresce in gruppi o in cespi su vari residui legnosi sia di latifoglie che di aghifoglie. Caratteristico è il suo odore sgradevole che può ricordare quello del cavolo marcio o dell’aglio ammuffito. Presenta cappello da convesso a piano, a maturità talvolta un poco depresso, di colore bruno-rossastro, più chiaro all’orlo che è un poco striato; margine irregolare. Lamelle più o meno smarginate al gambo, biancastre, più scure a maturità. Il gambo è sottile e slanciato, di colore da nero a nero-brunastro, meno scuro all’apice. Gli è simile Gymnopus foetidus con odore analogo ma con cappello nettamente solcato-scanalato anche fino al margine, depresso e talvolta anche ombelicato; inoltre la lamelle di Gymnopus foetidus sono più fitte, adnate, assai intervenose, e di colore rosato, più scure a maturità. La crescita, inoltre, è preferenziale su fogliame o residui legnosi per Gymnopus brassicolens mentre Gymnopus foetidum ama fruttificare su rami o rametti marcescenti a terra. Microscopicamente Gymnopus foetidum presenta spore decisamente più grandi. Nati su lettiera di aghi di Pino nero, misto a varie latifoglie.- 16 risposte
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- gymnopus brassicolens
- micromphale brassicolens
- (e 1 in più)
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Trametes hirsuta (Wulfen) Lloyd 1924
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Trametes hirsuta (Wulfen : Fr.) Lloyd; Regione Toscana; Dicembre 2018; Foto di Alessandro Francolini. -
Hygrophorus russula (Schaeff. ex Fr. : Fr.) Kauffman 1918
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Hygrophorus russula (Schaeff. : Fr.) Kauffman; Regione Toscana; Dicembre 2018; Foto di Alessandro Francolini. Dal (nuovo) Tutto Funghi, Scheda 48, Pag. 152: “Nei boschi di latifoglie, in particolare Quercia, molto comune in aree termofile in autunno dopo intensi temporali. Si tratta di un micete a crescita massiccia, anche se non moto durevole. Le produzioni del fungo si concentrano in non più di due, massimo tre settimane, ma all’interno di questo breve periodo sono letteralmente esplosive: in ogni direzione, dentro il bosco, ci sono distese di questo basidioma. Per i suoi caratteri cromatici, con il cappello che sembra dipinto in modo grossolano di rosso su fondo bianco, non si presta a confusioni; si tratta quindi di un fungo molto facile da riconoscere.” L'unica specie simile è Hygrophorus erubescens che però ha gambo facilmente ingiallente, lamelle rade e di colore bianco-giallastre-grigiastre, habitat presso conifere e raramente sotto latifoglia, carne dal sapore da poco a nettamente amaro; H. russula ha invece scarsa propensione all’ingiallimento (al più sono presenti rare macchie gialline sul gambo a maturità), possiede lamelle relativamente fitte (le più fitte tra gli Hygrophorus) e di colore da biancastro a biancastro-carnicino a maturità con macchie rosso-vinoso (il filo lamellare si macchia anch’esso di rosso-vinoso e raramente di giallo a maturità), carne dal sapore nullo o leggermente amarognolo.- 32 risposte
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- grassello rosso
- hygrophorus russula
- (e 3 in più)
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Tricholoma caligatum (Viviani) Ricken 1915
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Tricholoma caligatum (Viviani) Ricken; Regione Toscana; Dicembre 2018; Foto di Alessandro Francolini. Un Tricholoma inconfondibile ancorché non molto comune. Si contraddistingue per l’anello armillato e membranoso, consistente e permanente che ne decora il gambo, per la colorazione del cappello che è coperto da squame larghe e di color cioccolato più o meno scuro che risaltano sul colore ocraceo-biancastro di fondo. Lamelle fitte, bianche (o un po’ macchiate di ocra pallido negli esemplari maturi), quasi adnate al gambo e quindi non così smarginate come nella media caratteristica dei Tricholoma. Il gambo è cilindrico ma attenuato alla base; è bianco sotto l’imenoforo fino all’anello. L’anello è la parte terminale di un'armilla che riveste il fungo in gioventù; con la crescita e l’espandersi del cappello l’armilla si spacca al bordo del cappello stesso e rimane a calzare la parte bassa del gambo che appare cosparso di squame della stessa natura e colorazione di quelle pileiche. Carne soda e bianca, immutabile. In letteratura vengono riportate diverse caratteristiche organolettiche: se di odore sgradevole allora la carne risulterebbe amarognola o amara; se di odore fruttato allora la carne avrebbe sapore dolciastro o poco amarognolo (anche se, a maturità, l’odore può divenire comunque sgradevole). Periodo di crescita autunnale, soprattutto presso pinete litoranee; ma presente anche all’interno sempre in presenza di Pino. Si tratta di una specie commestibile di scarso pregio, viene consumato preferibilmente come sott’olio o sott’aceto vista la compattezza della sua carne. Data la sua rarità e considerando che nello stesso periodo e habitat crescono altre specie con qualità organolettiche decisamente migliori, con presenza a volte invasiva (basti pensare al Tricholoma terreum e alle "Morette" in generale), è consigliabile lasciare sul posto questa bella specie. Un altro Tricholoma con armilla, con morfologia e habitat simile è il Tricholoma focale: presenta cuticola liscia, feltrata ma non squamosa, di colore giallo-ocraceo con fiammature aranciate o bruno-rossastre o verdastre anche mescolate assieme; con armilla concolore al cappello. Un vero sosia almeno a livello morfologico è il Tricholoma nauseosum, specie molto rara in Italia a distribuzione tipicamente alpina o prealpina, mentre è frequente in alcune zone del Nord Europa, Scandinavia in particolare. Anch’esso è decorato su cappello e armilla da squame lanose ma di colore bruno-tabacco su fondo ocraceo; presenta lamelle bianche inizialmente, poi color crema, che si macchiano di bruno se contuse; cresce anche sotto Peccio. Gruppetto di esemplari reperiti sotto Pino nero. -
Macrolepiota konradii (Huijsman ex P.D. Orton) M.M. Moser 1967
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Macrolepiota konradii (Huijsman ex P.D. Orton) Moser; Regione Toscana; Novembre 2018; Foto di Alessandro Francolini. Giovane esemplare. La parte sottostante l'anello crea un riparo per un piccolo ragno. Altro cappello con "disegno" a forma di stella. -
Clitocybe nebularis (Batsch : Fr.) P. Kumm. 1871
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Clitocybe nebularis (Batsch : Fr.) P. Kumm.; Regione Toscana; Novembre 2018; Foto di Alessandro Francolini. -
Infundibulicybe geotropa (Bull. : Fr.) Harmaja 2003
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Infundibulicybe geotropa (Bull. : Fr.) Harmaja; Regione Toscana; Novembre 2018; Foto di Alessandro Francolini. Giovani esemplari. Copiosa fruttificazione in "cerchio delle streghe". Foto di Rudi Covino. -
Stereum hirsutum (Wild. : Fr.) Pers. 1800
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Stereum hirsutum (Wild. : Fr.) Pers.; Regione Toscana; Novembre 2016; Foto di Alessandro Francolini. Ha colonizzato un ceppo tagliato di Cerro. -
Lycoperdon mammiforme Pers. : Pers. 1801
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Lycoperdon mammiforme Pers. : Pers.; Regione Toscana; Novembre 2018; Foto di Alessandro Francolini. Primo piano sulle placchette fioccose. -
Tricholoma squarrulosum Bres. 1892
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Tricholoma squarrulosum Bres.; Regione Toscana; Novembre 2018; Foto e commento di Alessandro Francolini. -
Macrolepiota procera (Scop. : Fr.) Singer 1948
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Macrolepiota procera (Scop. : Fr.) Sing.; Regione Toscana; Novembre 2018; Foto di Alessandro Francolini.- 30 risposte
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- bubbola maggiore
- mazza di tamburo
- (e 2 in più)
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Lepiota clypeolaria (Bull. : Fr.) Kumm. 1871
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Lepiota clypeolaria (Bull. : Fr.) Kumm.; Regione Toscana; Novembre 2018; Foto di Alessandro Francolini. Esemplare maturo. Esemplare giovane, con il cappello ancora non disteso. Evidenti fioccosità sul gambo e sul margine pileico che, in questa coppia, è particolarmente appendicolato. -
Leccinum duriusculum (Schulzer ex Kalchbr.) Singer 1947
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Leccinum duriusculum (Schulzer ex Kalchbr.) Singer; Regione Toscana; Novembre 2018; Foto di Alessandro Francolini. Sotto Pioppo tremulo. Macchie verdastre alla base del gambo, sia all'esterno che in sezione Il viraggio subito dopo averlo sezionato; in seguito diventerebbe molto più scuro -
Amanita muscaria (L. : Fr.) Lam. 1783
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Amanita muscaria (L. : Fr.) Lam.; Regione Toscana; Novembre 2018; Foto di Alessandro Francolini. Sotto Abete bianco. Sotto Faggio-Castagno. -
Boletus edulis Bull. : Fr. 1782
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Boletus edulis Bull. : Fr.; Regione Toscana; Novembre 2018; Foto di Alessandro Francolini. Sotto Abete bianco. -
Astraeus hygrometricus (Pers. : Pers.) Morgan 1889
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Astraeus hygrometricus (Pers. : Pers.) Morgan; Regione Toscana; Novembre 2018; Foto di Alessandro Francolini. -
Macrolepiota mastoidea (Fr. : Fr.) Sing. 1951
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Macrolepiota mastoidea (Fr. : Fr.) Singer; Regione Toscana; Novembre 2018; Foto di Alessandro Francolini. Giovani esemplari. Un folto gruppo di esemplari maturi, con il cappello disteso/revoluto e intriso di umidità. Il margine pileico è biancastro, sfrangiato e deborda oltre le lamelle. -
Infundibulicybe geotropa (Bull. : Fr.) Harmaja 2003
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Infundibulicybe geotropa (Bull. : Fr.) Harmaja; Regione Toscana; Novembre 2018; Foto di Alessandro Francolini. Specie ottima commestibile; riconoscibile per le grandi dimensioni, per la forma tipica ad “imbuto” che acquista con la crescita (potrebbe a grandi linee ricordare un “imbutino” [Clitocybe gibba = Infundibulicybe gibba] ma di notevoli dimensioni), per l’umbone centrale persistente sia nei giovani esemplari che in quelli maturi, per le lamelle decorrenti, per il sapore gradevole e delicato e per l’odore (anche intenso) variamente interpretato: di lavanda, di mandorle dolci, fruttato, ecc. Da giovanissimo assume tutt’altra forma di quella definitiva, col gambo decisamente più appariscente del cappello, mentre questo è, in proporzione, molto più piccolo e con orlo fortemente involuto. Conosciuto anche col nome volgare di “Cimballo”; data la sua bontà molti cercatori tengono gelosamente segrete le stazioni di crescita come avviene per i “Prugnoli” (Calocybe gambosa). Il tipico e piccolo umboncino nel centro del cappello degli esemplari molto grandi e maturi può essere di aiuto, premendolo con un dito, per capire se il fungo è in buone condizioni oppure no: se risulta consistente e duro allora il fungo è in "ottime" condizioni; se invece è cedevole e morbido o molliccio allora il fungo è di solito invaso dalle larve oppure troppo vecchio. Dal (nuovo) Tutto Funghi, Scheda 52, Pag. 156: “Cresce in autunno, anche inoltrato, dopo abbondanti piogge, isolato o a gruppi di numerosi individui, disposti in circoli o file, tra l’erba o nei rovi, al limitare dei prati e nelle radure boschive di latifoglie. Di ottima qualità il cappello; il gambo, soprattutto negli esemplari più maturi, risulta stopposo e coriaceo e deve essere scartato. Molto apprezzato in tante zone d’Italia, in altre è praticamente sconosciuto. In realtà molti cercatori di funghi, a novembre, sospendono ogni attività di ricerca e, come suol dirsi, “appendono il cesto al chiodo” o comunque quasi nessuno in questo momento stagionale frequenta i prati e i pascoli. I pochi che continuano a cercare funghi nella stagione fredda, dedicano attenzione ai boschi planiziali, alle pinete di rimboschimento collinari, alle rive fluviali.” Esemplari maturi, già sviluppati; con la tipica depressione del cappello che si mostra caratteristicamente imbutiforme; orlo pileico disteso. Esemplare di media taglia, col cappello che inizia a presentarsi imbutiforme. Due esemplari maturi a confronto con uno piccolo che ancora mostra il cappello col tipico umboncino e privo della futura depressione. Gruppetto di giovani esemplari; l'orlo del cappello si presenta involuto; le dimensioni del cappello sono, in proporzione, piccole rispetto al gambo. -
Pseudoclitocybe cyathiformis (Bull. : Fr.) Singer 1956
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Pseudoclitocybe cyathiformis (Bull. : Fr.) Singer; Regione Toscana; Novembre 2018; Foto di Alessandro Francolini. Cappello decisamente imbutiforme con margine involuto; da grigio-bistro a color ardesia-fuligginoso con sfumature brunastre; superficie pileica con fini fibrille radiali concolori. Lamelle adnato-decorrenti di colore grigio-beige pallido. Gambo striato da fibrille chiare su fondo poco più chiaro del cappello. Specie tardiva, più frequente dopo abbondanti piogge. Confondibile con Pseudoclitocybe obbata che presenta cappello liscio e di un colore bruno-rossastro o bruno-cioccolato, con lamelle brunastre anche a riflessi rosati. -
Mycena sanguinolenta (Alb. & Schwein. : Fr.) P. Kumm 1871
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Mycena sanguinolenta (Alb. & Schwein. : Fr.) P. Kumm; Regione Toscana; Novembre 2018; Foto di Alessandro Francolini. Una delle Mycena che emettono latice alla frattura, sia dal cappello che dal gambo; in questo caso il latice è di colore rosso scuro o color sangue (da cui il nome), più o meno abbondante. Lignicola, isolata o gregaria, fruttifica su legno guasto in decomposizione o su tronchi morti. Cappello fino a 1,5 cm di diametro, da emisferico a conico-campanulato, più o meno umbonato, glabro, striato per trasparenza. Colore da bruno grigiastro a rossastro pallido fino a bruno rossiccio, con orlo più chiaro; alla contusione assume colore rossastro livido. Le lamelle sono ventricose, adnate o un poco decorrenti con dentino, di colore da biancastro a rosato, con filo rossastro o rosso scuro, anche in modo punteggiato e non uniforme, per la presenza di cheilocistidi di colore rosso scuro e riuniti a mazzetti. Carne esigua, pellicolare tranne che al disco, senza sapore particolare e con odore più o meno rafanoide. La caratteristica del filo lamellare colorato e discolore rispetto alla lamella permette di distinguerla dalla simile Mycena haematopus che emette anche lei latice rossastro ma ha filo lamellare biancastro o tutt’al più rosato e comunque concolore alla lamella; anche il margine pileico può indirizzare verso una corretta determinazione almeno nei giovani esemplari: coreograficamente denticolato in Mycena haematopus, più o meno uniforme o ondulato in Mycena sanguinolenta. Una coppia nata direttamente in alcune fessure di un tronco marcescente. Colore rossastro livido alla contusione. Emissione di latice (in questo caso abbastanza scarso e poco fluido) da cappello e gambo. Filo lamellare punteggiato di rosso scuro; si nota anche la esiguità della carne, ridotta a una semplice pellicola soprattutto verso il margine del cappello. -
Artomyces pyxidatus (Pers. : Fr.) Julich 1982
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Artomyces pyxidatus (Pers. : Fr.) Julich; Regione Toscana; Novembre 2018; foto di Alessandro Francolini. -
Infundibulicybe gibba (Pers. : Fr.) Harmaja 2003
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Infundibulicybe gibba (Pers. : Fr.) Harmaja; Regione Toscana; Novembre 2018; Foto di Alessandro Francolini.- 21 risposte
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- clitocybe gibba
- infundibulicybe gibba
- (e 1 in più)
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Lycoperdon perlatum Pers. : Pers. 1796
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Lycoperdon perlatum Pers. : Pers.; Regione Toscana; Novembre 2018; Foto di Alessandro Francolini. Un gruppetto di esemplari che hanno in gran parte perduto gli aculei per la pioggia abbondante caduta durante la notte. Evidenti le areole che si sono venute a formare in seguito alla caduta degli aculei più grandi: