-
Numero contenuti
14732 -
Iscritto
-
Ultima visita
Tipo di contenuto
Profili
Forum
Orchidee
Diventa Socio
Calendario
Tutti i contenuti di Archivio Micologico
-
Tulostoma brumale Pers. : Pers. 1794
Archivio Micologico ha risposto alla discussione di Archivio Micologico in Funghi Non Commestibili o Sospetti
- 4 risposte
-
- tulostoma pedunculatum
- tulostoma mammosum
- (e 1 in più)
-
Tulostoma brumale Pers. : Pers. 1794
Archivio Micologico ha risposto alla discussione di Archivio Micologico in Funghi Non Commestibili o Sospetti
Tulostoma brumale Pers. : Pers.; Regione Sardegna; Marzo 2007; Foto di Franco Sotgiu.- 4 risposte
-
- tulostoma pedunculatum
- tulostoma mammosum
- (e 1 in più)
-
Tulostoma brumale Pers. : Pers. 1794
Archivio Micologico ha risposto alla discussione di Archivio Micologico in Funghi Non Commestibili o Sospetti
Tulostoma brumale Pers. : Pers.; Regione Lombardia, Fiume Oglio Pianura Padana; Dicembre 2005; Foto di Emilio Pini.- 4 risposte
-
- tulostoma pedunculatum
- tulostoma mammosum
- (e 1 in più)
-
Tulostoma brumale Pers. : Pers. 1794
Archivio Micologico ha postato un topic nell'area Funghi Non Commestibili o Sospetti
Tulostoma brumale Pers. : Pers. 1794 Tassonomia Divisione Basidiomycota Classe Agaricomycetes Ordine Agaricales Famiglia Agaricaceae Sinonimi Tulostoma brumale var. efile Alb. & Schwein. 1805 Tulostoma mammosum P. Micheli ex Fr. 1829 Tulostoma pedunculatum (L.) Czern. 1845 Tulostoma mammosum var. ore-albido Pat. 1904 Tulostoma mammosum var. majus Petri 1909 Tulostoma brumale var. longipes (Czern.) J.E. Wright 1987 Etimologia L'epiteto Tulostoma deriva dal greco τύλος (túlos) = chiodo, callo, e da στóμα (stóma) = bocca, apertura; per la forma del carpoforo. L'epiteto brumale deriva dal latino brumale, -is = invernale, per il periodo di crescita. Basidioma Sviluppo parzialmente epigeo, parzialmente ipogeo, basidioma stipitato, con una parte globosa terminale che contiene il capillizio e le spore, e con un ostiolo che forma un'apertura singola sulla parte superiore. Gambo ocra o bruno pallido, liscio o leggermente squamettato. Esoperidio fugace, sottile. Endoperidio biancastro di forma subglobosa 0,5-1 cm; con ostiolo apicale. Ostiolo bel delimitato, non fimbriato, circondato da una caratteristica area bruno ruggine. Habitat Su suolo coperto di muschio o su terreni sabbiosi. Le specie di Tulostoma con spore lisce o sub-lisce sono ristrette ad habitat secchi o aridi, mentre le specie con spore più fortemente ornamentate sono ricorrenti in habitat umidi (Jeppson et al., 2017). Commestibilità e Tossicità Non commestibile, senza valore. Microscopia Spore globose o subglobose, 3,6-3,9 × 4,5-5 µm; Qm = 1,1; verrucose. Capillizio formato da ife a parete spessa, incrostate con cristalli, con caratteristici setti allargati lateralmente. Specie simili Tulostoma armillatum Bres. ha ostiolo fimbriato e spore lisce, presenza di bulbo basale, setti del capillizio non o poco allargati. Tulostoma fimbriatum Fr. ha ostiolo fimbriato e spore fortemente ornamentate, di diametro maggiore di 4 µm, setti del capillizio rari, poco allargati. Tulostoma pulchellum Sacc. ha ostiolo fimbriato e spore densamente ornamentate da asperità minute e basse, di diametro maggiore di 4 µm, setti del capillizio rari, poco allargati. Tulostoma pseudopulchellum G. Moreno, Altés & J.E. Wright somiglia a Tulostoma pulchellum, differisce per la taglia più piccola e le spore irregolarmente rugolose al SEM. Tulostoma melanocyclum Bres. ha ostiolo circondato da un'area più scura del resto dell'endoperidio, gambo scuro, fortemente squamuloso, spore da distintamente squamulose a echinulate, setti del capillizio non allargati, assenza di incrostazioni cristalline sulle ife del capillizio. Tulostoma squamosum (J.F. Gmel. : Pers.) Pers. ha ostiolo circondato da un'area più scura del resto dell'endoperidio, gambo scuro, fortemente squamuloso, assenza di incrostazioni cristalline sulle ife del capillizio. Tulostoma giovanellae Bres. ha ostiolo concolore o più pallido dell'endoperidio, spore solo finemente asperulate con le asperità allineate a formare degli allineamenti. Tulostoma kotlabae Pouzar ha ostiolo concolore o più pallido dell'endoperidio, con un prolungamento conico non molto allungato, spore verrucose, aspetto più slanciato, setti del capillizio spesso allargati in modo asimmetrico, senza incrostazioni cristalline sulle pareti delle ife del capillizio. Tulostoma niveum Kers ha ostiolo concolore o più pallido dell'endoperidio, con un prolungamento conico allungato, spore verrucose, aspetto più slanciato, setti del capillizio non o poco allargati, con incrostazioni cristalline romboidali sulle pareti delle ife del capillizio. Tulostoma cyclophorum Lloyd presenta spore con reticolo. Ha un esoperidio ocraceo, l'ostiolo è fibrilloso-fimbriato, spore asperulate al microscopio ottico e più o meno reticolate al SEM. Tulostoma fulvellum Bres. presenta spore lisce anche al SEM. Tulostoma lloydii Bres. presenta spore lisce anche al SEM. Tulosotma obesum Cooke & Ellis presenta spore lisce anche al SEM. Tulostoma punctatum Peck presenta ostiolo fimbriato e somiglia molto a Tulostoma fimbriatum, ne differisce per le spore un po' più piccole e ornate da una decorazione verrucoso-spinosa. Tulostoma calcareum Jeppson, Altés, G. Moreno & E. Larss. è una specie istituita nel 2017, che presenta ostiolo ben definito, non fimbriato, con bulbo basale, spore fortemente verrucose, setti del capillizio non o poco allargati. Questa specie era stata tempo fa misinterpretata come Tulostoma squamosum, ma ne differisce per la mancanza di sferocisti sulle ife dell'esoperidio. Tulostoma calongei Jeppson, Altés, G. Moreno & E. Larss. è una specie istituita nel 2017, che ha pareti delle ife del capillizio spesse, con pareti interne dal profilo irregolare, rari setti poco allargati, spore verrucoso-echinulate. Tulostoma eckbladii Jeppson, Altés, G. Moreno & E. Larss. è una specie istituita nel 2017, che presenta ostiolo circolare con un peristoma più o meno bruno, ife del capillizio con pareti piuttosto spesse e setti sparsi leggermente allargati , spore grossolanamente, ma non molto densamente verrucose. Tulostoma pannonicum Jeppson, Altés, G. Moreno & E. Larss. è una specie delle steppe sabbiose del centro-est europeo, che era stata tempo fa misinterpretata come Tulostoma leiosporum R.E. Fr.. Presenta ife del capillizio con pareti interne uniformi e setti abbondanti e fortemente allargati, le ife si rompono facilmente in corrispondenza dei setti, spore da subglobose a largamente ellissoidali, lisce al microscopio ottico, leggermente rugose al SEM. Tulostoma grandisporum Jeppson, Altés, G. Moreno & E. Larss. è una specie delle steppe sabbiose del centro-est europeo, che era stata tempo fa misinterpretata come Tulostoma leiosporum. Ife del capillizio con pareti interne irregolari e ondulate, setti scarsi, a volte solo leggermente allargati, spore subglobose, lisce al microscopio ottico e al SEM. In Europa sono stati segnalati recentemente anche Tulostoma bruchi Speg., Tulostoma lesliei Van der Byl, Tulostoma palatinum P. Specht, H. Schub. & D. Lode e Tulostoma vulgare Long & S. Ahmad (Antonín & Kreisel 2008, Calonge 1992, 1998, Specht et al., 2016). Note Tassonomiche Il genere Tulostoma fu eretto da Persoon nel 1794; Fries nel 1849 rimpiazzò il nome Tulostoma con Tulasnodea in onore dei fratelli Micologi Tulasne, ma il nome Tulostoma deve essere considerato prioritario secondo le regole di nomenclatura. Osservazioni I caratteri da osservare per una determinazione morfologica macroscopica e microscopica nel genere Tulostoma sono la tipologia dell'ostiolo, liscio o fimbriato; Il colore attorno all'ostiolo, le decorazioni e la tipologia del gambo; e per quanto riguarda i caratteri microscopici la dimensione e la decorazione delle spore, la presenza/assenza di cristalli sulle ife del capillizio, la tipologia dei setti delle ife del capillizio che vengono considerati caratteri stabili negli ultimi studi basati anche su indagini molecolari (Jeppson et al., 2017). Bibliografia AA.VV., 2018. Funga Nordica. Agaricoid, boletoid and cyphelloid genera. Ed. Nordsvamp. 2nd Edition, 2nd printing. ANTONÍN, V. & KREISEL, H., 2008. Tulostoma leslei, a new record from Italy. Österreichische Zeitschrift für Pilzkunde 17: 81–85. CALONGE, F.D., 1992. Nuevos datos sobre el género Tulostoma (Gasteromycetes) en España. Tulostoma bruchi Spegaz., nuevo para Europa. Bulletin de Sociedad Micologica de Madrid 16: 151–153. CALONGE, F.D., 1998. Gasteromycetes, I. Lycoperdales, Nidulariales, Phallales, Sclerodermatales, Tulostomatales. Flora Mycologica Iberica Vol. 3. Real Jardín Botánico Madrid. J. Cramer. Madrid, Berlin, Stuttgart. JEPPSON, M., ALTÉS, A., MORENO, G. & NILSSON, R.H., 2017. LOARCE, Y., DE BUSTOS, A., LARSSON, E., 2017. Unexpected high species diversity among European stalked puffballs – a contribution to the phylogeny and taxonomy of the genus Tulostoma (Agaricales). MykoKeys 21: 33–88. [Data di accesso: 24/01/2021]. SARASINI, M., 2004. Gasteromiceti epigei. SPECHT, P., SCHUBERT, H. & LODE, D., 2016. Seltene Gasteromyceten aus Deutschland (V) – Tulostoma palatinum, ein neuer Stielbovist. Zeitschrift für Mykologie 82(1): 65–84. TOMASZEWSKA. A., ŁUSZCZYŃSKI, J., ŁUSZCZYŃSKA, B. & JAWORSKA, J., 2011.Taxonomic notes on the Polish Tulostoma species. Acta Mycologica Vol. 46 (2): 179–186. Scheda di proprietà AMINT realizzata da Tomaso Lezzi e Mario Iannotti - Approvata e Revisionata dal CLR Micologico di AMINT. Regione Umbria; Aprile 2019; Foto di Tomaso Lezzi. (Exsiccatum TL20190410-01) Particolare dell'ostiolo bel delimitato, non fimbriato, circondato da una caratteristica area bruno ruggine. Spore globose o subglobose, 3,6-3,9 × 4,5-5 µm; Qm = 1,1; verrucose. Capillizio formato da ife a parete spessa, incrostate con cristalli, con caratteristici setti allargati lateralmente.- 4 risposte
-
- tulostoma pedunculatum
- tulostoma mammosum
- (e 1 in più)
-
Tubulifera arachnoidea Jacq. 1778
Archivio Micologico ha risposto alla discussione di Archivio Micologico in Funghi Non Commestibili o Sospetti
Tubulifera arachnoidea Jacq.; Regione Lombardia, loc. Monte Barro (LC); Giugno 2014; Foto, descrizione e microscopia di Angelo Mariani. Myxomicete dal colore salmone formato da piccoli elementi appressati cilindrici con apice arrotondato. Su legno degradato di latifoglia. Microscopia Spore in acqua 5,8-7 µm, globose, reticolate. Spore in blu cotone in acido lattico. Spore in Melzer.- 10 risposte
-
- tubulifera arachnoidea
- tubifera ferruginosa
- (e 1 in più)
-
Tubulifera arachnoidea Jacq. 1778
Archivio Micologico ha risposto alla discussione di Archivio Micologico in Funghi Non Commestibili o Sospetti
Tubulifera arachnoidea Jacq.; Regione Emilia Romagna; Agosto 2010; Foto e commento di Alessandro Francolini. Si tratta di un bel Myxomycetes dal colore che va dal bianco-latte al bruno chiaro, fino al color salmone o porpora per diventare bruno-ruggine a maturazione delle spore. Il plasmodio è costituito da una “fruttificazione complessiva” di elementi cilindrici-ellissoidali di piccole dimensioni (alti fino a circa mezzo centimetro e di sezione dal diametro di circa mezzo millimetro) appressati l’un l’altro. Complessivamente questo Myxomycetes può raggiungere e superare anche i 15 cm di diametro, coprendo discrete porzioni di legno guasto e marcescente, oppure foglie e lettiera. Giovani esemplari; su tronco marcescente di Abete.- 10 risposte
-
- tubulifera arachnoidea
- tubifera ferruginosa
- (e 1 in più)
-
Tubulifera arachnoidea Jacq. 1778
Archivio Micologico ha risposto alla discussione di Archivio Micologico in Funghi Non Commestibili o Sospetti
Tubulifera arachnoidea Jacq.; Regione Piemonte, Valsesia - Pila; Giugno 2009; Foto di Alessandro Remorini. Ritrovamento in bosco misto a 700 m s.l.m.- 10 risposte
-
- tubulifera arachnoidea
- tubifera ferruginosa
- (e 1 in più)
-
Tubulifera arachnoidea Jacq. 1778
Archivio Micologico ha risposto alla discussione di Archivio Micologico in Funghi Non Commestibili o Sospetti
Tubulifera arachnoidea Jacq.; Regione Lombardia, Valle Seriana (BG); Anno 2006; Foto e commento di Emilio Pini. Soggetti adulti.- 10 risposte
-
- tubulifera arachnoidea
- tubifera ferruginosa
- (e 1 in più)
-
Tubulifera arachnoidea Jacq. 1778
Archivio Micologico ha risposto alla discussione di Archivio Micologico in Funghi Non Commestibili o Sospetti
Tubulifera arachnoidea Jacq.; Regione Lombardia, Valle Seriana (BG); Anno 2006; Foto e commento di Emilio Pini.- 10 risposte
-
- tubulifera arachnoidea
- tubifera ferruginosa
- (e 1 in più)
-
Tubulifera arachnoidea Jacq. 1778
Archivio Micologico ha risposto alla discussione di Archivio Micologico in Funghi Non Commestibili o Sospetti
Tubulifera arachnoidea Jacq.; Regione Lombardia, Valle Seriana (BG); Anno 2006; Foto e commento di Emilio Pini. Nati su ceppaie di conifera.- 10 risposte
-
- tubulifera arachnoidea
- tubifera ferruginosa
- (e 1 in più)
-
Tubulifera arachnoidea Jacq. 1778
Archivio Micologico ha risposto alla discussione di Archivio Micologico in Funghi Non Commestibili o Sospetti
- 10 risposte
-
- tubulifera arachnoidea
- tubifera ferruginosa
- (e 1 in più)
-
Tubulifera arachnoidea Jacq. 1778
Archivio Micologico ha risposto alla discussione di Archivio Micologico in Funghi Non Commestibili o Sospetti
- 10 risposte
-
- tubulifera arachnoidea
- tubifera ferruginosa
- (e 1 in più)
-
Tubulifera arachnoidea Jacq. 1778
Archivio Micologico ha postato un topic nell'area Funghi Non Commestibili o Sospetti
Tubulifera arachnoidea Jacq. 1778 Tassonomia Regno Protozoa Divisione Myxomycota Classe Myxomycetes Ordine Liceales Famiglia Reticulariaceae Etimologia Dal latino arachnoideum = per la somiglianza al ragno con molte zampe. Descrizione morfologica Sporocarpi appressati (Pseudoaethalium) con colorazioni da prima arancione poi a maturazione bruno h 2,5-7,5 × 0,4-0,7 mm circa, cilindrico angoloso per via della compressione tra sporocarpi, peridio sottile con deiscenza irregolare o dall'apice (opercolare), crescita in gruppi spesso molto numerosi. Stipite, nullo. Peridio, da arancione a bruno in piena maturazione e con riflessi iridescenti. Columella, non presente. Plasmodio, bianco poi arancione come gli sporocarpi immaturi. Habitat Legno degradato di tronchi. Microscopia Spore concolori allo sporocarpo maturo, tondeggianti, reticolate con diametro variabile, 6-7 µm (+1 del reticolo), al microscopio risultano bruno chiaro. Pseudocapillizio presente in sottili filamenti, ricoperti da cluster (aglomerati) di spore, raramente si trovano connessi al peridio. Specie simili Confondibile con Trentepohlia aurea (Linneaus) CFP Martius Bibliografia consultata POULAIN, M., MEYER, M. & BOZONNET, J., 2011. Les Myxomycètes. LADO, C., 2003. Myxotropic. [Data di accesso: 19/03/2022].LISTER, A., 1911. A Monograph of the Mycetozoa. MARTIN, G. W., ALEXOPOULOS, C. J., 1969. The Myxomycetes. NEUBERT, H., NOWOTNY, W. & BAUMANN, K., 1993. Die Myxomyceten. Vol. 1. Scheda di proprietà AMINT realizzata da Giorgio Melzi - Approvata e Revisionata dal CLR Micologico di AMINT. Regione Marche; Anno 2004; Foto di Pietro Curti. Regione Lazio; Dicembre 2012; Foto di Giorgio Melzi. Spore. Capillizio.- 10 risposte
-
- tubulifera arachnoidea
- tubifera ferruginosa
- (e 1 in più)
-
Tuber melanosporum Vittadini 1831
Archivio Micologico ha risposto alla discussione di Archivio Micologico in Funghi Commestibili
Tuber melanosporum Vittadini; Regione Marche; Gennaio 2007; Foto Pietro Curti.- 3 risposte
-
- tartufo nero pregiato
- tartufo nero di norcia
- (e 1 in più)
-
Tuber melanosporum Vittadini 1831
Archivio Micologico ha postato un topic nell'area Funghi Commestibili
Tuber melanosporum Vittadini 1831 Tassonomia Divisione Ascomycota Classe Ascomycetes Ordine Pezizales Famiglia Tuberaceae Nome italiano Tartufo nero pregiato, Tartufo nero di Norcia, Tartufo nero pregiato di Norcia, Tartufo nero di Acqualagna. Etimologia Dal greco mélas = nero, e sporà = semi, spore. Ascoma Di forma più o meno globosa, a volte un po' ellittico, allungato, senza cavità basale, in media 3-5 cm di diametro, eccezionalmente più grande sino 8-9 cm, colore bruno nerastro, verrucoso. Peridio Molto sottile, non coriaceo, costituito da verruche irregolarmente poligonali di 2÷3 mm di diametro, piatte o poco in rilievo. Se scalfito o leggermente grattato mostra al di sotto un colore bruno-rugginoso. Gleba Tipicamente marezzata, con aspetto marmorizzato, percorsa da venature sterili sottili di color biancastro, ben delineate, spesso anastomizzate, parte fertile presto bruno-scura con riflessi porporini. Odore forte, gradevole, caratteristico. Habitat Fungo ipogeo, raramente affiorante magari a causa del terreno smosso dai mammiferi quali i cinghiali, abbastanza comune e coltivato sotto vari tipi di latifoglia, raggiunge la maturità nel periodo autunnale-invernale. La ricerca dei tartufi è da considerare ad esclusivo appannaggio di cercatori dotati di cani addestrati a tale scopo, altri sistemi "empirici" possono facilmente risultare inefficaci, nonché dannosi per l'ambiente di crescita. Microscopia Aschi sacciformi con o senza breve peduncolo e dimensione massima sino a 70 µm, numero sporale (1)2-5. Spore bruno-nerastre (da cui il nome specifico), ellissoidali, fittamente aculeate, aculei distinti, alti 2-4 µm a volte con apice ricurvo. La enunciazione della dimensione sporale deve tener conto, come spesso accade nei Tuber, che le spore degli aschi che ne contengono da 1 a 2 sono in media molto più grandi, quindi può essere utile definirla in due intervalli: aschi con 1-2 spore 39-42 x 24-26 µm, aschi con 3-6 spore 25-30 x 17-22 µm. Commestibilità o Tossicità Commestibile, ottimo, particolarmente "ricercato" ed apprezzato col nome di Tartufo nero pregiato di Norcia, necessita di cottura per poterne apprezzare a pieno le qualità. Osservazioni Per il corretto riconoscimento di questa specie, onde evitare la confusione con altri "tartufi neri" meno pregiati, è utile osservare sul peridio le verruche piccole, appiattite, leggermente depresse al centro, ed effettuare la prova della escoriazione con l'unghia, come accennato in precedenza, per mettere in evidenza lo strato bruno-rugginoso sottostante. Infine verificare la gleba bruno-nerastra sin dalle prime fasi di maturazione, le venature sterili e sottili ed apprezzare il caratteristico aroma. Specie simili Tuber indicum Cooke & Massee 1892 viene importato dall'oriente ed a volte utilizzato per frodi alimentari e spacciato per questa pregiata specie. Sostanzialmente è morfologicamente simile a Tuber melanosporum ma con colorazioni sia sul peridio che nella gleba più chiare e con sfumature bruno-ruggine, l'odore è lieve, fungino molto diverso dal profumo intenso e penetrante del Tuber melanosporum. Eventuali dubbi possono essere comunque risolti effettuando una attenta analisi microscopica. Scheda di proprietà AMINT realizzata da Mauro Cittadini - Approvata e Revisionata dal CLR Micologico di AMINT. Regione Marche; Dicembre 2006; Foto e microscopia Mauro Cittadini.- 3 risposte
-
- tartufo nero pregiato
- tartufo nero di norcia
- (e 1 in più)
-
Tuber magnatum Picco 1788
Archivio Micologico ha risposto alla discussione di Archivio Micologico in Funghi Commestibili
Tuber magnatum Picco, Regione Marche; Novembre 2013; Foto di Pietro Curti. Gleba.- 7 risposte
-
- tartufi marche
- white truffle
- (e 3 in più)
-
Tuber magnatum Picco 1788
Archivio Micologico ha risposto alla discussione di Archivio Micologico in Funghi Commestibili
Tuber magnatum Picco; Regione Marche; Gennaio 2007; Foto e Microscopia di Mauro Cittadini.- 7 risposte
-
- tartufi marche
- white truffle
- (e 3 in più)
-
Tuber magnatum Picco 1788 Tassonomia Regno Fungi Divisione Ascomycota Classe Ascomycetes Sottoclasse Pezizomycetidae Ordine Pezizales Famiglia Tuberaceae Genere Tuber Nome italiano Tartufo bianco, Tartufo di Acqualagna, Tartufo di Alba, Tartufo bianco pregiato di Alba Sinonimi Non sono conosciute sinonimie significative per questa specie. Etimologia Dal latino magnates, -atum = dei grandi, dei signori, a ribadire il "pregio" di questa specie. Ascoma Di forma piuttosto irregolare spesso lobata, gibbosa, tuberiforme con piccole depressioni più o meno profonde; in media 2÷6 cm di diametro, ma si conoscono ritrovamenti di dimensioni ragguardevoli sino ai 20 cm, colore giallo-chiaro, ocraceo, gli esemplari molto maturi possono assumere una colorazione brunastra con riflessi verdastri. Peridio Molto sottile, non coriaceo, con superficie finemente granulosa ed a volte liscia. Gleba Inizialmente biancastra, compatta poi tipicamente marezzata, con aspetto marmorizzato, percorsa da venature sterili sottili di color biancastro, ben delineate, spesso anastomizzate, parte fertile bruno-carnicina a maturità bruno-rossiccia. Odore forte, gradevole, con componente agliacea o come di formaggio fermentato, per coloro che non apprezzano l'aroma tipico di questi funghi spesso ravvisano una certa somiglianza dell'odore con quello tipico di alcuni "idrocarburi" (gas). Habitat Fungo ipogeo, generalmente profondamente interrato, tipico dei terreni argillosi, dalla pianura sino alle zone collinari e che mantengono in media una forte umidità, sotto latifoglie quali pioppi, salici e querce, oggetto, in alcune zone d'Italia, di una intensiva e proficua coltivazione. La maturazione e raccolta avviene dall'estate sino al primo inverno. La ricerca dei tartufi è da considerare ad esclusivo appannaggio di cercatori dotati di cani addestrati a tale scopo, altri sistemi "empirici" possono facilmente risultare inefficaci, nonché dannosi per l'ambiente di crescita. Microscopia Aschi globosi, ovoidi con o senza breve peduncolo e dimensione massima sino a 65 µm, numero sporale (1)2÷4, spore da giallo chiare a ocra-brunastre da sub-globose a largamente ellissoidali, reticolate, alveolate con maglie larghe alte sino a 4 µm, in numero massimo di 3 lungo la dimensione maggiore. La enunciazione della dimensione sporale deve tener conto, come spesso accade nei Tuber, che le spore degli aschi che ne contengono da 1 a 2 sono in media molto più grandi, in media possiamo misurare 20÷30 x 20÷26 µm, con punte sino a 35 µm nella dimensione maggiore per aschi con 1-2 spore. Commestibilità o Tossicità Si tratta del tartufo per "eccellenza" il "Bianco pregiato di Alba", ricercato ed apprezzato in tutto il mondo, con prezzi di mercato stratosferici che a mio giudizio non giustificano le pur eccellenti qualità gastronomiche. Viene utilizzato grattugiato o ancor meglio tagliato in sottilissime fettine per condire primi piatti, carne ed uova o come base per la preparazione di salse al tartufo. Osservazioni Per il corretto riconoscimento di questa specie onde evitare la confusione con altri "tartufi bianchi" meno pregiati è utile osservare il peridio giallastro, finemente granuloso spesso con residui argillosi, la gleba in media più chiara rispetto ad esempio a Tuber borchii, le dimensioni medie maggiori, ed imparare ad apprezzarne il caratteristico profumo. Specie simili Tuber borchii Vittad., il comune bianchetto è in genere di dimensioni inferiori, ha un peridio biancastro che tende a macchiarsi color ruggine, ha un odore più lieve e decisamente agliaceo e diverso habitat di crescita. Tuber maculatum Vittad. ha un odore ed un sapore decisamente non gradevoli. Infine c'è da segnalare che dalla Cina vengono importati "tartufi", dei quali al momento non conosciamo il nome scientifico, con il nome di "Summer white truffle", di qualità decisamente scadente e quindi potenzialmente utilizzabili per grosse frodi commerciali. Scheda di proprietà AMINT realizzata da Mauro Cittadini - Approvata e Revisionata dal CLR Micologico di AMINT. Regione Marche; Novembre 2005; Foto di Pietro Curti.
- 7 risposte
-
- tartufi marche
- white truffle
- (e 3 in più)
-
Tuber excavatum Vittad. 1831
Archivio Micologico ha risposto alla discussione di Archivio Micologico in Funghi Non Commestibili o Sospetti
Tuber excavatum Vittad. 1831; Regione Sardegna, Sarcidano; Maggio 2010; Foto di Franco Sotgiu.- 9 risposte
-
- aschion fuscum
- tuber excavatum
- (e 2 in più)
-
Tuber excavatum Vittad. 1831
Archivio Micologico ha postato un topic nell'area Funghi Non Commestibili o Sospetti
Tuber excavatum Vittad. 1831 Tassonomia Divisione Ascomycota Classe Ascomycetes Sottoclasse Pezizomycetidae Ordine Pezizales Famiglia Tuberaceae Sinonimi Aschion fuscum Wallr. 1833 Rhizopogon excavatus (Vittad.) Rabenh. 1844 Tuber lapideum Mattir. 1887 Nome popolare Caciola, Casciola, Trifola di legno (Truffle of wood). Etimologia L'epiteto Tuber deriva dal latino tūbĕr = protuberanza, tubero, tartufo in Plinio e altri autori latini, per l'aspetto di tubero degli ascocarpi appartenenti a questo genere. L'epiteto excavatum deriva dal latino excavatus-a-um = scavato, per la cavità basale molto frequente. Ascoma Fungo ipogeo di forma subglobosa, più o meno irregolare o gibbosa. Presenta quasi sempre una accentuata caratteristica cavità basale piuttosto ampia. Dimensioni non molto grandi (1-3 cm). Peridio Il peridio è ben differenziato dalla gleba e varia da ocra bruno a arancio, rossiccio ruggine negli esemplari maturi, ed è liscio, con fini papille visibile con una lente. Gleba La gleba è bruno rossiccia, percorsa da venature bianco giallastre, irregolari, abbastanza grandi, gangliformi, che confluiscono verso la cavità basale. La consistenza è compatta e abbastanza dura. Con l'essiccamento diventa molto dura. Odore simile a quello del Tuber aestivum, ma con una componente sgradevole. Habitat Specie comune, presente durante tutto il corso dell'anno sia sotto conifere che sotto latifoglie, comune nei terreni calcarei. Non forma pianelli. Microscopia Gli aschi (75,9) 91,7-99,4 (102,2) × (62,5) 67,1-80,8 (81,3) µm; Qm = 1,3 sono non amiloidi, ellissoidali piriformi, secondo alcune fonti bibliografiche non peduncolati, o subpeduncolati, ma nei campioni raccolti sono stati osservati anche aschi peduncolati. Contengono da 1 a 4(5) spore ellissoidali, giallo brune, reticolato alveolate, con creste alte 4,4 -5,6- 7,4 µm e con 3-4 grosse maglie sul diametro verticale e 1-3 maglie sul diametro orizzontale. Parafisi assenti. Misure sporali in aschi con 1 spora: 37,4-47,4 × 24,2-28,8 µm; Qm = 1,6. Misure sporali in aschi con 2 spore: 40,7-42,5 × 27,4-27,9 µm; Qm = 1,5. Misure sporali in aschi con 3 spore: 32,6-34,6 × 25,0-25,5 µm; Qm = 1,3. Misure sporali in aschi con 4 spore: 30,9-38,1 × 20,7-25,9 µm; Qm = 1,5. Commestibilità o Tossicità Non commestibile, per l'odore forte. Specie simili Il Tuber excavatum appartiene al gruppo dei Tartufi con peridio bruno rossiccio, in cui troviamo: Tuber fulgens Quél. 1880, che ha depressione basale ridotta o a volte non la presenta, ha peridio forforaceo, spore globoso ellittiche e maglie del reticolo delle spore di dimensioni più piccole di quelle del Tuber excavatum. Le spore sono di dimensioni maggiori (33-37 × 32-36 µm) e il volume sporale è maggiore. Da alcuni autori è considerato il tetraploide (4 spore per asco) del Tuber excavatum. Tuber rufum Pollini : Fr. 1816, con gleba a venature sottili, e soprattutto spore aculeate e non reticolato-alveolate come in Tuber excavatum. Gli altri Tartufi che hanno spore reticolato alveolate appartengono al gruppo dei Tartufi a peridio chiaro, biancastro giallognolo: Tuber magnatum Picco 1788 , con peridio liscio, molto chiaro, profumo inconfondibile e spore con pochi grandi alveoli. Tuber oligospermum (Tul. & C. Tul.) Trappe 1979, con peridio liscio, chiaro, profumo agliaceo e spore con molti piccoli alveoli. Tuber borchii Vittad. 1831, con peridio liscio, chiaro, profumo agliaceo e spore con molti piccoli alveoli. Tuber dryophilum Tul. & C. Tul. 1844, con peridio liscio, chiaro, profumo agliaceo e spore con pochi grandi alveoli. Bibliografia MEDARDI, G., 2012. Atlante fotografico degli Ascomiceti d'Italia. Trento: Ed. AMB. MONTECCHI, A. & LAZZARI, G., 1993. Atlante fotografico di Funghi ipogei. Trento: Ed. AMB. MONTECCHI, A. & SARASINI, M., 2000. Funghi Ipogei d’Europa. Trento: Ed. AMB. Scheda di proprietà AMINT realizzata da Tomaso Lezzi e Mario Iannotti. Approvata e revisionata dal CLR Micologico di AMINT. Regione Abruzzo; Ottobre 2018; Legit Roberto Spinelli, Cane Argo; Foto macro e micro di Tomaso Lezzi. (Exsiccatum TL20181030-01) Ritrovamento sotto Quercia, 800 m s.l.m. Cavità basale. Sezione, si nota chiaramente la cavità basale, che prosegue in una cavità centrale in cui confluiscono le venature, che sono bianco giallastre, irregolari, abbastanza grandi, gangliformi. Aschi (75,9) 91,7-99,4 (102,2) × (62,5) 67,1-80,8 (81,3) µm; Qm = 1,3 non amiloidi, ellissoidali piriformi, secondo alcune fonti bibliografiche non peduncolati, o subpeduncolati, ma nei campioni raccolti sono stati osservati anche aschi peduncolati. Contengono da 1 a 4 spore. Osservazione in L4, 100×. Spore ellissoidali, giallo brune, reticolato alveolate, con creste alte 4,4 -5,6- 7,4 µm, con 3-4 grosse maglie sul diametro verticale e 1-3 maglie sul diametro orizzontale. Misure sporali in aschi con 1 spora: 37,4-47,4 × 24,2-28,8 µm; Qm = 1,6. Misure sporali in aschi con 2 spore: 40,7-42,5 × 27,4-27,9 µm; Qm = 1,5. Misure sporali in aschi con 3 spore: 32,6-34,6 × 25,0-25,5 µm; Qm = 1,3. Misure sporali in aschi con 4 spore: 30,9-38,1 × 20,7-25,9 µm; Qm = 1,5. Osservazione in L4, 400×. Aschi bisporici. Aschi trisporici. Aschi tetrasporici. Peridio. Osservazione in rosso Congo, 400×.- 9 risposte
-
- aschion fuscum
- tuber excavatum
- (e 2 in più)
-
Tuber brumale Vittadini 1831
Archivio Micologico ha risposto alla discussione di Archivio Micologico in Funghi Commestibili
Tuber brumale Vittadini; Regione Lazio; Gennaio 2007; Foto macro e microscopia di Mauro Cittadini. -
Tuber brumale Vittadini 1831 Tassonomia Divisione Ascomycota Classe Ascomycetes Ordine Pezizales Famiglia Tuberaceae Nome italiano Tartufo invernale Etimologia Dal latino brumalis = invernale. Ascoma Di forma normalmente sub-globosa, a volte un po' schiacciato, allungato, tuberiforme o irregolare, cavità basale non presente, diametro in media 3÷5 cm, eccezionalmente più grande sino ad 8÷10 cm, colore bruno nerastro con aspetto verrucoso. Peridio Sottile, costituito da grandi verruche irregolarmente poligonali, bruno-nerastre, a volte bruno-rugginose alla base, di 2÷3 mm di diametro, poco in rilievo, leggermente depresse al centro ed a volte fessurate radialmente. Gleba Tipicamente marezzata, con aspetto marmorizzato, percorsa da venature sterili rade, bianco-crema, di spessore variabile, frequentemente anastomizzate, congiunte a formare delle areole con margini irregolari. Parte fertile grigio-bruna, grigio-nerastra. Odore distinto, gradevole con una componente erbacea ed al contempo speziata. Habitat Fungo ipogeo, raramente affiorante magari a causa del terreno smosso dai mammiferi quali i cinghiali, abbastanza comune in natura e coltivato sotto vari tipi di latifoglia, raggiunge la maturità nel periodo autunnale-invernale. La ricerca dei tartufi è da considerare ad esclusivo appannaggio di cercatori dotati di cani addestrati a tale scopo, altri sistemi "empirici" possono facilmente risultare inefficaci, nonché dannosi per l'ambiente di crescita. Microscopia Aschi sacciformi con o senza breve peduncolo e dimensione massima sino a 85 µm, numero sporale (1)2÷5(6), spore giallo-brunastre, ellissoidali, fittamente aculeate, aculei distinti, dritti, rigidi, con sezione quasi costante alti 2÷6 µm, dimensioni medie (22)27÷33 x 16÷22 µm. Commestibilità o Tossicità Commestibile, ottimo, è considerato di qualità "intermedia" tra i comuni "scorzoni" (Tuber aestivum) ed il "nero pregiato di Norcia" (Tuber melanosporum). Il tartufo nero invernale. necessita di cottura per poterne apprezzare a pieno le qualità, se ne consiglia l'utilizzo come aggiunta aromatica e non come base unica nella preparazione di una pietanza a base di tarufo. Osservazioni Per il corretto riconoscimento di questa specie si deve tener conto delle caratteristiche verruche intermedie, nella loro dimensione ed altezza rispetto a quelle di Tuber aestivum e Tuber melanosporum, delle venature più larghe rispetto alle specie citate in precedenza e del colore generale della gleba che appare a maturità bruno grigiastro non molto scuro. Specie simili Tuber brumale Vittadini forma moscathum (Ferry) Montecchi & Lazzari, si distingue dalla specie tipo per un odore più intenso "muschiato" ed una gleba che appare sovente con toni più marcatamente bruno-nocciola. A parte questa forma distinguibile per quanto detto, eventuali altri dubbi possono essere fugati da una attenta analisi microscopica. Scheda di proprietà AMINT realizzata da Mauro Cittadini - Approvata e Revisionata dal CLR Micologico di AMINT. Regione Marche; Dicembre 2006; Foto di Pietro Curti.
-
Tuber borchii Vittadini 1831
Archivio Micologico ha risposto alla discussione di Archivio Micologico in Funghi Commestibili
Tuber borchii Vittadini; Regione Sardegna; Marzo 2012; Foto di Franco Sotgiu. -
Tuber borchii Vittadini 1831
Archivio Micologico ha risposto alla discussione di Archivio Micologico in Funghi Commestibili
Tuber borchii Vittadini; Regione Lazio; Gennaio 2007; Foto di Mauro Cittadini. -
Tuber borchii Vittadini 1831
Archivio Micologico ha risposto alla discussione di Archivio Micologico in Funghi Commestibili