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Archivio Micologico

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  1. Tuber borchii Vittadini; Regione Lazio; Febbraio 2006; Foto e commenti di Gianni Pilato. Particolare della gleba e foto di microscopia. Aschi e spore Spora
  2. Tuber borchii Vittadini 1831 Tassonomia Regno Fungi Divisione Ascomycota Classe Ascomycetes Sottoclasse Pezizomycetidae Ordine Pezizales Famiglia Tuberaceae Genere Tuber Nome italiano Bianchetto - Tartufo di pineta. Sinonimi Tuber albidum Pico. 1788 Etimologia Dal nome del Micologo De Borch che per primo descrisse questa specie. Ascoma Di forma irregolarmente globosa, a volte un po' lobata, tuberiforme, cavità basale non presente, in media 2÷3 cm di diametro, eccezionalmente più grande sino ad 7 cm, da bianco-avorio a ocra-giallastro con macchie color ruggine che tendono ad espandersi sino a divenire colorazione compatta con l'età. Peridio Molto sottile 100÷200 µm, non coriaceo, ricoperto da una sottilile pubescenza con peli lunghi 60÷120 µm riuniti all'apice in ciuffetti. Gleba Inizialmente bianco-crema, con venature poco distinguibili poi tipicamente marezzata, con aspetto marmorizzato, percorsa da venature sterili di spessore variabile e piuttosto confuse di color biancastro, parte fertile da crema-ocra a bruno-rossiccia. Odore molto caratteristico, agliaceo, o come sostenuto da alcuni tipicamente da "tartufo". Habitat Fungo ipogeo, a volte affiorante magari a causa del terreno smosso dai mammiferi quali i cinghiali, abbastanza comune in natura e coltivato, in boschi di latifoglia e conifere anche puri (Pinus spp), raggiunge la maturità nel periodo autunnale fruttificando sino alla tarda primavera. La ricerca dei tartufi è da considerare ad esclusivo appannaggio di cercatori dotati di cani addestrati a tale scopo, altri sistemi "empirici" possono facilmente risultare inefficaci, nonché dannosi per l'ambiente di crescita. Microscopia Aschi globosi, sacciformi senza peduncolo e dimensione massima sino a 90 µm, numero sporale (1)2÷4, spore crema bruno-rossastre, da sub-globose ad ellissoidali, fittamente reticolate-alveolate con sino ad 8 maglie lungo la dimensione maggiore. La enunciazione della dimensione sporale deve tener conto, in questo caso della variabilità nella forma delle spore e del fatto che negli aschi che ne contengono 1÷2 sono normalmente più grandi, possiamo comunque definirle in media tra 20÷42 µm, sulla dimensione maggiore con Q estremamente variabile da 1,2 a 1,8. Commestibilità o Tossicità Commestibile, buono, non di particolare pregio, il bianchetto si presta per preparazioni culinarie quali salse o come aromatizzante ad esempio per il burro. Coloro che non apprezzano l'aroma tipico di questi funghi spesso ravvisano una certa somiglianza dell'odore con quello tipico di alcuni idrocarburi (gas). Osservazioni Per il corretto riconoscimento di questa specie, in realtà un po' critica da un punto di vista micologico, è molto importante rilevare il caratteristico odore, il sapore dolce e la sottile pubescenza del peridio. Eventuali dubbi possono essere comunque risolti effettuando una attenta analisi dell'habitat di crescita e dei caratteri microscopici. Specie simili Molte le specie "somiglianti", tra le quali citiamo Tuber foetidum Vittadini, con odore completamente diverso, sgradevole, come di gas illuminante (acetilene), Tuber puberulum Berk.& Br. con odore molto lieve e differente microscopia e Tuber dryophilum Tul. & C.Tul. con peridio pressoché glabro ed odore lieve. Scheda di proprietà AMINT realizzata da Mauro Cittadini - Approvata e Revisionata dal CLR Micologico di AMINT. Regione Lazio; Febbraio 2006; Foto e commenti di Mauro Cittadini. Bosco mediterraneo con Pinus, Quercus e suffruttici tipici di macchia, terreno sabbioso, affiorava da terreno pesantemente "arato" dai cinghiali, diametro massimo 2,5 cm, odore agliaceo, sapore buono.
  3. Tuber aestivum (Wulfen : Fr.) Spreng.; Regione Marche; Novembre 2013; Foto di Piero Curti.
  4. Tuber aestivum (Wulfen : Fr.) Spreng.; Regione Umbria; Agosto 2011; Foto di Pietro Curti. Dettaglio gleba. Peridio. Gleba. Peridio: duro, coriaceo, costituito da verruche in rilievo di forma tronco-piramidale e tronco-poligonale con fessurazioni o creste sui lati. Gleba tipicamente marezzata, con aspetto marmorizzato, percorsa da venature sterili di color bianco-crema chiaro, parte fertile inizialmente bruno-chiaro sino a bruno-nocciola, bruno-scuro a maturazione. Odore lieve, fungino nei giovani esemplari, poi più forte, penetrante, come di fermentazione, tipico. Specie descritta nel Manuale AMINT a pag 127 e 128, scheda n°12 Tutto Funghi
  5. Tuber aestivum (Wulfen : Fr.) Spreng.; Maggio 2011; Foto di Tomaso Lezzi. Aschi 1-2-3-4-5-6-sporici, Il volume totale delle spore nell'asco rimane circa invariato, per cui meno sono le spore contenute nell'asco, maggiore sarà il volume di ciascuna spora. Osservazioni in L4. Asco peduncolato bisporico. Asco peduncolato trisporico. Asco peduncolato tetrasporico. Aschi peduncolati 5-6-sporici. Asco peduncolato esasporico. Spore fortemente reticolate.
  6. Tuber aestivum (Wulfen : Fr.) Spreng.; Regione Sardegna; Luglio 2008; Foto di Franco Sotgiu.
  7. Tuber aestivum (Wulfen : Fr.) Spreng.; Regione Sardegna; Maggio 2008; Foto di Franco Sotgiu.
  8. Tuber aestivum (Wulfen : Fr.) Spreng.; Regione Campania; Settembre 2007; Foto e descrizione di Felice Di Palma. Microscopia
  9. Tuber aestivum Vittadini f. uncinatum (Chatin) Montecchi & Borrelli 1995 Tuber aestivum Vittadini fo. uncinatum (Chatin) Montecchi & Borrelli 1995. Aschi ed ascospore al microscopio, preparato colorato con "rosso Congo"
  10. Tuber aestivum (Wulfen : Fr.) Spreng.; Regione Umbria; Novembre 2005; Foto e descrizione di Mauro Cittadini. Aschi ed ascospore.
  11. Tuber aestivum (Wulfen : Fr.) Spreng.; Regione Umbria; Novembre 2005; Foto e descrizione di Piero Curti.
  12. Tuber aestivum (Wulfen : Fr.) Spreng. 1827 Tassonomia Regno Fungi Divisione Ascomycota Classe Ascomycetes Sottoclasse Pezizomycetidae Ordine Pezizales Famiglia Tuberaceae Genere Tuber Nome italiano Tartufo estivo - Scorzone Sinonimi Non sono conosciute sinonimie significative, tranne quella che per alcuni Autori riunirebbe questa specie con: Tuber mesentericum Vittad. 1831 che per "Montecchi & Sarasini - Funghi ipogei d'Europa" è specie ritenuta separata e valida. Etimologia æstivum = estivo, per il suo tipico periodo di crescita. Ascoma Di forma più o meno globosa, a volte con piccola cavità basale, in media tra i 3÷7 cm di diametro, eccezionalmente più grande, colore bruno nerastro, nettamente verrucoso. Peridio Duro, coriaceo, costituito da verruche in rilievo di forma tronco-piramidale e tronco-poligonale con fessurazioni o creste sui lati di 3÷7(10) mm di larghezza, 2÷4 mm di altezza. Gleba Tipicamente marezzata, con aspetto marmorizzato, percorsa da venature sterili di color bianco-crema chiaro, parte fertile inizialmente bruno-chiaro sino a bruno-nocciola, bruno-scuro a maturazione. Odore lieve, fungino nei giovani esemplari, poi più forte, penetrante, come di fermentazione, tipico. Habitat Fungo ipogeo, raramente affiorante magari a causa del terreno smosso dai mammiferi quali i cinghiali, comune, ad ampia diffusione ecologica, sotto vari tipi di latifoglia, raggiunge la maturità nel periodo estivo. La ricerca dei tartufi è da considerare ad esclusivo appannaggio di cercatori dotati di cani addestrati a tale scopo, altri sistemi "empirici" possono facilmente risultare inefficaci, nonché dannosi per l'ambiente di crescita. Microscopia Aschi sacciformi con breve peduncolo e dimensione massima sino a 100 µm, numero sporale (1)2-5(6), spore giallo-brunastre, da ellissoidali a sub-globose, reticolate, alveolate con maglie irregolarmente poligonali larghe 8-10 µm, alte 3-5 µm in numero di (2)3-4(5) lungo la dimensione maggiore. La enunciazione della dimensione sporale deve tener conto, come spesso accade nei Tuber, che le spore degli aschi che ne contengono da 1 a 2 sono in media molto più grandi, quindi può essere utile definirla in due intervalli: aschi con 1-2 spore 30-40 × 20-27 µm, aschi con 3-6 spore 20-26 × 13-19 µm. Commestibilità o Tossicità Commestibile, buono, non particolarmente "ricercato" nell'ambito dei tartufi, necessita di cottura per poterne apprezzare appieno le qualità. Osservazioni Tuber uncinatum Chatin (1892) è attualmente considerato una semplice forma del nostro, ovvero: Tuber aestivum Vittadini fo. uncinatum (Chatin) Montecchi & Borrelli 1995, che cresce in periodo tardo autunnale, invernale. Ha generalmente profumo più intenso della specie tipo proprio in funzione del momento di crescita fresco che limita la dispersione delle sostanze aromatiche volatili. Microscopia praticamente identica. Specie simili L'eventuale confusione con altri "tartufi" di colore bruno nerastro è evitabile tenendo conto delle grandi, dure ed in rilievo verruche che ornano il peridio di questa specie. Differenti poi sono gli odori e la colorazione della gleba che ad esempio in Tuber melanosporum Vittadini 1831 (tartufo pregiato di Norcia) è a maturità decisamente più scura e con profumo più intenso. Tuber mesentericum Vittadini 1831, che è sicuramente il più simile, si distingue per avere le verruche un po' più piccole, cavità basale molto accentuata (aspetto reniforme), odore diverso, sgradevole come di iodoformio. Per altri casi è sicuramente l'analisi microscopica che può fugare ogni dubbio. Scheda di proprietà AMINT realizzata da Mauro Cittadini - Approvata e Revisionata dal CLR Micologico di AMINT. Regione Marche; Novembre 2013; Foto di Piero Curti.
  13. Tubaria furfuracea (Pers. : Fr.) Gillet; Svizzera; Marzo 2015; Foto e microscopia di Roberto Cagnoli. Spore 7-8 × 4-5 µm. Basidi bisporici e tetrasporici. Cheilocistidi cilindracei e capitulati, lunghezza fino a oltre 60 µm.
  14. Tubaria furfuracea (Pers. : Fr.) Gillet; Regione Lombardia; Gennaio 2014; Foto, commento e microscopia di Massimo Biraghi. In questo topic viene proposto lo studio di tre raccolte in habitat con condizioni di esposizione diverse. Raccolta n. 1 Parco del basso corso del fiume Brembo. Confronto su ritrovamenti in differenti condizioni di esposizione. Spore. Cheilocistidi. Ife del gambo. Pileo. Raccolta n. 2 Parco del basso corso del fiume Brembo. Confronto su ritrovamenti in differenti condizioni di esposizione, in luogo esposto e umido. Spore. Cheilocistidi. Raccolta n. 3 Parco del basso corso del fiume Brembo; Confronto su ritrovamenti in differenti condizioni di esposizione. Esemplari maturi in luogo aperto ma poco esposto, si può notare le striature dovute all'umidità. Un chiaro esempio di come di come le condizioni ambientali influiscano sulla morfologia macroscopica. Spore. Cheilocistidi.
  15. Tubaria furfuracea (Pers. : Fr.) Gillet; Regione Lombardia; Gennaio 2013; Foto, commento e microscopia di Massimo Biraghi. Spore N° Long. Larg. Q Moy 7, Min 6,56 3,65 1,5063 4,35 1,76 Max 9,07 5,56 2,12 média 7,58 4,31 1,77 75,70 Lxl: N= 28 ; dMd; (6,56)6,88-7,50666666666667-8,29(9,07) x (3,65)3,86-4,225-5,03(5,56) Qm= 1,76 Cheilocistidi con apice allargato.
  16. Tubaria furfuracea (Pers. : Fr.) Gillet; Regione Lombardia; Dicembre 2012; Foto, commento e microscopia di Massimo Biraghi. Prato stabile, apparentemente terricola, su residui organici di Graminacae. Spore ellissoidali, più strette in prossimità dell'apicolo. N° Long. Larg. Q Moy 7,82 4,67 1,68 Min 6,84 3,95 1,55 Max 8,90 5,15 1,88 média 7,91 4,73 1,68 Lxl: N= 20 ; dMd; (6,84)7,03-7,595-8,84(8,90) x (3,95)4,12-4,765-5,09(5,15) Qm= 1,68. Cheilocistidi cilindrici, spesso capitulati, raramente lageniformi.
  17. Tubaria furfuracea (Pers. : Fr.) Gillet; Regione Lazio, Roma Villa Pamphili; Novembre 2011; Foto e commento Mauro Cittadini. Foto di Tomaso Lezzi. Crescita su frustoli e ghiande di Leccio. Particolare delle lamelle. Foto di Mauro Cittadini. Spore 7-8(8,5) × (4)4,2-4,8(5) µm ellissoidi, brune in massa, bruno chiaro in acqua al microscopio. Basidi clavati essenzialmente tetrasporici. Cheilocistidi: numerosi subcapituali, capitualti, GAF osservati. Basidiospore. Cheilocistidi. Cheilocistidi, si nota un GAF alla base del cheilocistidio al centro della foto. Basidi e basidioli.
  18. Tubaria furfuracea (Pers. : Fr.) Gillet; Regione Lombardia, loc. bosco dei Fontanili, Spirano; Dicembre 2011; Foto e microscopia di Massimo Biraghi. Spore misure: Long. : N =25 ; dMd ; (6,08)6,514 - 7,36 - 7,604(7,97) Larg. : N =25 ; dMd ; (3,34)4,036 - 4,42 - 4,598(4,72) Q : N =25 ; dMd ; (1,37)1,486 - 1,49 - 1,86(2,20) N° Long. Larg. Q Moy 7,04 4,35 1,63 Min 6,08 3,34 1,37 Max 7,97 4,72 2,20 média 7,07 4,42 1,60 72,70 Lxl: N= 25 ; dMd; (6,08)6,51-7,36-7,60(7,97) x (3,34)4,04-4,42-4,60(4,72)
  19. Tubaria furfuracea (Pers. : Fr.) Gillet; Regione Lombardia; Dicembre 2009; Foto e commento di Massimo Biraghi.
  20. Tubaria furfuracea (Pers. : Fr.) Gillet; Regione Lombardia; Marzo 2009; Foto di Massimo Biraghi.
  21. Tubaria furfuracea (Pers. : Fr.) Gillet; Regione Lazio; Febbraio 2008; Foto di Felice Di Palma. Spore. Cheilocistidi.
  22. Tubaria furfuracea (Pers. : Fr.) Gillet; Regione Lazio; Gennaio 2008; Foto di Felice Di Palma. Spore. GAF. Basidi. Cheilocistidi.
  23. Tubaria furfuracea (Pers. : Fr.) Gillet; Regione Campania; Marzo 2008; Foto di Felice Di Palma. Spore (5,6)6,3-7,7(8,3) × (4,1)4,2-4,9(5,1) µm. Cheilocistidi capitulati.
  24. Tubaria furfuracea (Pers. : Fr.) Gillet; Regione Lombardia; Febbraio 2008; Foto di Federico Calledda. Foto di Massimo Biraghi. Cheilocistidi capitulati.
  25. Tubaria furfuracea (Pers. : Fr.) Gillet; Regione Lazio; Gennaio 2007; Foto di Felice Di Palma. Cheilocistidi capitulati. Foto di Mauro Cittadini.
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